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20- Objective Correlative

Un correlativo oggettivo è una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi pronta a trasformarsi nella formula di un'emozione particolare.

Lo studiai al terzo anno di liceo quando mi iscrissi al corso di letteratura inglese, ricordo benissimo come alla prima lezione del semestre la nostra professoressa ci lesse un testo dello scrittore Eliot, il quale fu uno trai primi ad usare il correlativo oggettivo come tecnica di scrittura.
Fu usato poi anche da molti altri poeti, specialmente italiani, era un collegare un suono, un odore, un rumore o un colore a qualcosa di più profondo, come aprire una porta mai vista grazie ad un piccolo oggetto trovato per caso.

Come quando sentiamo per esempio l'odore del pongo e ci tornano in mente i ricordi di noi da piccolini seduti per terra a litigare con i nostri fratelli per un po' di pongo, oppure come quando sentiamo la canzone che usavamo una volta per sveglia e rabbrividiamo immediatamente o quando vediamo un colore particolare e ci ricordiamo degli occhi di qualcuno, della maglietta di una ragazza bella vista per strada, del tatuaggio di un nostro amico o dei fiori che nostra madre amava.

In genere quando sentivo l'odore dello shampoo all'odore della magnolia mi veniva in mente mia mamma che quando ero piccolina mi lavava i capelli cantandomi le sue canzoni spagnole preferite e litigando con me per farmi restare nella vasca da bagno, mi basta vedere una tazza colorata per ripensare alla collezione di Madeline in camera sua, una tazza per ogni città visitata, e mi è bastata la frase di Nick per sentire uno strano brivido a me sconosciuto lungo la schiena.

"Mi hanno ucciso dolcezza"

Non so perché quelle parole hanno scatenato dentro di me un brivido del genere, non era un brivido freddo come quando veniamo colpiti da una folata di vento invernale era piuttosto un brivido bollente che si è irradiato lungo tutto il mio corpo fino ad arrivare alle dita dei miei piedi, una scottatura come quando ci si avvicina troppo al freddo, quel tipo di brivido che non si scorda.

"Sei stato ucciso?" Chiedo incredula guardando il moro accanto a me e lui sorride alzando le spalle.

"Mi avevi scambiato per Augustus Waters dolcezza? Ti sembravo un povero bravo ragazzo morto per qualche strana malattia?" Chiede ed io scuoto la testa.

"E chi ti ha ucciso?" Chiedo volendo sapere delle risposte e Nick sorride prima di voltarsi alle sue spalle e corrucciare lo sguardo.

"Lo hai sentito anche tu?" Chiede poi cambiando argomento ed io alzo gli occhi al cielo, fa sempre così quando non vuole rispondere.
"Nick, ti ho fatto una domanda, smettila di cambiare argoment.." Inizio ma prima che possa anche finire la mia frase il suo indice si posa sulle mie labbra zittendomi mentre i suoi occhi nocciola rimangono immobili alle sue spalle guardando la porta del teatro vuoto.

Sposto il suo dito dal mio volto con uno schiaffo prima di sbuffare irritata per il comportamento del moro.

"Smettila di fare il bambino, voglio sapere il perché sei morto" Urlo e Nick stavolta si gira verso di me incazzato pronto a rispondermi prima che una terza voce a noi estranea rompa il silenzio.

"Corri" Urla una voce a me non troppo estranea, Nick mi guarda con il sopracciglio alzato e le braccia incrociate al petto come per dirmi te lo avevo detto, sposto lo sguardo oltre Nick guardando la porta socchiusa dell'enorme teatro, non aspetto altro prima di incamminarmi verso l'uscita sul retro da dove ho sentito arrivare quel voce, voce a cui non saprei dare un volto ma che conosco.

Arrivo alla piccola porta e la attraverso chiudendo gli occhi e non facendo più caso alla strana sensazione fredda che mi colpisce ogni volta che oltrepasso un oggetto, riapro gli occhi ritrovandomi in una strada stretta  illuminata solo dalla luce gialla sporca proveniente dai piccoli lampioni sopra la mia testa.
"Secondo te ci siamo immaginati quel suon.." Inizio ma prima che possa anche solo voltarmi verso Nick un corpo caldo attraversa il mio di corsa lasciandomi senza fiato e con gli occhi sbarrati per la paura.

Sbatto più volte le palpebre prima di voltarmi notando un ragazzo alto con la testa coperta da un cappuccio nero ed una felpa dello stesso colore dei suoi Jeans neri, stringo gli occhi per poter vedere meglio al buio, il ragazzo all'improvviso si ferma dalla sua corsa voltandosi e mostrandomi i suoi occhi chiari che si puntano per qualche istante su di me per poi oltrepassarmi come al solito guardando qualcosa oltre di me, o meglio qualcuno.

"Hey, c'è capelli pazzi" Dice Nick sorridendo alle mie spalle, lo guardo confusa prima di voltarmi e notare una massa di capelli ora azzurri chiaro e due occhi verdi chiaro.

"Corri Clifford" Urla l'altro ragazzo e Michael controlla alle sua spalle prima di continuare a correre con qualcosa che non riesco a vedere in mano.

"Ti prego dimmi che non hai intenzione di seguir.... Oh porca di quella vacca" Dice Nick esasperato non appena comincio a correre dietro di loro, non so cosa stia succedendo ma so per certo che non è niente di buono, anche perché chi diamine correrebbe in un vicolo stretto di notte?

Comincio a correre dietro Michael il quale con il respiro corto continua a muoversi agilmente lungo il vicolo stretto seguendo l'altro ragazzo che ho già visto più di una volta ma a cui non saprei dare un nome preciso, non sento fatica correndo, non sento mancare il fiato, è come se volassi seguendo l'ombra del mio amico, come se fossi aria trasportata in giro senza fatica.
"Fermi" Urla qualcuno alle nostre spalle ed io mi volto vedendo Nick con uno sguardo annoiata che poi si volta come me notando un uomo sulla quarantina con una mazza in mano.
"Clifford, che cazzo ti fermi" Urla poi l'altro ragazzo nel notare Michael immobile come me a fissare l'uomo, il ragazzo dai capelli colorati abbassa lo sguardo sulle sue mani guardando i soldi  stretti tra le sue dita prima di guardare l'uomo inferocito e riprendere a correre.

Hanno appena derubato qualcuno.

Michael con una mossa agile segue il moro davanti a lui il quale con un salto scavalca una recinzione in ferro, osservo il mio amico mentre fa lo stesso con meno facilità del primo, io invece mi limito ad attraversare la recinzione come Nick evitando i vari salti ninja, osservo i due ragazzi mentre continuano a correre per poi svoltare in una via a sinistra, prima di seguirli mi volto poi verso l'uomo alle mia spalle che con le mani appoggiate alla recinzione tiene all'orecchio il cellulare con uno sguardo infuriato.

"Furto, sulla trentaquattresima all'incrocio con la settima, due ragazzi, armati, vestiti di nero, sì cazzo mi hanno appena derubato sono certo che fossero due" Urla l'uomo al telefono ed io indietreggio prima di cominciare a seguire i due criminali.

"Lo abbiamo seminato?" Chiede il ragazzo dai capelli neri facendo un cenno a Michael il quale si sporge oltre l'angolo per controllare la via per poi notare l'uomo mentre torna indietro sui suoi passi, osservo mentre il ragazzo dai capelli azzurri sorride prima di annuire e appoggiare la testa indietro sul muretto alle sue spalle con un sorriso stanco e soddisfatto sulle labbra.

"Quanto abbiamo preso?" Chiede l'altro e Michael gli allunga la mazzetta mentre io guardo il tutto in silenzio con accanto Nick.

"Porca puttana bello, abbiamo appena preso mille duecento dollari, sai cosa vuol dire questo?" Chiede il ragazzo sventolando le banconote verdi in faccia al mio amico.
"Vuol dire che stasera offriamo da bere a tutto il locale" Conclude poi il moro mentre Michael alza gli occhi al cielo.

"Ridammi i soldi prima che tu li perda per strada" Dice poi il ragazzo dai capelli come il cielo afferrando la mazzetta e infilandosela nella tasca davanti dei Jeans con un espressione annoiata dalle parole del ragazzo.

"Sai, una volta era più divertente con te" Risponde poi il ragazzo alzando gli occhi al cielo e Michael si blocca.

"Una volta non dicevi così tante stronzate Dean" Risponde poi il mio amico stanco dalle parole del moro mentre comincia a incamminarsi con le mani in tasca e la testa bassa.

"Come ti pare, fai pure finta che la ragazza dai capelli blu non ti abbia ammosciato" Dice Dean ed io lo guardo confusa, cosa vuole da me?"
"Taci" Risponde Michael irritato continuando a camminare ignorando il commento del suo amico, o almeno credo che sia tale.

"Credo di aver capito che cosa ti prende, da quando lei è morta ti senti in colpa, sbaglio?" Chiede il ragazzo e Michael non gli risponde continuando a camminare.

"Anzi, ti senti una merda per quello che hai fatto, i sensi di colpa ti stanno mangiando vivo Clifford" Continua il ragazzo mentre Michael continua a far finta che queste parole non siano udibili mentre io riesco a sentire tutto.

"Smettila di fare finta di niente, c'eravamo tutti quella notte, al locale, tutti ci ricordiamo di lei e di te" Dice e Michael stavolta si irrigidisce bloccandosi e voltandosi verso Dean il quale lo guarda con un sorrisetto disgustoso in faccia.

"Tu non sai niente" Risponde freddo Michael soffiando trai denti e il ragazzo sorride.

"Hai ragione io non so niente, ma ricordo molto bene cosa hai fatto e te lo ricordi anche te ecco perché stai male, ti conviene riprenderti, al capo non piace il modo in cui eviti tutti gli impegni, ormai sei dentro questa merda, e devi accettarlo, ora smettila di guardarmi come un cane affamato, dobbiamo andarcene" Dice il ragazzo oltrepassando Michael colpendolo con una spallata facendo cadere il silenzio attorno a noi.

"Scommetto quel che ti pare che hai fatto una stronzata anche con lui" Dice Nick ed io lo guardo male.

"Ti piace vincere facile allora" Dico sedendomi per terra con la schiena appoggiata al muro e gli occhi puntati davanti a me nel vuoto mentre cerco come al solito di ricordare qualcosa.
"Ormai ho capito la logica della tua vita, ogni persona che hai incontrato ha fatto almeno una strozzata con te, poi ci sono i casi speciali che ne hanno fatta più di una, diciamo che sei una specie di regina del caos, ovunque tu vada porti drammi e tragedie o vai in giro a rovinare la vita altrui" Dice per poi bloccarsi nel vedere i miei occhi puntati nei suoi senza emozioni e con una faccia non troppo felice nel sentire le sue parole.

"Okay scusa, troppo diretto" Dice poi sedendosi accanto a me sfiorando la mia spalla con la sua.

"Nick, portami alla notte di cui parlavano loro due" Dico poi guardando il moro il quale mi guarda confuso.

"Mi hai scambiato per una specie di teletrasportatore?" Chiede offeso ed io lo guardo male facendogli così alzare gli occhi al cielo per poi allungare la sua mano verso di me.

"Non ti lamentare se poi starai male o ti brucerà la pelle, fa tutto parte della tua stupenda scelta di voler a tutti i costi scoprire le cause della tua morte ed il tuo passato" Dice ed io lo guardo male ancora una volta.

"Nick, voglio scoprire la verità" Dico e lui annuisce.
"Ed io volevo scopare una modella di Victoria's Secrets, non sempre si può avere tutto" Risponde secco.

Prima che possa dire altro il ragazzo afferra la mia mano stringendo le sue dita fredde e magre tra le mie facendomi perdere la cognizione dello spazio attorno a me e facendo diventare tutto bianco.

"Evviva, eccoci in un tuo stupendo ricordo, sono pronto per il dramma" Dice Nick fingendo di esultare per poi guardarsi attorno tra le persone, confusa mi guardo anche io attorno notando ragazze mezze nude che ballano sui tavoli cercando il piacere negli sguardi degli uomini attorno a loro, osservo i clienti con i loro drink colorati in mano gli occhi puntati sulle giovani, troppo piccole per loro, troppo nude per i loro occhi.
Sposto lo sguardo poi sulle luci verdi che illuminano sporadicamente il locale andando a tempo con la musica a me sconosciuta che fa da sottofondo al locale insieme alle urla degli uomini e alle risate false delle spogliarelliste.

"Dove siamo?" Chiedo e Nick alle le spalle prima di indicarmi qualcosa alle mie spalle o meglio qualcuno, mi volto notando come prima cosa una chioma di capelli azzurri lunghi e discordi dai colori scuri presenti nel locale, mi osservo mentre attraverso la folla di uomini ubriachi e ragazze con vestiti corti e trucco sbavato.

"Sai cosa mi è sempre piaciuto dei tuoi ricordi, che sono sempre in posti di merda, perché non andavi mai nei parchi giochi? negli asili? In qualche negozio di giocattoli? No, sempre bordelli, discoteche luride, vicoli pieni di topi, case da ricconi piene di droga e non dimentichiamoci della villa in cui sei morta, sentivo l'odore di piscio, ed io non posso neanche sentirli gli odori." Commenta Nick mentre la vecchia Rebecca ci passa davanti con gli occhi in cerca di qualcuno nel locale.

Improvvisamente una mano tatuata afferra il braccio della vecchia me bloccando i miei passi, la ragazza si volta puntando i suoi occhi scuri sull'uomo più grande di lei, spalle larghe, maglietta nera ed occhi azzurri come il ghiaccio, talmente chiari da fare paura.

"Dove stai andando?" Chiede l'uomo con freddezza continuando a tenere fermo il mio polso nella sua mano coperta da un tatuaggio nero con strane forme.
"Ti stavo cercando" Dice la ragazza liberandosi dalla presa dell'uomo il quale la guarda confuso, lo conoscevo, riconosco quel collo tatuato, quegli occhi inquietanti e ovviamente quella giacca nera con quel simbolo.

"Sei ritardo ragazzina, sai che non amo i ritardi"Dice l'uomo e la vecchia me inspira profondamente prima di abbassare lo sguardo osservando qualcosa sul suo polso, mi avvicino osservando un livido violaceo sul suo avambraccio.

"Non voglio più farlo, non sono venuta qui per scusarmi del ritardo, sono qui per dire che me ne vado" Dice la ragazza con tono deciso spostando gli occhi sull'uomo il quale la guarda confuso per poi alzare le sopracciglia scure e sorridere.
"Cosa è successo? Stufa di fare la ribella tesoro? Vuoi tornare a giocare con le bambole?" Chiede e la vecchia me abbassa lo sguardo scuotendo la testa.

"Me ne vado" Dice poi cercando di oltrepassare l'uomo ma prima che possa farlo egli la prende per la felpa gialla spingendola contro il muro e tenendola stretta ad esso impedendogli di andarsene.

"Chi cazzo pensi di essere? Tu non te ne vai, non puoi andartene quando cazzo ti pare" Dice l'uomo urlandole in faccia, stringo i pugni osservando quella montagna mentre mi urla addosso stringendomi contro un muro impedendomi di scappare come vorrei fare.
"Lasciami" Dice la ragazza sottovoce mordendosi la guancia per non piangere e tenendo gli occhi bassi.

"Col cazzo che ti lascio brutta str..." Inizia l'uomo ma prima che possa finire una mano pallida si posa sulla sua spalla bloccandolo.

"Boss" Dice Michael fermando le urla dell'uomo ed attirando la sua attenzione salvando la vecchia me dalla situazione infernale in cui ero finita, l'uomo continua a tenere saldamente la mia felpa per evitare un mio scatto per poi girarsi verso il mio amico il quale mi guarda preoccupato per poi guardare l'uomo.

"Cosa vuoi?" Chiede la montagna umana e Michael sorride leggermente.

"Sono arrivati i ragazzi, ti aspettano nell'ufficio" Dice poi il ragazzo indicando una porta alla nostra destra e l'uomo guarda l'ufficio e poi me stringendomi con forza e spingendomi di nuovo contro il muro.
"Non è finita qui ragazzina, sappi che tutto si paga" Mi dice l'uomo mentre la vecchia me stringe i denti sforzandosi di non rispondere male come avrebbe fatto di solito.

I due osservano mentre l'uomo sparisce nel suo ufficio, guardo la vecchia me mentre prende un lungo respiro prima di passarsi una mano trai capelli azzurri chiaro e incamminarsi verso l'uscita del locale ma ancora prima che possa anche solo oltrepassare Michael, lui la prende per mano bloccando il suo tragitto e fermandola.

"Ma che diamine ti salta in mente Rebecca? Non solo non ti fai più viva in giro ma ora vai anche contro il boss, sei stupida?" Chiede il ragazzo e lei si libera dalla sua presa di scatto.
"No non sono stupida, me ne voglio andare Michael ed è quello che farò" Dice la ragazza gesticolando in faccia al ragazzo il quale punta i suoi occhi sul polso per bloccarlo tra le sue mani guardandolo confuso.

"Che hai fatto?" Chiede osservando il mio livido e la ragazza sposta lo sguardo sul suo polso prima di deglutire a fatica abbassando lo sguardo.

"Niente" Risponde vaga e Michael la guarda male.

"Calum ti ha fatto questo? Ti ha picchiata? Lo sapevo che con quella merda che prende avrebbe fatto una strozzata del genere" Dice Michael ed io scuoto la testa liberandomi dalla sua presa.
"Non è stato Calum, nessuno mi ha picchiata, sono caduta" Dico poi continuando a rimanere vaga, sposto lo sguardo dai due per guardare Nick il quale non sta dicendo mezza parola per poi spostare lo sguardo sul mio polso destro, non c'è più il livido, ma c'è un tatuaggio che nel ricordo non ho.
Un cigno.

"Rebecca, non puoi andartene, Joe non ci penserà due volte prima di vendicarsi o fartela pagare, non puoi uscire dagli Snake senza motivo" Dice Michael facendomi di nuovo tornare a guardare i due.
"Michael io non ce la faccio più a stare in questa merda, voglio cambiare" Dico quasi supplicandolo e il ragazzo alza gli occhi al cielo.
"Vuoi cambiare? Come? Cosa vuoi fare? Andartene e lasciarmi qui?" Chiede ed io abbasso lo sguardo non rispondendo.
"Certo, è proprio questo che vuoi fare, del resto è facile convincere una persona a fare una cosa e poi ritirarsi quando le cose si fanno brutte vero?" Chiede il ragazzo con un sorriso amaro sulle labbra.

"Non ti ho costretto io ad entrare negli Snake Michael, non puoi darmi questa colpa" Dico fredda e lui annuisce.
"Hai ragione, del resto non sei stata tu a portarmi in quel locale a conoscere i tuoi amici a farmi conoscere Joe, a sorridermi quando mi davano la giacca e a promettermi che tutto sarebbe stato bellissimo, giusto?" Chiede lui ed io abbasso lo sguardo, mi osservo mentre stringo forte i pugni.

"Lo sai meglio di me che non sono stata io a convincerti a rimanere, ma lei" Dico poi e lui si irrigidisce.

"Michael, questo non fa per noi, ci rovineremo la vita, per favore andiamocene, Joe non ci potrà fare niente, chiameremo la polizia, li denunceremo, non ci faranno più niente" Dico io supplicando il mio amico il quale scuote la testa.

"Ma io non me ne voglio andare" Risponde freddo il ragazzo dai capelli colorati ed io lo guardo incredula.

"Non te ne vuoi andare? Sei per caso impazzito?" Chiedo io alzando la voce ed attirando su di noi alcuni sguardi indiscreti.

"No, quella fuori di testa sei tu Rebecca, qui mi pagano bene, c'è Molly ed i miei amici" Dice il ragazzo ed io lo guardo stupita, perché questo nome non mi è per niente nuovo? Oh già, la ricordo, Molly è la ragazza che mi ha tatuato, quella ragazza Snake.
"Amici? Non sono tuoi amici Michael, specialmente Molly non è quella che ti fa credere di essere" Gli urlo contro e lui mi sorride amaramente.

"E chi sarebbero i miei amici? Tu? Tu dovresti essere mia amica? Guardati, mi stai voltando le spalle solo perché sicuramente qualcuno ti ha offerto un futuro migliore, magari con più soldi più divertimento, del resto non ti sei mai fatta problemi a voltarmi le spalle per correre dagli altri, perché sei fatta così, non ti leghi a nessuno e volti le spalle a coloro che invece si legano a te, questo perché sei un egoista di merda Rebecca" Urla il ragazzo facendo indietreggiare la vecchia me la quale lo guarda con gli occhi lucidi.

"Michael..." Inizia la ragazza ma il ragazzo dai capelli colorati la interrompe prima.

"Non ci hai pensato due volte a smettere di venire da me le sere come al solito per poter andare da Calum, non ci hai pensato due volte a lasciarmi in situazioni di merda perché troppo impegnata a divertiti in giro e non ci hai pensato due volte a dire al boss che te ne andavi, senza neanche dirmelo, te ne saresti andata così senza neanche avvisarmi, perché giustamente e te non frega un cazzo di me, a te non frega un cazzo a nessuno." Dice poi puntandomi un dito contro e continuando a farmi indietreggiare.
"Non è vero" Urla la vecchia me ma Michael continua.

"Sì è vero e lo sai meglio di me, dunque fammi il piacere di andartene da qui, vuoi andartene? Perfetto vai a fanculo, ti auguro il meglio, vuoi lasciare questa merda, fai pure, ma non osare dire che coloro che rimangono non sono miei amici, non dire che Molly non tiene a me quando tu per prima dicevi che saremmo rimasti amici per sempre, quando tu per prima ti sei tatuata con me un fottuto nodo sul dito per promettermi che saremmo stati sempre amici e ora guardati, te ne vai da sola senza neanche salutarmi, mi volti le spalle lasciandomi nella merda e non pensandoci due volte, non pensando a quanto io possa rischiare per te non appena Joe lo scoprirà" Urla il ragazzo mentre io sento uno strano bruciore al petto, Nick mi guarda mentre mi porto una mano sul cuore sentendo bruciare.

Mi aveva avvertito, le cause della mia morte fanno male quando le rivedo, lo so, Nick mi guarda per qualche istante prima di indicarmi la mia mano facendomi abbassare lo sguardo, osservo le dita soffermandomi sul mio mignolo e guardando il tatuaggio da Michael citato ora diventare rosso come se fresco e fatto con il fuoco.

"Non me ne sto andando per un capriccio del cazzo Michael" Urla la ragazza attirando di nuovo la mia attenzione.
"E allora perché te ne vai?" Chiede il ragazzo con il mio stesso tono mentre tutti ci guardano, la vecchia me guarda il livido per poi non rispondere, uno strano brivido mi avvolge, perché volevo cambiare? Perché sentivo il bisogno di cambiare così all'improvviso? Perché sono scappata da Calum? Avevo anche lì il livido? Perché ho vomitato a scuola? A cosa pensavo? Cosa mi è successo?
"Ecco, come immaginavo, nessuna risposta, mi aveva avvertito Calum, sei totalmente diventata pazza, benissimo" Dice Michael deridendomi ed io mi osservo mentre noto i miei occhi diventare lucidi.

"Michael, la nostra promessa" Dico io con un filo di voce e il ragazzo punta i suoi occhi verdi chiaro su di me prima di sorridere amaramente.
"La nostra promessa? Mi sa che è andata a puttane come tutto il resto Rebecca, ora levati dai coglioni" Dice il ragazzo ed io mi mordo il labbro inferiore, perché fa così male? Perché Michael mi sta trattando così? Di che promessa parlano?

"Michael" Lo richiama la ragazza con la voce spezzata cercando di afferrare la sua mano non appena il ragazzo si volti, ma prima che possa farlo, Michael la spinge per terra facendola cadere al suolo di schiena.

"Ho detto che te ne devi andare, non me ne frega un cazzo di te, vattene via, non mi interessa quel che ti è successo quella notte o cosa ti sta prendendo, non è più un problema mio ma di Ashton, fottiti Rebecca, vai dove cazzo ti pare, ma vattene da qui" Dice freddo il ragazzo per poi girarsi ed andarsene lasciando la vecchia me a terra con le lacrime sulle guance.

Lentamente tutto comincia a tornare bianco e sfocato come una pozza d'acqua mossa da una mano esterna che lentamente rende confusa l'immagine riflessa, sbatto più volte gli occhi ritrovandomi nel vicolo da dove tutto è iniziato, mi volto verso Nick il quale rimane in silenzio ad osservare il mio tatuaggio a forma di cigno stilizzato, nel punto in cui avevo il livido.
"Cosa vuol dire?" Chiedo poi e Nick sposta velocemente i suoi occhi dal tatuaggio tenendoli bassi per qualche istante prima di prendere un lungo respiro.
"Non lo so Rebecca" Dice facendo quasi fatica a pronunciare quelle parole.

"Immagino che neanche tu lo sappia" Dice poi con un tono monotono ed io guardo il tatuaggio prima di scuotere la testa.

"No, ma so chi lo sa" 




Hey Everybody

No non sono morta in questi giorni, ero in vacanza a Corfù, stavo facendo il mio viaggio di maturità, un viaggio devastante a livello fisico e mentale, difatti ho lasciato buona parte dei miei neuroni in Grecia, ma a parte questo, tutto molto bene.

Comunque sono tornata, aggiornerò frequentemente fino al 7 Agosto poiché dopo ripartirò, dunque stay tuned.
Non ho altro da dire, buona vita a tutti.

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