11- Black and White
Non ero molto brava a scuola, è una delle poche certezze che ho sul mio passato, non ero troppo intelligente, non sapevo scrivere temi in inglese perfetti e tanto meno poesia, non ero in grado di cavarmela con la chimica ed in matematica facevo pietà, però ricordo che in due materie ero imbattibile, nessuno era più bravo di me in storia e in latino.
Due materie molto noiose per molti, compresa me stessa, e complesse perché piene di date da ricordare, avvenimenti passati, guerre e coniugazioni, verbi e nomi.
Erano l'incubo di molti studenti, certo magari erano dei geni a calcolare gli integrali ma regolarmente quando gli veniva chiesta la data del secondo armistizio di Compiègne andavano in crisi.
Semplice, 22 Giugno 1940 alle 18;50.
Come lo ricordo? Esattamente come ricordi il giorno del suicidio di Hitler, la data della caduta dell'impero romano d'occidente, il primo triumvirato, la declinazione di vir e quella di lupus, ho una memoria molto forte, ricordo ogni evento ed ogni cosa che leggo, da piccola io e mio padre giocavamo a memorizzare le targhe delle macchine mentre affrontavamo lunghi viaggi e chi a fine tragitto se ne ricordava di più vinceva.
Ed io ero sempre la vincitrice.
Curioso come ora invece non riesca neanche a ricordare il mio secondo nome, a che età mi sono tinta i capelli o il significato dei miei tatuaggi, certo le date storiche sono rimaste come è rimasta anche la mia capacità di declinare ogni nome, ma tutta la mia vita è sfumata in ricordi lontani e non a fuoco o addirittura grandi buchi neri che non riesco neanche a vedere.
"Così impazzirai" Dice Nick alzando gli occhi al cielo quando per l'ennesima volta gli passo davanti di fretta, mi blocco davanti al piccolo scaffale della mia libreria sistemata in camera mia e osservo i titoli dei libri con cura senza lasciarne neanche uno non letto.
"Seriamente, la tua ansia si sta diffondendo, credo sia tossica, un po' come le puzzette delle mucche" Dice ed io mi giro con le mani sui fianchi osservandolo seduto sul bordo del mio letto con in mano una pallina di gomma nera che ha trovato sul mio comodino, guardo i suoi occhi annoiati mentre mi osserva con distacco e scocciatura.
"Avevo una buona memoria, ricordo di avere una buona memoria e quando dovevo ricordare le cose, tipo le guerre civili e le loro date, facevo degli schemi che si collegavano, ogni freccia portava ad una conseguenza o ad un fatto e poi pian piano creavo un albero che riuscivo sempre a ricordare" Dico gesticolando e lui mi guarda confuso, da quando siamo arrivati in casa mi sono messa a cercare di ricordare qualche piccolo dettaglio ma niente.
"Okay e dunque perché vai avanti ed indietro?" Chiede ed io mi guardo attorno.
"Perché sto cercando un maledetto foglio su cui scrivere, scrivere le cose mi aiuta a ricordare" Dico e lui posa il suo sguardo accanto a me e poi lo ripunta nei miei occhi scocciato.
"C'è una scrivania grande quanto l'Australia proprio accanto a te piena di fogli, girati" Dice ed io mi giro sbattendomi una mano in fronte facendo sorridere Nick prima di afferrare un foglio a caso e una penna nera per poi avere un dubbio.
"Nick, perché riesco a prendere questa penna?" Chiedo e il ragazzo mi guarda annoiato mentre continua a lanciare la pallina sul muro e riprenderla senza muoversi.
"Perché nessuno ti sta guardando" Risponde ed io lo guardo confuso.
"Dunque se nessuno mi guarda posso prendere questa penna e scrivere un messaggio che loro poi vedranno?" Chiedo e lui scuote la testa.
"Ogni cosa che facciamo scompare all'occhio dei vivi, puoi anche scriverlo con l'indelebile ma le persone vedranno solo un foglio bianco" Dice ed io sbuffo non mollando e appoggiando il foglio sulla scrivania mordendomi il labbro inferiore.
"Okay, il primo ricordo che ho è di Michael mentre ci tatuiamo in un locale degli Snake" Dico appuntandolo sul foglio e Nick annuisce.
"Sei stata anche colei che lo ha fatto entrare negli Snake quando l'hai portato in quel club" Continua ed io annuisco segnando il tutto con delle frecce.
"Giusto, gli ho fatto conoscere Kieran e so per certo che Michael era il mio vicino, dunque probabilmente lo conosco da quando mi sono trasferita" Dico e Nick annuisce giocando con la palla.
"Ti sei trasferita dal Mexico ed hai origini dunque latine" Continua ed io lo scrivo.
"Tienes razòn" Rispondo facendolo sorridere leggermente.
"Mia madre è un artista, vista la statua all'ingresso, mia padre non so che lavoro faccia però" Scrivo e Nick annuisce e basta, io mi porto la penna sulle labbra pensando al mio secondo ricordo.
"Tuo papà fa un lavoro per ricchi, come il padre di Calum, ecco perché sei andata a quella cena" Mi aiuta Nick ed io annuisco vigorosamente.
"E questo ci porta al secondo ricordo, io e Calum che beh..." Inizio e Nick mi guarda malizioso finendo la mia frase.
"Trombavate come conigli" Spalanco gli occhi arrossendo prima di annuire e fare un piccolo disegno di due conigli per evitare di essere volgare.
"Okay, però non ero la sua ragazza" Dico e Nick annuisce.
"Fumavate, quella notte stavate fumando, normale per lui visto che è un tossico" Aggiunge ed io lo segno prima di corrucciare le sopracciglia.
"Forse ero anche io come lui, del resto non mi sono fatta problemi a fumare e di sicuro con gli Snake non si gioca a briscola" Dico e il moro ridacchia leggermente.
"Hai ragione sono più tipi da scala quaranta" Risponde facendomi ridere leggermente.
"Il terzo ricordo è su Ashton, quando l'ho incontrato in quel parco, e lui mi aveva detto di studiare..." Inizio ma faccio fatica a ricordare il suo liceo.
"Alla Lexingtone" Conclude il moro ed io annuisco scrivendolo.
"Sì difatti lui studiava ed io invece disegnavo, io disegno, questo lo segno" Dico e Nick alza gli occhi al cielo sorridendo.
"Come se non fosse ovvio, guardati attorno" Dice indicando le pareti dipinte da me e facendomi sorridere, effettivamente non è una cosa così segreta e nascosta.
"Però ricordo anche di averlo una volta spinto a smettere di studiare per divertirsi con me" Dico e lui annuisce.
"Questo fa di te una scansafatiche, scrivilo" Continua Nick ed io lo guardo male facendolo tacere.
"Okay, quarto ricordo?" Chiede lui ed io ci penso su.
"Luke, il mio quarto ricordo è Luke, avevo già capito di esserci molto legata dal suo discorso durante il mio funerale ma ricordo che la prima volta che ci siamo incontrati lui stava avendo un forte attacco di panico" Dico e lui annuisce.
"Dunque a cosa si riferiva Calum oggi quando gli ha chiesto se avesse ricominciato?" Chiede Nick ed io alzo le spalle.
"Forse intendeva gli attacchi di panico, non saprei" Dico e Nick annuisce mentre io continuo a scrivere.
"Dunque?" Chiede dopo un po' il moro ed io indietreggio osservando il mio schema ed inclinando la testa.
"Ricordi qualcosa ora?" Chiede non troppo interessato ed io continuo a guardare le frecce, guardare i nomi, le parole sottolineate e quelle scritte più grandi delle altre.
"No però a quanto pare ero un tipino difficile" Dico e Nick ridacchia prima di alzare la testa di scatto nel sentire una porta aprirsi.
"Esattamente il contrario di tua sorella, la quale credo sia appena tornata" Afferma lui guardando la porta lasciata aperta e vedendo mia sorella passare tranquillamente con il suo zaino in spalla.
Velocemente mollo la penna e seguo la chioma nera di Maddy entrando insieme a lei nella sua stanza molto più semplice e raffinata della mia, niente pareti dipinte, niente libri tutti disordinati, niente pezzi di carta ovunque, solo ordine, molto ordine.
Osservo la ragazza mentre appoggia lo zaino accanto alla scrivania e con gentilezza apre la finestra lasciando entrare una leggera aria che con dolcezza muove le tende bianche e ben stirate facendo svolazzare anche la sua gonna leggera ma non volgare.
La seguo con lo sguardo mentre stanca si passa una mano sul volto chiudendo i suoi occhi verdi smeraldo per qualche secondo prima di sbuffare e afferrare un elastico dai suoi capelli legandosi con cura la sua chioma corvina.
"Come potete essere sorelle? Non vi somigliate per niente?" Chiede Nick affiancandosi a me con le mani in tasca ed osservando Maddy mentre si sdraia sul suo letto con il cellulare in mano.
"Lei somiglia a mia madre, io un po' più a mio padre" Dico e lui annuisce mentre io osservo la ragazza.
"Lei era quella intelligente" Dico sorridendo leggermente e Nick sorride.
"Non che ci voglia molto per superarti in intelligenza" Dice ed io gli tiro una gomitata facendolo piegare leggermente in avanti per il dolore.
"Ma perché devi fare sempre queste stronzate?"
"Ma perché devi fare sempre queste stronzate?"
Mi blocco con la mano ancora stretta alla maniglia della porta d'ingresso e mi volto lentamente nel buio riconoscendo dietro di me gli occhi scocciati ed irritati di Madeline la quale con addosso solo una camicia da notte bianca e con i capelli corvini lasciati sciolti mi guarda come un genitore severo.
"Perché tu invece devi sempre spuntare dal nulla e farmi prendere gli infarti?" Chiedo sospirando felice di non aver trovato alle mie spalle mia madre o peggio ancora mio padre, Madeline alza gli occhi al cielo esasperata.
"Rebecca non so se ti ricordi che papà ti ha proibito di andare a quella festa, non è in una bella zona di Boston e lo sai" Dice ed io sorrido.
"Ma papà non lo saprà mai" Rispondo con ovvietà sussurrando e mia sorella scuote la testa esasperata.
"Perché non puoi crescere e capire che nella vita non ci sono solo le feste i ragazzi ed il divertimento?" Mi chiede ed io la guardo divertita mollando la presa sulla maniglia.
"Sai vero che qui io sono la più grande vero?" Le rispondo divertita dai suoi continui tentativi di riprendermi come se fossi una bambina e lei annuisce.
"Non mentalmente a quanto pare" Risponde lei con una buona dose di cattiveria ed io la guardo scocciata.
"Wow sei proprio uguale alla mamma e papà, una perfetta loro copia, proprio come vorrebbero, mi raccomando Maddy non pensare mai con la tua testa, non vorrai mica deluderli" Dico io prendendola in giro e lei con freddezza i guarda con i suoi smeraldi che ho sempre invidiato.
"Non posso deluderli più di quanto faccia tu" Mi risponde ed io stringo i pugni, tra me e lei non c'è mai stato un rapporto di amore completo, non siamo quel tipo di sorelle che passano sempre il tempo insieme, non siamo quelle che si aiutano nel bisogno e non siamo nemmeno quelle che si mettono lo smalto insieme, tra me e lei c'è un oceano enorme, siamo due opposti, lei è il bianco, puro chiaro e così bello da affascinare chiunque con il suo sorriso e il suo carattere seducente ed io il nero, scuro e sporco e l'unica cosa che riesco ad attirare sono le persone nere come me.
"Torna alla tua vita noiosa Maddy, torna sui tuoi libri e lasciami in pace" Dico fredda e la ragazza piega le labbra carnose in un sorriso amaro.
"La mia vita noiosa mi porterà ad entrare al college" Dice lei stringendo i pugni ed io ridacchio cattiva.
"Davvero? Beh vale proprio la pena passare giorni e notti sui libri a studiare, fare la marionetta di mamma e papà ed essere sempre la schifosa lecca culo che sei con tutti per poter entrare al college, complimenti ragazza d'oro" Dico ironica e lei mi guarda male.
"Sei solo invidiosa" Dice lei ed io scoppio in una risata amara scuotendo la testa.
"Invidiosa di cosa? Del tuo studio? Dei tuoi voti alti? Della tua lettera scritta dal preside di Harvard? Ma fammi il piacere Madeline, tutti i ragazzi che ti piacciono sbavano dietro di me, tutte le feste a cui vorresti andare a te sono negate mentre io sono sempre invitata, quel ragazzo che ti piace tanto, come si chiama? Quello con gli occhi scuri? Ecco lui non fa altro che provarci con me, chi è l'invidiosa tra noi due ora?" Chiedo con cattiveria e lei mi guarda infuriata.
"Sei una stronza" Dice sputandomelo addosso ed io ridacchio.
"Dai piccola invidiosa, magari qualcuno che io rifiuterò deciderà di darti un occasione prima o poi" Dico e la vedo mentre abbassa lo sguardo con gli occhi lucidi.
"Perché fai così?" Chiede lei con la voce spezzata ed io la guardo fredda aprendo la porta.
"Perché sono fatta così" Rispondo prima di uscire di casa e sbatterle la porta in faccia.
"Nick" Dico risvegliandomi dal mio sogno ad occhi aperti e il moro sposta il suo sguardo su di me confuso.
"Passami di nuovo il foglio" Dico e lui mi guarda ancora più confuso.
"Devo annotare che ero una stronza di categoria alta" Dico e lui sorride leggermente mentre io guardo mia sorella, perché ero così cattiva con lei? Perché le ho detto quelle cose?
Abbasso lo sguardo cercando di ricordare in silenzio un motivo per il mio comportamento, magari avevo la luna storta, ma perché incazzarmi tanto con mia sorella? In genere le sorelle hanno un bel rapporto no? Forse ero invidiosa di lei? Del resto basta guardarla, è bellissima, la sua pelle è candida e non macchiata da tatuaggi come la mia, i suoi occhi sono dello stesso colore di due gemme preziose, il suo fisico è molto più seducente, con molte più forme, è intelligente, sveglia e sensibile, perché allora io la odiavo? Aspetta, la odiavo?
Perché non posso ricordarmi tutto?
"Rebecca" Mi richiama Nick ed io lo guardo confusa e lui mi indica mia sorella la quale con una mano sulla bocca e gli occhi lucidi tiene il telefono stretto all'orecchio mentre la sua faccia si contrae in un espressione di dolore.
"Ti prego rimani lì, a-arrivo" Dice la ragazza con la voce singhiozzante prima di correre fuori dalla stanza con le lacrime sulle guance.
Hey Everybody
State capendo qualcosa? Recepite i miei indizi? Qualcuno ha già individuato qualche collegamento strano o qualche risposta alle domande di Rebecca? Confido in voi ragazze, so che potete trasformarvi in investigatori, alla fine questo è un giallo, dovremo prima o poi capire il perché Rebecca sia morta e mi piacerebbe voi lo capiste da sole.
Spero vi stia piacendo come storia, fatemi sapere cosa ne pensate commentando e votando la storia, non fate i lettori fantasmi che passano e non lasciano nessun segno, non siete ombre mie care, su, date segno della vostra presenza.
Bene, mi potete trovare anche su
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Buona vita a tutti.
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