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Capitolo Sei

Il massimo desiderio sessuale di un uomo,
è una vergine con l'esperienza di una puttana.
Edward Dahlberg



Un piattino di porcellana candida con all'interno qualche rimasuglio di pane abbrustolito, un torsolo di mela e una bella tazza da tè.
Gli occhi verdi registrano velocemente il disordine sulla tavola, e non riescono a non sfarfallare senza nascondere un moto di fastidio.

Sotto suggerimento del messaggio di ieri, non ha fatto colazione stamattina... ma il Serpeverde simpatico ha fatto quello che gli pareva, come sempre!

Il sentimento di disagio si accresce quando Draco, con uno schiocco di dita
e un ordine secco dato a voce alta, fa apparire un Elfo Domestico nella stanza.
-Muoviti a portare via tutto, ti voglio fuori di qui in meno di un minuto. E assicurati di chiudere dietro alle tue spalle, la porta.-

-Certamente padrone.- dichiara a testa bassa la creatura.
La tunica logora gli pende di lato, e l'aspetto poco curato e insano, colpisce al centro del petto il Grinfondoro.

-Non dovresti trattare in questo modo chi lavora per te! Anche loro hanno diritto ad essere rispettati, e a esser appellati con toni gentili. Da quando Hermione se ne è curata, hanno varie associazioni che ne gestiscono le formalità. Cosa credi? Che gli piaccia vivere in questo modo crudele?-

Draco sospira stanco. Volta gli occhi verso l'Elfo che nel frattempo non ha seguito una parola della loro conversazione, e sta già uscendo svelto, con le braccia cariche di oggetti.
-Senti un po'... ehm, coso. Vorresti andare via di qui? Il Signor Potter dice che preferiresti lavorare altrove. Vuoi che ti licenzi?-

Gli occhi sporgenti della creatura si velano di terrore, e la testa saetta verso Harry, guardandolo con odio.
-No! Io non voglio! Voglio rimane qui, a servire il Signorino Malfoy. Tutta la mia famiglia lo ha fatto!-

Con un cenno annoiato della mano, e un sorriso sghembo sul viso, Draco indica la porta all'Elfo che ci si infila svelto, lanciando un ultimo sguardo di fuoco all'altro ragazzo.

-Vedi sfregiato... non tutti vogliono essere aiutati da te. Te ne dovresti fare seriamente una ragione.-
I pollici e gli indici si congiungono: il sorriso arrogante sul viso appare di nuovo.

-Cosa vuoi allora da me, oggi? Un altro pompino?- Sbotta Harry, inasprito dal silenzio, marcando volontariamente sull'ultima parola sporca.

Una fragorosa risata si erge dal petto del Serpeverde, che non riesce a trattenerla.
-Ti ha dato veramente fastidio l'altra sera! Me lo hai rinfacciato con astio subito alla prima occasione. E addirittura abbandoni le buone maniere per chiamarlo... pompino!-

Nuovamente i suoni divertiti riempiono la stanza. Harry arriccia il naso contrariato.
-Trovi la cosa così... spassosa? Ne sono contento. Almeno uno dei due se la gode.-

Il viso di Draco torna serio in un attimo. Le iridi ghiaccio soppesano accuratamente la figura di Harry, prima di alzare le spalle e scuotere la testa a destra e a sinistra.

-Io penso che tu non sia totalmente sincero verso te stesso.
Tutta questa rabbia che provi nei miei confronti, questo continuare a ripetermi che ti faccio ribrezzo... non mi è totalmente chiara. Ti ripugno, ma allo stesso tempo corri a spogliarti e a pregarmi di scoparti ogni volta.-

-Pensavo che tu non fossi così stupido.- Dichiara Harry canzonatorio, rabbrividendo di piacere nel vedere per una frazione di secondo, l'irritazione palesarsi sul viso dell'altro.
-Lo faccio solamente nei sogni: è lì che ho un problema, che oltretutto cercherò di risolvere il prima possibile. Nel mondo reale, proprio qui, io sto benissimo. Sei tu che sei venuto a cercarmi.-

Draco porta gli occhi verso il soffitto: rimane con il naso in aria alcuni secondi, picchiettandosi con un dito il labbro inferiore.
-Mmm... a cercarti.- Ripete pensieroso.

Il mento si riabbassa e gli occhi gelidi ed indagatori ritornano sul viso di Harry.
-Tu affermi che non ti piace proprio per nulla giocare con me.-

-Confermo. Proprio per nulla-

-Mmmmmm...- Mugugna ancora con tono roco, facendo accapponare la pelle al Grifondoro.
-...che non ti ecciti proprio?-

-Ma assolutamente!- Esclama Harry con foga.

Le iridi si fermano per qualche secondo di troppo sul corpo del Serpeverde.
Come un lampo, arriva al cervello un fastidioso déjà vu: Harry registra al volo la stessa posizione assunta da Draco la scorsa volta. La vestaglia scura lasciata morbida, i gomiti all'indietro e le gambe nude che si aprono lascive.

Deve ammonirsi almeno venti volte mentalmente, per non far cadere lo sguardo al loro interno.
Sarà di nuovo nudo?

-Va bene. Non ti credo, ma me lo farò andar bene. Però, nonostante il tuo chiacchiericcio sia potenzialmente... ehm, interessante... inizia a farsi tardi e io ti ho chiamato qui per divertirmi un pochino. Per cui, se tu potessi gentilmente serrare la bocca e iniziare a spogliarti...-

-Aspetta un attimo! Prima devo dirti una cosa!-

Questa volta l'irritazione si manifesta chiaramente sul viso sempre impassibile di Draco.
Gli occhi si assottigliano in due fessure indisponenti.
-Mi stai iniziando a far incazzare sul serio. Non aizzare il can che dorme, Potter. Cosa c'è ancora?-

-Io sono disposto a fare quello che mi chiedi, ma soltanto per le volte che lo faremo nel sogno. Se ci pensi è una richiesta equa, e tu ne usciresti, un domani se si venisse a sapere, non come se fossi un approfittatore.
Per ora sono state due: una l'hai usata l'altra sera, e una la userai oggi. –

-Quante noiose quisquilie che inserisci sempre... Hai da ridire qualcosa anche sul tempo?-

-Per la Barba di Merlino!- Dice schiaffandosi una mano sulla fronte.
- A questo non ci avevo neppure pensato! Mezz'ora.-

-Un po' pochino... ma me la farò andare bene.-

Un sorriso vittorioso si alza nel volto del Grifondoro.
-Affare fatto dunque?-

Ma di riflesso, anche l'altro lo copia.
-Non direi. Ho una controproposta.-

La paura serpeggia lungo la colonna vertebrale di Harry: deglutisce, improvvisamente terrorizzato dall'aver osato, forse, un pochino di troppo.
Che il ragazzo sia un emerito stronzo, è risaputo in ogni androne magico e non.

-Se io accettassi le tue condizioni, tu per quel lasso di tempo mi lasceresti via libera? Non mi negheresti nulla? Non ti lamenterai, non ti tirerai indietro? Dove, quando... in che modo... mi pare a me?-

La mente di Harry si perde e inizia a vagare in ipotetici scenari apocalittici.
Loro due infilati dentro ad un armadio svanitore, e la sua bocca appoggiata sul..
Oddio, non può essere più perverso di quello che ha già fatto vedere, non è vero?

Accettando però, con questa volta, si chiuderebbe il cerchio e lui vuole farlo il prima possibile.
-Va bene.- accetta sicuro.

Con uno scatto, Draco afferra la bacchetta e con una singola mossa, spoglia di tutti i vestiti il Grifondoro.

-Ma cosa...- Borbotta Harry appoggiandosi le mani sul membro. Il viso rosso brilla di cocente imbarazzo.

-No, no, no. Abbiamo un nuovo accordo. Non ti puoi coprire.-
Dice serio mentre con un'altra mossa, lo alza da terra e lo atterra sul divano. Una sciarpa di raso scuro si materializza dal nulla e fulminea, gli avvolge i polsi portandoli in alto.
Le braccia sforzano, spingono tentando di scendere nuovamente: nulla da fare, e' bloccato con le mani in alto.

-Hai detto quello che volevo, e io voglio che ora tu stia fermo.-

Un dito si appoggia alla sua spalla, la sfiora con un cenno talmente delicato da farlo rabbrividire ovunque. Scende sfiorandogli il pettorale, toccandogli l'aureola scura, fino a femarsi vicino all'inguine.

Harry sospira a disagio, un leggero frizzare lo sta pervadendo nelle viscere, ed è una sensazione che non gli piace per nulla.
-Non capisco cosa tu stia facendo. Sono qui per fare qualcosa a te, avevo capito.-

Il sorriso accattivante ritorna sul volto perfetto del Serpeverde. L'essere di nuovo un passo avanti al Grifondoro, fa trepidare Draco che sposta il dito portandoselo dentro alla bocca. Lo bagna, prima di riappoggiarlo vicino al bottoncino rosato.
Ci passa sopra sensualmente: la sensazione di umido porta il ragazzo legato a trasalire sorpreso e a guardarlo allibito.

-Io questo non l'ho mai detto. Sei talmente tanto sicuro di te stesso, che come sempre non hai veramente ascoltato. Ho deciso di usare la mia mezz'ora per regalarti un'altra piccola lezioncina.
Ma scusami se ora smetto di parlare, Potter, ma come capirai ben presto, la mia lingua la devo usare per fare altro.-

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Sono un'esserino mostruoso, lo so. Ho bloccato il capitolo sul più bello. Ma nel prossimo ci sarà quel pezzettino che sappiamo succederà, va bene?

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