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Capitolo Dodici

A volte, è l'uomo sbagliato, nel posto sbagliato
e al momento sbagliato.
Peccato che poi ti scopa nel modo giusto.
TizziRadrizzani, Twitter.



Le pentole fumanti sono appoggiate sopra alla tavola.
Il piano abbonda di ogni tipo di cibo: roast beef, pollo arrosto, stufato, patate arrostite, purè e morbidi panini al prosciutto. Hermione ha preferito prendersi il pomeriggio libero dal lavoro, per dedicarsi interamente alla cucina. Lo faceva spesso anche quando era piccola e viveva con i suoi. I gesti meccanici le servivano per smettere di pensare.

Ron accoglie l'arrivo di Harry con un enorme sorriso sul volto, e una leggera gomitata al fianco.
-Io non so quale sia l'occasione, ma amico!... vieni a cena da noi più spesso! La mia ragazza non si è fermata un secondo oggi pomeriggio, e io... beh, ne sono molto più che felice.-

Un dolce sorriso arcua le labbra di Harry verso l'alto. E' perfettamente a conoscenza della sua ingordigia senza limiti. Hanno milioni di fotografie assieme, in cui è ritratto quasi sempre, con qualcosa di appetitoso stretto in pugno.

Entra nella cucina spaziosa, bloccandosi nello scorgere lo sguardo indagatore e preoccupato della ragazza su di lui.
Fatica anche solo a salutarla. Le iridi marroni brillano di apprensione. Harry ha il sospetto che se avesse avuto ancora una madre, l'espressione sul suo volto sarebbe stata identica a quella che gli sta rivolgendo Hermione.
Abbassa lo sguardo imbarazzato, accomodandosi a tavola.

Per quanto qualcosa di strano stia succedendo, e Ron ne è perfettamente conscio, decide di evitare intenzionalmente di porre domande. Cosa combinano insieme quei due scapestrati, preferisce non saperlo. Gli sono bastate tutte le avventure paurose passate negli anni di scuola a Hogwarts. Ora lui, ha finalmente un lavoro divertente.

Si riempie il piatto, buttandosi in bocca una generosa pozione di purè e stufato insieme, senza aspettare nessuno.
Lo assapora a occhi socchiusi, mugugnando contento.
-Ahhhhh, 'Mione, ti fei fuperata.- Borbotta a bocca piena.

Il complimento, però, cade nel nulla. Sbatte le ciglia aranciate varie volte, facendo vagare lo sguardo prima su di lei e poi su di Harry. Entrambi se ne stanno in silenzio e a testa bassa. Punzecchiano la carne nel piatto senza nessuna voglia.
Scruta per ancora alcuni istanti prima uno e poi l'altro, prima di abbandonare la forchetta sul piatto e sbuffare risentito.

Il suono cristallino fa sobbalzare le due figure. Si porta il tovagliolo alla bocca, pulendosi per bene gli angolini, prima di afferrare il bicchiere d'acqua e portarselo alle labbra.
-Sapete, non mi reputo molto intelligente in confronto a voi due. Ma devo dire che mi sono leggermente accorto, persino io, che qualcosa proprio non va. Volete rendermi partecipe di quello che sta succedendo?- Domanda scrutandoli con le sopracciglia aggrottate.

Hermione si agita sul posto. Prende un lunghissimo respiro, spostandosi con una mano i capelli ispidi da davanti al viso.
-Harry va a letto con Malfoy.-

L'acqua che stava inghiottendo gli va di traverso. Ron balza in piedi, rosso in viso. Il colore della pelle è un tutt'uno con quello dei capelli. Rantola a fatica, mentre osserva come l'amico sia avvampato sulle guance.

-Hermione!- Esclama Harry guardandola severo.
- Potevi almeno farglielo sapere in maniera diversa! Lo vuoi per caso ammazzare?-

-E come avrei dovuto farlo, secondo te? Sono sconvolta da questa mattina!-

Il leggero tossire accompagna il suono rauco della voce di Ron.
-Stavo quasi per soffocare, miseriaccia! Non fatelo mai più! Oltretutto io... ehm non penso di avere capito molto bene, quello che state dicendo.-

Harry si stropiccia la cicatrice con un dito, arricciando il naso a disagio.
-Beh, vedi... la verità è che Hermione è stata maledettamente esplicita in quello che sta realmente succedendo. Ma non è andata esattamente come vi aspettate!- Si gira veloce verso la ragazza, scrutandola negli occhi.

-Oggi quando hai parlato alla riunione, avevi ragione. Nel primo sogno in cui siamo stati, sono stato colpito da una maledizione strana. Mi ha portato a sentirmi...  eccitato. La pancia in fiamme, la testa pesante e molto caldo in ogni parte del corpo. Insomma, se non avessi in qualche modo sfogato i miei impulsi, mi sarei sentito molto male. Ho anche provato a non acconsentire a questi istinti, ma non è andata decisamente bene.-

La chiara allussione all'unica volta in cui Draco si è negato, è fin troppo esplicita e e lampante per l'amica.
Hermione comprende subito, sibilando un flebile stronzo, che lo fa sorridere di gratitudine.

- Non potevi farlo con qualcun altro?- Ron è stupefatto. Il pensiero indecente di lui e Malfoy intenti a fare... cosacce, proprio non riesce ad accettarlo.

-C'eravamo solo noi tre li' dentro. La tua ragazza non mi è sembrato il caso di prenderla neppure in considerazione.-

-Beh amico, se me lo avessi spiegato, forse sarei riuscito persino a perdonarti, dopo.-

Un leggero schiaffetto e un'espressione arrabbiata, lo portano a toccarsi la parte lesa. I capelli rossi si scuotono appena.
-Non ti devi arrabbiare con me, ho detto soltanto la verità. Meglio farsi divorare da un figlio di Aragog, piuttosto che farsi toccare da un Malfoy.-

Le mani di Harry corrono per la seconda volta in poco tempo, sopra la fronte. Sfregano con rabbia, in quel gesto meccanico che gli amici sanno, significa soltanto una grande agitazione in corpo.
Hermione lo fissa assottigliando gli occhi.
-Cos'altro c'e' che ancora non ci hai detto?-

-Ho dormito da lui ieri sera. Sono rimasto tutta notte a Villa Malfoy.-

-Oh, porca Umbridge!-  Prorompe Ron alzandosi di scatto dalla tavola. Apre il primo sportello della credenza, spostando con foga le varie bottiglie all'interno. Tira fuori un bel recipiente di idromele barricato, schioccando la lingua soddisfatto. Se ne versa un generoso bicchiere, buttandolo giù tutto di un fiato.

- Scusatemi. Avevo bisogno di bere qualcosa prima di conoscere il continuo. Speriamo non sia stregato come quella volta.- Ridacchia divertito scuotendo il liquido, prima di ricomporsi di fronte all'occhiataccia torva che gli rimanda Hermione.

-Ehm.. adesso ci sono. Puoi proseguire nel racconto.-

La ragazza si volta verso Harry, facendogli un pallido sorriso rincuorante.
-Siete stati insieme di nuovo?-

-Si.- Sussurra lui a disagio.

-Ed eri sotto incantesimo?-

-No.-

Il significato di quell'ultima domanda, e soprattutto della risposta, porta entrambi i ragazzi a guardarsi alcuni istanti dritti negli occhi. Gli smeraldi di Harry brillano di tristezza.
-Dimmi solo questa cosa. Tu stai bene?-

-Io... non lo so. Penso... penso di essermi innamorato di lui.-

Ron emette un debole lamento. Con una mossa decisa, svita il tappo della bottiglia e si attacca al collo, ingurgitando direttamente.
Hermione al gesto, si volta verso il suo ragazzo, scuotendo la testa rassegnata. Ignorarlo gli sembra l'unica opzione momentaneamente possibile.

-Non penso che tu ora sia in grado di capire cosa stia effettivamente succedendo. Lui ti ha aiutato, facendo un qualcosa che non ti aspettavi avrebbe mai fatto. Magari ti senti solamente solo. Da quando ti sei lasciato con Ginny, non sei più uscito con nessun'altra.-

Gli occhi di Harry corrono a guardare distrattamente, la fotografia appesa sopra il camino.
Ginny sopra alla scopa, fiera, con indosso la divisa delle Holyhead Harpies.
Ricorda fin troppo bene quello scatto, era uno dei suoi preferiti. Come del resto la giornata che avevano trascorso insieme.
Se ci ripensa, può ancora avvertire la brulicante sensazione di esaltazione che lo raggiugeva al solo pensarla. Il fastidio avvolgente nello stomaco, la bocca secca e i battiti cardiaci accellerati.

Alla sua immagine, però, adesso si sovrappone quella di Draco. I suoi lineamenti fini rischiarati dal chiaro di luna, il naso aristocratico e quegli occhi gelidamente fantastici.
Pur non volendo ammetterlo, è la stessa identica sensazione quella che sente di provare per il ragazzo. Forse arrischierebbe addirittura a dire, essere ancora più forte.

La voce di Hermione lo riporta al presente.
-Senti Harry, potrebbe essere che quello che credi di percepire,  sia soltanto dovuto all'incantesimo? Ti sono mai piaciuti prima di Malfoy, gli uomini?-

Nega, scuotendo categoricamente la testa. Si gratta la nuca, pensieroso. Non aveva valutato questa eventualità. Potrebbe seriamente essere così. Peccato che momentamente l'unica cosa che lo rende certo, è che tutti i sentimenti che avverte per il Serpeverde siano reali. Vorrebbe stare con Draco. Starci proprio insieme.

-Io direi che dobbiamo cercare di risolvere una questione per volta. Prima vediamo come possiamo fare per produrre un contro incantesimo, ok? Sono certa che è tutto legato a quello... anzi, mi ci metto subito dietro.-

Un tonfo sordo fa sobbalzare di paura entrambi.
Si girano di botto, stupefatti.
Per terra, accasciato da un lato, c'è Ron. Si rannicchia con le gambe verso il petto, chiudendo gli occhi sereno.

Hermione lo guarda seccata, prima di alzare gli occhi al soffitto.
-Per le mandragole, sei ubriaco!-

Al suono secco della voce, Ron apre un occhio regalandole un luminoso sorriso.
-E tu sei bellissima.- Dichiara mandandole un bacio con la mano.

Un'espressione di pura sorpresa, che diventa un attimo dopo, di dolcezza, si palesa sul viso della ragazza.
Si volta verso Harry che sta sghignazzando nella sua direzione.

-Dicevi 'Mione?-

-Oh, stai zitto! E togliti quell'espressione divertita dal viso se vuoi che ti aiuto a uscire da questo casino!- prorompe con le gote rosse, dirigendosi subito verso alcuni scaffali.


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Piccolo capitolino.

Ron, Ron... vi anticipo che nella saga, non è uno dei miei personaggi preferiti.

Ma io e lui, abbiamo una cosa in comune. L'avversione totale per i ragni!

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