Capitolo Cinque
Commetti il più vecchio dei peccati
nel più nuovo dei modi.
William Shakespeare
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-Tu...! Tu, sei veramente uno stronzo pervertito!-
I vecchi lampioni disposti lungo la strada, dipingono strane figure sul volto annoiato di Draco, che accoglie lo sbottare di Harry con un'alzata di spalle.
-Non immagini neppure quanto.- Ribatte atono, girandosi veloce e dirigendosi verso il primo vicolino buio che si trova alla loro sinistra.
Ci si fionda all'interno e si ferma solo dopo aver fatto alcuni passi.
Il piede sbatte ritmicamente per terra nervoso, nel frattempo che gli occhi si muovono scattanti sull'orologio al polso.
Si alzano nel momento in cui arriva il Grifondoro e lo sguardo si affina in un muto rimprovero, verso il lungo tempo che si è preso il ragazzo prima di raggiungerlo.
Lo artiglia per una spalla portandolo di fronte a sè, dando in questo modo le spalle alla strada, e dirigendo le mani verso la chiusura dei pantaloni.
Una prima asola viene liberata e un rispettivo bottone sciolto.
Gli occhi verdi si sgranano stupiti, e un batticuore furioso fracassa la cassa toracica di Harry, che apre la bocca facendo fuoriuscire un suono stridulo.
-Cosa...?- Domanda agitatissimo.
-Non vorrai per caso che te lo faccia... qui? Ho inteso male, vero?-
Il solito sorrisino beffardo illumina il viso del Serpeverde, che scende lentamente ad aprirsi il secondo bottone.
-Certo Potter, che lo studiare non ha mai fatto per te. Avresti dovuto impegnarti di più, piuttosto che cacciarti ogni anno in qualcuno dei tuoi soliti guai. Hai sempre scelto di occupare il tuo tempo libero in maniera sbagliata... a fare l'eroe! Pfff! Tu e i tuoi strambi amici... in giro a svelare misteri che non vi competevano.
Ma tornando ad oggi, a noi, penso di doverti fare una piccola lezione di grammatica.
Ora, significa esattamente in questo momento. E' un lasso temporale veramente piccolo, minuscolo a ben pensarci.
Non è domani, né tra qualche giorno o tra due mesi.
E io ti ho detto proprio "ora".- Dichiara serio.
I lembi del pantalone vengono spalancati e le dita si intrufolano tra l'elastico dei boxer e la pelle nuda.
In un'unica mossa lo sposta in basso, posizionandolo sotto i testicoli gonfi. Il pene, in semi erezione, ne esce, sfacciato.
-Ma... Malfoy! Se ci vedesse qualcuno?-
Il primo pensiero che attraversa la mente di Draco, è il fatto che Harry non abbia detto di non volerlo fare. Il secondo è concedergli il beneficio del dubbio.
Gli occhi chiari vagano seccati dal suo viso all'ambiente circostante. Registrano l'ambiente deserto, le luci nulle e l'aria sporcata dall'odore di alcuni rifiuti abbandonati per terra.
-E' buio, siamo in un vicolo cieco e, per tua informazione, nessuno ti calcola.
O pensi che per essere stato il prescelto, le persone ti seguano ovunque o facciano carte false per stare in tua compagnia?-
Sempre parole dure, lo stesso identico tono affilato che utilizza da anni nei suoi confronti.
Come mai lo odi così tanto, prima o poi glielo dovrà chiedere.
La testa di Harry si sposta prima a destra e poi a sinistra. Scavalca con lo sguardo, le larghe spalle di Draco, per esaminare la situazione, prima di stringere i pugni ed emettere un lungo sospiro rassegnato.
-Posso almeno rendermi invisibile?-
Un angolino delle labbra del Serpeverde si alza verso l'alto. Il polso cattura in un movimento fluido la bacchetta che si snoda sinuosa verso la sua figura.
-Desilludo.- Pronuncia con timbro chiaro.
Il volto di Harry si piega in basso: non può più procrastinare. Osserva tristemente il terreno sporco che a breve accoglierà le sue ginocchia. Scende con le gambe fino in fondo: con le dita va svelto a stropicciarsi la cicatrice in un moto di paura improvvisa.
Percepisce le mani dell'altro andare a toccargli la pelle delle guance, quasi dolcemente, fino a stringergli il mento e spostarlo verso l'alto.
Un piccolo gemito di terrore gli sfugge dalla gola, ma non vuole assolutamente darla vinta al suo nemico/amico da tutta una vita.
Osserva stupito il grosso membro che si erge di fronte a lui: lo aveva già visto nei sogni, ma in quei momenti la percezione della realtà è vaga.
Le sensazioni sono astratte, il tatto è compromesso, e quello che rimane, alla fin fine, sono soltanto vaghi ricordi di momenti accaduti.
Il colore della pelle chiarissima, la rada peluria all'attaccatura e le vene marcate in rilievo.
Sono tutti particolari che catalizzano immediatamente la sua attenzione.
-Ti è venuta improvvisamente voglia di analizzare l'anatomia di un cazzo umano, o pensi di prenderlo in bocca?- Prorompe seccato Draco spostandogli le mani sulla nuca e spingendola in avanti.
Il naso gli va a sbattere contro.
-Malfoy! Un secondo! Non ho mai fatto una cosa del genere!-
I palmi si fanno più morbidi, le dita del Serpeverde si intrufolano nei capelli scuri e li strofinano tra di loro.
-Ti insegno io. Apri per bene la bocca e sposta la lingua sul fondo. Ottimo così... Prova ad assaggiarlo con la lingua.-
L'appendice scende sulla cappella leccandola piano. Il sapore non è neppure male, ha un "non so che" di muschio selvatico.
E poi è caldissimo, bollente, di una struttura soffice e fin troppa liscia.
-Vorrei venire prima di domani sera, Potter. Sai com'è... avrei un impegno. Prendilo all'interno per bene, su da bravo.-
Deve cercare di non indurire la mascella, di stare attento ai denti: piano, un pezzettino alla volta, una spinta al secondo, ma riesce a farlo entrare totalmente.
Dannazione! Pensa quasi soffocandosi. E' veramente un boccone amaro da accettare.
La cavità orale è talmente colma, che il respiro gli entra a sprazzi.
Si mozza in gola. Per non parlare poi della saliva! Dove diamine dovrebbe metterla? Non riesce a deglutirla, ma allo stesso tempo gli intasa la bocca.. esce a lunghi rivoli sul mento.
Draco lo stringe forte dalle ciocche, scandendo un ritmo più esigente, e le prime lacrime di sforzo lasciano le ciglia scure di Harry.
E' un vero supplizio: la mascella gli duole, non pensa di riuscire a tenere lo stessa apertura ancora per molto.
All'improvviso un gemito sfugge al Serpeverde, e il ragazzo in ginocchio alza gli occhi stupito di fronte al suono.
Sbatte le ciglia incantato dalla visione che gli si para davanti: le labbra schiuse, l'espressione di puro godimento sul volto, le ciglia dorate e le gote rosa.
Sembrano sbocciare dei fiori di ciliegio su quelle guance incavate.
Draco in questo momento è incredibile.
Lascia lo sguardo posato su di lui, mentre con la testa si aiuta aumentando la velocità del movimento.
Percepisce chiaramente le dita che si muovono sulla sua nuca, si insinuano in mezzo alla sua chioma stringendola. Le unghie scavano nella pelle sensibile dell'attaccatura del collo.
Sente vampate di calore avvolgerlo... sta prendendo fuoco.
I suoni eccitanti che sente arrivargli alle orecchie, quelle dita sulla pelle che scavano, i movimenti scattanti: sono lava liquida esplosiva che lo stanno lentamente sciogliendo.
Con le labbra massaggia le vene pulsanti mentre con la lingua slappa la pelle sopra più sensibile, riconoscendone sul palato un sapore diverso, amarognolo.
La consistenza è persino viscida.
Con un lungo sospiro, Draco da un'ultima stoccata e gli viene in bocca.
Il primo pensiero cosciente è di tentare di spostarsi, ma il Serpeverde lo artiglia con forza, tenendolo immobile mentre si riversa totalmente nella sua cavità orale.
Lascia defluire ancora alcune scarne spinte, prima di staccarsi e fargli colare direttamente sul mento il liquido che non è riuscito ad ingoiare.
-Che schifo!- Esclama Harry stizzito, estraendo un fazzoletto dalla tasca e sputandoci dentro.
Il naso si arriccia disgustato e la saliva viene espulsa varie volte.
Quando rialza la testa, un luminoso sorriso vittorioso aleggia sul volto di Draco.
-Non male, Potter. Veramente niente male. Sei proprio sicuro che fosse la tua prima volta? Magari lo avevi già fatto a qualcun altro... che sò. Al tuo amico Ron?... Oppure sei un uomo goloso e lo avevi provato con Silente?-
Le gambe scattano in piedi. Harry stira le labbra in una linea dura.
-Mi fai veramente ribrezzo. Sei soltanto un ragazzo viziato, con problemi da risolvere!- Sibila guardandolo storto.
Un guizzo divertito attraversa le iridi di Draco. Con un polpastrello gli sfiora una porzione di pelle vicino alla bocca.
Ne asciuga con il dito la parte rimasta umida, osservandola assorto, prima di portarsela verso la bocca e succhiarla.
L'indice sparisce in mezzo alle pieghe rosee, e al ghigno sfrontato.
Lo fa uscire con uno schiocco, scrutando divertito l'espressione spiazzata dell'altro.
-Buon proseguo di serata, Potter. Divertiti con... beh, con Ginny.-
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Come volevasi dimostrare, la nottata è trascorsa in una maniera terribile.
Alla stessa stregua della serata subito terminata, dopo neppure un ora da quello spiacevole "incidente".
Draco non era più rientrato: lui, aveva invece passato tutto il restante tempo a cercare di eliminare il sapore diverso che stazionava nella sua bocca.
Si era rinfrescato con l'acqua fredda del lavandino del bagno, aveva ingurgitato almeno due birre ghiacciate... eppure quel profumo di pino e di uomo, non lo aveva abbandonato neppure per un minuto.
Arreso, si era trascinato a casa, adducendo a scuse, soprattutto con Ginny che ci era rimasta molto male, e borbottando frasi incoerenti con Hermione.
L'amica l'aveva soltanto continuato a esaminare serio, non credendo probabilmente a neppure una parola di quello che gli era uscito dalla sua bocca.
Una volta arrivato a casa, il suo corpo si era mosso da solo, fiondandosi prima sotto la doccia e poi nel letto.
La stanchezza lo aveva avvolto come un manto scuro, e aveva dormito tutta notte.
Un oblio scuro, senza sogni, che si era interrotto di prima mattina, e di colpo, per l'arrivo di un messaggio.
Per la barba di Merlino! Chi lo disturbava nel suo ultimo giorno libero a casa?
Le mani di Harry saettano svelte a massaggiarsi gli occhi gonfi, a inforcare gli occhiali, prima di soffermarsi stupito sulla sveglia.
Non sono neppure le otto!
Con uno sbuffo sconvolto, il telefono atterra ad un palmo dai suoi occhi stupiti.
Rimane lì fermo, in attesa che il proprietario legga per l'ennesima volta le parole che sono apparse magicamente sul display.
E' uno scherzo... Non può essere altrimenti. Le frasi curiose, quella parola ambigua modificata in corsivo. Cosa diamine sta succedendo?
Draco 🐍 :
<<<Domani mattina, alle sette e mezza, ti aspetto a casa mia.
Ti consiglio di non fare colazione...
e di farti una doccia prima di venire.>>>
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