Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

77

Lucas attese pazientemente l'arrivo di Matias a casa. Sapeva che usciva dal negozio alle 8 quindi aspettò una buona mezz'ora il suo arrivo, seduto sul motorino. Il cuore gli martellava nel petto, doveva assolutamente liberarsi del peso che aveva da quando la madre aveva scoperto l'età dell'arbitro.
Gli avrebbe raccontato tutto e insieme avrebbero risolto il problema. Non c'era niente che avrebbe potuto rovinare la loro storia d'amore. Avevano superato ostacoli molto più duri di quello, non sarebbe stata certo Emma a rovinare la loro storia.

Matias arrivò sereno e tranquillo dopo una lunga giornata di lavoro. Odiava sempre il suo lavoro, ma ora che stava con Lucas, tutto sembrava più bello. Il loro rapporto era la cosa migliore che gli fosse mai capitata, si sentiva leggero come una piuma e sembrava camminasse a 10 metri da terra.
Notò il suo ragazzo seduto sul motorino e spalancò la bocca in un sorriso enorme.
- Amore. Che sorpresa! Che ci fai qui? Pensavo stessi ancora male. -
Si avvicinò a lui e gli schioccò un bacio sulle labbra.
- Ciao amore. - disse sorridendo Lucas. - Volevo farti una sorpresa. -
- E ci sei riuscito. Vieni, saliamo in casa, mi faccio una doccia e poi possiamo cenare insieme, se ti va. -
- Ok. - rispose Lucas, il battito del cuore sempre accelerato.
Entrarono in casa e Matias si tolse la polo del lavoro, restando a torso nudo e mostrando il suo fisico scolpito.
Lucas lo guardava incantato, il suo ragazzo era proprio bello.
Matias notò lo sguardo del libero e disse:
- Amore che c'è? -
- C'è che sei bellissimo. - rispose imbarazzato il giovane.
Matias ridacchiò.
- Sembra che non mi hai mai visto nudo. - disse sorridendo.
- Non è mai abbastanza. - replicò il giovane umettandosi le labbra.
Matias si avvicinò e lo cinse con un braccio, appena sopra il culo. Gli diede un bacio passionale e fece scontrare le rispettive erezioni.
- Fai la doccia con me? - chiese maliziosamente il più grande.
- Molto volentieri. - rispose Lucas, pregustando già, quello che sarebbe successo a breve.
Entrarono nella doccia spogliandosi velocemente. Matias si attaccò al collo del più piccolo, iniziando a lasciare una scia di saliva sul suo collo. Lucas iniziò a gemere rumorosamente.
- Oh amoreeee. - disse sospirando.
- Mi sei mancato questi giorni. - disse Matias super eccitato. - Non hai idea della voglia che avevo di fare l'amore con te. -
- Anche io amore. -
Matias spinse Lucas contro il muro, continuando a baciarlo con foga. Le loro lingue danzavano insieme, vorticando velocemente. Con una mano prese una natica del giovane, stringendola forte, facendolo mugolare sulle sue labbra.
Spostò la sua lingua sul collo del giovane, che dall'eccitazione gemeva senza ritegno.
Matias scese con la lingua sul petto di Lucas, andando a stimolare i capezzoli. Poi scese sempre più in basso. Si mise in ginocchio e prese il cazzo del più giovane in bocca, iniziando a pompare velocemente. Succhiava avidamente, mentre con una mano iniziò a stimolare il buchetto del libero, che intanto iniziò a muovere il bacino verso la bocca del ragazzo più grande, scopandogli la bocca.
- Mmmm, amore, se continui così, vengo. -
A quelle parole Matias accelerò i movimenti, andando con la lingua a stimolare la cappella umida di Lucas. Il giovane provò a resistere, ma il non aver fatto sesso per giorni, lo fece cedere subito. Riversò tutto il suo sperma dentro la bocca di Matias, che quasi soffocò per i getti copiosi del ragazzo.
Bevve tutto e poi con la lingua pulì il pene di Lucas.
Si rialzò e baciò il ragazzo, facendogli sentire il suo stesso sapore.
Lucas lo guardò intensamente negli occhi, cercando di riprendere fiato dopo l'intenso orgasmo avuto.
- Ora è il tuo turno. - disse maliziosamente.
Si girò con la faccia rivolta verso il muro, mostrando il culo tondo al suo ragazzo.
- Sei sicuro, di volerlo fare? Sei appena venuto. -
- Sono giorni che aspetto. Voglio sentirti dentro di me. Scopami! - rispose il libero ancora eccitato.
Matias non perse tempo e appoggiò il suo cazzo duro tra le chiappe vogliose di Lucas.
- Sto per entrare. - disse, strofinando la punta della cappella sul buchetto.
- Scopami, ti prego! - chiese con urgenza il libero.
Matias entrò in lui con un colpo secco, facendo gemere il giovane.
Iniziò a penetrarlo, prima lentamente, poi accelerando sempre di più i movimenti. Prese le mani di Lucas e le sollevò in alto, facendole appoggiare al muro, mentre con la lingua andava a stimolare dietro l'orecchio del giovane, che iniziò a gemere in maniera oscena.
Matias lo penetrava con foga, e a ogni colpo, Lucas gemeva.
- Diooooooo, scopami amore, scopami forte! -
A quelle parole, l'arbitro accelerò ulteriormente i movimenti. Lucas iniziò a muovere il sedere, scontrandosi con i movimenti opposti di Matias.
Continuarono ancora, fino a che Lucas venne una seconda volta, senza neanche toccarsi, imbrattando con il suo seme, le piastrelle del muro.
- Sto... Sto per venire. - disse Matias.
Lucas lo fece uscire velocemente dal suo culo e si inginocchiò davanti al cazzo duro del compagno.
Lo prese in bocca, pompando voracemente. Matias venne poco dopo, andando a riempirgli la bocca di seme caldo. Leccò e pulì bene il cazzo del suo ragazzo, poi si alzò guardandolo maliziosamente.
- Quanto mi piace la tua sborra. - disse.
- Sei un maialino. - rispose sorridendo Matias, baciandolo.

Restarono distesi sul letto a guardare un po' di tv, coccolandosi a vicenda. Matias accarezzava i morbidi capelli del libero che teneva la testa appoggiata sul suo petto.
Lucas guardava la tv, ma non seguiva i programmi, troppo nervoso per il discorso che avrebbe dovuto fare. Rimase in silenzio per diverso tempo, gustandosi le carezze del proprio ragazzo. Voleva che quel momento non finisse mai. Ma doveva parlargli, così girò la testa per incrociare gli occhi del più grande. Matias lo notò e chiese:
- Che c'è amore? -
- Io... Dovrei parlarti. -
- Dimmi tutto. -
- Ecco... Non è facile, ma ci provo. Dunque... - il suo cuore iniziò a battere forte, voleva trovare le parole giuste per iniziare il discorso. - Mia mamma, sa di noi! -
- Ok... E allora? Non glielo avevi già detto? -
- Si... Ma... Non sapeva la tua età. - si morse il labbro, pronto alla reazione di Matias.
L'arbitro si alzò per vedere meglio il giovane e si appoggiò alla testata del letto.
- E quindi? Ha detto qualcosa? - ora nella sua voce c'era un principio di preoccupazione.
- Si... - disse incerto Lucas. - Non vuole che ti frequenti. -
Il cuore di Matias iniziò a battere forte, ora era veramente preoccupato.
- E tu come hai reagito? -
- Io gli ho detto che non mi interessa è che continuerò a stare con te. -
- Ok, e lei come l'ha presa? - la voce di Matias si era alzata di un tono.
- Lei... All'inizio siamo rimasti tre giorni senza parlarci, poi oggi mi ha dichiarato guerra. -
- Cioè? -
- Mmm... Dio... Non pensavo fosse così difficile... -
- Amore ti prego dimmelo, mi sto preoccupando. -
Si alzò dal letto, troppo agitato per restare sdraiato.
Lucas fece un grosso respiro e poi disse tutto d'un fiato:
- Mi manda via! Mi manda negli Stati Uniti! -
- Co...cosa? -
- Si mi vuole mandare a studiare li, ha trovato un liceo disposto a farmi studiare e giocare con una borsa di studio. Vuole farmi partire la prossima settimana. E ha convinto la madre di Manuele a farlo venire con me. -
Matias sentì come se fosse scoppiata una bomba nel suo corpo. Si girò verso la finestra della camera, guardando fuori, si passò una mano tra i capelli.
- Cristo! - esclamò.
- Non... Non ti preoccupare amore... Non ho intenzione di partire, troveremo una soluzione... Insieme! -
- E tua madre lo sa che non vuoi partire? -
- Si... E... Mi ha minacciato! -
Matias arcuò le sopracciglia e si voltò a guardare il suo ragazzo.
- Min... Minacciato? -
- Si... - Lucas abbassò la testa, non volendo guardare negli occhi l'arbitro. - Ha detto che se non ti lascio e parto, andrà a denunciarti alla polizia, pensa che tu sia uno stupratore di minorenni.
Minorenne! La testa di Matias rimbombò a quella parola. Che stupido era stato ad aver sotterrato quel problema. Lo sapeva fin dall'inizio, era stato uno dei motivi per la quale aveva deciso di non lasciarsi andare con Lucas. E ora quello stesso problema era tornato più urgente che mai. Aveva nascosto la testa sotto la sabbia, come fanno gli struzzi. Ma nascondere le cose non aveva risolto niente.
Sentì gli occhi pungere, e uscì dalla stanza. Non voleva farsi vedere in quelle condizioni da Lucas. Raggiunse la sala, e uscì in terrazzo, ancora nudo.
Lucas lo raggiunse.
- Amore... - lo chiamò titubante. -
L'arbitro si era acceso una sigaretta e fumava nervosamente, guardando fuori dal terrazzo.
Il più piccolo gli appoggiò una mano sulla spalla e lo richiamò:
- Amore... Ti prego, dimmi qualcosa... -
Matias tremava, gli occhi gonfi di lacrime pronte a uscire e bagnare il suo viso.
- È... È tutto sbagliato... - disse in un sussurro, il groppo in gola e il cuore a martellargli il petto.
- Lo so amore... Ma troveremo una soluzione... Io e te... Ne abbiamo passate tante, supereremo anche questa. -
- Non... Non c'è una soluzione. - disse Matias.
- Che... Che intendi? - chiese allarmato Lucas.
Il più grande si girò, e guardò negli occhi il suo piccolo amore.
- Che... Che devo lasciarti andare... - disse con le labbra tremanti e il viso bagnato dal pianto.
- Lo sapevo! - continuò. - Dio! Che stupido sono stato! - riprese, andando a colpirsi la testa con un pugno.
Lucas iniziò a piangere sommessamente.
- Amore... Cosa stai dicendo? Ti prego... Non... Non farlo... Noi possiamo risolvere tutto... -
- Mi dispiace... - disse Matias disperato. - Ma non possiamo... Ha ragione tua madre... È... È sbagliato... Quello che abbiamo fatto... Quello che ti ho fatto... -
- Non... Non dire così... - replicò Lucas con il corpo tremante. - Noi... Noi possiamo stare insieme... Tra qualche mese compirò 18 anni. Se anche dovessi andare, tornerò... Tornerò da te, mia madre non potrà fare niente, sarò libero di fare quello che voglio. -
- Non è giusto. - rispose Matias. - Non è tua madre il problema! Sono io! Sono più grande, non dovevo farmi coinvolgere così, è sbagliato. Tu... Tu sei solo una vittima... Il mio piccolo campioncino... Non dovevo coinvolgerti in una cosa più grande di te... Ero io quello maturo... Mi sono lasciato trascinare in una cosa che sapevo già sarebbe finita male. Tu... Tu devi vivere la tua vita... Con i tuoi coetanei... Un giorno troverai un ragazzo stupendo... -
- Non dirlo, ti prego... - lo interruppe Lucas in lacrime.
- ... Che ti farà innamorare e ti dimenticherai di me, come è giusto che sia... -
- No! - urlò Lucas, stringendo i pugni ai lati del suo corpo. - Non te lo permetto! Non ti permetto di distruggere quello che c'è tra di noi! Io... Io ti amo! -
- Anche io ti amo. - disse Matias. - Per questo devo lasciarti andare. - fece un lungo respiro e riprese:
- È... È finita! -
Lucas tremava come una foglia scossa dal vento. Si gettò sul corpo di Matias per abbracciarlo. Il più grande aprì le braccia per far posto all'esile corpo del più giovane.
Piansero insieme, mentre Matias accarezzava i fianchi di Lucas.
Rimasero lì, un tempo interminabile. Lucas scuoteva la testa, disperato. Il suo primo amore lo stava lasciando e lui avrebbe voluto stare aggrappato al suo corpo per sempre.
Matias lo baciò sui capelli. Poi disse in un sussurro:
- De... Devi andare! -
Il corpo di Lucas iniziò a tremare più forte, i singhiozzi si fecero più acuti. Si aggrappò al corpo di Matias ancora più intensamente, le mani che graffiavano la pelle nuda del più grande.
- Ti prego... Non lasciarmi... - disse.
- De... Devo! ... È finita! - le parole incastrate in gola, le lacrime che non la smettevano di scendere.
Prese le spalle di Lucas e lo allontanò da sé.
- Possiamo restare almeno amici? - chiese disperato il più giovane.
- Oh piccolo... - rispose sorridendo amaramente Matias. - Diamoci del tempo, poi si... Poi saremo amici. -
- Ti amerò per sempre! - disse Lucas rassegnato.
- Anche io, amore mio! Non ti dimenticherò mai. -

Si preparò velocemente, le lacrime che non la smettevano di scendere. Una volta pronto, si avvicinò alla porta e disse:
- Ora scenderò le scale, andrò al motorino, alzerò la testa verso il balcone e ti guarderò salutare. Poi infilerò il casco e metterò in moto. Alzerò di nuovo la testa e tu non ci sarai più... Ok? -
- Ok. - rispose l'arbitro.
Lucas scese le scale e si avvicinò al motorino. Alzò la testa, puntando il terrazzo, dove Matias lo guardava con una mano alzata, ferma, in segno di saluto, in segno di addio.
Lucas deglutì, il petto che sembrava stesse per scoppiare. Infilò il casco e accese il motorino. Alzò nuovamente la testa verso l'alto, per guardare un'ultima volta la casa del suo amore.
Matias era ancora lì, gli arti superiori incrociati davanti al petto, intente ad abbracciare un corpo che non ci sarebbe stato mai più, che non sarebbe mai stato più suo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro