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9- Ghetto Cinnamon Bun

"Puoi guidare più veloce? Ho visto una nonna superarci con il suo scooter prima" Dico mentre mi lego i capelli in una cosa alta usando dei nastri colorati, rosso e blu, come lo stemma del nostro liceo.

"Non ti azzardare a darmi la colpa, se siamo in ritardo è colpa tua e del tuo; posso fare una torta per la squadra" Si lamenta Luke mentre preme l'acceleratore con forza superando una lunga fila di macchine troppo lente per i suoi gusti.

"Beh se vogliamo essere sinceri qui, avevo chiesto alla nonna di badare la torta, non mi aspettavo di certo di dover andare a rubare l'estintore dal signor Fillinbuck per evitare un incendio" Dico per poi passarmi una linea sottile di eye-liner sull'occhio per poi guardarmi allo specchio e sbuffare. Non è uguale all'altra.

"Lo sai vero che nessuno mangerà quel carbone" Dice il biondino indicando la teglia di, beh qualcosa simile a dei brownies, che ho fatto.
"Non lo conosci il detto; è il pensiero che conta?" Chiedo osservando la scritta fatta con la glassa, buon compleanno, la nonna non aveva capito quale fosse l'evento di oggi.

"Calum mi ucciderà se mi perdo tutta la partita" Dico preoccupata per poi notare delle goccioline cominciare a cadere sul parabrezza della macchina mentre il cielo comincia ad incupirsi, perfetto, mancava solo la pioggia oggi.

"Calum? Il mio couch mi attaccherà per le palle ad un muro se non riesco ad arrivare per il secondo tempo... senti anche tu odore di Tacos, forse potremmo fare una sosta" Dice Luke notando l'insegna di TacoBell a qualche metro di distanza da noi ed io scuoto la testa per poi indicargli il parcheggio della scuola.

"Parcheggia lì, prima che quella vecchia ci rubi il posto" Dico indicando un posto completamente libero sbattendo la mano sulla spalla di Luke il quale si lamenta per poi girare il volante e dirigersi verso il posto libero. Ci mancava solo che non ci fosse posto.
"Hey voi due, quello è il mio posto" Urla un signore sui cinquantenni ed io mi volto verso di lui guardandolo male non appena Luke si scusa facendo retromarcia.

"Non vedo scritto il tuo nome qui" Urlo abbassando il finestrino e l'uomo stringe il volante della sua macchina nera guardandomi come se volesse uccidermi.
"Reb, io non provocherei l'uomo muscoloso con i tatuaggi, possiamo trovare un parcheggio migliore" Dice il biondino continuando a fare retromarcia ma io mi impunto allungando il piede e premendo sull'acceleratore.

"Piccoli teppisti, quello è il mio posto, non fatemi venire lì..." Ci minaccia l'uomo non appena io parcheggio sotto lo sguardo terrorizzato di Luke. Velocemente apro la portiera scendendo con il mio completo fatto a mano da cheerleader, per poi indicare l'uomo minacciosamente.
"Vieni qui e fai cosa? Uh? Ti conviene fare retromarcia e trovare qualche altro parcheggio perché non ti conviene per niente scontrarti con me e con la mia voglia di prendere a calci in culo qualcuno, chiaro?" Lo avverto e l'uomo mi guarda male.

"Questa è la prima partita del mio ragazzo e non ti permetterò di farmela perdere, stronzo" Urlo per poi lanciargli un brownies tutto bruciato contro la macchina facendo inclinare la carrozzeria.

Forse non sono troppo commestibili.

"Reb, corri, la partita sta finendo" Mi urla Luke correndo sotto la pioggia nella sua divisa da calcio. Guardo male per l'ultima volta l'uomo per poi inseguire il biondino fino al campo appena in tempo per sentire gli ultimi fischi dell'arbitro mentre segnalano la fine della partita.
"Merda" Diciamo all'unisono io e Luke mentre osserviamo tutti esultare e i giocatori sospirare contenti battendo le mani con gli altri componenti della squadra.

"L'abbiamo persa" Mormora il biondo accanto a me ed io annuisco dispiaciuta mentre sento le goccioline d'acqua colpirmi il volto lentamente. I miei occhi si scontrano con un paio di occhi nocciola, aspetto di vedere la delusione nei suoi occhi, aspetto di vederlo arrabbiato e irritato dal mio ritardo ma invece di guardarmi male i suoi occhi si illuminano di luce propria ed un sorriso felice appare sulle sue labbra.

Calum lascia un ultima pacca sulle spalle di un suo compagno di squadra per poi correre verso di me e fermarsi a pochi centimetri dal mio corpo osservandomi divertito.

"Vai Calum?" Chiede leggendo la scritta sulla mia uniforme, abbasso lo sguardo leggendo le lettere nere sulla mia maglietta per poi annuire.
"Ho portato anche dei brownies" Dico allungando la teglia notando ora che molta acqua è finita dentro facendo galleggiare i pezzi di torta.

"Buon cmpl" Dice Calum inclinando la testa cercando di leggere la scritta mentre i brownies si muovono nella teglia galleggiando.
"Buon compleanno, nonna non aveva capito per chi fossero" Dico spiegando la situazione e Calum scoppia in una piccola risata divertita per poi avvicinarsi a me ancora di più puntando i suoi occhi nocciola nei miei osservandomi dolcemente.

"Scusa se non sono arrivata in tempo, mi dispiace così tanto, volevo esserci, era la tua prima partita come attaccante, so che era impor-" Inizio ma le labbra di Calum si posano sulle mie dolcemente mentre le sue mani si appoggiano sulle mie guance. Sorpresa ricambio il bacio sentendo un piccolo sorriso formarsi sulle labbra del ragazzo davanti a me.

"Ora sei qui, ed è l'unica cosa che conta, in più guardati, hai cucito una divisa con il mio nome e hai fatto dei brownies per tutta la squadra, li ameranno" Dice sorridendo ed io annuisco.

"Io non li tocco neanche se mi pagate" Commenta Brandon passandoci accanto storcendo il naso ed io abbasso lo sguardo dispiaciuta per poi notare Calum irrigidirsi mentre guarda il suo compagno di squadra.
"Sei fottuto Brandon" Sussurra Luke ridendo.
"Quello che volevo dire.. emh.. Reb, posso averne un pezzo?" Chiede il ragazzo spaventato da Calum per poi avvicinarsi e prendere un pezzo galleggiante dalla teglia.

"Ringrazia la mia ragazza, ora" Dice lentamente il mio ragazzo e Brandon lo guarda esasperato per poi guardarmi e sorridermi falsamente.

"Grazie Reb" Sorrido divertita per poi notarlo mentre scappa via con il suo brownie in mano.

"Mi hai appena chiamato la tua ragazza?" Chiedo sentendo il mio cuore scaldarsi a quelle parole e Calum spalanca gli occhi sorpreso e spaventato.
"Se non ti piace possiamo sempre non usare etichette, oppure posso continuare a chiamarti migliore amica, forse amica di letto o forse solo Reb" Dice parlando velocemente ed io scuoto la testa afferrando il suo volto e abbassandolo alla mia altezza facendo semplicemente sfiorare le nostre labbra.

"Mi piace molto essere definita così" Sussurro e lui sorride sollevato mentre io alzo lo sguardo verso il cielo cupo e la pioggia che continua a colpirci.
"Il coach vi ha fatto giocare tutta la partita sotto la pioggia?" Domando preoccupata notando Calum bagnato come un pulcino e lui alza le spalle.
"Clifford Hemmings, chi devo uccidere per questo ritardo?" Urla l'uomo in questione guardando me e Luke con uno sguardo assassino e il biondo mi indica lasciandomi sola all'inferno.

"Brownie?" Propongo allungando la teglia verso il coach il quale continua a guardarmi male per poi scuotere la testa e indicare Calum.
"Sei stato bravo in campo, forse la prossima volta vinciamo" Dice con un piccolo sorriso guardando il moro accanto a me per poi indicare Luke.

"Tu, salta un allentamento e giuro che ti stacco le palle e le uso come premio per le squadre delle matricole" Avverte Luke il quale annuisce ubbidientemente.

"Andiamo dentro, ti ammalerai se non ti asciughi" Dico osservando Calum il quale scuote la testa con un sorriso pieno di sé.
"Io non mi ammalo mai"

"Chiama mia madre, dille che le voglio bene, firma il mio testamento, seppelliscimi all'ombra di un pesco in fiore" Sorrido ascoltando il discorso drammatico di Calum il quale rimane steso nel suo letto mentre gli provo la febbre con un termometro.
"Hai solo trentasette e mezzo, non è grave, devi solo riposare" Dico non appena sento il suono fastidioso dell'oggetto. Il ragazzo mi guarda male per poi rigirarsi nel letto e tirare i lembi della sua maglietta che sto indossando come pigiama.

"Non puoi andartene finché starò meglio, è un tuo dovere" Dice sembrando un bambino ed io mi abbasso verso di lui sistemandogli i capelli spettinati per poi lasciargli un soffice bacio sulla fronte calda.
"Dove sono i tuoi?" Domando e lui alza le spalle.
"Cina? Thailandia? Non ricordo, perché?" Chiede ed io mi alzo dal letto infilandomi le pantofole di Calum per poi sorridere.
"Perchè non voglio farmi vedere senza pantaloni da loro" Dico aprendo la porta della camera del ragazzo il quale mi guarda confuso.
"Dove stai andando?" Chiede ed io mi limito a sorridergli per poi chiudere la porta alle mie spalle e dirigermi in cucina.

"Okay, non è il massimo, ma mia nonna lo faceva sempre a me Michael e Ashton quando eravamo piccoli e ci ammalavamo, lo chiamiamo il dolce del ghetto perché è la versione povera dei cinnamomo bun, ma hey, il gusto è praticamente lo stesso" Dico entrando nella stanza equilibrando tra le mie mani una tazza bollente di camomilla e una fetta di pane tostata con del burro, zucchero e cannella sopra.

"Lo hai fatto per me?" Domanda Calum sorpreso non appena mi siedo accanto a lui nel letto appoggiando sulle sue gambe il piatto e porgendogli la tazza ustionante.

"E per chi se no?" Rispondo ridendo e lui alza le spalle guardando il toast come se fosse la cosa più bella del mondo, quando in realtà è tutto bruciato, il burro è spalmato male e sono sicura di aver messo troppa cannella.
"Nessuno mi aveva mai fatto qualcosa del genere" Dice con un piccolo sorriso sulle labbra per poi addentare il pane e chiudere gli occhi gustando la cosa.

Gli occhi di Calum si riaprono puntandosi nei miei per poi sorridermi in modo strano mentre io lo guardo confusa.
"Cosa c'è? La febbre ti sta dando alla testa?" Domando e lui scuote la testa.
"Tu sei scorbutica con tutti ma sotto sotto sei una persona dolce" Sussurra ed io lo guardo male scuotendo la testa.
"Nah, posso ancora prenderti a pugni anche se stai male, è solo che non è giusto nei tuoi confronti e sarebbe noioso vincere così facilmente" Dico smentendo la cosa e lui sorride per poi scuotere la testa.

"La mia ragazza è dolce a quanto pare" Sussurra sperando che io non lo senta. Sbuffo per poi accoccolarmi accanto a lui e rubargli un sorso di camomilla, un piccolo gesto che facciamo ogni volta che abbiamo una bevanda, mentre lui finisce il suo toast mantenendo quel sorriso felice sulle labbra e facendomi sentire bene.






"Oh Mio Dio, ancora tu" Sbuffa Noelle mentre rimane seduta a gambe incrociate sul letto con accanto Calum il quale mi sorride dolcemente non appena entro nella stanza. Lo ignoro per poi guardare la ragazzina.
"Se sei qui per dirmi cose tipo; tuo cugino è arrabbiato o bla bla bla, puoi anche andartene" Commenta per poi sfilarsi la parrucca bionda rivelando i suoi capelli scuri e lunghi come quelli di Harry. Velocemente scuoto la testa accennando un piccolo sorriso.

"No, sono qui per chiederti scusa Noelle"Dico e Calum mi guarda sorpreso mentre io lo ignoro.
"Per che cosa?" Domanda la ragazza ed io alzo le spalle.
"Non lo so bene, ma se sei così arrabbiata con me devo averti provocata in qualche modo, dunque mi dispiace" Dico onestamente e Calum accenna un piccolo sorriso prima di appoggiare una mano sulla spalla di Noelle.

"Sappi che è una cosa rara sentirla scusarsi, dunque non prenderla come una cosa scontata" Rivela il moro mentre io lo guardo male.
"Non mi hai fatto arrabbiare Rebecca" Dice onestamente la ragazza mentre io mi porto una mano sul cuore.
"Dunque sai il mio nome" Affermo e lei alza gli occhi al cielo per poi annuire mentre io mi siedo sul mio letto di fronte ai due.

"Sì, mi stai antipatica perché hai tutte le attenzioni senza neanche sforzarti, io devo farmi in nove per avere le attenzioni di ragazzi come Calum e lui invece ti guarda come un cucciolo perso anche se indossi orribili costumi interi e pantaloncini maschili" Dice lei mentre io e Calum ci guardiamo in silenzio per poi distogliere lo sguardo imbarazzati.


"Questo non è vero, sei bellissima, io alla tua età non ero così bella, l'unico motivo per cui Calum e gli altri non ti guardano come vorresti è perché sei la cugina di Harry, un loro amico" Le rivelo e i suoi occhi azzurri si puntano su di me confusi mentre io le lancio un piccolo sorriso.
"E perché hai quindici anni, è strano" Ammette Calum e la ragazza sbuffa.

"Clifford ha ragione, sei una bella ragazza, punta a quelli della tua età e spezzerai il cuore a molti" Dice il ragazzo consolandola ed io annuisco.
"Nessuno vuole un ragazzo con una parrucca, fidati" Commenta lei ed io scuoto la testa.
"Questo non è vero, non sei un ragazzo con una parrucca, sei molto di più" Dico e lei mi guarda male.

"Le persone smettono di parlarmi non appena scoprono che sono un ragazzo, mi guardano male, si sentono in imbarazzo ad avvicinarsi a me, perfino la mia stessa famiglia si sente in imbarazzo per il modo in cui mi vesto" Dice lei riferendosi a Harry e Gemma.
"Harry non si sente in imbarazzo vicino a te, è un ragazzo protettivo e esattamente come si arrabbia con Gemma quando indossa abiti cortissimi alle sue feste per attirare l'attenzione dei suoi amici, si arrabbia con te, ma mai una volta si è sentito in imbarazzo nel parlare di te" Spiega Calum difendendo il suo amico ed io lo osservo in silenzio.

"Ora mi odierà di certo perché ho insultato la sua ragazza" Dice Noelle scocciata e io arrossisco mentre gli occhi nocciola di Calum si puntano nei miei come per cercare delle risposte.
"Oh, no, no, io e Harry non stiamo insieme" Ribatto mettendo in chiaro la situazione e Noelle mi guarda male.
"Come no" Risponde ed io sorrido per poi guardare Calum il quale mi osserva per qualche istante sembrando quasi, sollevato?

"Oh, ohhhh, ora ho capito" Dice la ragazzina guardandoci come se avesse appena collegato i punti e noi due ci irrigidiamo.
"Voi due stavate insieme, ecco perché Calum ti guarda sempre ed ecco perché tu urli sempre contro di lui" Esclama la ragazza ed immediatamente Calum si alza dal letto facendoci sussultare.

"Credo qualcuno mi abbia chiamato, buona fortuna Clifford, addio" Dice per poi scappare dalla stanza lasciandomi sola nel mezzo di una discussione che non so come gestire.
"Non stavamo insieme" Dico immediatamente e la ragazza mi guarda come se fossi stupida.
"Calum è appena uscito dalla stanza correndo praticamente, sei bionda ma non sei così stupida" Dice lei ed io abbasso lo sguardo.

Se Harry lo scopre è finita. Non vorrà prendere la ex del suo amico, è una delle regole del codice dei ragazzi, mai uscire con la ex del tuo amico.

"Non lo dirò a Harry, non sono affari miei e odio le spie, però amo sapere il gossip" Spiega lei ed io sospiro sollevata guardandola mentre incrocia le gambe davanti a me per poi sbuffare.
"Okay io e Calum siamo stai insieme al liceo, ma solo per un anno e poi ci siamo lasciati, niente di troppo serio" Dico confessandole la verità e lei alza le sopracciglia interessata.

"Se non era niente di troppo serio, perché lo odi così tanto? Sembra quasi che tu voglia prenderlo a pugni ogni singolo secondo" Chiede ed io abbasso lo sguardo, vorrei prenderlo a pugni ogni secondo.
"Perchè ci siamo lasciati male" Spiego e lei mi guarda in attesa di più dettagli.
"Ti ha tradita? Preso la verginità e poi scappato? Messo incinta? Rubato qualcosa? Oh no, ti ha lasciato per una tua amica vero?" Chiede come se fosse una commedia tragica ed io scuoto la testa.

"No, no, niente di tutto ciò, semplicemente stavo passando un momento molto difficile e lui non è rimasto, nel momento in cui avevo più bisogno di lui se ne è andato e mi ha lasciato da sola" Spiego ricordando esattamente quella sera in cui ci siamo lasciati, la sera in cui Calum Hood mi ha spezzato il cuore.

"Perchè se ne è andato?" Domanda lei ed io alzo le spalle.
"Le cose non andavano bene da un paio di mesi, era un continuo litigio ogni giorno, non eravamo neanche più amici, però non mi aspettavo che mi avrebbe lasciato, non dopo tutto quello che abbiamo affrontato insieme, tutto qui" Dico onestamente.

Io e Calum nonni siamo mai traditi l'uno con l'altro, né ci siamo mai insultati con cattiveria, non lo avremmo mai fatto, però lui ha preferito evitare il disastro che era la mia vita in quel periodo e optare per qualcuno più normale.

"E poi?" Chiede ed io alzo le spalle.
"E poi ha portato al ballo di fine anno del liceo Luna Evergreen e non ci siamo più visti dopo quella notte, fino a quando ho incontrato Harry, tutto qui" Dico alzando le spalle ricordando ancora come vederlo stretto con Luna mi aveva completamente distrutto.

Luna era una delle ragazze più gentili e popolari del liceo, sempre carina con tutti, sempre disponibile a fare raccolte fondi per i club meno importanti, non era una stronza con nessuno. Sempre calma per non dire che era davvero bellissima, una pelle perfetta e scura, occhi a mandorla scuri e una chioma senza mai una doppia punta.

Il mio opposto.

"Dunque ti tradiva con Luna?" Chiede ed io scuoto immediatamente la testa.
"No, no, si sono messi insieme dopo, non so quanto siano durati onestamente" Dico e lei annuisce.

"Vi amavate?" Chiede ed io alzo le spalle.
"Non lo so, mi piace pensare di averlo amato una volta, ma ero giovane, le persone giovani confondono le attenzioni per amore, succede" Ammetto e lei mi guarda per qualche istante.

"Dunque lui ti ha spezzato il cuore, è per questo che lo odi?" Chiede ed io annuisco.
"Già, mi ha fatto molto male in passato e ora non riesco a perdonarlo come se niente fosse e non riesco a fingere che la cosa non mi dia fastidio, vederlo ogni giorno, sentirlo parlare come una volta come se niente fosse mai capitato, come se non mi avesse spezzato il cuore lasciandomi sola in uno dei momenti più difficili della mia vita" Spiego e lei rimane in silenzio qualche istante.

"Cosa ti è capitato?" Domanda ed io la guardo qualche istante.
"Diciamo solo che ho avuto dei problemi a casa in quel periodo e non è stato facile, tutto qui" Spiego ricordandomi sempre che sto lavorando e che non posso di certo dire tutto ad una ragazzina di quindici anni.

"Tra parentesi non ti odio, sei una tipa tosta, mi piace come rispondi a Calum, sei forte" Dice lei alzando le spalle ed io sorrido.
"Anche tu sei una tipa forte" Ammetto e lei mi sorride per poi guardare i miei vestiti disgustata.
"Ma ti vesti di merda, quello rimane un dato di fatto" Continua ed io scoppio in una piccola risata.

"Va bene, facciamo così, se non fai esasperare Harry di proposito sono disposta a vestirmi come dici tu" Propongo e il suo sguardo si illumina all'improvviso.
"Okay, affare fatto" Dice ed io sorrido per poi sentire la voce di Harry interromperei mentre lentamente apre la porta osservandoci confuso e sorpreso dalla nostra vicinanza.

"Oh, non ti ha uccisa, sorprendente, la pasta si sta freddando, ve la porto qui?" Chiede confuso e non sapendo come comportarsi ed io guardo Noelle la quale scuote velocemente la testa.
"No, veniamo a tavola con gli altri" Dice alzandosi e sistemandosi la sua gonna per poi passarsi una mano trai suoi capelli scuri sorridendomi.

"Noelle, io ti voglio a tavola con noi ma non voglio sentirti insultare Reb-" Inizia il ricciolo preoccupato e la ragazza scuote la testa.

"Io e Rebecca non litigheremo, mi piace, sei tu che non mi piaci più di tanto, ma preferisco insultarti in privato, la tua ragazza è al sicuro, e anche se la insultassi, non se la prenderebbe, ha fegato, giusto?" Chiede Noelle ed io le sorrido annuendo.
"Giusto" Concordo per poi vederla uscire con un sorriso compiaciuto.

"Sei la prima persona che piace a Noelle" Dice sorpreso Harry ed io alzo le spalle.
"Te lo avevo detto che ero come lei alla sua età, aveva solo bisogno di sfogarsi, tutto qui" Rispondo e il ricciolo mi guarda per qualche istante.

"Mi dispiace che tutti qui ti chiamino la mia ragazza, è che vogliono mettermi in imbarazzo, so che siamo amici, non sei qui perché mi piaci, okay forse un po' però non voglio assolutamente forzart-" Inizia ma io lo blocco.
"Harry, va tutto bene, so gestire la situazione, non sentirti in imbarazzo, la mia famiglia farebbe lo stesso" Dico onestamente e lui mi sorride sollevato.

"Allora di che pasta si stava parlando?" Chiedo sentendo un buco allo stomaco e lui mi sorride compiaciuto.
"Oh sto parlando della pasta della famiglia Styles" Dice come se mi stesse presentando un quadro ad una mostra.
"Uh, dimmi di più" Lo provoco e lui sorride.

"Oh, posso dirti di più, il trucco sta nel svuotare una scatoletta di tonno in della pasta, fine, tutto qui, o la odi o la ami, di certo non la sogni la notte" Spiega ed io scoppio a ridere per poi avvicinarmi a lui ma bloccarmi all'improvviso.

"Cosa c'è?" Chiede mentre storco il naso in un'espressione non troppo carina. All'improvviso starnutisco rabbrividendo.
"Oh no, lo sapevo che il lago era troppo freddo per farci il bagno" Sbuffa Harry ed io scuoto la testa mentre sento il mio naso colare.

"Non preoccuparti, io non mi ammalo mai"




 "Merda" Sbuffo mentre mi alzo per l'ennesima volta dal letto per andare in bagno e afferrare altra carta igienica da usare come fazzoletto. Forse a volte mi ammalo anche io.

Rabbrividisco di nuovo mentre mi stringo nella felpa di Harry che sto usando anche come pigiama non avendo scelta. Guardo la camera socchiusa, non voglio tenere sveglia Noelle, ormai sono le due di notte, se continuo a starnutire e alzarmi domani mattina mi ucciderà.

Sospiro dirigendomi verso il salotto afferrando una coperta dal divano e avvolgendola attorno a me mentre mi sdraio, così almeno posso alzarmi tutte le volte che voglio.

Comincio a respirare pesantemente dalla bocca non appena mi rendo conto che il mio naso è completamente fuori uso. Odio avere il raffreddore, è quel tipo di malattia che ti fa stare male ma non abbastanza male da poterti lamentare più di tanto.
Sbuffo non appena mi rendo conto di aver appena utilizzato l'ultimo pezzo di carta igienica per poi alzarmi a fatica tenendomi la coperta bianca addosso anche sulla testa per poi muovermi ciondolando e respirando pesantemente fino al bancone della cucina incontrando un sagoma sul mio tragitto che mi fa immobilizzare.

"Quando Harry mi aveva detto che a volte si sentono i fantasmi in questa casa, non volevo crederci, eppure guarda qui" Dice Calum indicandomi mentre mi guarda assonnato e con un paio di pantaloncini addosso, un paio di pantaloncini e basta.
"Bu! Ora sparisci" Rispondo alzando le mani in modo terrificante e lui mi sorride divertito per poi inclinare la testa osservandomi meglio.

"Cosa ci fai ancora sveglia Clifford?" Chiede ed io alzo le spalle.
"Mi sembra ovvio, ho i miei compiti da fantasma da eseguire, dunque puoi pure tornare a let-" Inizio per poi starnutire e riscuotermi.
"-To, grazie" Concludo e Calum inclina le sue labbra in un sorrisetto.

"Aw, hai preso freddo?" Chiede ed io lo guardo male.
"Non sono affari tuoi, potrei aver preso o forse sto avendo solo un attacco allergico" Spiego e lui scuote la testa.
"Tu non hai allergie" Risponde ed io alzo gli occhi al cielo per poi sedermi sullo sgabello della cucina afferrando il rotolo di carta assorbente cominciando a soffiarmi il naso.

"Non hai niente di meglio che fare alle due di notte?" Domando mentre noto il ragazzo ancora immobile e lui alza le spalle.
"Stavo cercando di dormire ma il rumore di continui starnuti mi teneva sveglio" Risponde ed io annuisco.
"Okay, ora che hai visto che sono io, puoi andartene, ciao" Concludo e lui scuote la testa per poi dirigersi verso la cucina.

Sbuffo capendo che non se ne andrà e abbasso la testa sul piano in marmo chiudendo gli occhi, probabilmente deve solo prendere dell'acqua e poi se ne andrà. Lentamente le mie palpebre si fanno pesanti e il mio respiro regolare mentre il sonno prende possesso di me.

Mi appisolo sullo sgabello mentre sento in sottofondo Calum muoversi nella cucina lentamente e facendo il meno rumore possibile per non svegliarmi e non disturbare gli altri.

"Non puoi dormire su uno sgabello, amore" Sussurra il ragazzo ed io lo ignoro per poi sentire le sue braccia avvolgere il mio corpo e sollevarmi delicatamente.

Non protesto e appoggio la testa sul suo petto sentendo un tepore familiare ed accogliente sulla sua pelle calda. Il ragazzo cammina lentamente fino al divano per poi appoggiarmi giù lentamente e afferrare una seconda coperta e metterla sopra di me.
Mi appisolo lentamente per poi sentire un odore familiare penetrare le mie narici ancora chiuse, apro gli occhi notando sul tavolino davanti a me una tazza fumante con della camomilla e accanto ad essa un piatto con un toast dorato e del burro, zucchero e cannella spolverato sopra.

Sorpresa osservo la merenda dei malati di nonna davanti a me per poi girarmi verso Calum il quale è seduto sul divano accanto a me mentre mi osserva in silenzio con un piccolo sorriso.

"Ti ricordi?" Chiedo e lui alza le spalle per poi annuire.
"Certo che mi ricordo" Risponde ed io mi allungo verso il toast, non è come quelli di nonna, non è tutto bruciato sui bordi e la cannella non è buttata sopra a caso, no. Il pane è dorato e croccante ma soffice all'interno, il burro è spalmato ovunque e non ci sono grumi, lo zucchero è a velo e non in grani e la cannella è ovunque e non troppa.

"Non ti giudicherò se lo mangerai, so che mi odi, ma è solo un toast, non cambierà le cose tra di noi, tranquilla" Sussurra leggendomi nel pensiero ed io lo guardo indecisa per poi mordere il toast e sorridere. È delizioso.

"Non è come quello che mi avevi fatto tu, ma è simile" Dice il ragazzo ed io sorrido per poi allungarmi verso la camomilla e prendere un lungo sorso facendo scorrere la bevanda perfettamente tiepida e zuccherata lungo la mia gola.

"Rebecca" Mi sussurra Calum ed io lo guardo per qualche istante incontrando i suoi occhi nocciola con i miei verdi nel buio della stanza.
"Mi odi veramente? So che sei arrabbiata con me per quello che è successo nel passato, ma mi odi?" Chiede come se la cosa lo ferisse più del dovuto.

Prendo un lungo respiro non sapendo come rispondere, è ovvio che non lo odio, non potrei mai odiare Calum. Eravamo migliori amici, gli volevo bene semplicemente mi ha spezzato il cuore e non è facile per me perdonarlo.

"Io..." Inizio ma il ragazzo mi interrompe.
"Ah, ci hai messo troppi per rispondermi, vuol dire che non mi odi per davvero" Dice con un sorriso furbo ma allo stesso tempo sollevato. Corruccio la fronte guardandolo male.

"E come fai ad esserne certo?" Domando scocciata e lui alza le spalle per poi allungarsi verso di me e rubarmi la tazza dalle mani prendendo un sorso.
Un gesto che faceva sempre con tutto quello che bevevo, voleva sempre un sorso e io lo lasciavo sempre fare.

"Ricordi Jenkins? Quel ragazzino dell'ultimo anno che faceva francese con te? Ti aveva detto che non eri esperta di Nicki Minaj e ti aveva insultato, così la professoressa si era arrabbiata e te hai urlato senza un minimo di esitazioni che odiavi Jenkins e che la tua missione nella vita era farlo pentire di quelle parole" Dice ed io annuisco.

"E ho fatto quello che avevo promesso, il giorno del ballo sono salita sul palco e ho cantato tutti versi più difficili di Nicki di fronte a tutta la scuola e a Jenkins" Dico e lui annuisce.
"Ho apprezzato molto la parte in cui hai cominciato a sculacciare il re del ballo chiamandolo la tua zoccoletta, molto a tema" Ricorda ed io sorrido ricordandomi la faccia di Jenkins.

"Oh ricordi quando invece hai preso per i capelli Sophia Lurner?" Chiede come se fosse un bambino battendo la sua mano sul mio ginocchio mentre gli passo di nuovo la tazza di camomilla.
"Certo che mi ricordo, lei aveva detto che il mio smalto era da ghetto" Dico e lui annuisce buttando la testa indietro e scoppiando a ridere.

"Effettivamente ti eri fatta delle unghie con scritto thug life" Mi ricorda ed io sorrido, forse erano un po' ghetto, ma hey, è la mia natura.

"Oh e ricord.." Inizio rendendomi conto di essermi avvicinata troppo a lui e che ora le mie gambe sono appoggiate sopra le sue. Velocemente mi sistemo allontanandomi e ricomponendomi, che diamine mi prende?

"Puoi sempre dare la colpa alla febbre per questo tuo cambio di umore nei miei confronti" Dice il ragazzo sorridendomi con un piccolo sorriso ed io abbasso lo sguardo.
"Non sono qui per mettermi in mezzo tra te e Harry, non voglio farti pensare quello, quando ti ho vista per la prima volta dopo tutti questi anni ho capito che mi sei mancata, non come ragazza, ma come migliore amica" Ammette ed io mi mordo il labbro, effettivamente io e Calum eravamo molto amici.

"Però non ti riconoscevo, sempre così gentile e posata, tu non sei così, non ti vesti in quel modo, o almeno non lo facevi quando ci conoscevamo, così ti ho dato fastidio per vedere se potevo farti tornare te stessa e ha funzionato, questa sei tu, questa è la Rebecca che conosco, quella che è pronta a picchiare una ragazza solo perché non ama le unghie colorate" Dice ed io sorrido per poi alzare le spalle.

"Dunque lo hai fatto apposta di infastidirmi?" Chiede e lui alza le spalle innocentemente per poi ripassarmi la tazza di camomilla ormai finita.
"Forse, anche se mi piace irritarti, l'ho sempre fatto" Dice ed io alzo gli occhi al cielo sorridendo.

"Giuro Reb, non sono qui per mettermi in mezzo tra te e Harry, lui è mio amico ed è un bravo ragazzo, se lui ti piace sono felice per voi, davvero, però non mi piace vederti fingere, sii te stessa, gli piacerai lo stesso" Mi rivela ed io gli sorrido per qualche istante per poi sentire un rumore alla porta.

"Cosa aveva detto Harry sui fantasmi?" Domando rabbrividendo e Calum deglutisce lentamente.
"Umh, che a volte si facevano sentire" Risponde mentre altri rumori cominciando a farsi sentire.
"Cosa ne dici se andiamo via da questo salotto infestato perché siamo terrorizzati ma non diremo a nessuno che lo siamo e faremo finta di niente?" Propongo e subito il ragazzo annuisce per poi alzarsi e seguirmi verso le nostre camere.

"Sono felice di aver visto la vera te di nuovo, amore" Dice ed io alzo gli occhi al cielo.

"Hood, solo perché non ti ho insultato ciò non vuol dire che non lo rifarò quando avrò l'opportunità" Lo avviso e lui mi sorride.
"Non ti sei neanche arrabbiata per il nomignolo amore, so che ti sono mancato, ora è evidente" Dice per poi entrare nella sua camera e chiudersi dentro senza lasciarmi il tempo di rispondere.

"Non è vero.." Borbotto pur sapendo che in fondo in fondo, forse Calum Hood, un po', quasi minimamente, mi era mancato nella mia vita. 



Hey Everybody

Sappiate che questa storia sarà lunghissima, ma proprio lunga, ma anche molto carina perchè ha un significato molto speciale per me, ah vi farò soffrire tanto, maaaa, non ucciderò nessuno, non voglio usare nessuna morte per spezzarvi il cuore a metà ci sono altri modi.

Bene, Rebecca potete immaginarvela come volete, io la immagino come me, ma bella e figa, voi potete immaginarla come la ragazza che prenderebbe a pugni qualcuno per voi e che vi farebbe dei brownies dopo. Tutto qui.

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