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6- Call me Daddy

Noi tutti vogliamo credere all'amore.

È un sentimento che siamo convinti di meritare e che un giorno, prima o poi avremo, questo lo so perché una volta anche io ero così.

Ero convinta con ogni singola fibra del mio corpo che prima o poi avrei trovato la persona giusta con cui stare, avrei trovato la mia anima gemella, ero quasi disperata al pensiero che prima o poi, per qualche strana legge universale, anche io avrei trovato l'amore.
Ma ogni singola volta che conoscevo qualcuno, le mie speranze cominciavano a calare e dimezzarsi ogni volta.

E giuro che le ho provate tutte.

Il mio primo ragazzo si chiamava Leo, come Leonardo Di Caprio, aveva i capelli color grano e un sorriso amichevole con tutti, avevo solo tredici anni, eppure ero convinta che lo avrei amato tutta la mia vita. Poi purtroppo lui è andato ad un liceo diverso dal mio e ci siamo lasciati, e quello ha messo fine al mio primo amore.

A quindici anni ho incontrato un'altro ragazzo, si chiamava Matt, un ragazzo un po' stronzo ma raffigurava il tipo di cattivo ragazzo che tutte le adolescenti cercano. Ricordo che l'aspetto della sua personalità più importante era che fumava, e ho detto tutto. Mi ero innamorata, ero fermamente convinta che lui sarebbe stato il mio per sempre, ero caduta a piedi pari nella sua trappola, finché mi ha tradito con Stacy, una ragazza del primo anno che si era appena rifatta il seno.

Non ho mollato e a sedici anni e mezzo ho incontrato Lily, lunghi capelli viola e morbidi, un buon profumo alla vaniglia e rose. Era divertente, mi faceva sempre ridere quando il sabato sera andavamo a qualche festa a caso, era una persona spontanea, mi voleva bene, io la amavo. Ci siamo innamorate entrambe a diciassette anni e lei mi ha promesso che non mi avrebbe mai lasciato. Cinque mesi dopo mi aveva scaricato perché non se la sentiva più di stare con qualcuno come me. Non ho mai capito cosa significasse ma anche quella volta ho perso le mie speranze nell'amore.

E poi a diciotto anni ho conosciuto Calum. Tra me e lui non è stato amore a prima vista, no, siamo stati amici per almeno un anno e mezzo prima di piacerci, e dal nostro primo bacio al momento in cui ci siamo ammessi i nostri sentimenti sono passati ben quattro mesi, diciamo che non siamo i migliori nella comunicazione. Il punto è che siamo stati insieme quasi un anno e mezzo per poi lasciarci nel peggiore dei modi, quello ha veramente distrutto ogni singola mia speranza nell'amore. Calum ha preso quel briciolo di amore che mi era rimasto, l'ha accudito per un po' giusto il tempo per farmi innamorare e credere ancora, per poi buttarlo a terra e schiacciarlo come se fosse uno scarafaggio disgustoso, lasciandomi a pezzi e completamente cinica.

Ecco perché so che per me l'amore non esiste. Ognuna di queste persone mi ha fatto credere di essere quella giusta per poi convincermi con la stessa forza che non sarò mai all'altezza di una relazione.

Non tutti lo sono, è vero, ci sono persone che non sono e non saranno mai portate per essere in una coppia, questo perché sono troppo insicure o con troppi problemi a fidarsi, ed io ne sono l'esempio.

Ed il lavoro che faccio, se così si può definire, è la prova. Incontro uomini e donne ogni mese, nuove persone ogni giorno, senza mai avere una relazione con loro e senza quasi mai finirci a letto, eppure più osservo la vastità del mondo più mi accorgo che il problema è il mio.

Non riesco a fidarmi e non penso che ci riuscirò mai più.

"Hey, non ho potuto fare a meno di notare che stai osservando quel ragazzo laggiù" Dico mentre pulisco un bicchiere trasparente e appena lavato. Con delicatezza lo appoggio sul bancone in legno scuro davanti a me per poi sorridere alla ragazza davanti a me.

Osservo i suoi capelli neri e a caschetto, il suo trucco è immacolato, la sua linea di eye-liner è precisa e senza alcuno sbaffo. Il suo vestito è attillato e molto rivelante. Le sue dita sono state smaltate di recente e i suoi occhi per tutta la serata non hanno fatto altro che spostarsi dal suo drink alla porta d'ingresso del locale. Un locale altolocato, ma non troppo, ideale per gli appuntamenti al buio o per persone che si conoscono da poco online.

La ragazza punta i suoi occhi scuri nei miei per poi sospirare non appena comincio a versarle il suo terzo martini della serata.

"Emh in realtà sto aspettando una persona" Dice con un tono cupo ed io mi sistemo il mio grembiule nero da barista per poi sorriderle dolcemente. Se vuoi parlare con qualcuno delle proprie emozioni, il lavoro migliore è il barista.
"Oh e non verrà?" Domando dispiaciuta e lei abbassa lo sguardo sul suo drink per poi scuotere la testa mandando giù un lungo sorso.

"Non penso, ormai sono due ore che lo aspetto" Spiega ed io sorrido per poi voltarmi leggermente verso Luke, il quale il tutta la sua bellezza è metodicamente appoggiato ad una colonna ad una ventina di metri da noi mentre parla con un tipo.

Perfetto.

"Mh, gli uomini sono dei pezzi di merda a volte, tieni, offre la casa" Dico allungandole due bicchierini ripieni di tequila. La ragazza mi guarda come se fossi un angelo per poi mordersi il labbro.
"Forse non dovrei bere, a questo punto dovrei andare a casa" Dice lei alzando le spalle ed io senza che lei possa notare faccio un cenno con le dita a Luke per poi sorridere furbamente.

"Puoi andare a casa oppure andare a parlare con quel ragazzo biondo che ti sta mangiando con gli occhi" Dico prima di farle un cenno verso Luke. La mora leggermente confusa si volta per poi incontrare lo sguardo di Luke il quale le sorride maliziosamente prima di tornare a parlare con un ragazzo a caso.

La ragazza arrossisce velocemente mentre una scintilla di lussuria le scorre negli occhi. Presa in pieno.

"Oh, non credo di essere il suo tipo o minimamente all'altezza" Dice lei scuotendo la testa ed io le appoggio una mano sul braccio.
"Stai scherzando? Non ha fatto altro che fissarti tutta sera mentre eri qui, non essere timida, vai a ballarci" Dico io sorridendole per poi osservare ragazza guardare i due bicchierini davanti a sé.
"Okay prima di tutto mi serve un po' di coraggio liquido" Dice buttando giù i due bicchieri per poi rabbrividire per il sapore.

"Posso avere anche io della tequila?" Domanda Luke arrivando al bancone sorridendomi ed io annuisco prima di fargli il suo drink. La ragazza davanti a me arrossisce tremendamente senza neanche guardare il biondo, passo velocemente il bicchiere al mio socio per poi guardarlo male, a volte si scorda il piano.

"Hey, non ho potuto fare a meno di guardarti prima, so che ti sembrerà un po' strano, ma ti va di ballare con me?" Dice il biondo lentamente e la ragazza socchiude la bocca sorpresa. In sua difesa, non importa cosa dica Luke, con la sua bellezza potrebbe chiedere alle ragazze di accompagnarlo al circo e loro andrebbero.
"S-sì" Dice lei per poi guardare la sua borsa ma prima che possa prenderla io la fermo.

"Non preoccuparti, te la custodisco io dietro il bancone, la puoi venire a prendere dopo, divertiti" Le sussurro facendole l'occhiolino e lei mi sorride come se le avessi appena salvato la vita. Povera idiota.

Aspetto qualche secondo mentre Luke la prende per i fianchi e comincia a ballarci sensualmente per poi prendere la sua borsa, sfilarmi velocemente il mio grembiule e correre nel retro del locale dove incontro gli occhi severi del proprietario il quale era stato bloccato all'entrata da Ashton il quale si stava fingendo un poliziotto che doveva fare un controllo.

L'uomo mi guarda male ed io mi sbatto la mano in fronte.

"Oh scusi, sono un po' ubriaca, è questa l'uscita?" Chiedo con un finto tono ubriaco e l'uomo alza gli occhi al cielo per poi indicarmi l'uscita.
"Odio le ragazzine ubriache che serata di merda" Borbotta e non appena non mi guarda più io corro fuori incontrando Ashton il quale con una sigaretta tra le labbra mi sorride.

"Fatto?" Domanda ed io gli mostro la borsetta di Chanel. Il ragazzo la apre afferrando il portafoglio e sorridendomi mostrandomi due carte, una oro e l'altra argento.
"Papi ha i soldi" Commenta per poi trattenere la sigaretta tra le sue labbra mentre con le mani cerca altre carte nel suo portafoglio. Mentre aspetto gli sfilo la sigaretta dalle labbra per poi portarla alle mie. Inalo un lungo tiro per poi guardare il piccolo davanti a me il quale sorride.

"Michael abbiamo un American Express Gold e Silver, i numeri sono.." Inizia a dare una serie di numeri a mio fratello il quale in pochi minuti riesce a sbloccare la carta e prendere tutti i soldi.
"Luke ha quasi finito, andate in macchina" Ci avvisa Michael e noi lasciamo cadere la borsetta per terra con tutte le carte per poi andare verso la macchina parcheggiata a pochi metri da noi e salirci.

"Quanto abbiamo guadagnato?" Domanda Ashton nell'auricolare mentre io mi allaccio la cintura.
"Non troppo, solo ottocento dollari, la ragazza era al verde" Dice mio fratello sconsolato ed io alzo gli occhi al cielo.
"Solo ottocento? Vuol dire che diviso quattro fa solo duecento dollari a testa, togliamo la quota di Fez e abbiamo.." Inizio per poi essere interrotta da mio fratello.
"Solo cento a testa" Conclude ed io alzo gli occhi al cielo.

"Vai vai vai" Urla Luke saltando nei sedili posteriori della macchina mentre Ashton accelera allontanandosi dal locale.
"La ragazza?" Domando e lui sorride felice.
"Stava andando nel retro per cercarti" Dice ed io annuisco, beh la sua borsa è ancora lì insieme a tutte le sue cose, alla fine le abbiamo rubato solo ottocento dollari e probabilmente non se ne accorgerà fino a domani.

"Reb, forse è meglio che stai in macchina per questa volta" Dice Ashton dopo una decina di minuti non appena parcheggia davanti ad un magazzino a me familiare. Mi mordo il labbro per poi sospirare.
"Non ho paura di accompagnarvi, preferisco venire io e lasciare Luke qui" Dico slacciandomi la cintura ed il biondino nei sedili posteriori annuisce.

"Concordo, dopo vi va di andare al cinema?" Chiede dimenticandosi cosa stiamo facendo e sia io che Ashton lo ignoriamo per poi uscire dalla macchina chiudendo a chiave le portiere.

"Odio questo posto" Sussurra Ashton storcendo il naso nel sentire l'odore di marcio in lontananza.
"A chi lo dici" Rispondo per poi incamminarmi accanto a lui verso l'ingresso del magazzino di Fez. Non appena bussiamo sulla porta un ragazzo dai capelli raccolti in treccine ci apre studiandoci dall'alto al basso per poi farci un cenno consentendoci l'ingresso all'interno.

Tengo lo sguardo basso sapendo che Fez non ama quando la gente curiosa nei suoi affari, ma so per certo che ho attorno armi, camion pieni di sostanze e persone con gli occhi su di noi.

"Avete fatto presto, in genere siete sempre in ritardo" Alzo lo sguardo riconoscendo la voce. Punto i miei occhi verdi su una sagoma muscolosa e piena di tatuaggi, un corpo snello e alto avvolto da una canottiera bianca e dei pantaloncini neri da basket. Il suo collo è avvolto da tatuaggi neri e una catena d'oro che si appoggia sul suo petto tonico. I suoi occhi neri mi fissano contenti mentre io lo osservo senza emozioni. Non ci ha mai fatto del male, non ha mai alzato un singolo dito su nessuno di noi, ma sappiamo tutti che ne sarebbe in grado, dunque non lo stuzzichiamo mai.

"Sì, passavamo di qui e abbiamo deciso di portarti il tuo compenso" Dice Ashton per poi estrarre dalla sua tasca una busta bianca e spessa. Osservo l'uomo sui trent'anni avvicinarsi a noi mentre il mio sguardo cade sulla vita dei suoi pantaloni dove si può vedere la sagoma di una pistola.

"Vediamo cosa avete" Dice prendendo la busta e trovando i soldi al suo interno, rimango in silenzio mentre lui comincia a contarli rapidamente facendo passare le sue dita, tatuate come tutto il suo corpo, sulle banconote.
"Quattrocento?" Chiede deluso ed io deglutisco lentamente. Effettivamente quattrocento sono pochi per lui.

"Rebecca, stai avendo problemi? Hai perso il fascino?" Domanda spostandomi una ciocca di capelli dal volto facendomi irrigidire immediatamente.
"No, semplicemente abbiamo avuto sfortuna con i nostri bersagli" Spiego cercando di rimanere calma e lui mi mostra un piccolo ghigno per poi girarsi verso Ashton.

"Questa è colpa tua, sei sempre stato il cervello o sbaglio?" Chiede al ricciolo il quale annuisce.
"Mi dispiace, la prossima volta avremo di più" Spiega il mio collega e Fez annuisce per poi girarsi verso il suo camion che i suoi soci stanno riempendo con pacchi bianchi.

"Beh, se non avrò una cifra decente entro la fine del mese dovrete trovare altri modi per pagarmi, e uno potrebbe essere lavorare qui, mi servirebbe una mente acuta come te" Dice riferendosi ad Ashton il quale stringe i pugni.
"Avrai i tuoi soldi Fez" Rispondo prima del mio amico il quale rimane a testa bassa.

"So che non mi deluderete, siete i migliori nel campo, o sbaglio?" Chiede avvicinandosi pericolosamente a me. Sento il mio cuore accelerare velocemente mentre l'uomo si ferma a pochi centimetri dal mio volto con un disgustoso sorriso stampato in faccia.

"Vero Michael?" Chiede affiancando le sue labbra al mio orecchio dove ho l'auricolare.

"Ha detto che saremo più efficienti" Risponde Ashton e Fez annuisce per poi guardarmi come se avesse una battuta pronta da dire.
"Ancora non esce di casa tuo fratello?" Domanda con un tono schernoso ed io stringo i denti per poi scuotere la testa.

"Portatemi i miei soldi entro fine mese, ora sparite"





Come ho già detto non sono un amante dell'amore, o almeno non ci credo più.

Al contrario vivo sotto lo stesso tetto con qualcuno che ama le storie d'amore, le persone innamorate e tutte quelle piccole cose romantiche che riempiono i libri di Nicholas Sparks.

E si da il caso che questa persona ami leggere queste storie ma che allo stesso tempo non possa andare lui stesso a comprarsele perché da cinque anni a questa parte è sempre stato in casa.

"Scusi, starei cercando un libro" Dico appoggiando la mia mano sul bancone in legno chiaro della libreria in cui Michael mi ha mandato dopo avermi supplicato in ogni lingua. Prima di arrivare a me ha chiesto agli Ash i quali gli hanno risposto che erano impegnati, poi ha chiesto a Luke, il quale è partito per andare a prendergli il libro ed è tornato con una pizza perché si era scordato durante il tragitto, mia nonna gli ha detto di arrangiarsi e questo lasciava solo me.

"Che libro signorina?" Domanda la donna dai capelli rossi fuoco legati in una treccia disordinata e che le arriva fino al seno.

"Emh" Inizio per poi aprire il foglietto che mi ha consegnato Michael poco prima "cercavo Uncover? No aspetti, forse è Uncrossed, non lo so, è scritto male" Dico non riuscendo a leggere la calligrafia pessima di mio fratello.

"Oh è Uncover, lo può trovare nella sezione dei romanzi nuovi, sullo scaffale delle storie d'amore, sempre dritto" Dice con un sorriso cordiale per poi indicarmi con un dito smaltato di rosa una sezione della libreria sull'angolo.

"Grazie mille" Dico per poi incamminarmi verso lo scaffale e cominciare a cercare il romanzo tra una grande vastità.

"Chi diamine potrebbe mai leggere libri come Il mio ragazzo perfetto o Come ho conosciuto l'amore della mia vita, per l'amor del cielo" Dico storcendo il naso mentre i miei occhi scorrono trai titoli e le copertine colorate di fronte a me.

"Chiamami papino? Scherziamo?" Domando a me stessa leggendo un altro titolo disgustata dall'immagine di un ragazzo senza maglietta sulla copertina. Rido prima di afferrare il libro e guardarlo meglio, chi comprerebbe mai un libro con un ragazzo mezzo nudo sulla copertina e la parola papino stampata sopra.

"Non ti facevo tipa da quel tipo di libri, amore" Dice una voce accanto a me facendomi saltare di paura. Velocemente il libro mi cade dalle mani mentre i miei occhi saettano sulla persona accanto a me.

"No, non è per me idiota, stavo solo guardando" Rispondo alzando gli occhi al cielo per poi abbassarmi e afferrare il romanzo rimettendolo al suo posto sotto lo sguardo critico di Calum.
"Sembravi abbastanza interessata però" Dice scherzando ed io lo guardo male continuando a cercare il libro di Michael per potermene andare velocemente.

"Se devo essere sincero non ti facevo neanche da tipa da storie romantiche" Continua ad infastidirmi ed io stringo i pugni per poi sbuffare.
"Perchè non vai a infastidire chiunque altro in questa libreria?" Chiedo senza guardarlo neanche in faccia ma con la coda dell'occhio noto un sorriso sulle sue labbra.

"Perchè non sarebbe mai divertente come infastidire te, amore" Risponde prontamente ed io mi giro verso di lui puntandogli un dito addosso mentre sento la rabbia crescermi nel corpo.
"Non chiamarmi così, e poi perchè mi segui ovunque? Prima al sentiero e poi qui? Fai davvero? Non hai una vita? Un ristorante da gestire? Un milione da spendere? Non lo so?" Chiedo esasperata e Calum punta i suoi occhi scuri e profondi nei miei per poi limitarsi ad alzare le spalle.

"In verità non ti sto seguendo, ma apprezzo il fatto che tu voglia essere seguita da me" Dice ed io alzo gli occhi al cielo per poi finalmente individuare il libro di Michael.

"Uncover?" Chiede lui sorpreso mentre io mi incammino verso la cassa per pagare.
"Quella è una storia d'amore" Mi fa notare ed io alzo gli occhi al cielo.
"Non è per me, è per mio fratello, io non credo nelle storie d'amore" Rispondo monotono e lui sorride ridacchiando.
"Da quando non credi nell'amore?" Chiede prendendomi in giro ed io comincio a contare per evitare di rispondergli qualcosa come; da quando hai deciso di frantumarmi il cuore.

"Comunque i libri di quella scrittrice sono pessimi, non dovevano pubblicarli" Continua lui ed io lo ignoro mentre appoggio il romanzo sulla cassa sorridendo forzatamente alla commessa la quale comincia a impacchettarlo.

"Anche questo" Dice Calum appoggiando Chiamami Papino sul tavolo accanto al mio libro. La donna spalanca gli occhi per poi guardarmi come se fossi una peccatrice in chiesa.

"N-no quello non è mio" Dico arrossendo e il ragazzo annuisce sorridendo.
"Sì invece, ho visto come eri interessata, te lo compro io" Risponde mettendomi in imbarazzo davanti alla signora per poi allungare una banconota da venti dollari.

"No, pago io e non prendo quel libro lì" Dico ma la signora mi ignora accettando i soldi del moro accanto a me e dandomi la busta di carta con entrambi i libri.
"Buona giornata a voi, siete una coppia molto vivace" Commenta con un sorriso divertito ed io lo guardo male per poi girarmi di scatto ed andarmene sentendo il fumo uscire dalle mie orecchie.

Ho bisogno di insultare Calum Hood urlando nella mia macchina. Ora.

"Smettila di seguirmi, lasciami in pace!" Dico voltandomi di scatto ritrovandomi il volto di Calum a pochi centimetri da me. I suoi occhi si spalancano per un istante per poi tornare rilassati come al solito e sorridermi dolcemente. Ugh voglio prenderlo a schiaffi violentemente.

"Perchè sei così acida con me? Sto cercando di essere tuo amico" Mi risponde ed io stringo i pugni per poi indicarlo.
"Io e te non siamo amici e mai lo saremo, io sto uscendo con Harry, tu non puoi metterti in mezzo" Dico quasi ringhiando e lui alza gli occhi al cielo per poi ridacchiare.

"Non voglio metterti tra te e Harry, lui è quasi il mio migliore amico, non lo farei mai, dico solo che visto che dovremo passare un weekend insieme, sarebbe carino se tu non mi volessi uccidere ogni volta che sono nei paraggi" Dice ed io lo guardo confusa, weekend insieme?
"Di cosa diamine parli Hood?" Chiedo e lui si avvicina a me di scatto immobilizzandomi per poi allungare il suo braccio verso il mio sedere.

"Che diam-" Inizio a urlargli contro ma Calum afferra semplicemente il mio cellulare dalla tasca posteriore per poi sorridere e girare lo schermo verso di me.

"Vedi? Harry ti ha invitato alla sua casa al mare per questo fine settimana, ci saranno tutti i nostri amici e anche tu" Mi fa notare, effettivamente non ho guardato il mio cellulare tutto oggi.
"Non è detto che io venga" Rispondo strappandogli il cellulare dalle mani.
"Se ci sono io tu vieni sempre, amore" Dice con un tono sensuale ed io mi irrigidisco per poi diventare completamente rossa e sentire il mio sangue ribollire.

"Okay, ora sì che non verrò mai, addio" Concludo voltandomi e dirigendomi verso la mia macchina. Ne ho abbastanza di essere presa in giro da questo idiota pompato con il cervello di una gallina stupida.

"Dai stavo solo scherzando, non c'è bisogno che ti arrabbi così tanto, pace?" Chiede raggiungendomi e fermandosi davanti a me. I miei occhi si fermano nei suoi e per qualche istante noto del dispiacere, giusto per qualche secondo.

"Calum, non è difficile da capire, io non ti sopporto, non voglio avere niente a che fare con te, continuerò ad ignorarti, Harry mi interessa, è un bravo ragazzo e per quanto il fatto che sia tuo amico sia un grande contro purtroppo devo adeguarmi, ora per piacere, levati" Dico indicando la mia portiera e lui mi guarda confuso per qualche secondo.

"Se non credi nell'amore, perchè sei così interessata a Harry?" Chiede ed io sento un brivido sulla mia schiena mentre i suoi occhi mi studiano in silenzio. Mi mordo il labbro inferiore per poi riscuotermi e aprire la portiera della mia macchina.

"Stammi lontano Hood, sono seria, non ho voglia di giocare con te" Rispondo con serietà e lui sorride divertito.

"Ma io e te amiamo giocare, Clifford" 


Hey Everybody

Sono giorni che ascolto solo CALM dalla mattina alla sera, non trovo una via d'uscita, ogni singola canzone è un'opera d'arte, sono innamorata.

La mia preferita è Wildflower, la vostra? 


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