2.10 Luna
Calum's Pov
Due anni fa
"E sai cosa le ho detto subito dopo boss?" Mi chiede Nick con uno sguardo idiota mentre io e Ruby continuiamo a lavorare per servire i nostri ultimi clienti.
"Puoi semplicemente portare questo primo di là?" Gli domando passandogli il filetto appena tolto dalla padella e il moro mi guarda male per poi continuate imperterrito la sua storia.
"Le ho detto che ho una band molto famosa in America e che sono anche andato a molti Talk Shows" Dice Nick raccontandoci la sua esperienza con una povera cliente.
"Dimmi che ti ha almeno riso in faccia" Lo supplica Ruby annoiata mentre finisce di decorare i piatti con le glasse e le salse.
"No, mi ha lasciato il suo numero, si chiama Amber, ed abbiamo un appuntamento con la mia band giovedì" Dice orgoglioso ed io lo guardo confuso.
"Tu non hai una band" Lo correggo e lui mi guarda con uno di quei sguardi terrificanti che a volte fa.
"Per ora, ma ho tempo fino a giovedì per trovarla" Mi risponde ed io e Ruby scoppiamo a ridere, Nick ha sempre queste idee a caso che non hanno ne capo ne coda e che finiscono sempre male.
"Hey testa di tubo, giovedì è domani" Gli fa notare Ruby e lui annuisce consapevole per poi indicarla tenendo con solo una mano i due piatti di filetto.
"Ma io ho già una batterista qui davanti a me" Dice e la ragazza storce il naso.
"Come fai tu a saperlo?" Gli domanda e lui alza le spalle innocentemente.
"Ho studiato il tuo profilo instagram" Ammette e la ragazza lo guarda confusa.
"Ma io ti ho bloccato tre anni fa" Dice lei e lui ridacchia.
"Come se non avessi altri profili falsi, tesoro stai al passo con la tecnologia, e tu, mio amato boss, tu sei un bassista" Dice indicandomi ed io scuoto la testa.
"Non sono un bassista, lo ero quando avevo sedici anni, non suono da una vita, puoi lavorare e basta?" Chiedo supplicandolo ma tutti veniamo distratti dalla porta della cucina che si apre facendo entrare Luna. Osservo la ragazza vestita con una gonna corta e attillata nera in pelle e a coprire il suo busto una camicia bianca in seta che risalta la sua carnagione chiara e i suoi capelli lunghi e corvini.
È ormai inutile negare che Luna sia di una bellezza mozzafiato, ogni volta che la si guarda è impossibile non pensare al nome che la rappresenta, chiara, brillante, si fa sempre notare in una folla, ha un sorriso sempre gentile attorno a tutti i clienti e noi, è sempre pronta ad aiutare e mai una volta da quando lavoriamo insieme è stata scortese con me o mi ha risposto male nonostante i miei scleri.
"Gli ultimi clienti della serata hanno richiesto una zuppa dello chef e l'antipasto di calamaro" Dice lei leggendo i suoi appunti per poi appoggiare il taccuino sul tavolo e guardarci sorridente e confusa. Quando è stanca i suoi occhi diventano più lucidi del solito e sulle sue guance si forma un rossore appena accennato che la rende più adorabile del solito e meno adulta.
"Perché vi state tutti guardando con quell'espressione?" Chiede non capendo e io sospiro lasciando la parola a Nick.
"Siamo una band ora, io canto, Ruby alla batteria e Calum al basso" Dice con ovvietà ed invece di considerarla un'idea idiota come tutti farebbero i suoi occhi si illuminano mentre si puntano verso di me.
"Suoni il basso?" Chiede incredula ed io alzo le spalle.
"Oh sì, è il miglior bassista di sempre, dovresti vedere cosa sa fare con quelle sue dita agil..." Prima che possa terminare le sue sconcerie tiro un panno in faccia a Nick il quale si zittisce immediatamente.
"Sono convinta tu sia davvero un bravo bassista, del resto sai fare tutto" Dice ridendo Luna e io abbasso lo sguardo imbarazzato per poi notare accanto a me Ruby con un sorriso divertito e malizioso sulle labbra.
"Non voglio aggiungermi alla vostra band, ma se vi serve una tastiera io suono il pianoforte" Dice lei con semplicità e con la sua solita voglia di aiutare tutti con gentilezza.
"Davvero? Ma è perfetto, okay allora ci vediamo a casa mia domani alle sette, mi raccomando portate gli strumenti" Dice prima di uscire dalla cucina esaltato come non mai.
"Siete davvero dei buoni amici per Nick..." Inizia Luna ma Ruby la interrompe.
"Oh non andremo davvero, diciamo sì per zittirlo, ma non andremo mai a questo appuntamento ridicolo" Spiega la mora e Luna si incupisce dispiaciuta, quando fa quella faccia sembra un cucciolo spaesato e in colpa per qualcosa che non ha fatto.
"Ma Nick ci tiene, non ci costa niente andarci dai, ci divertiremo, vero Cal? Tu verrai vero?" Chiede guardandomi con i suoi occhioni neri e dolci mentre io mi blocco da versare le zuppe calde nel piatto.
"Umh..umh" Inizio non sapendo cosa dire per poi guardare in cerca di aiuto Ruby la quale mi sta osservando divertita e stupita, in genere avrei detto subito no, non avrei mai accettato una cosa del genere, perché accettare ora solo perché me lo ha chiesto Luna?
"Per Nick, ci divertiremo" Dice Luna sorridendoci ed illuminando completamente la stanza.
"Okay, okay, per Nick" Accetto e subito la ragazza si avvicina a me esaltata lasciandomi un bacio sulla guancia per ringraziarmi per poi arrossire e tornare in sala con in mano i dessert.
"Le tue occhiatacce hanno una motivazione Ruby?" Chiedo sentendo lo sguardo pressante della cameriera la quale innocentemente alza le spalle.
"In genere non approverei relazioni sul posto di lavoro, ma quella ragazza ti muore dietro da quando siamo arrivati a Londra" Mi fa notare ed io alzo gli occhi al cielo.
"Lo so, ma suo padre il proprietario del locale, non posso di certo rovinare tutto" Ammetto e Ruby alza le spalle.
"Io non farò la spia Boss, e non penso la farà Nick o Luna" Mi dice per poi tornare come gli altri in sala lasciandomi solo in cucina.
La verità è che non ho paura del padre di Luna, la verità è che dentro di me, nonostante sia passato abbastanza tempo da dimenticarla, c'è ancora quella ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi, ma forse è tempo di andare avanti anche per me no?
"Eccomi, scusate se ho ritardato ma ci è voluta una vita per infilare questa tastiera nella macchina e non ci stava così ho provato a chiamare un taxi ma mi ha scaricato e in autobus diciamo che non sono riuscita ad arrivare qui vicino" Dice Luna arrivando davanti alla casa di Nick, una casa che condivide con Ruby e Angel, solo perché Angie ha accettato, fosse per Ruby questa convivenza non sarebbe mai avvenuta.
Osservo Luna vestita con dei pantaloni in pelle strettissima che le fasciano le gambe snelle e lunghe, una canottiera sempre nera e scollata che lascia visibile il suo petto non troppo sinuoso ma delicato e pallido e infine i suoi capelli legati in una coda alta a contornare il suo makeuo nero ed esagerato.
"So che questo non è esattamente il mio stile, mi ha prestato un po' di roba Ruby, cosa ne pensi? Do l'impressione di essere in una band?" Chiede facendo una giravolta e ridendo divertita mentre io annuisco. In genere si veste sempre con uno stile che ho sempre definito hippie, sembra quasi una strega buona uscita da una favola, indossa gonne lunghe e colorate, camicie a fiori e svolazzanti e i capelli sempre lasciati giù e piastrati.
"Stai benissimo Luna, peccato che Nick si sia scordato di avvisarci che la ragazza l'ha mollato ieri sera tardi" La avviso e subito Luna invece di arrabbiarsi come avrei fatto io si incupisce preoccupata.
"Oh no, sarà a pezzi, so cosa fare, posso andare a prendere del gelato e dei biscotti e.." Inizia cercando un modo per consolare il cameriere ed io sorrido per poi scuotere la testa.
"Credo che abbia già trovato un'altra, ecco perché io sono qui fuori, perché mi ha buttato fuori per farsi una" Le spiego e lei mi guarda arrossendo per poi sospirare.
"Oh" Dice semplicemente ed io mi alzo dai gradini della casa di Nick per poi mettermi le mani in tasca e dirigermi verso la mia macchina.
"Sono rimasto per avvisarti, tutto qui, buonanotte Luna" La saluto normalmente ma lei mi blocca afferrandomi il braccio e puntando i suoi occhi neri nei miei.
"Ho fatto un'ora di bus per questo, ti va di andare a mangiare qualcosa così da non rendere la mia serata sprecata?" Chiede gentilmente ed io entro in quella strana fase di panico, ovvero il non sapere cosa dirle, dovrei accettare e magari illuderla? Oppure dire no e spezzarle il cuore?
"Beh chi tace acconsente, andiamo" Dice per poi dirigersi verso la mia macchina e entrare dalla parte del passeggero buttando la sua tastiera nei sedili posteriori.
"Sarò sincero, non saprei dove portarti, vuoi mangiare qualcosa in particolare?" Chiedo salendo in macchina per poi notare l'espressione incupita di Luna mentre ha gli occhi bassi e il volto rivolto verso i suoi piedi.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Domando preoccupato e lei alza il volto guardandomi con gli occhi lucidi facendomi preoccupare più del dovuto, l'ho insultata vero? Ho detto qualcosa di molto stupido?
"Se ho detto qualcosa molto offensivo per una donna ti prego dimmelo perché non ne ho idea e sto andando nel panico" La avverto e lei scuote la testa per poi mordersi il labbro.
"Tu e gli altri mi odiate?" Chiede ferita ed io sbatto gli occhi un paio di volte confuso.
"Cosa?" Domando non capendo e lei sospira.
"Lo so che non sono parte del gruppo e che mi avete preso dentro solo perché sono figlia di mio padre, e so che con voi non ho niente in comune, tu e Ruby siete due tipi super tosti che fanno cose come boxing e non lo so heavy Metal" Dice confusa ed io scoppio a ridere.
"Heavy Metal e boxing?" Chiedo divertito dalle sue parole e lei annuisce convinta.
"E tatuaggi piercing e cose da teppisti insomma" Spiega ed io annuisco cercando di rimanere serio.
"Ci hai descritto alla perfezione" Dico e lei continua il suo discorso.
"Mentre Angie e Nick sono super energetici e caotici e in un certo senso vi capiscono senza problemi e poi ci sono io, che probabilmente sono super noiosa con i miei discorsi, sembrerò una persona super snob ma non lo sono, cioè forse un po', ma giuro che non sono viziata" Mi promette con le lacrime agli occhi ed io appoggio una mano sulla sua gamba in modo amichevole e dolce.
"Luna" La richiamo e lei si ferma da suo discorso confuso e preso dalle emozioni per poi portare i suoi occhi nei miei.
"Nessuno ti odia all'interno del locale e di sicuro non sei lì solo per tuo padre, sei stata tu che hai disegnato il ristorante, tu hai scelto il nome perfetto, tu hai portato i clienti, non tuo padre" Le spiego e lei abbassa lo sguardo dispiaciuta.
"Sì ma non è il punto, Nick non è molto capace come cameriere eppure è ancora lì, perché lui è tuo amico, io sono solo una collega per te" Dice sconsolata ed io sorrido.
"Fidati, Nick è lì per pietà non amicizia" La correggo e lei mi guarda male per poi sorridermi immediatamente dopo facendomi sentire meglio. Non mi piace vederla triste, è una ragazza così solare e sempre disposta a consolare tutti che vederla triste mi spezza il cuore.
"So che forse non siamo le persone più affettuose in questo mondo ma non ti abbiamo mai odiata, sei dolce con tutti noi, sei sempre pronta a consolarci, sei sempre sorridente, non ti arrabbi mai con nessuno di noi, nemmeno quando la facciamo grossa, sopporti Nick più di tutti noi, sopporti me, non è così facile" Dico scherzando e lei arrossisce per poi abbassare lo sguardo.
"Forse l'unica cosa è che nessuno sa molto su di te, non sei una che parla molto, sei una che ascolta" Ammetto e lei gioca nervosa con le sue dita per poi alzare le spalle.
"Non saprei cosa dire in realtà, ho sempre fatto fatica a fare amicizia, vengo da una famiglia in cui le conoscenze sono tutto, mio padre mi ha sempre presentato quelli che dovevano essere miei amici, ho sempre e solo avuto amici forzati, gente che non mi piaceva ma che dovevo accettare per rendere felice tutti quanti, ma nel momento in cui provavo da sola a farmi amici allora io ero solo la ragazza snob o la ragazza ricca che nessuno vuole veramente ascoltare, del resto cosa avrò mai da dire no?" Chiede ferita ed io inclino il mio sedile mettendomi comodo sotto il suo sguardo confuso e spaesato.
"C-cosa fai?" Domanda preoccupata ed io incrocio le braccio dietro la mia nuca per poi inspirare profondamente.
"Ti ascolto, vai, dimmi tutto quello che vuoi su di te, anche le cose più stupide, non ho mai pensato fossi snob o solo ricca e tu comunque non mi hai mai dato una chance di ascoltarti, dunque prego, hai tutta la notte per me" Dico con un piccolo sorriso sulle labbra e lei mi guarda non sapendo cosa dire per poi sorridermi come una bambina felice come non mai a Natale.
La osservo mentre incrocia le gambe sul sedile togliendosi prima gli stivali sapendo quanto tengo alla mia macchina e alla sua pelle, un piccolo gesto che conta.
"Okay, mi piacciono le pesche, anzi adoro le pesche" Ammette ed io annuisco divertito.
"Oh davvero? E come le preferisci le pesche?" Chiedo curioso e lei ridacchia rendendosi conto di quanto sia stupido questo discorso eppure sono felice di vederla sorridere di nuovo e raccontarmi qualcosa di lei.
"Al forno con un po' di granella di biscotto e zucchero di canna, la mia domestica me le faceva quando ero piccola e ti giuro anche solo l'odore mi riporta indietro nel tempo" Dice come se fosse un piccolo segreto ed io sorrido.
"Non riesco mai a buttare un paio di scarpe, per quanto io possa consumarle o rovinarle, non riesco a buttarle e liberarmene" Ammette imbarazzata ed io la guardo incuriosito.
"Perchè?" Chiedo e lei alza le spalle divertita.
"Non lo so, raccolgono i miei chilometri, sai quante storie sono nascoste nelle suole di quelle scarpe?" Domanda affascinata ed io storco il naso.
"Io so solo quanta cacca di cane e cicche ho accumulato nelle suole" Ammetto e lei mi colpisce la spalla con un tocco appena accennato che mi manda un brivido.
Un brivido che mi porta a pensare solo ad una persona. Una persona con un tocco molto più deciso e meno dolce come quello di Luna, una persona che al contrario della ragazza qui davanti a me non sa aprirsi al mondo e non sa parlare di se stessa, una ragazza che non prende le giornate con il sorriso e la gentilezza, una ragazza che se fosse qui in macchina con me non mi parlerebbe di piccole cose come Luna ma di cose che la feriscono e cose che rivelerebbe solo a me. Ma qui non c'è quella persona, qui c'è Luna, quella persona non era per me, lei non mi amava, perché allora mi sento in colpa ad essere qui con qualcun'altra?
"Candele" Esordisce Luna abbassando il sedile come me per poi sdraiarsi e guardare il tettuccio della mia macchina con occhi sognanti mentre io mi volto verso di lei guardando il suo profilo delicato. Il suo naso all'insù delicato e piccolo, le sue labbra sottili e rosee, le sue guance truccate con tanto blush e alcuni ciuffi di capelli neri sfuggiti dalla sua coda.
"Cosa mi vuoi dire delle candele, non riesci a buttarle?" Le domando e lei ride scuotendo la testa.
"No, le candele mi fanno sentire sempre a casa, quando sono in una casa nuova, e in passato mi trasferivo così tante volte che non potevo chiamare nessun posto come tale, ricordo che ogni volta che accendevo una specifica candela allora il posto cominciava a profumare nello stesso modo di quello precedente ed io non mi sentivo così tanto sola o spaesata" Ammette ed io sorrido dolcemente per poi notarla mentre si volta verso di me e i nostri volti rimangono a pochi centimetri uno dall'altro senza sfiorarsi ma guardandoci solo negli occhi.
"Non tante persone mi hanno dato un'occasione" Sussurra ed io non dico niente lasciandola parlare.
"Quando ero arrivata al tuo liceo, avevo solo due amiche, ovvero quelle scelte da mio padre, non erano male ma di certo non erano oneste con me, il primo che mi ha dato una vera occasione sei stato tu" Continua ed io sorrido, mi ricordo il nostro primo incontro, forse non è stato uno dei migliori, ma neanche il peggiore.
"Se ricordo bene eri finito in punizione perché avevi tirato un calcio ad un bidone ribaltandolo" Dice ridacchiando ed io annuisco.
"E tu eri lì perché da brava studentessa dovevi controllarmi mentre studiavo" Aggiungo e lei annuisce per poi sospirare.
"Ci siamo conosciuti per colpa di Rebecca lo sai vero?" Chiede ed io la guardo confusa non capendo, cosa centra ora lei?
"Tu avevi preso a calci quel bidone perché ti eri appena lasciato con lei, io avevo iniziato a tener d'occhio i ragazzi in punizione perché una volta che c'era finita Rebecca lei mi aveva supplicato di aiutarla a studiare e mi era piaciuto così tanto che ho continuato, in più se non fosse stato per la vostra rottura tu non mi avresti mai invitato a quel famoso ballo di fine anno, dunque, devo a Rebecca il nostro incontro" Dice ed io mi rendo conto dei piccoli collegamenti che sempre e comunque legano la mia vita a quella di Rebecca.
"E poi non ci siamo visti per qualcosa come tre o quattro anni" Concludo e lei annuisce per poi ridacchiare.
"E comunque quel ballo è rimasto uno dei ricordi più preziosi della mia adolescenza, sei stato così dolce e premuroso con me, sapevo di non piacerti nel modo in cui tu mi piacevi, ma hai fatto di tutto per rendere la mia esperienza speciale, mi hai portato i fiori che ti avevo suggerito, hai conosciuto mio padre e mia madre accettando perfino di fare quelle imbarazzanti foto con mia nonna e me, mi hai trattato come una principessa e per quanto tu odiassi ballare ci hai provato per trenta minuti prima di arrenderti, e te ne sono grata" Mi confessa ed io le sorrido dolcemente mentre osservo la luce pallida del lampione lontano da noi illuminarle per metà il volto.
"Non eri un rimpiazzo Luna, mi sono divertito a quel ballo, eri un ragazza splendida e divertente e lo sei ancora" Le confesso e lei arrossisce leggermente per poi avvicinarsi pericolosamente a me.
"So che è stupido ma non mi sei mai smesso di piacere, e lo so che forse visto che lavoriamo insieme è stupido fare qualcosa di azzardato ma vor-" Prima che possa dire altro le afferro gentilmente il retro del capo spingendola contro di me e baciandola.
Inspiro il suo profumo dolce e vanigliato mentre lei si lascia andare sulle mie labbra chiudendo gli occhi e sciogliendosi al mio tocco delicato. Forse è un errore, forse non è la persona che vorrei veramente, eppure mi fa stare bene.
"Ora abbiamo fatto entrambi una cosa molto stupida" Dico staccandomi e scoppiando a ridere insieme a lei per poi riprendere il bacio in modo più passionale di prima.
"Buongiorno, o meglio, buon pomeriggio quasi" Sbadiglio mentre la porta della mia camera si apre lentamente e Luna entra con in mano un vassoio con la mia colazione e un sorriso compiaciuto stampato in faccia.
"Che ore sono?" Chiedo cominciando a stiracchiarmi lentamente mentre la ragazza si siede sul bordo del letto accanto a me. Osservo il suo volto sveglio e probabilmente in piedi da diverse ore, Luna è una persona mattiniera, ama svegliarsi presto e fare tutti i suoi piccoli compiti in pace e tranquillità anche quando si ferma a dormire qui.
"È l'una e un quarto dormiglione, lo so che non vuoi essere svegliato prima dell'una, ho imparato dai miei errori" Dice scherzando ed io sorrido per poi odorare l'aria sentendo un odore sgradevole e sbuffare.
"Non dirmi che mi hai ancora frullato le tue erbe" La prego e lei mi sorride tutta soddisfatta prima di alzare nella mia direzione un bicchiere enorme con un liquido verde e spesso al suo interno. Luna ama prendersi cura del suo corpo e la sua salute, per lei l'alimentazione è fondamentale e dunque mi costringe a bere erbe aromatiche e curative orientali per farmi vivere al più a lungo possibile.
"Oh sì, stamattina il menù è lavanda, zenzero, rapa bianca, radice di quercia e qualche noce, non preoccuparti ho messo anche del miele per renderlo un po' più dolce" Mi cerca di consolare per poi passarmi il bicchiere e guardarmi in attesa che io beva tutto.
"Perché mi odi così tanto? Lo sai che preferirei vivere dieci anni in meno ma avere pancake e bacon ogni mattina vero?" Le domando osservando i suoi capelli neri ben pettinati che le ricadono sulla sua camicia bianca perfettamente stirata e in tinta con i braccialetti argento che ha al polso. Ha passato la notte con me eppure da quando usciamo in insieme mai una volta mi sono svegliato con lei al mio fianco, mai l'ho vista in pigiama o fuori posto, è sempre curata fino all'ultimo dettaglio.
"Smettila di fare il bambino Cal, dai" Ribatte ed io bevo tutto il liquido a fatica per poi fare una smorfia schifato e sentire il suo sguardo su di me.
"Non era così tanto male o sbaglio?" Chiede divertita ed io alzo gli occhi al cielo per poi afferrarla per i fianchi e tirare fuori la lingua per cercare di leccarla con il sapore di quel beverone da strega ancora in bocca.
"No Cal! Mi sono già truccata! No ti prego!" Urla ridendo ed io la lascio andare per poi ridere e sospirare. Con Luna ho una relazione pacifica, non litighiamo mai, non troviamo mai un modo per non parlarci, lei sa sempre come gestire i miei malumori, ovvero lasciarmi da solo finchè non mi passa e nel suo modo sa darmi affetto anche se mi arriva sotto forma di verdure triturate.
"Amore" Mi richiama lei non appena mi alzo dal letto per cominciare la giornata.
"Dimmi Luna" Rispondo mentre apro l'armadio per poi sentire del silenzio alle mie spalle. Confuso mi giro trovando Luna con uno sguardo affranto e mentre gioca nervosamente con le maniche della sua camicia. Se c'è una cosa che ho capito di lei è che l'unico modo per capire quando è stressata è guardare le maniche delle sue camicie, se sono stropicciate vuol dire che le ha torturate tutto il giorno pensando a qualcosa che la preoccupa.
"Hey tutto bene?" Le domando preoccupato e lei alza i suoi occhi neri su di me.
"Tu non mi chiami mai amore, stiamo insieme da due anni ormai e mai una volta mi hai chiamato amore, mi ha sempre e solo chiamato Luna" Dice ferita ed io rimango in silenzio rendendomene conto solo ora.
"Ieri ho parlato con Stella, dopo che l'hai portata dai miei dopo il suo incontro con il tutor" Inizia cambiando argomento e distogliendo lo sguardo da me.
"Oh, ti ha detto che le ho preso il gelato, le avevo detto di non dirti niente" Dico esasperato e lei per un momento ride rompendo il suo volto ferito per poi tornare seria.
"No Calum, mi ha detto che Rebecca l'ha aiutata a studiare" Continua ed io annuisco sorridente.
"Sì, lo so che sembra poco credibile perché Rebecca è Rebecca, ma ti giuro che le ha spiegato tutto l'antico Egitto e Stella miracolosamente si è ricordata ogni cosa, non smetteva più di parlarne, chi lo avrebbe immaginato eh?" Chiedo divertito ma Luna mi guarda senza emozioni in volto.
"Stella non sapeva il nome di Rebecca, non si è mai presentata a lei, mi ha solo detto che tu la chiamavi Amore e dunque pensava quello fosse il suo nome" Dice ed io mi immobilizzo.
"Luna.." Inizio ma lei mi interrompe.
"Perché a Rebecca ci sono volute due settimane per conquistarsi quel nome mentre io che sono qui da due anni ancora non me lo merito Calum?" Chiede alzandosi e colpendomi dritto al cuore.
"Luna non è come pensi, ho sempre chiamato Rebecca in quel modo ma non in modo sentimentale, l'ho sempre fatto come gioco per darle fastidio" Dico spiegando la situazione e lei annuisce per poi sospirare.
"Lo sapevo già che la chiamavi sempre amore, e ho anche sempre pensato che l'unico motivo per cui tu non potessi chiamarmi così era perché quello era il suo nome e ti faceva male, voglio solo sapere se avevo ragione" Dice stringendo i pugni ed io mi zittisco per poi abbassare lo sguardo. Non ho mai chiamato Luna in quel modo perché non ci sono mai riuscito, non ci sono mai riuscito perché ogni volta che pronuncio quel nome sento una fitta e mi fa male.
"Quando l'altra mattina vi ho trovati qui lei stava indossando i tuoi vestiti Calum" Dice mentre i suoi occhi diventano lucidi ed io scuoto immediatamente la testa.
"Luna lo sai che non avrei mai potuto fare niente con lei, lo giuro" Le prometto, non avrei mai potuto tradirla, io non sono uno che tradisce, non potrei mai farlo, trovo disgustoso solo il pensiero di farle qualcosa del genere.
"Lo so, non è quello il problema, lei però indossava i tuoi vestiti, tu odi prestare le tue cose, eppure lei le aveva come se niente fosse" Spiega notando ogni piccolo dettaglio e facendomi sentire in colpa anche per questo.
"Luna.." Dico cercando di avvicinarmi a lei ma lei scuote la testa appoggiando una mano sul mio petto e fermandomi dall'abbracciarla.
"Non sono stupida Calum, ho notato chele cose sono cambiate da quando lei è tornata, vorrei poter dire che sono arrabbiata con te ma non riesco, non riesco ad essere arrabbiata con te perché vederti felice mi rende felice, e lei è quello che ti rende così felice" Spiega incrociando le braccia al petto.
"Quello che mi fa più male e pensare che io sono solo lo stupido rimpiazzo che hai messo nella tua vita per due anni mentre aspettavi lei, io sono solo questo per te" Dice piangendo ed io scuoto immediatamente la testa abbracciandola e stringendola a me.
"Luna non dirlo neanche per scherzo, tu non sei un rimpiazzo, non lo sei mai stata e mai lo sarai, non sei qui perché Rebecca non può, sei qui perché mi piaci" Le sussurro sentendo il suo esile corpo contro il mio.
"Si ma io ti piaccio e basta" Sussurra in modo quasi impercettibile per poi staccarsi da me e prendere un lungo respiro e guardarmi scuotendo la testa.
"Calum nella vita esistono delle scelte da fare, io non voglio essere la seconda scelta di nessuno, credo di meritare di più, ora vai a farti una doccia, ti aspetto al ristorante stasera okay? Non mangiare schifezze per pranzo" La guardo non sapendo cosa dire prima che lei mi lasci un bacio sulla guancia appena accennato per poi andarsene lasciandomi solo nel mio appartamento con mille pensieri e tanti altri sensi di colpa.
"Boss io ci sto provando a non giudicarti ma dal tuo racconto a me sembri uno stronzo e basta" Conclude Ruby non appena finisco di spiegarle la chiacchierata tra me e Luna.
"Seriamente? Io non so perché mi ostino a venire da te per parlare" Mi lamento incrociando le braccia al petto mentre guardo davanti a noi la spiaggia soleggiata di Venice Beach piena di ragazzini e bambini con i pattini.
Subito dopo la conversazione con Luna avevo bisogno di parlare con qualcuno che mi capisse e per quattro anni, l'unica persona in grado di darmi consigli decenti è stata Ruby la quale non solo sa interpretare i miei discorsi confusi e a caso ma sa anche trovare delle soluzioni decenti.
"Luna pensa che tu la stia tradendo o sbaglio?" Domanda ed io scuoto la testa.
"No pensa di essere un rimpiazzo per Rebecca e che ora che è tornata nella mia vita io sceglierò lei" Dico esasperato e Ruby rimane in silenzio. Confuso mi giro verso di lei mentre guarda altrove con uno sguardo dispiaciuto.
"Lo pensi anche tu vero?" Chiedo stanco e lei alza le spalle coperte da un giacchetto di pelle nero e borchiato.
"Calum ovvio che lo penso, ogni volta che te e Rebecca vi rincontrate è come se quella scintilla del passato non si sia mai spenta, ritornate nella stessa situazione ogni volta, per quanto possa volerti dire che no Luna rimarrà per sempre, lo sappiamo tutti che prima o poi dovrai scegliere" Dice ed io sospiro alzando gli occhi al cielo.
"Quello che nessuno sta calcolando è che questa volta non sono innamorato di Rebecca" Dico e Ruby annuisce.
"Ma non sei neanche innamorato di Luna o sbaglio?" Domanda colpendo il punto esatto.
"Ruby! Guardami, sto per fare una giravolta!" Urla Angel da lontano attirando l'attenzione della sua ragazza accanto a me per poi fare un terribile e poco stabile giro su se stessa sui pattini. Storco il naso mentre Ruby sorride dolcemente alzando entrambi i pollici verso Angel la quale ride soddisfatta per poi riprendere il suo allenamento.
"Era terribile, come puoi mentirle così?" Le domando e Ruby prima mi guarda male per poi alzare le spalle.
"Per quanto stupido ed orribile possa sembrare ai tuoi occhi, ai miei occhi è bellissimo e perfetto, forse questo è il potere dell'amore" Spiega ed io sospiro per poi guardare Angel muoversi scoordinata come un cervo sul ghiaccio.
"Quando guardo quella ragazza io ci vedo invecchiare insieme, vedo un futuro con lei, vedo forse due o tre bambini attorno a noi, tutti con i capelli rossi perché se lo può scordare che faccio nove mesi di gravidanza per dei cosi fastidiosi" Scherza ed io sorrido.
"Ci immagino vivere magari in campagna così che lei potrà avere la piccola fattoria che ha sempre sognato sin da piccola o forse in una città come New York per realizzare il mio sogno, siamo entrambe disposte ad adattarci, il punto è che per quanto sia ridicolo io spero di svegliarmi ogni giorno con accanto quella ragazza e con il suo sorriso sempre vicino a me" Conclude ed io sospiro per poi sentire una piccola spinta sul braccio.
"E tu chi vorresti vedere con te nel futuro?" Chiede guardandomi dritto negli occhi ed io mi immobilizzo, chi vorrei vedere con me nel futuro?
Se dicessi Luna non sarebbe una completa bugia, il nostro futuro sarebbe stabile, tranquillo, mai un litigio, non abbiamo mai parlato di bambini ma non penso che per lei sarebbero un problema, continueremmo ad aprire attivita di ristorazione e sicuramente vivrei a lungo grazie alla sua cura del mio corpo. Mi tratterebbe sempre bene e con il massimo rispetto perché mai una volta mi ha trattato meno, e io ripagherei con le stesse cure, sarebbe qualcosa di monotono e sicuro, qualcosa che in molti vorrebbero.
Un futuro con Rebecca invece è quasi inimmaginabile, siamo due teste calde che invece di equilibrarci e calmarci ci diamo su litigando anche per le minime cose, forse anche il dove vivere diventerebbe un problema. Non sappiamo parlare dei nostri sentimenti dunque sarebbe un completo disastro ogni giorno, niente sarebbe monotono, niente sarebbe sempre lo stesso, eppure perché solo il pensiero di potermi svegliare ogni mattina accanto a quella chioma spettinata bionda mi fa scaldare il cuore?
"Ti ho fatto una domanda semplice, non devi mica elaborare una tesi" Si lamenta Ruby facendomi tornare alla realtà ed io la guardo male per poi sentire il mio cellulare squillare nella mia tasca. Lo afferro velocemente notando il nome del padre di Luna sul mio schermo.
"Pronto?" Domando confuso.
"Hey Calum, cercavo Luna ma non mi risponde al telefono, dunque ho chiamato direttamente te, siete insieme?" Chiede tranquillamente.
"No, probabilmente Luna è al corso di yoga, cosa le doveva dire?" Domando mentre guardo alcuni bambini giocare in lontananza.
"I biglietti per New York probabilmente vi sono arrivati nella mail del ristorante, controllate per favore che se avete problemi di orario posso scrivere direttamente al mio segretario per cambiarli" Dice ed io mi sbatto la mano in fronte, mi ero totalmente scordato del viaggio a New York questo weekend. Mi mancava solo questo.
"Mi raccomando Calum, sono clienti abbastanza importanti e vogliono cercare di creare una catena di ristoranti come il tuo, dunque preparatevi bene il discorso okay? So che Luna avrà già almeno dieci powerpoint pronti, ma anche tu mettici un po' di impegno oltre che al tuo talento e salutamela appena la trovi" Dice suo padre per poi chiudere la chiamata mentre io rilascio un sospiro pesante.
"Il viaggio a New York vero?" Domanda Ruby ed io annuisco.
"Devo risolvere con Luna prima della partenza o sarà un inferno" Ammetto e Ruby mi sorride per poi alzare le spalle.
"Andrete nella città più romantica d'America, scommetto che finalmente ti innamorerai di lei e tutto si sistemerà, ora smetti di affliggerti che abbiamo un ristorante da far partire tra un'ora"
"Non è stato un servizio tanto male, non mi sono stancato così tanto come al solito, anche se la presenza di Luna sarebbe stata abbastanza util..ahia, perché mi hai colpito?" Si lamenta Nick non appena gli arriva uno schiaffo da parte di Ruby.
Luna non si è presentata al lavoro, le ho scritto un paio di messaggi ai quali non mi ha risposto ed immagino che questo sia il suo modo di gestire la nostra prima lite, se così si può chiamare visto che nessuno di noi ha alzato minimamente la voce.
"Chiudete voi, io vado a casa che sono stanco morto" Dico togliendomi il grembiule e lanciando le chiavi del locale a Ruby la quale annuisce in silenzio mentre io mi dirigo verso casa. Forse Luna è là anche se non avrebbe nessun motivo di esserlo.
"Sono a casa! No non parlo con te ratto ciccione" Dico guardando male Joe il quale corre verso di me non appena apro la porta, so che vuole solo le sue crocchette, questo non è vero affetto.
"Luna? Sei qui?" Chiedo lasciando le chiavi della macchina sul tavolino per poi notare accanto ad esse un biglietto piegato con cura e con scritto il mio nome sopra, con la calligrafia di Luna.
Lentamente apro il biglietto vedendo solo due righe scritte velocemente e non con la stessa cura e precisione che ci mette di solito, qualcosa che ha scritto quasi d'impulso prima di uscire da questa casa.
Non voglio finire ad essere la tua seconda scelta ma non voglio neanche obbligarti a un futuro con una persona che non è giusta per te, vado dai miei nonni per qualche settimana, forse un po' di distanza farà chiarire le idee ad entrambi.
Ps; ti ho lasciato un po' di frullato nel frigo, prenditi cura di te.
Hey everybody
No, non mi sono liberata di Luna, tranquilli, e so cosa sto facendo, va tutto bene. Tutto sotto controllo, volevo solo farcela capire un po' di più e farvi vedere che non è assolutamente l'antagonista o competizione ma un personaggio reale che ha emozioni.
Bene.
Buona vita a tutti.
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