Non esistono più le discoteche.

Si era sempre rifiutato di crederlo, di arrendersi all'evidenza. Che la scena fosse finita, impossibile. Ma l'evidenza ora si era fatta innegabile: la tendenza lo aveva abbandonato. Li aveva abbandonati tutti.

Era come se la tendenza non ci fosse mai stata.

Il sabato notte era diventato come tutto il resto della settimana. Dopo una doccia bollente, si avvolgeva nel suo accappatoio morbido e setoso, si sollevava una manica, cercava la vena e si iniettava il Moonspell. Il Moonspell era tutto ciò che gli era rimasto della tendenza.

Poi, si sedeva sul divano, abbandonandosi all'identità che iniziava a scorrergli nel sangue.

La nuova identità? La vera identità? Ciò che era sempre stato?

Il Moonspell.

La tendenza.

Diventava sempre più molle, come se le ossa gli si sciogliessero, come se la carne perdesse consistenza e struttura. L'Alma Mater si risvegliava, mentre lui smarriva ogni memoria della sua personalità.

E tutto diventava così lento, ovattato, molle, bello, piacevole. La vita rivelava il suo lato tiepido.

Quando il processo finiva, non aveva voglia di riaprire gli occhi. Sollevare le palpebre era una condanna. Desiderava solo rimanere così, eternamente intrappolato in quel limbo di maldestra beatitudine, drogato di onde piacevoli che scorrevano tiepide, plasmando una percezione della realtà embrionale e, nella sua irrimediabile parzialità, così rassicurante.

Non esistono più le discoteche.

Quando era sicuro che il Moonspell avesse terminato di compiere il suo effetto, iniziava (anche se a malincuore) la procedura.

Per prima cosa, muoveva le dita, allungandole all'infuori e poi raccogliendole all'interno del palmo della mano. Ripeteva questo gesto diverse volte, come se fosse un pianista che si stesse riscaldando prima degli esercizi quotidiani sulla tastiera.

Estendi, raccogli, estendi, raccogli. Fino a che non sentiva un formicolio percorrergli tutte le falangi. Teneva gli occhi chiusi mentre compiva questa parte della procedura. 

Poi, aspettava i primi sogni a occhi aperti.

Di solito, non tardavano molto a manifestarsi. I sogni a occhi aperti sotto l'effetto del Moonspell erano completamente diversi da quelli che faceva quando era in forma umana. Il daydreaming umano era fin troppo banale: ondeggiava da scontate fantasie pornografiche a confusi desideri di vendetta. Quando era in forma umana, la vendetta e la pornografia erano il suo unico orizzonte visivo.

Per questo era così stanco dei sogni umani. Di tutte quelle adolescenti seminude che gli sorridevano in laghi di sangue.

Per questo, desiderava così tanto i nuovi sogni a occhi aperti.

Il Moonspell gli aveva insegnato un nuovo modo di sognare: leggero, privo di risentimento e di aspettative tanto esagerate quanto deludenti sulla vita. Aveva imparato il segreto fondamentale della saggezza: togliere l'ego dai sogni.

Di solito, il primo sogno a occhi aperti aveva come protagonista una scena della sua infanzia.