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Shazi - La guerriera della Laguna Dorata

ANTEPRIMA STORIA

AUTORE: @AzzuLove
GENERE: fantasia (dark)
CAPITOLI: 21 (GLOSSARIO finale)
NARRAZIONE: prima persona singolare, tempo passato
STATO: in corso
[Contenuto per adulti]

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Nei sette regni governati dalla Regina Madre circola una leggenda sulla grande guerriera Shazi. Molti sono coloro che considerano che sarà lei a riportare la pace tra le terre. Sebbene il suo nome la proceda, non le porta soltanto potere e gloria, ma altrettanto odio e gelosia verso la sua persona.

Dopo cinque anni di prigionia e torture, che la riducono in fin di vita, Shazi viene infine liberata e riportata alla corte della regina Helena. Tuttavia la sua assenza ha destabilizzato la sua autorità e il potere che anni addietro aveva acquistato; allo stesso modo sono cambiati i volti, un tempo familiari, che la accolgono con sospetto, guidati dell'egoismo, dalla sete di potere e dalla spietatezza. Cercherà tra loro il suo aguzzino, il responsabile delle torture e della prigionia, e sarà uno dei misteri attorno cui si svilupperà la trama.

Emergono vari temi: violenza, lussuria, crudeltà e sofferenze sia inflitte che subite. Con la protagonista viene proposto un modello di donna forte, combattiva, determinata e vendicativa, dalla mente fredda e analitica che non si lascia andare ai sentimentalismi. È necessario dire che ho riscontrato una grande coerenza fra il carattere di Shazi (ma potrei dire altrettanto di vari altri personaggi) e il contesto. Abituata agli orrori della guerra, alle ingiustizie, alla violenza e alle diseguaglianze non si pone il limite nell'usare la forza bruta, la seduzione e la menzogna (trovo ironico a questo proposito che, secondo la leggenda, sia una guerriera a portare la pace fra i regni, la violenza non può che condurre ad altra violenza) pur di raggiungere i propri scopi. 

A Shazi va però riconosciuta la virtù di difendere i più deboli dai prepotenti, la tendenza a schierarsi dalla parte dei poveri e a criticare con sarcasmo la curia e la nobiltà verso cui non nutre molta simpatia.

Compaiono le creature magiche, ma sono spogliate del loro incanto (impressionante è l'incontro con la fata mutilata) e dell'innocenza (draghi selvaggi, anima nera, il mietitore).

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Linguaggio: sebbene il registro sia spesso medio/alto, capita talvolta di incontrare espressioni più colloquiali, (ad esempio prendersi una cotta per qualcuno o seguire la moda) che rendono lo stile un po' altalenante. Vario e particolareggiato è lo stile descrittivo mentre nelle sequenze narrative e dialogate si incontrano di tanto in tanto delle ripetizioni.

Grammatica: non mancano i refusi, ma si tratta pur sempre di errori di battitura, mentre sono rari gli errori grammaticali eccetto che per qualche verbo; però varrebbe la pena di revisionare anche l'uso della punteggiatura (specialmente virgole e dei punti).  

Personaggi: Shazi mi affascina, così come il suo modo di agire e di pensare (anche se sto ancora piangendo per la storia del drago), il suo raziocinio, la praticità e il lato strategico che nell'insieme possono essere, almeno in parte, riconosciuti come frutto della vita militare. Ho gradito enormemente come viene mostrata la personalità piuttosto che semplicemente descritta (stesso dicasi per altri personaggi benché non siano ancora pienamente sviluppati).

Descrizioni: linguaggio appropriato, le descrizioni non sono mai eccessive, talvolta però le scene sono fin troppo affrettate, come nel caso dell'incontro con l'anima nera. In questo caso, essendo essa l'impedimento più grande che incontrano durante il viaggio, qualche altra descrizione della creatura e dell'ambiente avrebbe giovato. Ho amato invece la scena in cui il mietitore rivela la sua vera natura.

Capitoli: la brevità dei capitoli e dei paragrafi rende la lettura molto rapida e semplice. Posso soltanto suggerire, per motivi puramente estetici, di nominare in maniera distinta i capitoli e le varie sottoparti (magari usando numeri romani per l'uno e arabi per l'altro, oppure un titolo diverso perché il riconoscimento sia più immediato). 

Benché compaiano tematiche delicate come tortura, sesso, violenza e stupro, esse non vengono rese pesanti e non urtano particolarmente la sensibilità del lettore, spesso vengono soltanto accennati mirando a uno scopo preciso e a contribuire veridicità alla storia.

In onore del drago caduto.

Per qualsiasi chiarimento o consiglio rivolgiti a noi senza timore!

adamante0

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