11 || Frenemies
avevo già 200 parole pronte per questo ma il mio dannato wifi si è sconnesso e ne ha salvate solo 9 quindi ho dovuto cominciare da capo uccidetemi :)))))))
++
"Scommetto che Amber lo caccerà fuori," mormorò Josh al suo fidanzato mentre camminavano attraverso la stanza.
"Lo spero," grugnì lui. "Lo spero davvero."
"Beh, potrebbe essere abbastanza utile," replicò l'altro senza pensarci molto su.
"Per cosa? Tradirci ancora?" roteò gli occhi.
Il rosso non disse nulla, aprendo la porta che conduceva alla stanza d'incontro. Amber aveva indetto una riunione d'emergenza, dopo aver sentito dell'incidente tra Blake e Tyler. Il ragazzo era abbastanza sicuro che i due sarebbero stati cacciati fuori dal team, cosa che lo fece piuttosto felice. Perché, sapete, non avrebbe dovuto vedere più l'uomo castano.
Ma, anche se sarebbe morto al posto di ammetterlo, si sentiva felice perché questo voleva dire che Tyler non avrebbe corso il rischio di cadere di nuovo tra le mani di Penelope. L'ultima volta non riuscì a scappare illeso, e il ragazzo non voleva che gli succedesse altro di simile.
Chiaramente, Josh e Zeus arrivarono leggermente in ritardo, visto che tutti erano già seduti; eccetto per Amber, che era in piedi di fronte al tavolo. Tutti guardarono la coppia,che si stavano avvicinando a due posti su cui sedersi alla fine del tavolo.
Il più basso vide Tyler, che era seduto alla destra della donna in piedi. Il suo sguardo cadeva sul tavolo, sembrando sconfitto e ovvio nei confronti del mondo che girava intorno a lui.
"Beh, ora che tutti sono qui," disse la donna, guardando gli ultimi arrivati con uno sguardo tagliente. "Possiamo cominciare l'incontro. Comincerò annunciando che Blake Johnson non fa più parte del team di salvataggio. Al suo posto, Phillip Lester sarà uno dei due infermieri del gruppo."
Questo fece rallegrare Josh, visto che sapeva che Phil stava aspettando di entrare nel gruppo da un po' di tempo a questa parte.
"In più, visto che l'infermiera che ha assistito Tyler è stata revocata, la sostituiremo con qualcun altro."
Questo scioccò Josh. "Uh, questo vuol dire che lui è ancora nel team?" esplose, incredulo. "Non dovresti cacciare anche Tyler, se hai cacciato Blake?"
Amber lo guardò male. "Tyler è importante per il team, Joshua." Diresse di nuovo la sua attenzione a tutti i presenti, la sua bocca aperta era per cominciare a dire qualcosa.
"Non è una dannata buona ragione," la aggredì il rosso.
"Lo è per me," disse lei, con un tono freddo e gelido.
"Beh, non lo è per me," replicò in tono di sfida.
Gli occhi della donna si strinsero. "Tyler ha fatto pregresso, Josh. Non lo caccerò fuori per questo problema. L'infermiera era inutile a tutti noi, rimpiazzabile. Tyler non lo è." Piegò la testa di lato. "Ma visto che vuoi essere in carica di qualcosa qui, ti darò qualcosa di cui essere responsabile." Aprì una penna, e si piegò per scrivere sui file di Tyler sul tavolo. "D'ora in poi, tu assisterai Tyler nella sua terapia fisica."
L'interpellato rimase seduto sulla sua sedia, senza capire bene la frase nel suo cervello fino a cinque secondi buoni più tardi. Allora i suoi occhi si spalancarono e il suo viso si contorse in un'unica espressione confusa e incredula. "Uh, scusa, co-osa?!"
"Mi hai sentito," grugnì lei. Rimise la schiena dritta, e chiuse i documenti. "Mi aspetto che Tyler sia in buoni condizioni da permettergli di essere fuori dalla landa degli Anelli entro due settimane. Sarebbe meglio se potresti farlo in una settimana, ma dubito che ne saresti in grado."
Lui la derise, alzandosi in piedi arrabbiato. "Whoa, whoa, mi rifiuto di aiutarlo!"
"O lo aiuti, o caccerò anche te dal team," lo minacciò. "Non sei essenziale al team nemmeno tu, Joshua."
Rabbia risuonava nelle vene del ragazzo. Delle crepe cominciarono a formarsi nel pavimento, allargandosi come serpenti dai suoi piedi. Si arrampicarono attraverso il pavimento su per i muri, e tutta la stanza tremò. Amber guardò male il rosso dall'alto al basso in modo ribelle, chiaramente non intimorita per niente da lui.
Alla fine, esalò un sospiro molto profondo. Il tremolio si fermò, come le crepe. "Va bene," disse attraverso i denti.
La donna riunì le proprie cose. "Meraviglioso. Incontro aggiornato. Ci vediamo di nuovo tutti la prossima settimana." Poi si voltò e lasciò la stanza. Tutti gli altri fecero come lei, andandosene.
Tutti eccetto un uomo dai capelli mori che continuava a fissare il tavolo.
Il rosso strinse le labbra. Sperava davvero che non perda il controllo e prendesse accidentalmente a pugni il moro nello stomaco o qualcosa di simile. Prendendo più autocontrollo che poteva, si avvicinò a lui. "Andiamo. Ci avviamo verso la Sala d'Addestramento. Ho una settimana per farti arrivare in una situazione di benessere."
Tyler lo guardò dal basso verso l'alto. L'espressione che aveva in faccia era qualcosa che ricordava il compiacimento. Alzò le mani, che erano tenute legate da delle manette. "Portami via, officiale."
Zeus lo guardò storto. "Perché ti hanno messo quelle?"
"Ho fatto qualche capriccio in infermeria. Mi hanno sedato e messo addosso queste." Si alzò. Oscillò, sbattendo velocemente le palpebre. "Whoa, la stanza sta girando. Perché sta girando?"
Josh gli si avvicinò per fermarlo, anche se lo sguardo sul viso avrebbe suggerito che volesse lasciarlo cadere al posto di aiutarlo. "Ti hanno probabilmente dato della roba pesante. Che tipo di capriccio hai fatto?"
"Amber stava per cacciarmi dal team," mormorò lui. Scuoté la testa, e così fuori dal nulla, il suo sguardo vitreo si ripulì. "Le ho fatto cambiare idea." Alzò i polsi. "Puoi togliermele?"
"Non ho una chiave," disse severamente. "E penso che preferirei tenerle lì dove sono."
"Perverso, piccolo ragazzo," sbirciò il castano. "Ma preferirei che fossimo nella situazione contraria." Il suo sguardo iniziò a guardare il corpo dell'altro verso il basso con un comportamento suggestivo.
Lo sguardo storto di Zeus si intensificò incredibilmente. "Stai indietro," lo avvertì a bassa voce.
L'interpellato alzò le mani ammanettate in segno di resa. "Colpa mia," disse con fare innocente.
"Forza, vado a cercare Amber." Il rosso passò oltre il moro, camminando fuori dalla sala d'incontro. Non dovette andare molto lontano, vide la donna in piedi appena fuori dalla porta. "Non hai intenzione di togliere quei braccialetti dai suoi polsi?" le chiese.
Lei guardò l'uomo in esame. "Oh, mi stavo per dimenticare che ce le avesse." Cercò le chiavi nella sua tasca, trovandole e facendo quello richiesto, per poi allungarle al ragazzo. Gli si avvicinò, per sussurrare nell'orecchio del più basso, "Potrebbe avere cadute improvvise, a causa delle cose che gli hanno fatto a New Americana. Se noti che sta cominciando a diventare teso o arrabbiato, rinchiudilo e ti allontani più in là che puoi."
Lui sbatté le palpebre, la sua mano si chiuse lentamente attorno alla chiave. "Cadute?"
Ma lei non spiegò, invece lo lasciò da solo per dire qualcosa avvicinandosi a qualcun altro. Josh guardò l'uomo più alto, che lo stava già fissando. Tirò fuori da sotto la maglietta la sua collana, dove teneva il tesserino che lo identificava al Castello. Sciolse il fermaglio, e ci mise dentro la chiave, prima di chiuderlo di nuovo dietro il collo.
"Benissimo, andiamo alla stanza d'addestramento sotterranea," sospirò. Dopo essere arrivati lì, il rosso entrò, schioccandosi le dita. "Non sarebbe troppo chiedere che tu ti sia rammollito nel combattimento, vero?"
"Non lo so," ammise. "Non colpisco qualcuno da mesi:"
"C'è solo un modo per scoprirlo allora," disse, mentre camminava verso il centro di un tappetino. Si girò verso Tyler, mentre Zeus raggiungeva uno dei tavoli accostati al muro per guardare.
"Dovremmo toglierci le magliette, come ai vecchi tempi. Ci farebbero muovere probabilmente con più fluidità," suggerì. C'era un sorrisetto sul suo viso.
"Stagli alla larga," ringhiò Zeus, con una faccia omicida.
Il rosso alzò gli occhi al cielo. "Ascolta, Tyler, voglio davvero andare a questa missione. Quindi se potresti soltanto cooperare, cosicché Amber mi faccia andare, ti ringrazierei davvero tanto."
"La gratitudine potrebbe estendersi a un pompino di ringraziamento, per caso?"
Josh sentì il suo viso diventare di una colorazione rossa molto, molto luminosa. Zeus si alzò dal muro e si catapultò dal moro, sembrando che volesse colpirlo, ma il rosso gli fece cenno di andarsene.
"Coopera e basta, Tyler," disse attraverso i denti.
Lui sorrise. "Non sei divertente."
"Esattamente," confermò. Tirò il primo pugno.
---
WOW, ZEUS MI STA ANTIPATICO OGNI CAPITOLO DI PIU'.
TYLER RIPRENDITI JOSH PLS.
+ notizia a caso che non interessa a nessuno: tre o quattro giorni fa ho visto un gatto che si è fatto accarezzare e l'ho chiamato Bluffy :DDDDDD
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro