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~Capitolo 7.


-Quindi gli hai chiesto se voleva indietro i vestiti, ma non il numero di cellulare?- Chiese scettica Lena, una volta che raggiunsi il mio gruppetto.

La stava mettendo in una luce davvero terribile.
Certo, non avevo pensato di chiedergli il numero e questo complicava le cose. Ma in un modo o nell'altro ci saremmo visti. Il peggio era passato, no?

-E per lo più non gli hai neppure chiesto l'autografo.-

Aggiunse Arya, con una smorfia.

-Scusate se ho avuto altro da fare.-Risposi seccata dal loro atteggiamento.

La partita era finita da pochi minuti, e la Colombia aveva vinto grazie a due gol di James.
Quel ragazzo ci aveva concesso dei posti grandiosi, e mi ero sentita un po' una vip.
In quella trubina c'era solo gente che contava. Di certo, non era il posto dove quattro ragazzine si sedevano regolarmente.

Forse l'unica a non essere fuori luogo era proprio Annabeth, che indossava degli abiti poco consoni ad una partita di calcio.
Sebbene io indossassi una felpa larga per nascondere la maglia della squadra avversaria (Non volevo morire giovane), lei aveva creduto una buona idea mettere un vestitino nero con tanto di cappello da spiaggia bianco.
Ma il problema era che aveva azzeccato.
Tutti quei ricconi erano eleganti.

-Devo fumare, usciamo.- Borbottò Lena, prendendomi per un braccio.
Automaticamente presi per il polso Annie che fece lo stesso con Arya.bEra il modo più adatto per non smarrirsi.
Quando uscimmo dallo stadio, ovvero dopo lunghissimi minuti di spinte e litigate, Lena si accese una sigaretta.

-Credo che dovremmo aspettare James.- Sussurrò dopo attimi di silenzio.

-E dove? Ci metteremo ore e noi dobbiamo tornare a casa.- Disse la sua, Annabeth.

Lena fece un sorrisetto e prese dalle tasca il cellulare. Senza dirci cosa avesse in mente, fece una chiamata che duró pochi secondi.

-Vostra madre ha detto che va bene se mangiate e dormite da me. L'importante é che domani andiate a scuola.
Ovviamente non le ho detto dove realmente siamo e che non mangerete un bel nulla, ma son dettagli.-

Lei aveva un piano per tutto, era micidiale.

-Okay, moriremo di fame.- Brontolai toccandomi la pancia.

-Almeno tu hai mangiato con James Rodriguez mentre noi eravamo qua fuori a mangiare dei panini.- Mi zittí Arya.

Touché.

-Dai, non litigate. Annabeth, ti va di prendere dei panini al McDonald's qui vicino?- Domandó Lena sganciando a mia sorella delle banconote.

-Ormai le ho in mano.- Sbuffó lei.-Prendete il solito?

Noi annuimmo e lei scomparve dalla nostra vista. Noi, invece, ci spostammo verso le transenne dove fan scatenate aspettavano i loro idoli.

-Non ci vedrà mai, Lé.- Le feci notare, ma lei ancora una volta mi rivolse il sorriso di una che sapeva il canto suo.

-Ragazze, ragazzi, stanno uscendo! QUELLO É JAMES RODRIGUEZ!- Urlò Lena, indicando un ragazzo a caso, che naturalmente non era lui.
Tutta la folla si girò a fissarlo, e noi ne approfittammo per sgattaiolare in una posizione strategica.
Visto che Lena era in vena di idee grandiose, prese il telefono e inizió a girare video inutili, dove scoprimmo alcuni dei nostri fan.
Fu strano mettersi a far foto e a firmare foglietti di carta, ma almeno fu un buon modo per passare il tempo. Oltre a mangiare la quintalata di cibo presa al McDonald's.

-Lena, sono stanca...magari avremo modo di incontrarlo più tardi...- Cedetti all'immensa voglia di tornare a casa, dopo ore di attesa inutile.

Forse qualcuno mi sentí, poiché dopo aver pronunciato quelle parole, James fece il suo ingresso.
Camminava spedito, probabilmente con l'ordine di non fermarsi, mentre io mi dimenavo cercando di attirare la sua attenzione.

Mi stavo per arrendermi quando lui si bloccò di colpo e si girò nella mia direzione. Probabilmente doveva avermi visto con la coda dell'occhio.
Marció dritto verso di me, mentre una guardia cercó di ostacolarlo.
In fretta e in furia presi un pennarello dalla tasca e lo stappai.

-Passami il braccio, James.- Gli ordinai, sovrastando la folla di fan impazzite.
Lui non replicò e fece come gli avevo detto.
Quando iniziai a scrivere il numero, lui sembrò capire e scoppiò a ridere.

-Ti scrivo appena sto in hotel.- Disse guardando intorno, come se stesse cercando qualcuno.

-Signor Rodriguez, dovremmo andare.- Gli si avvicinó una guardia, ma lui non sembrò dargli ascolto.

-Un secondo.- Mormorò con aria concentrata, per poi sorridere in segno di vittoria.

Come se nulla fosse, prese il fagotto che portava sotto braccio, e di cui ovviamente non mi ero nemmeno accorta, per lanciarlo dritto in direzione di una pietrificata Arya.
Per tutto il tempo, mia sorella era restata a guardare James come se fosse una visione celestiale.

-G--gggrazie.- Balbettó, stringendo fra le mani il suo tesoro.

Al diavolo il Canada, eh?

-C'é il tempo per un selfie?- Urlò James alla guardia che, alzando gli occhi al cielo, annuì.

Il ragazzo prese il telefono e scattò una foto con tutti noi fan dietro.
Sicuramente avrebbe invaso il web.

-Ora devo andare, suppongo che se ti invito verrai alla festa di stanotte, vero? Lena e le tue sorelle sono ben accette.-

Spazio Autrice.

Avevo intenzione di pubblicarla giovedì, ma tanto ho già semi pronti altri due capitoli.

Spero vi piaccia. ♡

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