~Capitolo 25.
-Abby, dormi?- Domandó James Rodriguez, dandomi un bacio sulla guancia.
Io aprii un occhio e scossi la testa.
Ero sveglia da almeno una ventina di minuti, ma avevo preferito stare persa nei miei pensieri, cullata così dal rumore del jet privato.
-Quanto manca?- Domandai a ragazzo, mettendomi in posizione seduta.
Passai una mano nei capelli biondi, attorcigliando una ciocca al dito.
Erano cresciuti tanto, da quando li avevo tagliati corti.
-Siamo quasi arrivati.- Rispose James, con un debole sorriso.
Sembrava stanco, e probabilmente, non aveva chiuso occhio.
-Bene, vuoi riposarti?- Domandai, accarezzandogli una guancia.
Lui scosse la testa, abbracciandomi.
-No, stai tranquilla.- Il suo sorriso si fece più ampio.- Comunque ho una cosa per te.-
Lo guardai, non senza un cipiglio curioso.
-Cosa?- Chiesi, mentre lui cercava qualcosa nelle tasche.
Dopo qualche minuto tiró fuori una piccola scatoletta, e me la porse.
-Buon compleanno, Gail.- Mormorò, e all'improvviso una hostess entrò canticchiando la solita canzone di auguri, con un piccolo dolce nelle mani.
Era una piccola tortina, probabilmente un kinder pinguí, decorata con una semplice candelina rosa.
Io scoppiai a ridere, mentre James arrossiva imbarazzato.
-Lo so, non è tanto...ma é quello che offre il convento.- Si scusó lui, ma io scossi la testa.
Era un gesto estremamente dolce.
-Non mi ero nemmeno resa conto che fosse ormai il mio compleanno. Comunque è fantastico, grazie!- Sorrisi, afferrando il piattino con il piccolo dolce e la scatolina.
-Di niente! Soffia, adesso!- Mi incitò James, e io feci come detto, soffiando sulla candelina. (Ma prima espressi un desiderio, eh).
La fiamma si spense e io divisi in due il dolce, porgendone un pezzo al ragazzo.
Erano ormai diciotto anni. Ero maggiorenne.
-È buonissima!- Sussurrai, pulendomi il volto dalle briciole e afferrando la piccola scatolina, che avevo appoggiato al mio fianco.
Ero più che curiosa di sapere cosa fosse il mio regalo.
-Già, ne abbiamo la dispensa piena.- Ammise James, mentre aprivo la scatolina, tirando fuori il suo regalo.
Era un braccialetto grazioso con le nostre iniziali, e non esitai ad allacciarlo al mio polso.
Gli diedi un bacio, rannicchiandomi contro di lui.
-Vorrei che Lena fosse qui.- Sussurrai appena, in un momento di nostalgia e tristezza.
Faceva male sapere che Lena se ne era andata prima di vedermi compiere diciotto anni.
-Lo so, Abby. Ma immaginati che sia qua.
Sicuramente starebbe facendo qualche smorfia di disgusto, dicendoci che siamo da diabete.
O magari, starebbe fumando illegalmente.-
Cercò di rincuorarmi, ma riuscì solo a strapparmi un tremolante sorriso.
-Già, probabilmente starebbe facendo entrambe le cose.- Conclusi, con convinzione.
Il silenzio regnó per qualche minuto, fino a quando James non si schiarì la voce.
-Sai, Cris aveva ragione su Lena.- Mormorò, e io piegai appena il viso.
-Su cosa?- Chiesi.
-Sul loro rapporto.- Mi spiegó. -Beh, la loro storia era piuttosto singolare.
Come ben sai, Lena e Cris non erano partiti nella maniera migliore.
Lei era convinta che lui fosse un buffone esibizionista e lui era convinto che lei fosse una buffona esibizionista, eppure il loro rapporto ebbe subito una svolta quando lui le offrì un passaggio a casa, dandole riparo dalla pioggia.
Non che a Lena importasse qualcosa del temporale, e infatti, esitò nell'accettare l'aiuto.
Lui insistette e la portò a casa Ronaldo.
Fu lí che iniziarono a parlare e beh, puoi immaginare come andò a finire.
Il giorno dopo, Cris trovò un bigliettino e delle monetine da parte della ragazza.
Niente di che, solo un 'Ti ho rubato una merendina dalla dispensa. Ti ho lasciato i soldi nel cassetto'.
Cristiano ne rimase colpito. Dai, la ragazza prepotente che amava far spettacolo, aveva dato dei soldi a lui, uno dei calciatori più ricchi al mondo.
Inoltre, era sempre stato Cris a giocare con le ragazze, non viceversa.
Cercò più di una volta di contattare Lena, ma lei sembrava non dargli corda, come se il lusitano non fosse altro che un gioco.
Ma tutto ciò sembrava destinato a finire.
Quel giorno in cui ti sei persa, Lena è venuta dritto da Cris.
Non gli ha detto nulla, si è solo limitata ad abbracciarlo forte.
Ti giuro, Cris ha spalancato gli occhi, tanto che la sicurezza stava quasi per precipitare in suo soccorso.
Poi, quando Lena è scappata per cercarti, Ronaldo è corso da lei, e da lí in poi, fra Cris e Lena le cose divennero piuttosto tranquille.
Fino a quando Lé non si mise nei casini con suo fratello Roger.-
Dopo tutto questo parlare, lo interruppi, confusa.
-Roger era suo fratello? Lo hai detto anche quando ero in ospedale...-Mormorai.
Avevo sempre pensato che Roger fosse una nuova fiamma di Lena.
-Si, lei lo ha scoperto quando lui si è messo in contatto con lei.
Lui è un tipo da evitare, Abby.
L'ha trascinata nel caos più totale, e
Lena pensava stupidamente che seguendo Roger, magari poteva aiutarlo ad uscire nei suoi problemi.
Ma come ben sai, non è andata proprio così e lei si è lasciata trascinare.
Cris non ha mai esitato ad aiutarla ma quando lei ti ha incluso nei suoi problemi, non ci ha visto più.
Forse lei voleva solamente dirti qualcosa con questo gesto, non lo so.-
James alzò le spalle, ed io alzai appena il viso.
Molte cose stavano prendendo il proprio posto, ma la confusione permaneva comunque.
-E tu come le sai queste cose?
-Lena lo ha scritto nella mia lettera, e mi ha chiesto di dirtele appena mi sembrava il momento...-Mormorò in risposta.
-E che altro ti ha scritto?- Chiesi ancora, con curiosità.
-Di prendermi cura di te e che se ti faccio soffrire, il suo fantasma mi importunerá di notte.-
☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆
James si era addormentato sulla mia spalla, ma non c'erano problemi.
Mancava poco per arrivare a New York, e dunque ne approfittai per leggere per l'ennesima volta la lettera di Lena.
L'aprii con la solita emozione, e la lessi lentamente, come se fosse la prima volta.
Ciao Aurora!
Se stai leggendo questa lettera significa che sono morta.
Certo, vorrei poterti spiegare tutto di persona ma non è così semplice.
Io non sono una persona facile, di quelle considerate un libro aperto.
Ho sempre mostrato di essere una dura, una che non si fa troppi problemi a dire le cose come le pensa.
Eppure ti sembrerà strano, io sono molto più di questo.
Tu sei stata la prima persona che mi è stata davvero amica.
Non lo facevi per la fama di mio padre o perché volevi protezione, lo facevi perché ti stavo realmente simpatica.
Mi hai dato una famiglia e io ti ho ripagato mettendoti nei guai.
Lo so, ho una capacità innata di mettere nei casini tutte le persone a cui tengo, e per questo tendo a non avere molti rapporti esterni.
Probabilmente questo è lo stesso motivo per cui non ho mai rivelato i miei veri sentimenti a Cris, ma questa è un'altra storia.
Voglio chiederti scusa se la maggior parte delle volte ti parlavo per enigmi o se ti ho nascosto davvero tante cose di me.
Sei la migliore amica che tutti avrebbero desiderato avere mentre io sono un disastro.
Vorrei ringraziarti per tutte quelle volte che mi sei stata accanto nelle avventure e nelle mie disavventure.
Vorrei ringraziarti davvero per tante cose, ma non ho abbastanza parole per farlo.
Ora che io non ci sarò più, ti voglio dare dei consigli.
Non abbatterti, perché nonostante la mia assenza imprevista forse non sarà facile da digerire, io sarò sempre con te.
Quando ti mancherò, dovrai solo metterti una mano sul cuore, e io sarò li, anche se non fisicamente.
Non perdere mai il sorriso, Abby.
Tu sei una straordinaria opera d'arte.
E non pensare minimamente che la mia morte sia per colpa tua.
Non è colpa di nessuno, nemmeno di Cris o dei miei.
Semplicemente questa vita non fa per me.
Ah comunque, ti ricordi di quel diario che tenevamo qualche anno fa? Quello in cui scrivevamo la nostra lista nera delle ragazze e dei ragazzi più insopportabili della scuola? Ecco, nelle ultime pagine ho scritto una lista di cose che avrei voluto fare prima di morire. (Cerca il diario nel quinto cassetto di camera mia, e aprilo a pag. 45)
Alcune sono assurde e altre divertenti, ma mi piacerebbe tanto che tu mi onorassi in questa maniera.
Lo so, non me lo merito, ma è una buona occasione per continuare con i video, no?
L'attrezzatura la lascio a te, fanne buon uso.
Per quanto riguarda James, é un bravo ragazzo, forse un po' tonto.
Ma ti ama davvero.
Spero che non ti faccia soffrire e che ti stia accanto come dov--
Interruppi la lettura appena notai che James si era svegliato.
Aveva tutti i capelli arruffati e il viso addormentato, ma era semplicemente bellissimo.
Gli diedi un bacio sulla fronte e mi affrettai a mettere via la lettera, sebbene non avessi finito di leggere.
Sapevo tanto come andava a finire.
Ci sarebbe stato il pezzo in cui parlava della sua famiglia e di alcune nostre vicende con le mie sorelle.
Forse fu un bene che terminai li la mia lettura.
Non era il momento di pensare alla mia famiglia e avere dei ripensamenti sulla mia scelta.
-Mi sa che siamo arrivati.- Bofonchió James, con la voce impastata di sonno.
-Andiamo, allora. La metropolitana di New York ci aspetta per la parte prima del piano.- Mormorai. -Prendi la videocamera, ti spiace?
Spazio autrice.
Allora da questo capitolo in poi inizia un'altra parte della storia, forse più intricata.
Non mancano tantissimi capitoli alla fine, e sicuramente non farò il sequel ahaha
Lasciate dei commenti e ricordate di votare! (:
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