~Capitolo 21.
-Lena?-Bussai velocemente alla finestra della mia amica.
Erano le dieci di sera, e come le avevo promesso, mi ero presentata di fronte alla sua finestra.
Ora pretendevo di avere delle risposte.
Lei mi aprí la finestra e io sgattaiolai all'interno.
In camera sua, la confusione regnava sovrana.
C'erano vestiti, scatoloni e dischi ovunque.
Dovetti stare molto attenta a non pestare nulla, ma ovunque mettessi piede rischiavo di inciampare.
Così mi buttai sul letto per evitare di commettere disastri.
-Dove andiamo?- Le chiesi, con curiosità.
-Vedrai. Ma prima, non puoi uscire così.- Mormorò con aria di disapprovazione, guardandomi da capo a piedi.
Indossavo una felpa, un paio di jeans strappati e un paio di scarpe da ginnastica.
Cosa non andava bene?
-Perché?- Domandai, con uno sbuffo.
Lei non rispose e mi lanció un paio di calze a rete, un top nero e un paio di tacchi dodici fucsia.
-I pantaloni vanno bene.-Mi guardò ancora con aria critica.
-Ti conviene indossarli, fidati.-
Mi mise in guardia, e io ubbidii.
Intanto lei indossò un paio di pantaloni di pelle, un top corto con le spalline sottili, ed infine, una giacca di pelle.
Forse mi vide tremare, perché mi lanció un'altra giacca di pelle.
Lei aveva tante di quelle giacche di pelle che avevo perso il conto.
Quando ci fummo preparate per bene, partimmo per una meta ignota.
Vestite così era ambiguo.
Continuai ad assillarla durante il viaggio, ma lei si limitava a canticchiare le canzoni che trasmettevano alla radio, con le mani attaccate al volante.
-Abby, tu mi vuoi bene?- Mi chiese, all'improvviso.
All'inizio pensai stesse scherzando, ma il suo viso era incredibilmente serio.
-Si, che te ne voglio.- Risposi, visibilmente confusa.
-Perché?- Domandai, poi.
Lei fece un profondo respiro e guardò dritto davanti a se'.
-Nulla. Avevo voglia di sentirtelo dire.- Lena accennó ad un sorriso, ma era così tirato che sospettai che c'era sotto dell'altro.
Stavo per insistere, quando la mia amica fermò la macchina.
Non mi ero neppure accorta che lei avesse parcheggiato.
Quando uscii dalla macchina non vedi nulla.
In realtà non so cosa mi aspettassi, ma credo molto di più del nulla.
Mi voltai per guardare Lena, e notai che era al telefono.
Ma di quante cose non mi stavo accorgendo?
-Da questa parte, Aurora.- Mormorò, prendendomi per un braccio e guidandomi su per una via tortuosa e buia.
Ad un certo punto udii delle voci e il rumore dei motori di macchine. Sicuramente non erano delle punto quelle che sentivo.
La strada si fece più ampia e luminosa, così luminosa che quasi venni accecata.
Ma non era la luce di lampione che rendeva l'ambiente così vivo, erano i fari di macchine da corsa.
-Lena? Cosa?-
Ero più che perplessa.
Mi aveva portato a vedere le riprese di Fast and Furious?
-Voglio farti conoscere una persona.- Rispose lei, con un sogghigno.
Io alzai gli occhi al cielo, e la seguii.
Non avevo altre alternative.
Mi accompagnó da un ragazzo, all'incirca di venticinque anni.
Era alto, con i capelli scuri e tagliati corti e occhi azzurro ghiaccio.
Lena gli corse incontro e gli saltò in braccio.
Il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata e la prese al volo.
-Lui é Roger e lei Abby.- Ci presentò e io gli porsi gentilmente la mano, ma lui invece di stringerla, la chiuse a pugno.
Aggrottai le sopracciglia, ma poi capii.
Voleva che picchiassi il pugno contro al suo, e così feci.
Guardai Lena, alla ricerca di spiegazioni, ma lei mi fece intendere che me le avrebbe date dopo.
Aveva una nuova fiamma?
-Roger ci porterà a fare un giretto con la sua macchina.
Sai, é proprio bravo e vincerà la gara!-
Cinguettó la mia amica.
Io deglutii.
-Dubito che ci farà fare un giretto con una cinquecento.- Borbottai.
-Io non salgo.-
La macchina era tutto tranne che una macchina classica, come quelle che si trovano in giro.
Cercai in tutti i modi delle scuse per evitare di salirci sopra.
Sinceramente, non conoscevo quel Roger e dubitavo fermamente che guidasse con prudenza.
Non mi sembrava neppure un cattivo ragazzo, ma sinceramente doveva essere un po' folle per essere in legame con Lena.
-Dai, Abby!- Esclamò la mia amica, mettendo il broncio.
Lei si sedette sul posto accanto al conducente, e io mi sedetti a terra.
-Non mi muovo da qua.- Puntualizzai.
All'improvviso qualcuno mi prese di peso e mi buttó nella macchina.
-Scusami biondina.- Sussurrò Roger, facendomi l'occhiolino.
Io sbuffai e mi allacciai la cintura di sicurezza.
-Come consiste questa cosa?- Domandai bruscamente, indicando l'ambiente esterno. C'erano tante macchine sportive e colorate, messe in mostra da uomini tarchiati e con l'aria tosta.
Di certo, le loro donne non mancavano.
Andare in giro con le gambe scoperte e i tacchi vertiginosi era all'ordine del giorno.
-É una gara segreta, e ovviamente, è illegale. Si vince una barca di soldi.
Tra poco ci daranno il via.-
Sussurrò Roger, con un ghigno.
Chiusi gli occhi e sospirai.
In che situazione mi stava cacciando Lena?
Ricordo poche cose della partenza e del viaggio.
Una di quelle é la velocità.
Chiusi gli occhi per tutto il viaggio, stringendomi forte al sedile.
Non avevo mai visto le mie dita così in tensione.
Sembrava di essere in un frullatore, la sensazione era la stessa.
La macchina correva velocissima, e le curve mi sballottavano da tutte le parti.
Scoppiai a piangere dal nervoso, e Lena finalmente si girò a guadarmi.
Disse qualcosa al ragazzo, ma non capii cosa.
Lui scosse la testa in risposta, e Lena sbuffó.
C'era qualcosa in Roger che mi ricordava la mia amica.
Forse quella sua autorità imponente.
-Cazzo la polizia!- Esclamò Lena, appena udii la sirena della polizia.
Roger imprecó e aumentò la velocità del veicolo.
La macchina della polizia ci stava addosso, era la fine.
-Quanto manca all'arrivo? Chi sta vincendo?- Domandó Roger, guardando dritto davanti a se'.
Lè guardò sul dispositivo che trasmetteva la nostra posizione e quella degli altri partecipanti.
-Siamo secondi, manca poco.- Rispose lei, cercando di contrastare il rumore assordante della sirena.
Forse tirammo il fiato troppo presto. In pochi minuti fummo circondati.
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-Ho fatto la chiamata, saremo fuori al più presto.- Mi annunció Lena, una volta esaurito il tempo per la telefonata.
Nessuno aveva idea di quanto fossi arrabbiata con lei.
Cosa le era passato per la testa di trascinarmi in una gara illegale fra macchine da corsa?
Ora ero finita alla centrale per colpa sua, e inoltre, ero ancora minorenne.
Roger, invece, se ne era andato da un bel pezzo. Aveva chiamato una donna dai capelli vaporosi e biondi, probabilmente piuttosto importante, e quella aveva portato la cifra per farlo uscire. Poi, lui aveva mormorato un 'mi dispiace' e ci aveva lasciato li, nel caos più totale.
A mio parere, quel tizio doveva restare per un bel po' in gattabuia.
-Chi hai chiamato?- Domandai.
Mia madre mi avrebbe uccisa, già lo sapevo.
-Lo saprai presto.- Rispose con un sorrisetto.
La mia voglia di ucciderla era alle stelle.
Non bastava avermi trascinato nei suoi casini, no, doveva fare la misteriosa.
Mi buttai in un angolo e chiusi gli occhi.
Mi addormentai per qualche ora, e avrei continuato a farlo, se non fosse stato per Lena e i suoi strattonamenti.
-Sono arrivati!-Esclamò con euforia, indicandomi i nostri salvatori.
Davanti ai miei occhi non c'erano altri che James e Cristiano.
Mi si bloccò il respiro mentre James si avvicinava piano piano a me.
Era sempre più vicino, così vicino che potevo vederlo sorridere timidamente.
-Ciao Gail!- Mi salutó, e io in risposta cosa feci?
Iniziai a straparlare.
-Che ci fai tu qui? Anzi, che ci fate voi qua?
Non ho bisogno che tu mi aiuti ad uscire da qua, io ti odio! Io odio Lena per avermi scaraventato nei suoi problemi e per averti chiamato!- Urlai contro di lui.
Tutta la mia rabbia stava esplodendo all'improvviso.
Vederlo è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
James rimase immobile, mentre le mie parole lo colpivano come tante lame affilate.
-Abby, non ho mai voluto farti del male! È stato uno sbaglio, ti prego perdonami!- Replicò con una smorfia.
Io scossi la testa e mi morsi l'interno della guancia.
Perché mi era mancato così tanto?
-Fammi uscire da qua e poi ne parliamo.-Annunciai, annuendo appena.
Non riuscivo a non perdonarlo, sebbene vederlo così all'improvviso aveva riacceso in me la rabbia.
-Va bene, Cris sta pagando la cauzione.- Mi avvisó lui, e infatti pochi minuti dopo fummo libere.
-Come mai siete qua?-Domandai a Ronaldo. Ero proprio intenzionata a posticipare il discorso con James.
-Eravamo in giro per una partita amichevole.- Rispose vago, il portoghese.
Perché la sua risposta non mi convinse del tutto? Il Canada non c'entrava assolutamente nulla con lui e la sua squadra.
-Abby, ti va di parlare? Avrai fame, andiamo a mangiare un panino?-Mi chiese James.
Non potevo rifiutare, stavo morendo di fame.
-Va bene. Cristiano, Lena venite anche voi?- Mi voltai a guardarli, e notai che stavano discutendo fitto fitto.
Cristiano era piuttosto arrabbiato e continuava ad imprecare.
Colsi un 'Non vengo più a tirarti fuori dai guai, Lena. E non coinv...', ma il calciatore interruppe la frase e io potei solo viaggiare di fantasia.
-Credo che sia un no.- Rispose James, con una scrollata di spalle.
-Vabbe, noi andiamo.- Cedetti, ma nel momento in cui ci stavamo allontanando, Lena mi chiamó.
-Abby, puoi passare alle nove a casa mia? Vorrei spiegarti tutto quanto, te lo devo.- Mormorò la mia amica, sotto lo sguardo vigile di Cristiano e James.
-Ti faccio sapere.- Risposi secca, per poi allontanarmi con James.
I primi minuti furono i peggiori.
Nessuno diceva nulla, ed entrambi eravamo parecchio a disagio.
Ma incominciando a parlare, la situazione miglioró pian piano
-Abby, ho visto una foto del bacio con Arya. Ne ho parlato con Lena e ho ammesso che ero ubriaco. Puoi non credermi ma è così, ero ubriaco e l'ho scambiata per te!-
Esclamò il ragazzo, mandandomi sempre più in confusione.
-Quindi tu mi stai dicendo che in venti minuti, tempo in cui sono andata in bagno e tu a prendere i drink, ti sei ubriacato e poi hai baciato Arya, pensando che fosse me? Certo, e allora perché hai un'altra?-
Cercai di collegare tutti i punti, ma quella situazione restava comunque un groviglio.
-Non ho un'altra, Abby. Ho sempre voluto te, ma tu stavi con un altro e non eri un minimo interessata a me.- Borbottò, piuttosto perplesso, mentre una profonda ruga gli solcava il sopracciglio.
-Non hai un'altra? E il messaggio che hai inviato a Lena con scritto che sei innamorato di una?-Sbottai.-
Io ho sempre voluto te, James. Non mi è mai interessato che tu fossi un calciatore di fama mondiale o un disastro a fare i pancake.
Non mi sarei mai arrabbiata in quella maniera se non avessi provato qualcosa nei tuoi confronti!-
Esclamai, alzando la voce.
Eravamo così vicini quanto rossi in viso.
Entrambi ci stavamo impegnando con tutto il cuore a dar voce ai nostri pensieri, e io avevo del tutto smesso di ragionare. (In sua presenza, accadeva spesso).
Avevo sempre trovato giusto il concetto che mi ero ficcata in testa in quell'ultimo mese, il quale diceva che se io ero fidanzata e lui no, e lui baciava un'altra, avevo torto ad arrabbiarmi.
Ma adesso capivo quanto fossero cazzate.
L'attrazione fra noi era così forte che, nonostante le variabili e le difficoltà, non ci importava che l'altro. In un'altra vita, ne ero certa, lo avrei rincontrato. E così, in quella dopo ancora. E ancora e ancora.
-Abby.- James afferrò le mie mani e io lo guardai dritto nei suoi occhi ambrati.
-Si?- Chiesi, mentre il cuore mi batteva all'impazzata in quel silenzio assordante.
-Io ti...-
James era sul punto di dirmi qualcosa quando il suo telefono suonó.
Rifiutó la chiamata e fece un gran sospiro, pronto a ricominciare con il discorso.
Ma ecco che il telefono ricominció a suonare.
Con uno sbuffo accettò la chiamata.
Il modo in cui il suo viso si scurì in pochi secondi mi rimarrà per sempre vivido in testa.
-Abigail, devo andare. Ci vediamo.- Sussurrò prima di voltarsi e correre, lasciandomi lí, immobile e confusa.
Mi urló uno 'scusa', ma io ero stanca.
Stanca di questa situazione.
Nb: Non ero disposta a cercarlo e a rincorrerlo in questa vita e neppure in quelle successive.
Spazio autrice.
The end!
Spero vi sia piaciuta questa storia!
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Okay, manca ancora tanto alla fine.
Nel successivo capitolo tornerà Joe e si scoprirà tutta la verità.
Ma state state attente, il prossimo capitolo è peggio...
Io vi ho avvisate. :3
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