Capitolo 18.~
A volte basta solamente una nuvola a rovinare tutti i bellissimi piani che hai in mente, eppure devi essere in grado di non far sparire il sole che c'é dentro di te.
É più facile a dirsi che a farsi, soprattutto quando una serie di eventi catastrofici ti accadono uno dietro l'altro.
Ma andiamo con calma.
-Abby, sei pronta per uscire? James ti aspetta!- Urlò Lena, dal piano inferiore.
Spalancai gli occhi e mi scaraventai giù dal letto, in pigiama.
Era l'ultima serata a Madrid, e James aveva deciso di portarmi in un locale.
Ci sarebbero stati anche altri ragazzi del Real, perciò non era un vero e proprio appuntamento.
Non che avessi problemi a proposito, ero già uscita da sola con James tante e tante volte.
L'unico problema che avevo era l'indossare ancora il pigiama.
-Arrivo!- Esclamai, arraffando il vestito celeste che avevo appoggiato sulla sedia.
Lo indossai in meno di quattro secondi e mi sciolsi velocemente i capelli.
Un filo di matita e rossetto ed ero pronta.
-Non hai intenzione di venire in pantofole, vero?- Domandó Lena, vedendomi arrivare un salotto con le ciabatte.
Mi diedi una manata in testa e corsi a mettermi un paio di tacchi.
Ora ero decisamente pronta.
-E la giacca, Abby?
-No, tanto non fa freddo.-
Corsi in macchina da James e gli diedi un bacio sulla guancia.
-Sei bellissima.- Affermò, facendomi arrossire.
Lui era bellissimo con quella camicia bianca e i capelli un po' ingellati.
(Certo, lui era stupendo anche in pigiama e ciabatte).
-Si, certo, James. Quindi andiamo?- Chiesi, cercando di cambiare discorso.
Lui sorrise e alzó gli occhi al cielo.
Ormai aveva capito come ero fatta.
Mise in moto la macchina e parlammo per tutto il viaggio.
Non fu un viaggio lunghissimo, in dieci minuti arrivammo a destinazione.
Era una villa enorme, una di quelle che vedi solamente nelle fotografie.
Era bianca e vecchio stile, e me ne innamorai subito.
James dovette prendermi per un braccio, perché non riuscivo a smettere di osservare la struttura con gli occhi a cuoricino.
-Va bene, ho capito. Ami questo posto, ma vorrei ricordarti che ci aspettano.
-Okay, okay.- Cedetti, entrando nella villa.
Anche all'interno non mancavano i dettagli.
C'era già un gran baccano e tante facce sconosciute.
Riconobbi Cristiano Ronaldo, intento a parlare con una ragazza, ma mi dava le spalle perciò non scoprii chi fosse.
Mi limitavo a sorridere e a camminare sottobraccio a James, fino a quando non si bloccò e mi sussurró qualcosa all'orecchio.
-James! Non ho capito!- Esclamai, e lui si avvicinó ancor di più.
-Vado a prendere i drink! Aspettami qua. Scelgo io per te, non ti preoccupare.- Sussurrò lui, con un sorriso.
Io avrei preferito andare con lui, ma mi limitai ad annuire e a stare li in piedi come uno stoccafisso.
Naturalmente non gli diedi retta e decisi di farmi un giretto.
Nel tour della villa scorsi il bagno.
Non sono una persona tanto vanitosa, ma ne approfittai per vedere in che stato erano i miei capelli.
Già temevo fossero in uno stato pietoso.
Quando entrai in bagno fortunatamente non c'era nessuno, perciò presi il telefono per farmi una foto, quando mi accorsi di avere un messaggio da Annabeth.
Mia sorella si era ripresa, ma non la sentivo da molto tempo. Mi mancava.
Da Annie.♡
Abby, mi dispiace...
Ho visto Jacob baciarsi con Helena, quella ragazza del quinto anno...
Quando lessi quel messaggio all'inizio non ci credetti, ma quando inizió ad inviarmi foto in cui il mio ragazzo faceva scambio di saliva con quella ragazza, le gambe mi cedettero.
Era peggio di un incubo.
Sentivo delle voci avvicinarsi sempre di più alla porta, per poi aprirla.
Erano un ragazzo e una ragazza, abbracciati.
E li riconobbi subito.
-Lena?! Che ci fai tu qua? Avevi detto che non venivi!- Dissi, alzandomi in piedi come una molla.
Mi asciugai velocemente le lacrime dal volto, e lei si staccò immediatamente dal ragazzo.
Ci fissammo per alcuni secondi, mentre la confusione regnava nella mia testa.
Cristiano si allontanò a disagio, appoggiandosi al muro.
-Io...non é come sembra...-Cercò di giustificare Lena, ma io non l'ascoltai.
Non m'importava se era venuta nel bagno per fare cose sconce con Ronaldo. Avevo altri problemi.
-Non m'interessa.-Dissi velocemente, porgendole il telefono. Lei aggrottó velocemente le sopracciglia, forse perplessa, ma poi il suo viso divenne rosso di rabbia.
-Lo ammazzo.- Affermò rabbiosa, abbracciandomi forte.
Mi buttai fra le sue braccia e il suo odore di fumo e lavanda mi colpì le narici.
Lei mi strinse forte, mentre singhiozzavo in preda alla disperazione.
Il fatto è che non piangevo tanto per le corna, ma per il fatto che avevo fatto lo stesso baciando James.
Non ero poi una persona migliore.
Ma dovevo fare finta di nulla? Far finta che dopo sei anni si era arrivati ad un bivio? Sapevamo entrambi che non sarebbe durata ancora per molto.
Jacob era stata parte integrante della mia vita per sei lunghi anni, e io l'avevo amato con tutto il cuore. Volevo davvero mollare tutto per un calciatore famoso che avrei visto a malapena?
Cento contelli conficcati in pancia avrebbero fatto meno male.
Odiavo non sapere che strada scegliere.
-È una merda, lui non ti merita, Ab.-Sussurró Lena, ma io scossi la testa.
Erano minchiate, non ero nulla di speciale.
-Non pensavo che lui fosse un tipo così, cioè Jacob é un ragazzo da pubblicità. Si fa anche i risvoltini!- Continuò la mia migliore amica, forse per tirarmi su il morale.
-Allora é come Ken. Senza palle.- Mormorò Cristiano, strappandomi una mezzo sorriso flebile.
Mi staccai dalla mia migliore amica e mi pulii il viso dal trucco.
-Vado da James. Sto bene, nemmeno io sono una santa.- Sussurrai, sempre con quel sorriso debole.
Se Jacob mi aveva tradito, aveva un suo perchè.
Sicuramente non ero abbastanza perfetta per lui.
Sarah era bellissima, tutta sorrisi e dolcezza.
Io no.
Io ero Aurora, la bella addormentata nel bosco.
-Sicura?- Domandó Lena, sospettosa.
Io ampliai il mio sorriso e annuii.
Ma in realtà non facevo altro che soffrire dentro.
Camminare fra tutte quella gente, che si stava divertendo da morire, era straziante.
Erano tutte maschere. Nessuno ha mai il coraggio di mostrarsi come davvero é.
Andai verso l'open bar ma di James Rodriguez non c'era traccia.
Avevo girato in lungo e largo, e mi sentivo sempre più stanca.
Dovevo prendere una boccata d'aria.
Il freddo pungente dell'esterno mi avvolse e io mi strinsi fra le braccia. Indossavo un vestito senza maniche ma non faceva molto caldo, perciò mi pentii di non aver portato la giacca.
Feci qualche passo nel prato curato e all'Italiana, quando intravidi una coppia baciarsi.
Mi venne il disgusto solo a guardarli.
Come facevano a stare lì abbracciati mentre il mio mondo stava affondando?
Continuai a camminare, incurante della loro presenza, quando raggiunsi una vicinanza tale da sentire i loro discorsi.
Loro non potevano vedermi, c'era un cespuglio a nascondermi. Ma io purtroppo potevo sia sentirli che capire chi fossero.
E forse era meglio non l'avessi mai fatto.
Fu peggio di una secchiata di acqua gelida.
Non bastava Lena con Ronaldo e il tradimento di Jacob.
James doveva mettersi a baciare Arya, che probabilmente era venuta con Lena.
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