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~Capitolo 13.

-Abby, ti é vibrato il telefono...-Mi avvertì Jacob, alzando la testa dal libro di matematica.

Era martedì pomeriggio e avevamo deciso di fare i compiti insieme.
Una vera barba, a dire al vero.
Ero talmente concentrata a terminare quel maledetto problema, che gli feci cenno di leggermi il messaggio.

Sicuramente erano Lena o Lucas, che non sentivo da tanto.

Non avevo detto a nessuno di loro quello che era successo con James, ero ancora molto confusa a riguardo.

-È un numero sconosciuto.- Disse il ragazzo, quasi scocciato, appena aprí il messaggio.

-E che dice?- Domandai disinteressata, senza alzare gli occhi dal quaderno di matematica.

Mi resi conto troppo tardi che Jacob stava per leggermi un messaggio di un numero sconosciuto.
Poteva essere James, che mi aveva contatto con un altro numero. Mi aveva detto che cambiava spesso numero, per motivi di sicurezza e privacy.

Era anche troppo tardi per strappargli il telefono dalle mani, quindi dovetti solo sperare che non fosse nulla di ambiguo.

-Ciao Abby! Sono la cugina preferita di James, Joana.
Perdonami se mi sono appropriata del tuo numero senza chiedere il tuo permesso.
James non sa nulla, quindi massima segretezza.
Ho intenzione di fargli una sorpresa, sempre se acconsenti.
Visto che é un po' giù di morale per ovvi motivi, mi chiedevo se ti andrebbe di stare qua una o due settimane.
Non ci sono problemi se vieni con la tua famiglia e con la tua amica del cuore, casa Rodriguez é enorme.
A James farebbe davvero piacere'.- Lesse con calma, Jacob.

Quando terminò, mi guardò in attesa di spiegazioni, o meglio, della verità.

Quando mi aveva visto la prima volta in compagnia di James, avevo ringraziato il cielo che lui indossasse il casco.
Non era stato difficile rifilargli che James fosse solo un cugino venuto a farmi visita.
Ma adesso non avevo più alternative.

-Posso spiegare.- Dissi, mordendomi il labbro inferiore.

Non mi piaceva per niente quella situazione.
Jacob si limitò a guardarmi con aria tranquilla, e quello m'innervosí enormemente.
Non ero una persona che si alterava facilmente, ma iniziavo ad odiare le persone così calme.

-Ho conosciuto James Rodriguez a causa di chatroulette.
É venuto qua a causa di una partita e ci siamo conosciuti.-Ammisi, sotto il suo sguardo eccessivamente calmo.

-Abby, cosa c'é tra voi?- Domandó il ragazzo, e il suo tono sembrava normale, quasi quanto quello che si utilizza per ordinare una pizza.

-Nulla.-Risposi senza esitare.

Forse un po' troppo in fretta, ammetto.

Avevo deciso di non dare peso al bacio fra me e James.
Lui non ne aveva più parlato e io avevo fatto lo stesso. Eppure come si poteva dimenticare un bacio quello?

-Oh.- Mormorò Jacob. Sembrava deluso. -E non andrai da lui?- Chiese, con nonchalance.

Non lo avevo mai visto così strano, ma probabilmente era solo una mia impressione.
Alzai le spalle e presi dalle sue mani il telefono.
Era tutto così assurdo.

-Non lo so. Forse.- Borbottai, buttando il telefono in tasca.

Io ci volevo andare da James. Lo volevo con tutta me stessa.
Erano passati due settimane da quando James era partito e mi mancava terribilmente.
Era strano da spiegare come una persona che conoscevo così poco mi facesse sentire così bene.
Ma andare da lui non era così facile.

Dovevo parlarne con mia madre e Lena.

Poi c'era il problema scuola.
Non potevo fare tante assenze.
E infine, c'era Jacob di mezzo.
Non potevamo continuare in quella maniera.
Non riuscivo a capire cosa provassi nei confronti di James, e cosa per Jacob.
Mi sentivo come in un frullatore per quanto fossi confusa.

-Dovresti andarci. Credo che ti farà bene.-Continuò ad insistere Jacob, ma io non ci diedi peso.

Solo successivamente quell'episodio mi ritornò in mente.

-Vedrò.-Conclusi, tracciando il grafico del disegno.

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆

-Quindi siamo tutti qui riuniti per...?- Domandó mia madre, dopo che Lena la fece sedere attorno al tavolo della sala.

C'erano tutti, o meglio, la mia famiglia con Lena.
All'inizio non avevo acconsentito, ma la mia migliore amica mi aveva convinto. Dovevamo andare in Spagna.

-Má, hai presente quel ragazzo che é venuto qua a cena l'altro giorno? James?- Iniziai, torturandomi le mani. Erano già chiazzate di rosso per quanto fossi nervosa.

Lei annuì e inizió a squadrami, come se volesse leggermi la mente.

-Ecco, io...- Dissi, ma Lena sbuffó clamorosamente.

-Sei incinta?- Chiese con tranquillamente Arya, beccandosi un'occhiata preoccupata di mamma e una gomitata da parte mia.

-Sua cugina Joana ci ha invitato tutti ad andare da James.- Prese parola Lena, con il suo solito modo diretto di dire le cose.

Mia madre tamburelló le dita sul tavolo. Non sapevo se prenderlo come cosa positiva o meno.

-Da lui? A stare a casa sua? No ragazze, non se ne parla.
Se proprio dobbiamo, chiederemo ospitalità a Lucas.- Puntualizzó mia madre.

Non era la risposta che avevo sperato di sentire, ma mi accontentai. O quasi.

-E se accetto, partiamo? Ha detto Joana, in altri messaggi, che non dobbiamo sborsare nulla...dai, mami! Ci saranno tanti spagnoli a disposizione, hai trentaquattro anni!- La supplicai, con le mani a mo' di preghiera.

Lei fece una smorfia e cercó aiuto negli altri presenti, ma tutti la guardavano con aria implorante.

-E va bene, ci posso pensare. Solo perché quel James é un bravo ragazzo.-Disse mia madre, messa con le spalle al muro.

Infondo infondo, anche lei bramava la Spagna e gli spagnoli.

-Ma ci sono delle variabili.
Prima di tutto, dobbiamo vedere se Lucas è disponibile ad ospitarci tutti.
Seconda cosa, dobbiamo vedere se mi danno le ferie. Ma se andiamo nella settimana di Pasqua, non ci sono problemi.-

Terminò lei.

Chiaramente mi stava comunicando a chiare lettere di accettare l'accordo.
Era un prendere o un lasciare.

-Okay, va bene. Quindi voi altre ci state?- Chiesi, dando una fugace occhiata alle altre ragazze. Non volevo rovinare le loro future vacanze perché volevo vedere James.

-Parlo anche a nome di Annabeth.
Noi acconsentiamo a patto che facciamo un salto al Camp Nou e per i negozi. Tanto Madrid é vicina a Barcellona, no?- Disse Arya, decisa.

Madrid e Barcellona non erano proprio vicine. Questa era la prova di quanto Arya faccia schifo in geografia.

-Emh, non va bene uno stadio qualsiasi a Madrid?- Chiesi, ma Arya scosse la testa.

-No problem. Il Real gioca al Camp Nou per il clasico, ma é due giorni prima delle vacanze.
Se a voi va bene partire prima, il patto é sigillato.- Trovò la soluzione Lena.

Ora dovevo solamente comunicare il verdetto a Lucas e a Joana, e se non c'erano problemi aggiuntivi, sarei andata da James. Sarei probabilmente morta per l'attesa.
Ci alzammo dal tavolo rotondo, e corsi in camera mia ad aggiornare Lucas.
Misi in carica il telefono, e aprí la conversazione con Lucas, o meglio, il ragazzo sempre online.

Lucas, non fai nulla per Pasqua, vero?
Abby. Xx

No, non credo. Venite qua? Dimmi di si! Dimmi di si!!
Lucas. Xxxxxx

Siiii! O meglio, possiamo stare a casa tua? Siamo in cinque!
Io e Lena dormiamo con te.
Abby. Xxxxxxxxxxxx

Certo che si!
E ve lo scordate. Voi due mi riempite di calci.
Lucas. Xxxxxxxxxxxxxx.

Con un sorrisetto, chiusi la nostra conversazione e buttai giù un messaggio per Joana.

Ciao Joana!
Mia madre ha acconsentito, e verremo giù per Pasqua, fra pochissime settimane.
Ah, forse veniamo qualche giorno prima, per assistere al Clasico.
Inoltre, staremo da un nostro amico che ha la casa qui a Madrid, non vi preoccupate per l'ospitalità.
Non vedo l'ora di venire e di conoscerti!

Abby. Xx

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