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20

Joel dopo la bellissima giornata passata prima in compagna della sua famiglia e poi in giro per i negozio, Joel ha assunto un comportamento molto...amorevole con me. Mi tratta come se fossi la sua fidanzata e la cosa mi fa stranamente piacere. Mi piacciono le sue carezze, i piccoli baci che mi lascia ogni tanto sul collo o sulla guancia. Adoro quando usa la parola Amor quando si rivolge a me o cerca di attirare la mia attenzione. E sono felice di aver conosciuto la sua famiglia, che si vede che per lui sono molto importanti e che é disposto a tutto per loro. 

Apro il cassetto e tio fuori il mio cellulare e controllo di nuovo come é messo la rete, e naturalmente non é funzionante e quindi posso anche gettare via la scheda. Apro il cellulare, tolgo la batteria e tiro fuori la piccola scheda e lo metto sul comodino e poi richiudo il tutto. 

Che cosa mi serve se non posso comunicare con qualcuno? 

-Che cosa ci fai con quella?-quasi salto in aria nel sentire la voce di Joel. Mi volto verso di lui, sta in piedi alla soglia della porta e mi guarda male. Sembra un pò arrabbiato. 

-Mi hai spaventata. E comunque niente...ho tolto la scheda dal cellulare.

-Perché?-mi chiede avvicinandosi a me. Controlla sul comodino e vede che in effetti ho tolto la schedina. 

-Non é funzionante qui e quindi é inutile tenerlo nel cellulare. E qui c'è il WiFi libero e quindi non ho bisogno di usare la mia connessione dati. 

Joel mi trappa velocemente il cellulare di mano e lo controlla. Sono un pò sorpresa di questo suo gesto e ho paura che finisca male. 

-Lo hai usato? Ti sei connessa a qualche social?-mi chiede alzando la voce. 

-No...-inizio a balbettare un pò intimorita.-Era rimasto nascosto tra i miei vestiti e...Lo usato una volta sola per tradurre una frase. 

-Lo hai usato una volta sola? Per tradurre una frase?-ripete le mie parole, ovviamente non convinto di quello che ho detto. 

-Si...é stato il giorno in cui ci avete portato fuori tutte e quattro. 

-E che cosa avresti tradotto? 

-La...la frase che mi hai detto...quando ho trovato le armi. 

-E avete scoperto che siamo dei mafiosi?-inarca un sopracciglio 

-Le ragazze...sono spaventate.-dico abbassando lo sguardo. Jesy e Perrie, mi ricordo bene, sudavano freddo ed ero pallide in volto. Jesy ha paura per il bambino. 

-Come penso che normale sia. Ma non devono, non faremo mai del male alle nostre estrellas.- dice appoggiando il mio cellulare sul comodino.-E tu? 

-Io cosa?

-Non hai paura?

La sua domanda mi colpisce come una secchiata di acqua fredda, e resto sopresa dal fatto che ho pensato alla paura che provano le mie amiche e non alla mia...semplicemente perché non ne ho. Sento che posso stare tranquilla se Joel é intorno a me. Gli altri non saprei giudicarli, sembrano tutti tranquilli con noi(a parte i casi di Jesy e Jade). 

-No. Non ho paura. 

-E come mai? 

-Non lo so.-alzo la testa e lo guardo nei occhi-Sento che con te sono al sicuro. Non ho paura.

Si metti bene di fronte a me, prende il mio viso tra le mani, e attacca subito a baciarmi. Un bacio lento, dolce e anche un pò sensuale. Ma non vuole fare sesso, infatti si stacca dieci secondi dopo e mi sorride. 

-La luz màs hermosa que mis ojos han visto. 

Vorrei sapere che cosa ha appena detto. 

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