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9. Una notte di passioni

Eli: -Pensi di restare a guardarmi tutta la sera?- domando cercando di arrochire la voce rendendola più sensuale del solito, gli sfugge una risatina.

Ava: -Potrei farlo, tutta la vita starei qui.- risponde caricando il peso sull'altra gamba.

Eli: -Beh, spererei di fare altro, almeno per tutta la sera.- ribatto a mia volta iniziando a sollevarmi dal materasso per avvicinarmi a lui.

Ava: -Ah, si? Cosa vorresti fare?- chiede allargando il sorrisino malizioso delle sue labbra. Io arrossisco avvicinandomi con passo lento e misurato.

Eli: -Si potrebbe iniziare togliendo questa...- propongo facendo scorrere la cerniera della sua giacca di pelle, gliela levo totalmente per poi lasciarla cadere in terra.

Ava: -In effetti faceva un po' caldo...- ammette lui, gli circondo il collo con le braccia spingendo il mio seno mezzo nudo contro il suo petto ancora inutilmente vestito, le sue mani si legano dietro la mia schiena. Mi sollevo sulle punte per avvicinare le mie labbra al suo orecchio.

Eli: -Ti amo, non scordarlo mai.- sussurro scendendo poi a baciare la sua mascella e il suo collo con tanti piccoli baci umidi. Lo sento fremere.
Le sue dita scendono lentamente seguendo l'orlo di pizzo nero delle culotte che segnano a metà il mio culo, si appoggiano sulla piega laddove iniziano le gambe.

Ava: -A cosa devo tanto impegno? Sbaglio o il nostro anniversario è tra una settimana?- mormora con la testa buttata indietro e gli occhi chiusi per godere al meglio dei miei baci. Io gli accarezzo una guancia ruvida di barba sfatta e smetto di baciarlo qualche istante per poter assaporare il suo viso rilassato.

Eli: -Ogni tanto fa bene ricordare che ti amo.- bisbiglio in risposta riprendendo a seguire la linea della sua mascella con i miei baci. Le sue mani si stringono attorno al mio culo e premono spingendo la sua erezione contro il mio basso ventre. Capisco che è il momento di avvicinarci al letto; cammino all'indietro lentamente, trascinandolo con me.
La stecca dello scheletro ligneo del mio letto si scontra con la parte più vicina al ginocchio della mia coscia.
Prendo i polsi di Avan e allontano le sue mani dal mio culo riuscendo così a piegarmi sulle ginocchia, il mio viso raggiunge l'altezza del suo pube.

Ava: -Che fai?- domanda spiazzato, mi son sempre rifiutata di fargli del sesso orale, probabilmente la vicinanza delle mie labbra e del suo membro lo confonde.
Senza prestargli troppa attenzione, apro la fibia della sua cintura e sbottono i suoi jeans abbassandone la cerniera. Faccio scorrere il tessuto duro dei suoi pantaloni lungo le sue gambe fin quando raggiungono terra. Indossa un paio di boxer, al solito, blu. In ginocchio davanti a lui, gioco con l'elastico del suo intimo, sento il suo respiro farsi pesante quando inizio ad abbassarli. Avvicino il viso al suo membro e chiudo gli occhi.
Ava: -Perché lo stai facen... ah...- geme quando prendo in bocca il suo membro. Le sue dita, credo istintivamente, si infilano tra i miei capelli e, fortunatamente perché altrimenti non saprei come fare, guidano i miei movimenti orali.

Pensavo che m'avrebbe fatto più schifo, in realtà sentire i gemiti di Avan mi ripaga anche dei conati di vomito e del senso di soffocamento che mi sta salendo dalla gola. Sposto le mani sul suo culo. Soffoco un conato, lui se ne accorge ed allontana il mio viso dal suo pube. Mi prende per le spalle facendomi alzare, mi guarda fissa negli occhi per infiniti secondi e poi mi bacia sulle labbra.

Ava: -Perché lo hai fatto?- la sua domanda soffia delicata sulle mie labbra.

Eli: -Perché ti amo.- rispondo, un sorriso curva le sue labbra. Con facilità mi solleva, stringo il suo bacino tra le cosce lasciando che si liberi dei suoi indumenti inferiori completamente, mi posa dolcemente sul letto e resta immobile a guardarmi in piedi accanto al letto.

Ava: -Dovresti indossare più spesso il pizzo, ti sta bene.-

Eli: -Lo terrò a mente.-
Dopo qualche altro istante si siede anche lui sul letto, divarica senza sforzo le mie gambe, si sistema nel mezzo e inizia ad accarezzarmi le cosce e l'interno della coscia. Si china in avanti e prende a baciarmi lungo il collo e sul seno. Le mie mani indugiano cercando il pull della cerniera che chiude ancora la sua felpa, la faccio scorrere e gli tolgo l'indumento lasciandolo cadere a lato del letto. Poi inizio a sollevare l'orlo inferiore della sua maglietta e sfilo anche questa.

Finalmente è completamente nudo.
Gli accarezzo il petto e la schiena.
I capelli, un po' umidi di sudore, gli cadono sul viso e sulle gote arrossate, le sue labbra restano socchiuse mentre ansima per riprendere fiato.

Eli: -Che succede?- gli domando quando, a mio parere, è parecchio tempo che mi guarda tenendosi con le braccia puntate ai lati della mia testa.

Ava: -È che oggi sei più bella del solito, sei davvero fantastica e stavo cercando di capire quale sia il motivo.- spiega brevemente, mi accarezza il viso.

Eli: -Sarà forse il primo pompino che io abbia mai fatto nella mia vita a farti dire questo?- chiedo con una risatina.

Ava: -Forse, o forse la litigata di ieri.-

Eli: -Forse.- acconsento, lui si mette a sedere sul mio bacino ancora coperto dal sottile strato delle mie mutandine ormai superflue. Si passa una mano tra i capelli portando indietro il ciuffo.
Incrocio le braccia dietro la nuca aspettando che si decida a fare il prossimo passo. Con occhi che brillano fa salire le sue mani lungo la mia schiena in cerca dell'apertura del reggiseno, trova il gancetto e lo allenta aprendolo. Mi sfila le spalline e solleva la stoffa posando lo sguardo avido sul mio seno. Io arrossisco come fosse la prima volta e resisto ancora all'impulso di incrociare le braccia sopra.

Ava: -Mi domando fino a quando arrossirai...- ridacchia, io gli lancio uno sguardo truce.

Eli: -Fin quando non smetterò di esserti inferiore.- rispondo alzandomi sui gomiti.

Ava: -Elizabeth, sono io che dovrei sentirmi inferiore a te.- ribatte curvandosi verso il mio viso per baciarmi.

Eli: -Questo è perché non ti sei mai visto allo specchio...- mormoro.

Ava: -Fidati di me se ti dico che sei la ragazza più bella del pianeta.- sussurra, per la terza volta riprende a baciarmi, le sue labbra traccianouna scia di bacini a stampo che segue il mio mento, il collo, le spalle e scende fino al mio seno dove il moro si intrattiene di più. Le sue labbra si posano delicate sulla mia pelle, succhia leggermente per lasciare un livido violaceo poco sopra il capezzolo. Poi riprende a baciarmi, scende seguendo la linea del mio addome,  supera l'ombelico e arriva al basso ventre scontrandosi contro l'ultimo indumento che ancora non ci permette di amarci. Senza troppe attese mi toglie le mutande e le lascia in terra. Continua a baciarmi scendendo questa volta sull'inguine.
Scende dal letto, lo seguo con lo sguardo un po' confusa: vuole andarsene?

Come se fossi di piuma, mi gira rivolta al lato corto del letto, con le gambe a penzoloni oltre il materasso. Si inginocchia e mi trascina verso di se. Mi divarica le gambe, il suo viso si scontra con la mia intimità scoperta e bollente. Solo ora capisco cosa vuole fare.

Eli: -Avan, non farlo, non serve.- borbotto imbarazzata sollevandomi sui gomiti per riuscire a vederlo oltre il mio seno. Le sue mani si posano sulla piega che lega le gambe al busto, mi tira ancora un pochino verso di lui.
Eli: -Ti prego, non serve...- tento nuovamente, lui come prima non mi ascolta. Avvicina le labbra alla mia intimità e poco dopo sento la sua lingua cercare il mio clitoride.
Ansimo per l'inatteso piacere.
Come ha fatto lui poco fa, le mie dita si infilano tra i suoi capelli e muovono i suoi movimenti tra un gemito e l'altro.
Eli: -Avan...- annaspo sentendo ogni muscolo del mio corpo tendersi al piacere.
Eli: -Avan...- ripeto ancora, al terzo gemito trovo la forza per fargli sollevare il viso dalla mia intimità e sostenere il suo sguardo.

Ava: -Non lo avevo mai fatto prima.- confessa sistemandosi con le dita i capelli indietro, io mi metto a sedere. Lui resta fermo in piedi a guardarmi.
Istintivamente gli circondo il busto con le braccia e affondo il viso sulla sua pancia abbracciandolo più stretto che mai.

Al contrario mio, Avan non era vergine la prima volta che abbiamo fatto all'amore e ciò mi aveva un po' delusa. Sapere che il sesso orale appena ricevuto è stato il primo mai fatto da lui è una cosa importante per me. Vuol dire che l'ha fatto perché mi ama davvero.

Sento le sue braccia circondare le mie spalle, si abbassa affinché i nostri occhi siano pari.

Ava: -Non hai idea di quanto mi faccia paura l'amarti così tanto.- ansima.

Eli: -Non t'era mai capitato?-

Ava: -Di perdere la testa così per una ragazza? No, mai.- sussurra.
Lentamente mi fa alzare, mi solleva appoggiandomi sul letto a pancia in giù, lo sorprendo a fissare il mio culo.
Mi gira a pancia in su.
Si posiziona tra le mie gambe, come sempre, inizia dilatando la mia intimità, poi recupera il suo portafoglio e prende un preservativo. Lo indossa con maestria, mi accarezza ancora una volta prima di iniziare le penetrazioni. Iniziamo entrambi a gemere, lui si china in avanti e fa unire i nostri petti. Le mie mani si aggrappano alla sua schiena.

Eli: -Avan...-

Ava: -Elizabeth...-

Vengo con un gemito più spinto degli altri, dopo qualche altra penetrazione viene anche lui. Ansanti restiamo a guardarci negli occhi. Poi lui si sfila il condom e si sdraia accanto a me, tirando le coperte per coprirci.

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