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8. SORPRESA!

Mentre io cucino Avan pulisce i piatti, poi pranziamo in compagnia di George ed Ally e ci stendiamo in divano come dopo ogni pranzo.
Otis viene a cercarmi per la sua solita passeggiata, Avan impreca un pochino e io mi propongo di accompagnarlo ad allenamento, anche se non potrò restare dato che alle 17:00 mi vedo per l'ultima volta con Bradley prima della verifica; lo saluto quindi con un bacio davanti il cancello del parco e proseguo con Otis il giro per tornare a casa.

Faccio ripetizioni con Bradley per un paio d'ore e nel frattempo penso e ripenso a cosa farò questa sera con Avan. Son circa le sette quando l'amico di mio padre lascia la mia casa, ho detto ad Avan di venir da me per le 20:00 quindi ho un'oretta per preparare qualcosa.

Non avendo ancora le idee chiare inizio con l'indossare la lingerie di pizzo nero che, in ogni caso, utilizzerò. George è uscito con Ally per questa sera quindi abbiamo la casa tutta per noi.
Ho solo infilato le culotte e slacciato il reggiseno quando qualcuno suona il campanello. Già uscendo dalla stanza prendo la maglia bianca del pigiama che è buttato sulla scrivania e la infilo percorrendo il corridoio per andare ad aprire la porta... spero solo non sia Avan in anticipo. Suona una seconda volta prima che io possa aprire la porta dimenticandomi di guardare dallo spioncino.

Bra: -Ciao, scusa devo aver lasciato la cartella con i compiti da correggere...- inizia Bradley, si ferma per qualche secondo e mi squadra. Io tiro la maglia oversize per riuscire a coprire un po' di più delle mie coscie.

Eli: -Oh, può essere. Vado a vedere subito, entra pure.- dico arrossendo, lui sembra essersi ricomposto e il solito sorriso affascinante solca le sue labbra. Lascio la porta aperta e vado in cucina per controllare se c'è il pacco delle verifiche da correggere di Bradley; la cartellina di cuoio nero è posata sopra la tavola. La prendo e torno da lui.
Eli: -Si, eccola.-

Bra: -Grazie tante, Elizabeth.- risponde in modo lezioso, gli porgo la cartellina.
Bra: -Chi aspetti di bello?-

Eli: -Avan... il mio ragazzo.- ribatto, lui sembra cercare di recuperare il ricordo del mio moro.
Eli: -È il ragazzo dell'altra sera, quello con i capelli lunghi e gli occhi scuri.- tento, lui annuisce ed apre la porta per uscire.

Bra: -Si, mi ricordo. Spero voi vi divertiate.-

Eli: -Oh, non è come pensi.- borbotto imbarazzata, l'idea che lui possa dire a mio padre che Avan ed io scopiamo o comunque lo stato in cui mi ha trovata mi imbarazza un poco.

Bra: -Dalle a tuo padre le spiegazioni, a me non servono.- taglia corto gentilmente, mi fa un ultimo sorriso e un cenno della mano uscendo da casa mia. Richiudo la porta.

A me non servono spiegazioni?

Beh, spero bene.
Tornando in camera il mio sguardo cade sullo specchio appeso sulla parete in entrata, ciò mi spiega il suo sguardo lezioso e il suo sorrisino.
Solitamente non ci faccio caso dato che la uso solo per dormire, ma la maglia bianca che indosso è così leggera che lascia intravvedere molto di quello che c'è sotto e i miei capezzoli tendono la stoffa in due punti di un rosa più scuro.
D'improvviso mi sento avvampare d'imbarazzo all'idea che Bradley abbia potuto intravvedere il mio seno.
Incrocio le braccia al petto mentre torno in camera mordicchiandomi, a disagio, il labbro inferiore.
Senza riuscire a cancellare l'espressione di Bradley dalla mia mente finisco di prepararmi indossando il reggiseno nero di pizzo ricamato. Guardo l'ora sul telefono: è tardi perché io riesca a cucinare qualcosa per Avan.

Decido quindi di scrivergli se si ferma a prendere qualcosa per la cena e nel frattempo preparo la stanza.
Abbasso le tapparelle, lasciando solo qualche foro da cui il sole basso mette in penombra la stanza. Frugo nei mobiletti del bagno e trovo il sacchettino di petali di rosa secchi, con un'ordinata casualità li spargo sopra il piumone. Nella credenza del salotto cerco i lumini e le candele, inizio a disporli a partire dall'entrata, lungo il corridoio fino in camera mia e poi provo ad illuminare la stanza creando l'atmosfera. Quando ho finito di far tutto questo sono le 20:07, Avan sarà qui a momenti. Mi siedo sul letto e controllo il cellulare mentre lo aspetto.

Matt 💛:

Allora, alla fine hai deciso cosa fare?

Si, ho messo un po' di candele, qualche petalo di rosa e sono in attesa di lui...

E fisica?

Tranquillo, sono abbastanza sicura che andrà benone... e al massimo Bradley ha detto di mandargli la foto degli esercizi che me li fa lui.
Sapevi che insegna alle superiori?

Ah, quindi è pratico di relazioni con minorenni...

Ma che cazzo Matt, anche tu!

Stavo scherzando❤
Mi fido ciecamente di te, so che non lo faresti mai.
E poi vedo ogni giorno con che occhi guardi Avan... 😵

Si beh...

Che c'è?😕

No, niente di ché... è stato involontario.

Cos'hai combinato questa volta?

Non è come pensi...

Non penso niente se non quello che mi scriverai, se me lo vuoi raccontare.

Ecco vedi, prima ho fatto ripetizioni con Bradley...

Si okkay, normale...

Ed ecco, lui è andato via dimenticandosi qui i compiti che doveva correggere per domani...

Capita, e allora?

Si ecco, io non c'ho fatto molto caso dato che avevo per la testa la sorpresa per Avan. Così sono andata in camera per cambiarmi e indossare il completo della scorsa settimana...

Quello che hai preso con Jennette?

Si, esatto.
Comunque mi ero appena messa gli slip quando qualcuno suona il campanello...
Allora, ho preso la maglia del pigiama al volo e sono andata ad aprire....
Era Bradley...

E il problema è che t'ha visto in mutande? 🤔😬

Si beh, e la.maglia era un po' leggera...

Quindi è come se t'avesse vista in topless?

Beh, non così tanto
Comunque guardandomi allo specchio mi sono accorta che si intravvedevano i miei "bottoncini"

Buon Dio, Elizabeth...

È ovvio che questa cosa resta tra me e te, non voglio che Avan si preoccupi per uno sguardo...

Come desideri.
Resterà tra me, te e la memoria di Bradley Cooper.

Suona il campanello.
Velocemente blocco il cellulare e lo lascio sul letto correndo ad aprire ad Avan, finalmente.

Eli: -Si?- chiedo portando all'orecchio la cornetta del citofono.

Ava: -Hey amore, sono io.- sorrido riconoscendo la voce di Avan, premo l'interruttore per aprire il portone  che si apre con un suono metallico e abbasso la maniglia della porta alzandomi sulle punte per spiare il suo arrivo sul pianerottolo e correre a sistemarmi in camera mia.
Eccolo, le porte scorrevoli dell'ascensore si aprono sul piano, la figura di Avan ne esce e si dirige verso la mia porta. Io corro in camera prima che lui apra la porta e, a metà corridoio, chiudo le luci lasciando la sola illuminazione delle candele. Mi distendo sul letto cercando di imitare una di quelle pose che fanno le modelle mezze nude per i calendari e lo aspetto.

Ava: -Ciao Elizabeth.- la sua voce arriva, ovviamente, dall'ingresso seguita subito da un'esclamazione di meraviglia e stupore.
Ava: -Amore, dove sei?- domanda con voce falsamente casta, sento i suoi passi avvicinarsi lungo il corridoio. Sento il mio cuore palpitare nel petto, è la prima volta che gli faccio una sorpresa del genere.

Eccolo, fa capolino sulla porta della mia camera e si appoggia allo stipite restando fermo a guardarmi con un sorrisino e le braccia incrociate sul petto, un'espressione deliziata.

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