41. È la fine?
Eli: -Non capisco, Josh era stato così carino quando eravamo solo noi due, mentre ora... sembra un idiota completo!- esclamo un po' lontani dal gruppetto Ariana, Nathan, Josh che è rimasto lì.
Riconosco la voce di Ariana sgridare Josh per il suo comportamento, lui borbotta qualcosa e lei credo gli molli un ceffone a giudicare dal rumore. Matt si gira leggermente per vedere se tutto va bene.
Jen: -Elizabeth, questa notte penso tu abbia stupito tutti, Josh compreso. Non sa come comportarsi dopo quello che è successo tra voi, forse sperava in qualcosa di più... voglio dire, per una volta che è lui a rubare la ragazza ad Avan!- giustifica Jennette, io scuoto la testa. Non avrei mai dovuto farlo e basta. Resto in silenzio con lo sguardo basso.
Mat: -In tutto questo hai capito qualcosa della dinamica dell'incidente?- mi aggrappo subito al tentativo di Matt per cambiare argomento di conversazione.
Eli: -No, non ne ho idea. E non ho idea del perché abbiano chiamato me e non i genitori di Avan.- confesso, noto Jennette lanciare una lunga occhiata a Matt alla quale lui scuote la testa.
Eli: -Che succede?- domando guardando prima l'una poi l'altro.
Mat: -Niente, nulla di importante...- tenta Matt divagando, Jennette resta in silenzio e guarda in terra.
Eli: -Oh, davvero? L'ultima volta che non mi hai detto una cosa, quella cosa era piuttosto essenziale.- borbotto, lui scuote la testa nuovamente.
Jen: -Oh dai Matt, che può cambiare se glielo diciamo?- sbuffa la bionda, è più facile far cadere lei che Matt in questo momento.
Mat: -Glielo abbiamo promesso, se lei non vuole non possiamo dirle nulla, tanto più che esiste qualcosa chiamato segreto professionale che i medici son tenuti a rispettare...- si blocca subito premendosi una mano sulla bocca.
Eli: -Lei chi? Dirmi cosa?- incalzo lasciando Matt e stringendo entrambe le mani al braccio di Jennette. Lei stringe le labbra e chiude gli occhi.
Eli: -Cazzo Jennette, dimmi che cosa sta succedendo qui.-
Jen: -Io...-
Matt sospira.
Mat: -Conosciamo una delle infermiere che hanno assistito al recupero e all'operazione di Avan.- borbotta il riccio, subito mi volto verso di lui perdendo ogni interesse per qualsiasi cosa non siano le sue parole.
Eli: -Chi è? Cosa sa?- insisto nuovamente, perché cazzo non parlano?!?
Jen: -È la madre di Nathan, la signora Kress.- ammette Jennette a voce bassa.
Mat: -Ha detto che è disponibile per qualunque domanda, ma di non dire a nessun'altro di questa cosa. Non potrebbe in realtà raccontare nulla.- spiega anche lui con un filo di voce.
Eli: -Voi di tutto questo, per ora, cosa sapete?- domando impaziente di avere notizie sulla dinamica dell'incidente e sulla sua condizione.
I due si fissano ancora.
Inizia a darmi sui nervi tutta questa riluttanza nel mettermi al corrente di come sta il MIO fidanzato. Jennette tira fuori dalla tasca il cellulare, Matt scuote la testa, lei guarda me e resta bloccata per qualche istante.
Mat: -Jen, questo no. Se vuoi ti raccontiamo quello che sappiamo, accontentati o chiedi a alla signora Kress.- negozia Matt, io stringo gli occhi in due fessure lui resta impassibile.
Mat: -È per il tuo bene.-
Eli: -E rieccoci, "il mio bene"! Che cazzo ne sai tu, Matt!- sbotto.
Mat: -L'ultima volta che non ho ascoltato Avan e ho voluto pensare "il tuo bene secondo te" stavi per farti stuprare e poi sei finita a letto con un tossico che, probabilmente, era più incosciente che in sé durante l'atto!-
Jen: -Calmiamoci, calmatevi entrambi. Matt, io credo che lei debba sapere tutto. Se al posto di Avan su quel letto ci fosse Ariana vorresti sapere ogni cosa, non mentire.- interviene Jennette mettendosi tra di noi.
Mat: -Di sicuro non vorrei vedere la foto di lei mezza morta incastrata tra il sedile e il volante!- esclama tappandosi troppo tardi la bocca.
Eli: -Voi... voi avete una sua foto in quel momento?- mormoro combattuta tra il volerla vedere e la consapevolezza che ciò non mi farà bene.
Jen: -Si, è sempre Rita che l'ha inviata a Nathan per il riconoscimento, immagino. Credo lei abbia riconosciuto Avan ma non fosse sicura.- chiarisce Jennette cercando nel telefono l'immagine.
Mat: -Non è un bello spettacolo, per niente.- mi mette in guardia Matt, io annuisco piano ma volgo ugualmente lo sguardo sullo schermo.
Ciò che vedo mi fa salire la nausea, ancora una volta Matt aveva ragione, non avrei dovuto vederla; la Mini sembra una scatoletta di tonno schiacciata e capovolta oltre il guardrail e lì dentro, incastrato tra il volante e il sedile, esangue e tutto insanguinato, Avan giace apparentemente addormentato.
Se quella è davvero la situazione da cui l'hanno tirato fuori, è un miracolo sia vivo.
Sento la testa girare vorticosamente e le gambe farsi instabili, Matt mi afferra per la vita un istante prima che io cada all'indietro.
Mat: -Elizabeth? Hey, ascoltami, Elizabeth!- tenta di chiamarmi, ma la mia mente si fa annebbiata e perdo ogni controllo pur restando cosciente di ciò che accade attorno a me. Avan.
Matt mi trascina fino ad una delle poltroncine e mi sistema sulle sue ginocchia sorreggendomi il busto, Jennette tira fuori dalla borsa una bottiglietta d'acqua e una di quelle sue bustine di zucchero.
Jen: -È un semplice calo di pressione.- borbotta a Matt che sembra totalmente nel panico e continua a chiamarmi. La bionda mi spinge indietro la testa, mi apre la bocca e vi rovescia la bustina di zucchero intera, poi versa un po' d'acqua e mi serra la mandibola.
Jen: -Deglutisci.-
Tento di obbedire e mando giù.
Tutto resta però bloccato a metà gola, lo sento risalire lungo l'esofago e tornare cattivo in bocca, mi piego in avanti e vomito sul pavimento e in parte sulle scarpe di Matt che però non sembra scomporsi. Continua a trattenermi la vita e mi raccoglie i capelli.
Mat: -Tranquilla, va tutto bene.- biascica mentre continuo a rimettere sulle punte delle sue Nike quasi nuove.
Mat: -Tutto bene.- ripete facendo un respiro profondo.
Mat: -Jennette non è che andresti a chiamare qualcuno con un moccio?- domanda con voce tremante. So perfettamente che è sensibile al vomito e che lo sforzo che sta facendo è qualcosa di straordinario per lui.
Eli: -Scusa Matt.- gemo tra un conato e l'altro.
Mat: -Tutto bene, Liz.- risponde.
Sono ancora piegata in avanti, gli sforzi sono da poco finiti, quando il mio cellulare inizia a vibrare nella tasca posteriore dei miei jeans, Matt lo prende e risponde per me.
Mat: -Pronto? (...) Ah, ciao, piacere Matt, sono un amico di Elizabeth (...) Si, non proprio (...) Davvero?!? Grazie a Dio! (...) Si certo (...) Adesso vedo (...) Ha chiesto di (...) Ah, capisco. D'accordo, arriviamo.- chiude la chiamata e mi guarda con un sorriso, mi pulisco la bocca dal vomito con la manica della giacca di Josh, che essendo di pelle non fa che cospargermi il viso con il rigetto restante.
Eli: -Allora, chi era?- domando cercando di ricomporre il mio aspetto.
Mat: -Era Ketan, o così mi pare si chiamasse, il fratello di Avan. Ha detto che si è svegliato e che mentre era ancora a metà tra incoscienza e ripresa dei sensi, continuava a mormorare il tuo nome. Sua madre si è infuriata, ma lui è riuscito a convincere i medici a farti entrare. Da sola.- riporta quanto detto al telefono. Io scatto in piedi e per poco non scivolo sulla mia pozza di vomito.
Mat: -Hey, aspetta. Devi almeno ripulirti dal vomito, facciamo tappa in bagno prima.- propone lui prendendomi al volo, anniusco. Farmi vedere dalla signora Jogia con la faccia e le scarpe piene di vomito non dev'essere una grande idea.
Matt mi trascina nel bagno più vicino, uno degli uomini, ma poco importa. Gli uomini girati verso gli orinatoi ci fissano un poco, ma Matt sembra deciso ad ignorarli e così faccio anch'io. Quando all'incirca ogni traccia di vomito è sparita usciamo dal bagno e saliamo al piano del reparto in cui si trova la camera di Avan. Subito si capisce quale sia la sua camera, tutti i suoi familiari sono lì fuori; la signora Jogia con le braccia incrociate al petto e con un'espressione indispettita, il signor Jogia le tiene una mano sulla spalla ma sembra più sereno ed infine c'è Ketan che mi viene incontro con un sorriso.
Ket: -Oh, eccoti.- esclama, io tento di ricambiare il suo sorriso.
Ket: -È stato difficile, ma ho fatto in modo che la prima persona che vedesse da sveglio fossi te.- confessa coprendosi con la mano la bocca per non farsi accorgere dalla madre.
Eli: -Davvero?- domando incredula, questo spiega l'espressione contrariata della madre.
Eli: -Ottimo.-
Arrivo davanti la camera e mi accorgo che mi manca il coraggio. Ketan deve praticamente spingermi dentro. E resto comunque in disparte.
Avan sembra confuso, forse pensa che sia ancora arrabbiata con lui. Mi avvicino al letto. Cala un silenzio strano.
Eli: -Ciao.- è la sola cosa intelligente che mi viene in mente di dire.
Ava: -Ciao.- risponde lui con tono incerto, scruto i suoi occhi, sembrano annebbiati da qualcosa, non vi trovo quel solito bagliore.
Eli: -Come stai?- domando cercando di capire cosa ci sia in lui che non va.
Ava: -Beh, così.- borbotta indicando la gamba ingessata e mostrandomi le numerose bende.
Ava: -Con una gamba rotta ed un fortissimo mal di testa.- aggiunge toccandosi la tempia.
E numerose costole incrinate.
E numerosi traumi cerebrali.
E problemi ai polmoni.
Eli: -Hai ancora voglia di scherzare, però.- osservo, tento di accarezzargli il viso ma lui si scosta. Non capisco.
Ava: -Immagino di si...- dice imbarazzato.
Ava: -Perché hanno mandato te?- chiede dopo qualche istante di silenzio.
Eli: -Come perché?- mormoro confusa; lui mi amava fino a qualche ora fa, dovrebbe essere felice di vedermi!
Ava: -Perché hanno mandato la ragazza di Josh da me... lui dov'è? Dov'è la mia ragazza?- domanda volgendo gli occhi alla porta.
Eli: -Come scusa?-
Ava: -Si beh, Victoria Justice, no? La mia ragazza.- ripete con innocenza.
Eli: -Victoria Justice?- balbetto incredula, lui mi fissa confuso.
Ava: -Che ho detto? Qualcosa non va?- domanda confuso anche lui.
Ava: -Non sei la ragazza di Josh? È sua questa giacca, no? La riconosco, gliela ho regalata io per il suo compleanno!-
Eli: -Si ma...-
Ava: -Oh, capisco... vi state solo frequentano?- tenta nuovamente, io scuoto la testa e deglutisco. Sento le lacrime annebbiare il mio sguardo.
Eli: -Io davvero... scusa.- singhiozzo uscendo di corsa dalla stanza.
Ava: -Aspetta, che ho detto di sbagliato?!?- sento la voce di Avan.
Sbatto contro Ketan nell'uscire.
Ket: -Tutto bene?- chiede preoccupato guardando il mio viso bagnato. Io scuoto la testa.
Eli: -Si è solo dimenticato di me.-
*FINE*
Grazie di cuore per tutti i commenti carini (o minacce di morte ad autrice e personaggi, vero ScissorsLuvs ?), le stelline e le letture.
A presto 😘.
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