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16. Entrambi partiti

Ho paura di pubblicare questo... ScissorsLuvs candylove022 non odiatemi pls...

#Avan's pov:

Tamburello le dita sul volante liscio della mia Mini nera, per quanto io c'abbia lavorato e c'abbia sperato, la Chevrolet non è ancora abbastanza affidabile per un viaggio così lungo... si insomma... credo che la Mini sia la scelta migliore per un viaggio di quasi quattro ore. Tanto le sole valige da caricare sono il mio borsone e quella di Laura... che tarda ad arrivare.
Prendo il telefono, magari mi ha scritto... niente. Solo Elizabeth.

Bambolina 💞:

Buon viaggio ❤
Non fate troppo gli spiritosi tu e Josh...
Ti amo❤

Ah, Elizabeth.
Avrei dovuto dirle che parto con Laura, non c'è motivo per cui lei non dovrebbe saperlo, e infatti stavo per farlo fino a quando Bradley Cooper non l'ha chiamata. Lunedì si vedono ancora, nonostante lei abbia finito la verifica. Elizabeth mi ha detto che è per far da babysitter alla figlia, ma io non ci credo: con tutte le ragazze che esistono perché avrebbe dovuto chiamare lei? Non c'è un vero motivo.

Lancio uno sguardo al vialetto di casa Clery, di Laura nessuna traccia.

Compongo il numero di Elizabeth, il solo che so a memoria, oltre il mio.
Squilla un paio di volte e poi entra in segreteria, la richiamo ma con gli stessi risultati, le lascio un messaggio:

Ava: -Hey amore, devo dirti una cosa abbastanza importante, chiamami quando hai un paio di minuti liberi. Ti amo, fai la brava in questi giorni in cui non ci sono e non farti trascinare troppo da Jennette. Ci sentiamo presto, ci vediamo domenica. Ciao.- dico fermando poi la segreteria; qualcuno batte sul vetro dalla parte del passeggero, alzo lo sguardo e riconosco la ragazza bionda che mi accompagnerà in questo viaggio, abbasso il finestrino accennando un sorriso.

Lau: -Hey, ciao Avan.- mi saluta come sempre con un enorme sorriso.

Ava: -Ciao Laura.- rispondo premendo il bottone per aprire il bagagliaio.
Ava: -Aspetta, ti aiuto.-
Scendo dall'auto, carico la sua valigia accanto al mio borsone e salgo nuovamente al posto di guida, lei si siede sul sedile accanto e allaccia le cinture. Partiamo alla volta di New York.

All'inizio nessuno dei due parla, forse è un po' strano questo viaggio dopo i nostri trascorsi. Ci limitiamo ad ascoltare la musica alla radio tamburellando con le dita per tenere il ritmo. Poi parte quella che un tempo era la nostra canzone, quella del nostro primo bacio e che lei ha insistito tanto mettessi la prima volta in cui abbiamo fatto sesso, per me la prima in assoluto; l'imbarazzo è abbastanza forte, ma quando allungo la mano per cambiare canzone lei mi prende il polso e scuote la testa. Distolgo lo sguardo dalla strada qualche istante per guardarla, la sua testa dondola a ritmo di musica ma i suoi occhi sono lucidi.

Lau: -Lasciala Ava, ti prego.- sussurra senza lasciare la presa sul mio polso.

Ava: -Amh, okay.- borbotto imbarazzato, lei mi lascia andare e socchiude gli occhi mormorando tra i denti le parole della nostra canzone:
Thinking 'bout you di Dua Lipa.

Lau: -I can't stop thinking 'bout you, I can't stop thinking 'bout you, I can't get high, I can't get by, I can't get through, I can't stop thinking 'bout you.-
Non serve lei canti ad alta voce o altro per capire che quelle erano le nostre parole. Sempre più a disagio fisso la strada.
Lau: -I want you all, say it before you run out of time. I want you all, say it before it's too late. I want you all, say what I am feeling now. I want you all, when it is insane.-

Quando è finita e la radio passa alla successiva è lei stessa a chiuderla.
Mi prendo qualche istante per guardarla di sottecchi, si passa una mano sul viso e scuote i capelli biondi.

Ava: -Stai bene?- chiedo, lei annuisce con forza.

Lau: -Si, una meraviglia.- risponde con un sorriso finto, io sospiro e mi limito a guidare in silenzio.

Promemoria per il futuro: non ascoltare mai un consiglio di Josh, anche se sembra buono.

#Elizabeth's pov:

A tentoni cerco la mano di Matt e la stringo, non posso vederlo, ma sentire la sua presa subito così calda e salda è fantastico. Sarà passata una quarantina di minuti da quando Jennette c'ha bendati e fatti salire sui sedili posteriori dell'auto di Nathan... o forse meno tempo, ma a me sembra un'eternità. Tutti e quattro siamo silenziosi, anche se vorrei dire tante cose a Matt su ieri, su Bradley Cooper che è sposato, su questa sorpresa che diventa sempre più angosciante minuto dopo minuto, su quello che è successo ieri pomeriggio nel garage di Avan... la mia prima volta senza preservativo; se ci penso ora, con la mente sana da qualsiasi lussuriosa passione, è stata una delle stronzate più grandi della mia vita. Chi sa, anche se è venuto fuori posso essere rimasta incinta...

Sento il corpo si Matt scivolare sul sedile centrale, la sua spalla ora è attaccata alla mia e mi sarebbe facile girare il viso e sussurrargli all'orecchio. Sto per farlo quando è la sua voce ad arrivare a me:

Mat: -Questa sera dobbiamo liberarci di Jennette e parlare, ho una cosa importante da dirti.- bisbiglia, io annuisco, ricordandomi poi che non può vedermi.

Eli: -Si, anch'io devo dirti alcune cose.- sibilo dove, secondo i miei sensi, oltre i folti riccioli neri dovrebbe esserci l'orecchio del mio amico.

Jen: -Va tutto bene?- chiede la bionda, probabilmente non era l'orecchio di Matt quello a cui stavo parlando.

Mat: -Potrebbe andare meglio, senza bende.- borbotta Matt con uno sbuffo.

Jen: -Ci siamo quasi, ancora qualche minuto e siamo arrivati.- ribatte la bionda con una risatina trattenuta.

Eli: -Lo hai detto anche dieci minuti fa!- esclamo esasperata.

Nat: -Ah, tranquilla Gillies, quando saremo lì tu e il tuo amico Marcus capirete che ne è valsa la pena!- rimbecca Nathan con lo stesso tono eccitato.

Mat: -Mi chiamo Matt! Matt! Matt da Matthew! Non so chi sia sto Marcus, ma io mi chiamo Matt!- sbotta il riccio, stringo le mie dita attorno alla sua mano.

Nat: -Oh già, scusa.-

Jen: -Eccoci! Questo è libero Nat!- irrompe Jennette, la macchina frena in modo brusco per poi girare tutto a destra, fare la retro e avanzare ancora un poco. Immagino Nathan abbia parcheggiato.

Mat: -Devo ancora scendere e già voglio tornare a casa.- sbuffa il ragazzo al mio fianco.

Eli: -Oh, andiamo... non fare lo stronzo: Jennette sembra così felice! Magari è davvero una bella sorpresa.- lo rimprovero.

Mat: -Seh, sicuro.-
La portiera dal mio lato si apre, due mani troppo grandi per essere di Jennette mi aiutano ad uscire. Finalmente poso i piedi su qualcosa di morbido... erba, immagino.
Sento Matt dietro di me inveire contro Jennette.

Jen: -Non è colpa mia se sei più alto di quanto io pensi!- si giustifica la bionda, probabilmente gli avrà fatto sbattere la testa contro il tettuccio dell'auto facendolo uscire.

Nat: -Fidati di me.- dice Nathan iniziando a guidare i miei passi, le sue mani sono salde attorno ai miei fianchi il che non mi rende poi troppo sicura. Matt impreca.

Jen: -Ma la smetti di inciampare?!? Sembri un idiota!- esclama Jennette.

Mat: -Se tu sapessi guidare una persona invece di spingerla non sembrerei più così idiota!- ruggisce Matt, sento Nathan ridacchiare ed anch'io sorrido immaginando la scena di Matt che continua ad inciampare per colpa di Jennette.

Camminiamo per un poco, poi saliamo alcuni gradini e infine camminiamo ancora. Nathan mi trattiene e capisco che è il momento di fermarmi.

Mat: -Possiamo sbendarci?- domanda incredulo Matt.

Jen: -Emh... si, toglietevi le bende.- acconsente infine. Porto le mani dietro la testa, dove c'è il nodo che chiude la fascia, lo sciolgo e sfilo la benda. Dopo qualche istante in cui i miei occhi si abituano all'accecante luce del sole, riesco a riconoscere dapprima le sagome e poi anche i particolari.

Mat: -Oh, Jennette, è fantastico!- mormora Matt azzardando qualche passo verso la casupola di legno con le porte spalancate.

Jen: -Allora, che ne dite?-
Stringo le labbra.

Un noleggio di quad e moto da cross.

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