Son sicura di non essere incinta
Dopo il volo di dodici ore e un tragitto in auto di quasi due arriviamo alla casa dei miei nonni paterni.
Adoro i genitori di mio padre e adoro la loro casa, è familiare e confortevole per me. Nonna Tiana intuisce subito che siamo stanchi morti e, messa via la cena che aveva preparato, ci lascia chiuderci in camera. Crollo sul letto.
-Oh, andiamo, davvero? Me lo aspettavo un po' diverso il nostro viaggio di nozze!- commenta Avan sedendosi sul letto accanto a me.
-Punto uno non è un viaggio di nozze e secondo non ho la forza di alzarmi, figuriamoci di fare sesso.- borbotto voltando la testa di quel poco che basta per incontrare i suoi occhi, lui sorride e inizia a pettinarmi i capelli con le dita.
-D'accordo, ma domani ci sposiamo?-
-Perché stai così in fissa con sta cosa?- sbuffo alzando lo sguardo al cielo.
-Perché so di amarti più di quanto mai potrò amare Chantal e quindi voglio sia tu la prima donna a cui dirò il fatidico si.- risponde, ripenso a come lei lo abbia lasciato ieri, stava piangendo a dirotto... non so se sia giusto che io le rubi l'uomo che ama, tanto più che è incinta.
-Avan, non ti senti una merda a farle questo? Lei aspetta un tuo bambino.-
-Sinceramente? No. Perché so che in fin dei conti anche tu fai lo stesso con me.- ribatte, per qualche istante sembra voglia aggiungere qualcosa ma poi si trattiene.
-Io non ti tratto di merda.- protesto.
-Oh no certo: ti dico che ti amo e mi metti giù il telefono, ti chiedo di sposarmi e mi dici "in segreto", provo a liberarmi della ragazza che non amo e mi rimproveri perché "è incinta!"... ammetti che io possa iniziare ad averne le palle piene? Che poi non ho capito... cosa cambia che sia incinta o meno?- sbotta, si passa una mano tra i capelli e prende un respiro profondo.
-Cambia a me perché so di aver rovinato una famiglia.-
-E lei non sta rovinando la nostra famiglia?- domanda allungando la mano verso il mio ventre, lo guardo storto.
-Io e te non siamo una famiglia, io non sono incinta.- sorrido, lui alza lo sguardo al cielo.
-Pensi davvero che io sia così scemo? Alcune cose le capisco anche senza che tu me le spieghi... nausea, digusto per gli odori forti, sei sempre stanca, hai mal di schiena, ti si stanno ingrandendo le tette e beh, so che a una donna non si dice, ma inizi ad avere la pancia... e poi son due mesi che non mi dici "ho il ciclo sta volta no".- scoppio a ridere, è ridicolo. Se fossi incinta lo saprei prima io di lui. Come può da semplici supposizioni credere che io sia incinta, di lui tra l'altro che, se con Matty ogni tanto capitava di non usare precauzioni, ha sempre messo il preservativo.
-Oh, andiamo è ridicolo! Se fossi incinta lo saprei prima di te!- esclamo guardando la sua faccia seria, si alza e inizia a frugare nella sua valigia.
-Okay, perfetto, allora fai questo.- mi lancia sul letto una scatolina bianca.
-Perché hai un fottutissimo test di gravidanza nella tua valigia?- indago ridacchiando, lui si passa una mano tra i capelli e arrossisce.
-Volevo provare a fartelo senza che te ne accorgessi, è un mesetto che sospetto che tu aspetti un bambino e, dato che con Matty hai il voto di castità fino al matrimonio, ho fatto due conti.- confessa, abbasso lo sguardo sulla scatolina. -Se davvero ne sei sicura non hai niente da temere.-
-Ovvio che son sicura di non essere incinta, è solo influenza.-rispondo, mi avvicina il test al viso.
-Bene, allora farlo non ti costa niente.- ribatte, stingo le dita attorno alla scatolina.
-Certamente, ma lo farò domani mattina, ora sono stanca.- borbotto sbagliando.
-D'accordo allora.- posa il test di gravidanza sul mio comodino e inizia a frugare nella sua valigia per indossare il pigiama. A fatica mi metto a sedere sul letto, ma son troppo stanca per cercare in valigia. Mi limito a fissarlo mentre toglie i vestiti e indossa i pantaloni della tuta. Si avvicina con un sorrisino. -Principessa non ti voglio onta sotto le coperte.-
-Non ho idea di dove ho messo il pigiama e beh, oh, andiamo, che differenza fa?- sbuffo, lui mi lancia la parte sopra del suo pigiama, lentamente mi cambio e ci sistemiamo sotto le coperte. Mi accoccolo contro il suo petto e lui mi coccola fino a quando mi addormento.
La mattina dopo, mattina si fa per dire, mi sveglio prima di Avan e decido di lasciarlo dormire mentre scendo a fare colazione.
La nonna sta preparando il pranzo mentre il nonno legge il giornale seduto con i gomiti sul tavolo, solleva lo sguardo su di me e le sue rughe si distendono in un sorriso che mi ricorda tanto quello di mio padre.
-Buongiorno Liz, dormito bene?-
-Si, si sta bene di sopra.- dico prendendo uno dei tanti muffin che la nonna ha ammucchiato sul tavolo per la colazione, una tazza di caffè fumante mi scivola sotto. Arriccio il naso al forte odore.
-Era la camera di tuo padre.- rivela il nonno piegando il giornale, si alza a fatica e aiutandosi con il bastone si trascina in un'altra stanza. Mangio in silenzio ascoltando il sottofondo della radio che gracchia le notizie di oggi.
Il nonno torna un paio di minuti dopo e mi mette davanti un mazzo di chiavi, alzo lo sguardo senza capire: le chiavi di questa casa me le hanno già date ieri.
-Che cosa sono?- chiedo rigirandomi il mazzo tra le mai, sento la nonna sospirare e poi iniziare a singhiozzare fino a quando sparisce in un'altra stanza.
-Sono le chiavi che Ryan ci ha dato della casa che divideva con Pamela. In questi sei anni dopo la sua morte non ci siamo mai andati, magari tu e il tuo amico volete farci un giro... infondo sei cresciuta in quella casa.- sospira sedendosi davanti a me, stringo le chiavi nel pugno... non so se ho il coraggio di tornare lì. Finisco la mia colazione in silenzio ragionando sul da farsi di oggi: un giro in paese sembra un'ottima idea e magari posso tornare davvero alla mia vecchia casa, con Avan al mio fianco posso fare ogni cosa. Giro un paio di muffin in una salvietta e prendo una tazza di caffè da portare al "Bello Addormentato" del piano di sopra.
Mi sta aspettando seduto sul letto con il cellulare in mano, quando apro la porta alza lo sguardo e fa per parlare.
-Non oggi Avan.- lo prevengo sistemandomi davanti a lui, lascio i muffin e il caffè sul comodino. Inizia a mangiare in silenzio, mi limito a guardarlo con un sorrisino ebete. Posa lo sguardo sulla scatolina bianca che contiene il test di gravidanza.
-Fai questo.- borbotta mettendomi in mano il test di gravidanza.
-Sei l'uomo più stressante della storia.- sbuffo, lui fa un sorrisino.
-Per questo mi ami, no?-
-Anche.- concordo sporgendomi verso di lui, le nostre labbra si sfiorano un paio di volte. -Non sono incinta.- sussurro mordicchiandomi il labbro inferiore.
-Dai, vai.- mi alzo dal letto e lo guardo annoiata, indica la porta con un cenno della testa, so che fino a quando non gli darò la prova non mi lascerà in pace e quindi mi incammino verso il bagno. -Qualunque cosa io ci sono.- mi tira una pacca sul sedere.
-Se lo dici tu.- alzo lo sguardo al cielo. Mi chiudo a chiave in bagno, mi siedo sul bordo della vasca e leggo le istruzioni. -Che stronzata.- sono dibattuta sul farlo o meno. Alla fine nulla può andare storto, no?
Apro la scatolina e seguo le istruzioni, una volta completate torno in camera da Avan.
-Ecco, è negativo.- dico mettendoglielo in mano, di linea ce n'è una sola. Lui alza lo sguardo al cielo.
-Devi aspettare tre minuti.- mi stendo accanto a lui e prendo il cellulare... mi sono dimenticata di scrivere a Liam e a mia madre che sono arrivata, glielo avevo promesso.
Liam Hemsworth ❤👑:
Immagino tu ti sia dimenticata di scrivermi che sei arrivata😕
Sei così irresponsabile... il tuo Christian Gray non ti ha lasciato neanche un istante prima di scoparti?
Dovresti parlare con Matty, se proprio non puoi rinunciare a lui non farlo soffrire.
Elizabeth rispondi...
Liam non sei mia madre, rilassati.
Sono arrivata, sono viva, quello che faccio con Avan non ti riguarda.
Si, ma riguarda Matty.
Da quando ti interessa cosi tanto di lui? All'inizio non lo sopportavi neanche!
Perché siamo nella stessa compagnia e, se ci pensi, una volta che scoprirà di te e Avan, cosa che accadrà ne sono sicuro, chi dei due pensi che butteranno fuori dalla compagnia? TU.
Relax, take in easy Liam✌
Mamma:
Sei arrivata?
Quando arrivi scrivimi.
Elizabeth?
Sono viva, sono arrivata.
Ciao.
-Elizabeth?- mi volto a guardare Avan. -Son passati i tre minuti.-
-Bene.- lui prende il test e lo legge, il suo viso è indecifrabile per qualche istante, poi sorride raggiante. -Te lo avevo detto che...-
-Elizabeth, sei incinta.-
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