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Okay... famille, je suis...

-Bonjour mon cher.- tento di trasformare la mia smorfia nel sorriso che solcava le mie labbra prima che incontrassi Chantal. Dopo ieri non capisco questa sua scelta di portare Chantal alla NOSTRA colazione.

-Ciao...- saluto accompagnando con un gesto della mano. I miei occhi si posano su Avan seduto al posto di guida, che mi sorride rassicurandomi in qualche modo.

-Salì dietro, fasciamo colasione assieme.- dice la biondina, annuisco leggermente e salgo nei sedili posteriori. Quasi mi soffoco con la saliva quando riconosco Beck seduto sul sedile centrale, i miei tentativi di evitarlo mandati in fumo per una stracazzo di colazione.

-Hey amore...- inizia con voce mielosa, mi mordo la lingua ricordando che Chantal pensa ancora sia mio moroso.

-Ciao Beck.- rispondo replicando il suo tono zuccheroso, lo sguardo di Avan si fissa su di me dal riflesso dello specchietto retrovisore.

-Daniel, présenté á voutre future tante.- all'incomprensibile frase di Chantal risponde una voce oltre Beck:

-Già mi conosce, è la tirocinante in classe mia.- mi sporgo in avanti e incrocio gli occhi chiari del ragazzo con i capelli rossi della 4 CE, mi rivolge una smorfia annoiata indossando nuovamente le cuffiette. Faccio un respiro profondo.
Da una romantica colazione con Avan si è trasformata in un imbarazzante incontro di "famiglia".
Beck mi tira una gomitata sul braccio attirando la mia attenzione, mi passa il suo cellulare e leggo velocemente la nota da lui scritta:

Che fine avevi fatto? Non ti sei più fatta sentire dopo quella domenica.
Se è per il bacio tranquilla, non è stato niente. Son consapevole che per te c'è solo Matty

Matty e tuo fratello aggiungo mentalmente, Beck mi passa il telefono affinché gli dia la risposta alla domanda che ho sempre ignorato in questa settimana.

No niente Beck, ho solo avuto da studiare più del solito e mi è passato tutto di mente. Comunque tranquillo, son consapevole che a te piace Victoria... il bacio non è stato niente :)

Passo nuovamente il dispositivo al suo proprietario che legge avido la nota digitando subito la risposta.

Beh... pensavo che con i nostri trascorsi ti fossi fatta strane idee!
Ma meglio così... solo amici.

Il nostro scambio non stà passando inosservato, Avan solleva lo sguardo dalla strada e attraverso lo specchietto retrovisore mi lancia un'occhiata indagatrice, solleva un sopracciglio. Scuoto la testa e alzo le spalle rassicurandolo.

-Com'è silenziosà questa mattina.- osserva Chantal lanciandomi lo stesso sguardo di Avan ma con un quesito chiaramente diverso: "che hai con il mio uomo?". Quanto mi piacerebbe ora uscirmene con "mi sono scopata il tuo promesso"... così, solo perché mi sta sulle palle e vuole sapere troppe cose. Ma ad un secondo sguardo di Avan la mia spavalderia svanisce e mi limito a far cadere il commento di Chantal nel silenzio.

-Dove andiamo a fare colazione?- domanda Beck riponendo il cellulare nella tasca. Chantal guarda Avan con un sorriso che lui non ricambia restando indifferente.

-Un posto spesciale.- risponde allora la biondina, tra Beck e Chantal inizia una banale conversazione mentre io ed Avan, sempre più colpevoli del nostro misfatto, continuiamo a scambiarci occhiate che, per noi, dicono più di mille parole.

Una decina di minuti di viaggio e Avan ferma l'auto davanti ad un piccolo caffè dall'aspetto un po' tradizionale. Scendo dalla macchina, il braccio di Beck mi avvolge la vita mentre raggiungiamo il locale.

-Tu e mio fratello non ce la raccontate giusta, ho visto come vi guardate.- bisbiglia tenendoci a qualche passo da Avan, Chantal e Daniel.

-Non è successo nulla.- rispondo in un soffio.

-Bugiarda, bugiarda, bugiarda.- sbibila, io scuoto la testa e allungo il passo raggiungendo gli altri.
Il bar è ben arredato, con i tavoli di legno scuro e quadri francesi alle pareti, le sedie sono imbottite e coperte di velluto color vinaccia.
Appena entriamo una signora sulla sessantina ci viene incontro con le braccia spalancate e un ampio sorriso sulle labbra, quando ci saluta e abbraccia Chantal capisco che dev'essere sua madre. Ci raggiunge anche un uomo anziano con gli stessi occhi azzurri di Daniel e lo stesso forte accento di Chantal, tira una pacca sulla schiena ad Avan con fare paterno e ciò mi rode dalla gelosia. Dopo la discussione con Matty ieri sera queste cose mi rendono nervosa. E se avessi buttato tutto per nulla?
Scuoto la testa e mi affretto a stringere la mano del signore con un sorriso.

-Pregò, seguitemi da cuesta partè.-la coppia ci guida ad una saletta parallela. Il locale è vuoto. Non c'è nessuno. Quando entriamo nella stanzetta e incontro i signori Jogia con altre due ragazze sulla trentina identiche a Chantal tutto si fa più chiaro. Dev'essere il bar dei genitori di Chantal che hanno deciso di tener
chiuso per questa colazione di famiglia... mi chiedo solo a cosa dobbiamo questa grazia.
E la risposta arriva dopo una mezz'oretta di amabili conversazioni in cui gli occhi di Avan non fanno altro che fissarmi assenti.

-S'il vous plaît, un momento di attensione!- cinguetta Chantal richiamando l'attenzione del tavolo battendo delicata il cucchiaio sulla tazza. Alzo lo sguardo dal muffin con cui sto giocherellando dall'inizio.

-Me oui Chantal, ti ascoltiamo tutti!- risponde gioioso il padre che probabilmente ha esagerato nel correggere il suo caffè.

-Grasie papà, io e Avàn abbiamo una cosa importantissima da dire.- inizia la biondina, prende la mano di Avan e lui sembra accorgersi solo ora dov'è e distoglie lo sguardo da me per posarlo sulla sua futura moglie.

-Mon petit, già lo sappiamo che vi sposatè.- interrompe nuovamente il vecchio, Chantal gli lancia uno sguardo fulminante.

-Bene, no è questo. Quello che io e Avàn dobbiamo dirvì è che... oh, mon amour è così difiscile dirlo!- è incinta. Questa ipotesi mi annoda la gola stretta e faccio fatica a respirare. No, non può essere questo. Avan me lo avrebbe detto prima.

-Andiamo mon petit, disci cosa devi dirsci!- la esortano gli altri del tavolo, Avan mi rivolge un'occhiata nervosa.
Vorrei tapparmi le orecchie e che questo bastasse perché non sia vero.

-Okay... famille, je suis enceinte! Sono inscinta!- esclama con un sorriso raggiante, cerco lo sguardo di Avan, voglio mi dica che non è vero, ma lui continua ad evitarmi.

-Congratulazioni!- è un coro generale in cui la signora Jogia e la madre di Chantal si alzano per abbracciare i figli seguite dal resto dei familiari. Solo io noto Daniel che si allontana dal tavolo con il volto scuro, cosa che vorrei fare anch'io se Beck non mi tenesse stretta per mano.

-Va tutto bene?- mormora avvicinando le labbra al mio orecchio, annuisco meccanicamente accennando un sorriso.

-Va tutto a meraviglia... vado solo un attimo in bagno.- rispondo tirando ancora lo stesso sorriso, mi allontano dal tavolo cercando l'uscita per andarmene.

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