Lo spirito è forte ma la carne è debole... 😒
-Cosa intendi con "non è solo"?- balbetto, lui infila la camicia e la abbottona. Non sembra intenzionato a darmi una risposta. Mi affianco a lui vicino alla scrivania per aiutarlo a mettere via i compiti. Chiude velocemente la cartella e se la carica in spalla, lo seguo fuori dalla stanza.
-Elizabeth... dei vestiti?- domanda abbassando lo sguardo su di me, mi affaccio alla porta della camera e prendo la vecchia camicia che usa Liam per dipingere. La abbottono raggiungendo per un soffio Avan alla porta.
-Beh, allora ciao.- lo saluto.
-Ci vediamo domani Elizabeth...- dice lasciandomi un bacio veloce sulla fronte, esce nel pianerottolo e si ferma davanti l'ascensore rotto fingendo di doverlo aspettare per scendere. Qualche istante dopo Matty fa capolino al piano, un sorriso smagliante, bianchissimo come al solito, Avan si preme contro la porta dell'ascensore. Vado incontro a Matty che mi solleva da terra, come poco prima avrei fatto con Avan stringo le cosce attorno al suo bacino, ci scambiamo uno sguardo e poi mi bacia. Sensazioni diverse si muovono nella mia testa, il confronto con il professore è inevitabile.
-Mi sei così mancata.- sono le prime parole che mi rivolge, libera una delle mani per accarezzarmi il viso.
-Anche tu Matty.- rispondo cercando di non sembrargli strana, ma per lui, dopo una decina di anni che ci conosciamo, non accorgersene sarebbe impossibile, però sembra intenzionato a non indagare. Poggio la testa sull'incavo tra la sua spalla e il collo. Un flash improvviso mi fa alzare di scatto la testa.
-Fantastico! Meraviglioso!- strepita una voce alle nostre spalle, volto appena la testa e incrocio lo sguardo con un ometto basso e pelato che muove le mani convulsamente dando indicazioni confusionarie ai due ragazzi che lo seguono, uno porta una macchina fotografica al collo e l'altro una telecamera sulla spalla. Mi distacco da Matty quanto serve per incontrare i suoi occhi, brillano.
-Cosa significa?- chiedo confusa al mio moro, il suo sorriso si allarga.
-Significa che dopo cinque anni è tempo che ti presenti ai miei tifosi.- spiega calmo, io vorrei sprofondare.
-Cosa? Perché?- la sua espressione si incupisce, il mio tono lasciava trasparire troppo il mio dissenso.
-Pensavo fosse una bell'idea... voglio dire era ora dopo tutti questi anni, non trovi?- mormora, metto su il sorriso meno falso che riesco a fare in questa occasione e scuoto la testa.
-No, è un ottima idea ma... se io per il nostro anniversario avessi preparato qualcosa di un po' più hot?- sussurro al suo orecchio accentuando l'ultima parola.
-Per questo ti ho chiamata dicendo che non venivo, per evitare incidenti. Ciò non toglie che se vuoi appena se ne vanno posso rientrare e far finta di nulla.- torna il sorrisino sulle sue labbra.
-Non immagini cosa avevo pensato per...- la voce dell'omino alle mie spalle ci interrompe.
-Molto bene, siete carini, ma non coprirò certo due pagine con queste foto. Matty, mi permetti di farle qualche domanda... di farvi qualche domanda? Vedo che dipingi...- gracchia prendendo appunti su di un vecchio taccuino di cuoio nero, Matty mi posa in terra e mi circonda le spalle con un braccio, annuisco.
-Io... si, dipingo. Ogni tanto.- rispondo forse un po' troppo tagliente.
-Mh, donna di poche parole, mi piace.- continua il pelato incurante dei miei modi. -Che altro fai nella vita? Cheerleader? Modella? Canti?-
-Nessuna di queste cose. Mica perché son la ragazza di un footballer devo essere insulsa.- cala il silenzio, ora se n'è accorto che mi sta sulle palle.
-Roger, forse è meglio se ci accomodiamo in casa.- interviene Matty notando il mio sguardo indispettito, il pelato annuisce e fa cenno ai suoi di entrare. Il moro mi lancia uno sguardo di dolce rimprovero, alzo gli occhi al cielo e seguo la troupe in casa. Resto ultima apposta e chiudendo la porta lancio un ultimo sguardo al pianerottolo, Avan non c'è più. Mi faccio un appunto mentale di scrivergli sta sera per cercare di aggiustare il modo in cui ci siamo lasciati.
L'intervista dura un'oretta buona.
Alle solite domandine del cazzo sulla nostra relazione tipo "dove vi siete conosciuti" o "quando il primo bacio" seguono alcuni aneddoti raccontati da Matty e un tour della casa, in particolare Roger e i suoi coleotteri sembrano interessati alla "camera dell'arte" di Liam che io spaccio per mia. Mi rende nervosa vederli ispezionare il posto dove poco prima consumavo il mio peccato con Avan. Il vestito da cheerleader è appallottolato sotto la scrivania sporca di manate di tempera ed acrilico. Roger strizza l'occhio a Matty dando per scontato che siano sue e annota sul suo taccuino questo dettaglio. Matty mi guarda di sottecchi, lui sa perfettamente che quelle non sono le sue mani. Abbasso lo sguardo mordicchiandomi il labbro inferiore. Un po' mi sento in colpa... ma solo un pochino.
Quando finalmente Roger e i due fotografi se ne vanno e chiudo loro la porta alle spalle sospiro di sollievo, finalmente posso rilassarmi e smettere di pensare ad ogni minima insignificante cosa che dico e a come potrebbe essere mal interpretata. Con un sorriso raggiungo Matty in salotto, mi siedo accanto a lui accoccolandomi al suo fianco, ma lui mi resiste continuando a fissare il vuoto. Alzo la testa per guardarlo in viso, è assorto.
-E ora che hai?- sbuffo mettendomi seduta a gambe incrociate verso di lui.
-Stavo pensando.- risponde vago, si passa una mano sul ciuffo e lo tira indietro grattandosi la nuca.
-E a cosa stai pensando di grazia?- domando, lui scuote la testa.
-Devo fare una cosa.- borbotta alzandosi dal divano, lo seguo.
-Si può sapere che ti prende?- chiedo, lui non sembra darmi troppa retta ed esce di casa lasciandomi sola. Sbatto la porta irritata dal suo comportamento. Se c'è una cosa che odio è quando Matty mi resiste. -Fanculo.- impreco entrando nel laboratorio artistico di Liam, recupero il vestitino da cheerleader e mi chiudo in bagno, consapevole che tornerà, apro l'acqua. Prima di lavar via il colore ormai secco decido di scrivere ad Avan per mitigare il modo in cui ci siamo lasciati e a Liam per aggiornarlo su quello che è successo da quando mi ha lasciato casa sua.
Professor Avan Jogia:
Una serata interessante, mi spiace solo per il suo finale... ci vediamo domani mattina 8:30 nel suo ufficio?Sarò puntuale, promesso❤
Liam Hemsworth 👑❤:
Liam ho un fottuto problema.
Sono scema e non capisco cosa voglio nella vita. Ti prego aiutami.
Mi stupisce ti ci siano voluti 23 anni per capire che hai un problema, che sei scema e che non sai cosa vuoi nella vita.
Cazzo Liam, non capisci
Apro i bottoni della sua camicia di jeans sporca di tempera e scopro il mio busto pitturato, di riflesso nello specchio scatto una foto e gliela mando.
Liam Hemsworth 👑❤:
Perché hai messo una bomba a mano nell'armadio dei colori?
Non ho fatto nulla di questo, idiota.
Allora temo di non aver capito.
Perché sei tutta pitturata?
Perché non mi hai detto che il famoso commissionatore era il professor Jogia?
Sorpresa!🎉
Come sta il quadro?
Sei un idiota.
Comunque il quadro sta benone.
Il problema è che mi ha detto che non riesce a togliersi dalla testa me, che nonostante Chantal mi ama e cose simili
Dunque?
Non abbiamo resistito alla tentazione della carne.
Mh...😒
Cazzo, ci ho fatto sesso.
Brava.
Ma sono fidanzata con Matty
Okay
Però ad Avan non resisto.
Eh... lo spirito è forte ma la carne è debole... 😒
Ma che cazzo?
Boh, è un passo del Vangelo che mi ripeteva mia madre quando mi trovava in camera solo con una ragazza... lascia stare.
Liaaaammmmm aiutooo
Non ho i superpoteri, che dovrei fare?
Boh, non so che fare.
Intanto lava via il colore.
Parla con Matty, vi dite sempre se succede qualcosa, no?
Con Avan è diverso... Matty lo odia.
E sti cazzi?
Fanculo Liam Hemsworth, sei inutile.
Blocco il telefono e lo abbandono sul mobiletto. Perché Liam ha questa capacità di irritarmi in due secondi?
Mi spoglio della camicia e dell'intimo sporco di pittura e mi metto sotto il getto d'acqua calda. Il colore si scioglie da solo senza che io debba grattarlo o scrostarlo. Sto semplicemente sotto il getto a riflettere sulla vita pettinandomi i capelli nervosa.
Ora che tutto sta lentamente passando prendo coscienza di quello che ho fatto e di quello che è successo.
Provo ancora qualcosa per Avan, non è una novità. Proprio quando le cose con Matty andavano al meglio Avan decide di tornare. E se fosse un segno? Qualcosa che mi dice che forse la mia vita non è col cognome McKibben? Voglio bene a Matty e lo amo però... non so. Avan sembrava davvero disposto a lasciare Chantal per me e questo mi fa venire i brividi. Prima il pranzo dai Jogia, dopo il tirocinio, ora il quadro... il destino ci sta facendo incontrare un po' troppe volte ultimamente perché sia solo un caso.
Una cosa è certa: ho bisogno di riflettere e mettere nella giusta prospettiva le cose e non mi basterà questa decina di minuti per farlo.
Forse dovrei chiedere a Matty una pausa.
L'acqua che scorre verso lo scarico è quasi tornata trasparente quando sento la porta del bagno aprirsi e i passi di Matty avvicinarsi. La tenda della doccia scorre con il solito sfregare di ferraglia prodotto dai ganci sul tubo.
Sento le mani di Matty sicure e decise accarezzare il mio fianco spostandosi sul ventre, le sue labbra sfiorano il mio collo e le sue dita cercano le mie intrecciandosi. Non riesco a lasciarmi andare, resto rigida sotto il getto d'acqua lasciando che Matty faccia di me quello che vuole. Non riesco a far finta di niente. Il sesso con Avan è stato bellissimo, non voglio che Matty spazzi tutto via. Non mi basta il tempo, non ne avrò mai abbastanza di Avan. Ho bisogno di una pausa da tutto questo.
Il corpo di Matty mi preme contro il muro della doccia sollevando in alto i miei polsi ed è allora che scatta qualcosa. Spingo indietro la schiena e mi volto a guardarlo.
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