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La soluzione non la trovi sempre sul fondo di una bottiglia

Per il sesto giorno da quella domenica, dopo aver pulito e sistemato le gavette, dopo cena io e Liam ci sediamo all'ingresso della tenda e guardiamo le stelle.

È stata una delle settimane migliori della mia vita. Ero convita di conoscere abbastanza Liam per poterlo classificare come il solito ragazzo solitario e diligente, un po' secchione, il cui solo scopo è quello di crearsi un futuro; ma non conoscevo il mio migliore amico fino a questa settimana. Liam è molto di più. Non è solo il ragazzo noioso che mi fa ripetizioni, ma è anche capace di divertirsi e lasciare ogni regola.
Non che abbiamo fatto poi molto in queste giornate: ci svegliamo verso mezzogiorno, cuciniamo il pranzo, puliamo le pentole e le sistemiamo, facciamo una nuotatina nel lago, lui dipinge, io lo osservo ammirata, cuciniamo la cena, puliamo e sistemiamo  e infine ci lasciamo la sera seduti fuori dalla tenda a guardare le stelle spalla contro spalla e parliamo. Adoro parlare con Liam.
Solitamente evitiamo discorsi troppo reali, il nostro è un filosofare sulle questioni della vita in generale. A molti sembra inutile, ma io lo adoro.

-Elizabeth?- chiama lui risollevandomi dai miei pensieri, alzo lo sguardo su di lui: non mi chiama mai col mio vero nome. -Non pensi sia ora di tornare alla realtà?- mi tappo le orecchie, non voglio tornare alla realtà. -Non puoi vivere qui per sempre.-

-Non è per sempre... solo fino a quando non mi passa.- lo sento sospirare.

-Fino a quando non ti passa? Non è stando qui che ti passerà, devi confrontarti con i tuoi problemi e...- alzo lo sguardo al cielo, ho parlato troppo presto: ecco il Liam noioso.

-Io non ho problemi, sto semplicemente cicartizzando il mio dolore.- borbotto, gli sfugge una risatina.

-Cicatrizzando il dolore? La verità è che sei ancora troppo infantile per affrontare la realtà, una realtà in cui un uomo che ti ama ha fatto un errore.- sbotta lui.

-Se Avan mi amasse mi avrebbe detto in questi sei anni che...- scuote la testa.

-Non parlo di lui, non lo conosco. Quello che conosco è Matty e so che è un ragazzo meraviglioso.-

-Ma lui...- mi interrompe spazientito.

-Oh, andiamo Elizabeth, la storia tra te ed Avan era malata sei anni fa, ti ha aiutata a uscire da un gran pasticcio... e tu è stato vicino nella "cicatrizzazione del dolore". Forse si merita una seconda possibilità.- tenta, io scuoto la testa: ha tradito la mia fiducia.

-Mi ha fatto stare troppo male per un suo capriccio.-

-Ti ha anche fatta stare meglio dopo quel tuo capriccio.- osserva lui, posa la mano sul mio ginocchio e segue la sporgenza dell'osso. E se avesse ragione?

-Ti ha chiesto lui di farmi il lavaggio del cervello?- borbotto combattuta tra la sua tesi e il mio dolore passato.

-No.- sbiascica arrossendo. -Penso solo meriti una seconda possibilità.-

-Ed Avan, non la merita?- domando, lui abbassa lo sguardo e sembra pensarci per qualche istante.

-Si sta per sposare e sua moglie è incinta.- dice semplicemente.

-Si ma non è ancora sua moglie e...-

-Eizabeth?- mi alza con dolcezza il mento per far incontrare i nostri occhi. -Se avesse davvero voluto lasciare Chantal lo avrebbe già fatto; son passate quattro settimane dal vostro primo incontro... dopo un mese non penso sia disposto a cambiare la sua vita... mentre invece Matty lo ha fatto.-

-Ah, la smetti di idolatrarlo!- esclamo allontanando Liam da me. -È stato uno stronzo e...-

-Sta cercando di rimediare.- conclude, io alzo lo sguardo al cielo.

-Quindi secondo te ora dovrei tornare da lui, dopo che mi ha presa per il culo per sei anni e mi ha rovinato la vita, scusandolo per tutto e facendo finta di niente? Non ne son capace Liam!- mi alzo in piedi e tiro un calcio frustrato a un ciottolo che ruzzola giù verso valle.

-Ma provaci!- controbatte alzandosi anche lui e mettendosi davanti a me.

-Per te è facile, non sei mai stato tradito, sei troppo perfetto per non riuscire a perdonare!- ringhio, so che non dovrei prendermela con Liam, ma cazzo: ha rotto le palle.

-Tu non sai niente di me se dici questo, forse perché sei sempre troppo impegnata a pensare e parlare solo dei tuoi problemi e gli altri non esistono. Tutti hanno una vita perfetta tranne la povera piccola Elizabeth. Prova a crescere prima di dire certe stronzate, la soluzione non la trovi sempre sul fondo di una bottiglia.- ringhia a tono allontanandosi nella notte scura.

-Ma vaffanculo.- borbotto sedendomi sul bordo della tenda. Al solito cerco le mie salutari sigarette contro ogni cosa e mi sdraio cazzeggiando con il telefono, riscorro le vecchie foto fino ad addormentarmi con una foto mia e di Matty al mare scattata qualche estate fa durante una vacanza.

Quando mi sveglio trovo Liam seduto accanto a me intento a pettinarmi i capelli con le dita con un sorrisetto sul viso.

-Hai bruciato il caffè.- è la prima cosa che dico, uno sgradevole  odore di caffè bruciato aleggia nell'aria.

-Non è vero, comunque buon giorno anche a te.- ridacchia lui porgendomi una tazza di caffè fumante, mi metto a sedere e stropicciandomi gli occhi ancora stanchi accetto la tazza che mi passa.

-Beh Liam, c'è un odore di merda.- borbotto sorseggiando il bollente liquido amaro.

-Sono le pecore?- scuoto la testa.

-Penso di saper riconoscere l'odore di caffè...- sbuffo, lui alza le mani in segno di resa. Restiamo una decina di minuti in silenzio sorseggiando e mangiucchiando la nostra colazione.
Tra noi sembra tutto okay, come se ieri non fosse successo nulla e questo mi piace, è per questo che adoro Liam.

-Devo scendere in paese a fare la spesa e anche a prendere due cose per...-

-Liam?- alza lo sguardo su di me. -Torniamo a casa?- propongo, lui aggrotta le sopracciglia.

-Pensavo avessi deciso che...-

-Che come al solito hai ragione tu e i problemi non li risolvo qui?- mi fa un sorrisino.

-Bene, se la pensi così sono felice.- conclude con un sorrisino iniziando a sistemare le cose e a preparare gli zaini. Io mi concedo un altro paio di minuti per svegliarmi e poi lo aiuto.

Scendiamo al campeggio e la signora Hemsworth ci obbliga molto gentilmente a restare per il pranzo.
Tra una cosa è l'altra arriviamo a Los Angeles che sono le sette di sera e i ragazzi ci invitano ad andare a vedere l'amichevole di Matty contro il Chicago e, nonostante io sia stanca morta, Liam mi convince ad andare.

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