Avan, io l'ho ucciso! Ho ucciso Matty!
Indossa uno degli abiti per il matrimonio che erano in lista tra le nostre scelte, il viso è sereno e quasi felice, ai suoi piedi qualche metro più in là c'è uno sgabello rovesciato.
È bello anche così, col ciuffo tirato su e gli occhi azzurri ancora spalancati.
Dopo i primi istanti di surreale immobilità il mio corpo reagisce.
Un grido isterico mi esce dalla gola e mi lancio in avanti ai piedi del corpo freddo e penzolante.
-No, no, no, no! Non sei tu! Non può essere vero!- grido disperata tirandolo per la giacca, una lettera scivola giù dalla tasca interna del suo abito e cade sul legno scuro.
Alle mia grida si aggiungono quelle di Liam che, sentendomi urlare, è accorso.
-Portala via, Avan, portala via subito!- ordina pallido come uno straccio, mi stringo con tutte le mie forze al corpo senza vita di Matty mentre sento le mani di Avan stringersi attorno alla mia vita e iniziare a trascinarmi via di peso. Riesco solo ad afferrare la lettera dal pavimento prima di essere sbattuta dentro sul divano.
-Lasciami! Avan lasciami! Ti prego lasciami!- mi scuoto e tento di scivolargli via mentre la sua presa si fa più stretta. -Devo andare da lui! Avan, io lo ho ucciso! Ho ucciso Matty!- piango, lui si siede sopra di me e mi blocca.
-Smettila Elizabeth! Non è vero! Ha fatto tutto da solo!- tenta di farmi ragionare, ma il mio cervello non è per niente lucido in questo momento. Riesco solo a gridare.
-L'ho ucciso io! È colpa mia!- lui tenta di dissuadermi ma so che non è vero.
Alla fine smetto di lottare e mi abbandono sui cuscini del divano rannicchiata col viso tra le mani.
Si sentono le sirene dalla polizia, le loro luci bluastre filtrano dalla vetrata sopra la porta. Non so con quale testa Liam sia riuscito a chiamare la polizia. Non so come stia facendo a sopprimere il panico e il dolore.
-Avan?- la mia voce esce come un sussurro, non ne ho più. Lui si accovaccia accanto al divano avvicinando il suo viso al mio.
-Dimmi amore.- bisbiglia anche lui, per un istante mi perdo a guardare i suoi occhi e mi dimentico di quello che volevo dirgli.
-Voglio vederlo. Ti prego.- mormoro, lui mi guarda a lungo. Poi abbassa la testa.
-Okay, vieni.- mi concede, mi porge la mano e tremante mi alzo. Un po' cammino, un po' mi porta lui, ci avviciniamo ad una finestra e la apre. Mi affaccio e vedo un poliziotto fotografare il corpo di Matty ancora appeso alla trave, poco più in là nel vialetto Liam sta parlando con un altro tizio. Una Cinquecento frena sul ghiaino davanti a casa; Janette, Nathan, Miranda, Frankie e George scendono e restano anche loro per qualche istante immobili a guardare l'orrore ora ben illuminato da tutte le luci della polizia.
George sbianca e si appoggia alla macchina per non cadere in terra, Nathan gli posa una mano sulla spalla e gli sussurra qualcosa.
Miranda caccia un urlo e sviene tra le braccia del suo tremante fidanzato.
Janette, con in braccio la piccola Anastasia, sembra l'unica abbastanza lucida. Dal suo viso non traspare nulla. Si limita ad appoggiare la bimba addormentata sul sedile dell'auto e mi guarda.
Capisco perfettamente.
"Noi ci siamo".
-Avan, io vado da loro.- dico al morl'o che mi tiene da dietro.
-Non credo che...- i nostri occhi si incrociano.
-Ti prego.- lui per la seconda volta abbassa la testa.
-Vengo con te.- le mie dita si incrociano alle sue e insieme scavalchiamo la finestra. Un poliziotto tenta di fermarci, Avan tenta di parlargli mentre io proseguo per raggiungere i miei amici.
Subito le braccia di Janette mi si stingono attorno alle spalle.
-Lo so, lo so. Noi ci siamo.- mi conforta, le sono riconoscente. Non avrei mai pensato che Janette, la stessa che alle superiori non sopportavo, potesse infondermi questo coraggio.
Non appena ci stacchiamo George si butta tra le mie braccia e nasconde il viso tra i miei capelli. Gli accarezzo la schiena. Penso sia quello che più si avvicina al mio dolore. Ha perso il suo migliore amico. Restiamo abbracciati un'eternità. Lo sento singhiozzare piano sulla mia spalla e tirare su col naso. Resto in silenzio. Son vuota come lui, non saprei che dirgli.
Mi limito a stringerlo a me fino a quando non fanno male le costole.
Quando riesce a staccarsi e a trattenere le lacrime intreccia le dita tra le mie.
Le braccia di tutti gli altri mi avvolgono. Ciascuno tenta di confortarmi con qualche parola. Tento di sorridere a tutti e di non piangere.
In un paio d'ore portano via il corpo e finiscono di interrogare Avan e Liam.
Le luci delle volanti della polizia non si vedono più quando rientriamo in casa e ci sediamo in soggiorno.
George e Liam si siedono ai miei lati e gli altri tutti intorno. Trovo sul cuscino del divano la lettera scivolata dalla giacca di Matty. Decido di condividerla con loro e la lascio a Nathan affinché la legga a voce alta per tutti.
-Cari ragazzi, amici miei, non penso ci siano parole per spiegare quello che ho deciso di fare.
Ci penso da quando mi hai chiamato, Elizabeth, ci penso da allora. La mia vita non ha senso senza di te. Da più di sei anni a questa parte sei la mia unica ragione di vita, la prima cosa a cui penso la mattina e l'ultima che mi accompagna prima di dormire. Saperti di un altro uomo mi distrugge. Ma tu sei felice e devo lasciarti andare se ti amo davvero. Ti piace il vestito? È quello che più mi piaceva tra quelli che abbiamo scelto. Ho pensato che fosse il modo migliore per salutarti; non ti vedrò mai all'altare con il vestito bianco, ma almeno so che tu hai visto me. Già, l'altare... fino a una settimana fa era tutto così reale. Lo sogno la notte. Ed è bellissimo. Tu sei l'unica ragazza a cui io abbia mai dato tutto me stesso. Ti amo Elizabeth e ti auguro una vita felice con la persona che ami, anche se non sono io. Non sentirti in colpa. Sono io troppo debole per affrontare la vita, non sei tu.- Nathan si ferma, un nodo mi chiude la gola e vorrei solo non aver mai preso questa lettera.
-George, amico mio, sei la seconda persona a cui io voglio dire addio. È stato un onore e un privilegio giocare con te a football alle superiori e lo è stato ancora di più averti vicino come mio migliore amico. So che prima o poi troverai l'anima gemella e son certo che a te andrà meglio che a me. Ti prego non disperarti, si forte. Porta avanti i nostri sogni e i nostri desideri. Un giorno, spero il più tardi possibile, ci rincontreremo è sarà bellissimo sapere che hai vissuto anche per me che non sono abbastanza forte.
Liam, che dire? Ti conosco da poco tempo ma so che sei una persona fantastica. So che riuscirai a far ragionare Elizabeth, a convincerla che non è colpa sua, che le starai accanto al posto mio e che saprai far superare agli altri questo momento.
A Matt voglio dire che alla fine non sei così male... ti voglio bene fratellino. Mi raccomando fai il bravo con Ariana e sposala, siete fortunati ad esservi trovati. Piccola dolce exrossa Ariana, sei la nana più potente e determinata che io conosca! Stacca un po' da quei libri ed esci ogni tanto! So che studiare è importante e bla bla bla ma vivi la tua vita che ce n'è una sola. Chiedo solo una cosa: sta vicino a George... ne avrà bisogno.
Nathan e Janette vi auguro il meglio; per voi e per la piccola Anastasia. Sarete dei genitori fantastici e, per quanto potrà essere difficile, supererete ogni cosa assieme. Siete, secondo me, la vera essenza dell'amore. L'unica coppia che, sono sicuro, non si scioglierà mai.
Miranda, sei la ragazza più dolce che io conosca... sempre disponibile e attenta verso tutti, e Frankie... Dio mio, nessuno avrebbe mai scommesso nulla su di te e, guardati adesso! Studi all'università, sei andato a convivere con la ragazza che ami e hai un lavoretto serio. Sei un grande bro.- Nathan si ferma nuovamente, alza lo sguardo su di noi e fa un lungo respiro. È difficile leggere se la sua gola è stretta nello stesso nodo in cui lo è la mia. Janette prende il foglio dalle mani del suo fidanzato e, dopo avergli accarezzato la schiena, continua la lettura:
-Beh che dire? Mi restano poche righe e meno parole. Non ho paura di quello che sto per fare. Voglio solo che voi siate sereni per la decisione che ho preso. Non siete voi, sono io. Salutate i miei e abbracciateli da parte mia!
Vi abbraccio tutti e bacio Elizabeth.
Sento che è il momento... ci si vede il più tardi possibile!
Un ultimo saluto dal vostro Matty.-
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