LXVII
A fine capitolo leggete lo spazio Autrice, è importante.👇
«Meredith! Venite qui!», urlò Luna e Willy cominciò a fare lo stesso.
«Bambini non urlate, è notte fonda.»
«Ma non è una notte qualunque! È la notte delle stelle cadenti! Su chiamiamo tutti.»
«Non serve chiamarci, con le vostre urla ci avete svegliati tutti», borbottò Harry e si avvicinò sbadigliando. I bambini ci trascinarono fuori e, correndo tra la vegetazione, iniziammo a ridere come matti, mentre un cielo stellato ci cullava con la sua quiete.
Sobbalzai sul terriccio freddo e, indolenzita, cercai di sollevare il busto. Chiusi gli occhi, ma li riaprii subito; dov'ero finita?
Mi guardai intorno e tutto ciò che vidi erano alberi e foglie, stavo sognando, non ero a casa mia...al sicuro.
Lo scricchiolio di un ramo calpestato mi fece rabbrividire e sperai che non fosse Edward. Ero svenuta, o mi ero addormentata, non lo sapevo, non sapevo nemmeno da quanto tempo fossi lì.
Mi alzai e, zoppicando, continuai a camminare. Raddrizzai la schiena e sgranai gli occhi, quando vidi la chiesa abbandonata; avevo girato in tondo, non potevo crederci. Mi guardai intorno e non vidi nulla, Edward non era lì, per mia fortuna.
Feci un passo in avanti, ma mi bloccai, quando udii una voce profonda e severa urlare: «fermatevi!»
Non mi ci soffermai molto sulla voce, più che altro pensai a correre via, lanciando un urlo. Mi raggiunse pochi secondi dopo, dato che la mia corsa equivaleva a quella di una lumaca e mi afferrò per i fianchi, facendomi voltare.
«Lasciatemi andare schifoso verme!!», urlai.
«Meredith, Meredith, calmatevi, sono io. Guardatemi, sono io, sono Abel», mi afferrò saldamente.
«Abel?», spalancai gli occhi, «Santo Cielo, siete voi.»
«Si, sono io», mi abbracciò stretta, «non vi trovavamo, ho iniziato a temere il peggio.»
«Abel è stato Edward, lui ha lanciato la maledizione sulla collana! Voleva usare me per far del male a voi e...»
«Lo so, piccola Meredith, ma non dovete più temere, Edward non ci farà più del male. Guardatevi, siete così pallida», mi scrutò dalla testa ai piedi.
«Abel non mi sento bene, sto male», nel mentre lo dissi, fredde lacrime cominciarono a scendere dagli occhi e, pochi secondi dopo, mi sentii avvolgere dalle sue braccia.
«Adesso andrà tutto bene», riuscii a sentire, prima che mi sollevasse e gli occhi mi si chiudessero.
Quando mi svegliai, ero poggiata su un letto morbido e un familiare odore mi circondava. Sorrisi ancor prima di aprire gli occhi e beai di quella familiarità.
«Ben svegliata dormigliona», la voce di Abel mi giungeva forte e chiara.
«Salve, da quanto dormo?»
«Sei, o sette ore, come vi sentite?», chiese, mentre con una mano mi accarezzava i capelli.
«Meglio, anche se...», venni interrotta dallo bussare alla porta.
Abel si alzò e si recò verso questa, mentre io colsi l'occasione per svegliarmi del tutto. Dopo aver stropicciato gli occhi, mi voltai verso Abel, vedendolo avvicinarsi con un piatto in mano. «La cuoca vi ha portato una buona minestra, vi servirà.»
Mi leccai il labbro superiore e subito afferrai il piatto, iniziando a mangiare. Gemetti dal piacere del sapore sotto il mio palato e mi gustai quel delizioso piatto.
Dopo aver finito di mangiare, Abel non aspettò un minuto in più per stringermi ancora tra le sue braccia.
«Avete bisogno di qualche altra cosa? Qualsiasi cosa.»
«No, sto bene grazie...Aspettate!», mi alzai con il busto, «Seline! Santo cielo, lei era con me!!»
«State tranquilla, sta bene, adesso sta riposando.»
«Oh...per fortuna.»
«Mi dispiace...per questi», sussurrò e lentamente sfiorò con l'indice il livido che si notava dalla mia veste di notte.
«Non è colpa vostra.»
«Ho sentito tutto, tutto il dolore che stavate provando. È stato terribile.»
Gli afferrai il viso, «adesso sono qui e sto bene. Non dovete più temere nulla, adesso dobbiamo solo pensare al vostro regno.»
«Nostro», precisò, «ho intenzione di rendervi mia Regina, non mi interessa se voi siete un legame.»
Sorrisi e mi lasciai abbracciare nuovamente.
Il mattino seguente mi svegliai raggiante e, quando raggiunsi la sala principale, vidi William e Leila. Li accolsi con un grande abbraccio e mi accomodai con loro.
«Non siamo venuti ieri per lasciarvi riposare», iniziò William.
«Siamo stati così in pena per voi.»
«Sono contenta che siete qui e grazie per aver aiutato Abel a trovarmi, sono sicura che senza di voi sarebbe impazzito.»
«Si, avete ragione», ridacchiò Leila, mentre Abel alzò gli occhi al cielo. Bevvi un po' di latte dalla mia ciotola, ma mi allontai, annusandolo per bene. Aveva un odore a dir poco nauseante, mi portai una mano alle labbra, quando in sala entrò una figura familiare.
«Seline, dovreste essere a letto!», disse Abel, scattando in piedi.
Lei alzò una mano per fermarlo, mentre con l'altra si reggeva un fianco. Puntò lo sguardo su di me e mi sorrise, «Meredith, posso parlarvi un secondo.»
Senza esitare, annuii e mi alzai di scatto. La aiutaii a raggiungere la sala adiacente e ci sedemmo sul divano. «Abel ha ragione, dovreste riposare.»
«Volevo parlarvi, chiedervi come state.»
«Sto bene, molto bene.»
Mi afferrò le mani e mi sorrise dolcemente, «sono contenta che tutto questo sia finito, ma vedete...volevo dirvi una cosa molto importante quando eravamo prigioniere di Edward, ma non mi è stato possibile. Sono una strega molto speciale e, ogni tanto, mi capita di prevedere eventi che si verificheranno in futuro. Evidentemente voi ancora non ne siete a conoscenza, ma per il bene di entrambi vi voglio preparare.»
«Cosa c'entra Abel?»
«Non parlavo di Abel», ridacchiò.
«Avete detto per il bene di entrambi.»
«È vero, ma intendevo per il bene vostro e del vostro bambino.»
In sala calò il silenzio, era seria in viso, ma io non ressi tanta serietà e cominciai a ridere nervosamente. «Non sono incinta.»
«Si, Meredith, fidatevi della mia parola.»
«Come...ne siete sicura?»
«Certo, la prima visione è avvenuta dopo che Edward vi ha portata via.»
Abbassai il viso e le lacrime montarono, «non è possibile! È di Edward, vero? Lui si è approfittato di me! Santo cielo, Abel ci ammazzerà!!»
«Meredith, calmatevi, il bambino è vostro e di Abel.»
«Lui è un vampiro, è impossibile», mi alzai in piedi e cominciai a camminare nervosamente, «mi aveva anche detto che i demoni non posso avere figli!»
«A quanto pare era informato male, i demoni possono procreare.»
«Io...chi glielo dirà? Lui non lo vuole un figlio!»
«Dovrà accettarlo, è pur sempre il suo bambino.»
«Avrà sofferto molto a causa di Edward, io non lo sapevo!»
«Dovrete solo essere a riposo e andrà tutto bene», si avvicinò, circondandomi con le sue braccia.
Spazio Autrice:
Voglio fare gli auguri a tutte le vostre mamme😍
Allora, vi giuro che l'idea di una possibile gravidanza già era nella mia piccola testolina, ma alcune di voi l'hanno presupposto a causa dei cambiamenti di umore di Meredith causati della maledizione della collana. Non potevo di certo dirvi fin da subito che tutto ciò era un piano di Edward e dalla sua vendetta, quindi voi avete interpretato male i segni e avete "prevenuto" una delle mie idee.
Ciò significa che non ho preso spunto dalle vostre ipotesi, giusto un apri e chiudo parentesi.
La storia sta quasi per giungere a termine, o almeno credo, sempre se non mi viene in mente qualche altra cosa😂
-Angel ❤️
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