SANTORINI ANCIENT THERA - PYRGOS
ANCIENT THERA - PYRGOS
Vado in taxi a Kamari. Il taxista mi fa molte domande.
- Are you sure?, mi dice quando gli spiego il percorso che intendo fare.
Mi fa diverse raccomandazioni. Si assicura che abbia il numero di telefono dell'Hotel da usare in caso di necessità.
Pago, apro la portiera, sto per scendere,
- Wait, take my number, in case of necessity, mi dà il suo biglietto da visita.
- Thank you, by!
Non mi sembra un'impresa così difficile quest'escursione, ma l'attenzione fa sempre piacere.
Nessun incontro su quel sentiero.
Raggiungo una piccola grotta. Ha una porta azzurra a destra dell'ingresso. Mi avvicino, entro, ma mi spingo solo fino a un certo punto, sono sola, è buio, mi fa paura.
Esco e riparto.
Purtroppo il Tempio di Ancient Thera oggi è chiuso, peccato!
Un'ora di cammino non mi basta, guardo le indicazioni e imbocco un altro sentiero che sale su una montagna, proseguo per Pyrgros. Il sentiero è ripido, c'è molto vento. Indosso felpa, sciarpa e cappuccio. Intorno i rumori sono inquietanti. Sento l'ululato del vento e il gracchiare dei corvi.
Nessuno.
In cresta vedo una roccia sulla quale sono attaccate delle conchiglie, è stranissima.
Scollino e inizio la discesa, Pyrgros è in fondo, la raggiungo. Passeggio ammirata tra le sue vie, fotografo particolari: porte in legno colorate e cunicoli candidi.
Ecco il passaggio per il paradiso, mi dice la mia amica Laura quando vede la foto di un cunicolo.
È meno bella di Oia e Fira, ma camminare, prendendomi tutto il tempo che desidero per osservare e fotografare, mi entusiasma.
Tutto questo in tre ore.
Ho intenzione di tornare a Imerovigli a piedi. Entro in una farmacia per chiedere informazioni sulla strada da percorrere, le farmaciste mi guardano sgranando gli occhi a causa della distanza eccessiva, meglio rinunciare e chiamare un taxi.
Un greco, molto gentile, mi offre un passaggio in scooter a Fira. Apprezzo, ringrazio, ma rifiuto.
Non accettare passaggi dagli sconosciuti, diceva la Mamma.
E poi...
"Fai ogni giorno qualcosa che ti spaventi...", dice Vonnegut.
Eh beh, se lo dice lui! Sbaglio strada e chi incontro? Cani randagi che vengono verso di me.
Aiuto! Oddio, sono scheletri ricoperti di pelle, il pelo e sporco, sembra bagnato, uno di questi mostra i denti e ringhia. Mi spavento, ma cerco di non mostrarlo. Mi fermo. Loro si avvicinano e si bloccano a dieci metri. Ci guardiamo per alcuni secondi nei quali il terrore s'impossessa di me. Uno di loro si gira, va per la sua strada e gli altri lo seguono.
Ufff...
Paura, sì, ho avuto paura.
Sei incosciente, mi dicono Guido e Carlotta, non hai il senso del pericolo...
Avrebbero ragione questa volta. In quella zona isolata del paese non avrei dovuto andare sola.
Camminare è dopante.
Non appagata dalle tre ore di cammino della mattina, nel pomeriggio vado a FIRA. Altre due ore per sentieri con una vista sul mare magnifica.
Santorini all'inizio di ottobre è perfetta da visitare: poca gente e temperatura ideale.
Carlotta mi sta aspettando in hotel.
- Ma dove sei stata, non sei stanca? Sei in giro da stamattina.
- Stanca? Un po', ma piena di bellezza.
Chiara, 26 ottobre 2017
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