Cap. 6 parte 2 Mr. doppietta
"La vittoria è nelle mie vene..."
Le urla dei tifosi accorsi per sostenere la propria squadra invadevano lo stadio facendolo tremare, i giocatori dell'Inter correvano da una parte all'altra del campo cercando il guizzo, un'idea, un'imbucata che li avrebbe portati in vantaggio.
Il gol del pareggio del Verona li per li, li aveva storditi; non se lo aspettavano questo era evidente dai loro volti.
Trovare l'assetto, la quadra perfetta, la strategia vincente che avrebbe portato i neo campioni d'Italia a dominare lo scontro, una vittoria importante per dimostrare a tutti e in primis a se stessi che senza Lukaku, Christian e Achraf erano ancora l'Armaggedon capace di affrontare qualsiasi sfida.
Sasha era seduta in panchina accanto agli atri membri dello staff, i suoi occhi seguivano con attenzione i movimenti dei ragazzi, vedeva la frustrazione dipinta nei loro volti, avevano creato tanto, soprattutto la nuova coppia d'attacco formata da Lautaro e Dzeko, ma i giocatori del Verona avevano capito come bloccarli, per non parlare del loro portiere che aveva parato la conclusione quasi a colpo sicuro di Alessandro Bastoni.
Il mister durante l'intervallo aveva cercato di rassicurarli e spronarli come un padre avrebbe fatto con i propri figli, credendo fermamente nella squadra e nei singoli, ma fermandosi a parlare con la persona che aveva voluto fortemente nella sua avventura in nero azzurro: Joaquin Correa.
La donna si era messa subito a disposizione del mister e dei ragazzi che sarebbero dovuti entrare nel secondo tempo, aveva seguito con attenzione gli esercizi di riscaldamento ai lati della propria panchina.
I minuti scorrevano, la porta della squadra di casa rimaneva inviolata, così come quella della sua avversaria, Joaquin seguiva con attenzione i suoi nuovi compagni, moriva dalla voglia di calcare quel prato verde, sognava di segnare la rete del vantaggio, di sentire i suoi nuovi tifosi urlare di gioia il suo nome, le gambe non riuscivano a stare a ferme, l'adrenalina scorreva prepotente nelle sue vene rendendolo a tratti nervoso, solo gli occhi verdi di Alexandra sapevano ristabilire la calma nel suo cuore in tumulto, non avevano bisogno di parole quei due, si capivano anche solo guardandosi, un codice cifrato che solo loro due sapevano decifrare.
« Correa tocca a te!» il secondo del mister lo chiamò a gran voce interrompendo i suoi pensieri.
« Sono pronto!» si alzò e fece volare letteralmente la pettorina gialla che avevano indosso, si aggiustò i calzettoni, uno sguardo fugace alla curva che lo stava acclamando a gran voce appena visto movimento nella panchina nero azzurra. « Dottoressa guardami!» due parole veloci, volate nel vento ma arrivate dritte al cuore della donna che piegò il capo in segno d'assenso.
« Entra e spacca tutto!» si era alzata in piedi, applaudendo alla sua entrata in campo, infondendogli una carica fuori dal normale, per la sua squadra, per lei avrebbe segnato e portato all'Inter la sua prima vittoria fuori casa.
Uno sguardo veloce alla lavagnetta degli schemi, uno sguardo d'intesa con il mister ed ecco che lo speaker faceva risuonare il suo nome per tutto lo stadio, il momento era arrivato, la sua avventura all'Inter era iniziata.
Un pensiero alla sua cara nonna scomparsa da poco, il segno della croce per protezione ed eccolo che il nuovo numero diciannove aveva calpestato l'erba verde dello stadio di Verona.
Subito i suoi occhi cercarono quelli di suo fratello Lautaro che gli sorrise incoraggiante prima di lasciargli il posto, Nicolò si avvicinò facendogli poi un occhiolino e subito il moro si aggiustò velocemente la maglietta, una sola contava adesso; segnare.
Joaquin si muoveva in maniera sinuosa tra le linee avversarie, ubriacandoli, come un boa si muoveva silenzioso, rompendo ogni schema dell'avversario che iniziava ad arrancare mentre l'Inter sembrava aver trovato nuova linfa con l'ingresso di giocatori del calibro dell'argentino e del cileno.
Infatti fu da un lancio lungo profondo di Arturo Vidal che scatenò la velocità di Matteo Darmian che crossò preciso sulla testa del Tucu che la insaccò in rete facendo esplodere il settore ospiti dello stadio.
Ogni persona presente in panchina esultò a quella magia, perfino Inzaghi corse dal suo pupillo per abbracciarlo assieme ai ragazzi, mentre Sasha saltellava elettrizzata assieme a Marcelo.
« Bravo il novellino eh...» il croato sorrise malizioso in sua direzione facendola arrossire come una scolaretta beccata a copiare durante un compito in classe.
«Si, niente male...» tossicchiò cercando di dissimulare i suoi reali sentimenti, mentre dentro di sé il suo cuore batteva come un cavallo libero nelle pampas. « Brozo non sarai mica geloso perché Nico è corso ad abbracciarlo?» lo canzonò sapendo quanto quei due fossero legati, nessuno toccava il suo fratellino.
«E tu, doc perché hai le guanciotte rosse?» gliele pizzicò tenendo una porzione di pelle tra le dita, proprio come faceva con la sua piccolina.
«Marcelo, smettila di prendermi in giro e piuttosto guarda la partita!» si risiedette composta in panchina attenta ai movimenti dei suoi ragazzi.
Finalmente erano di nuovo in vantaggio e Joaquin era in grandissima forma, si liberava con facilità dei suoi avversari e si muoveva veloce tra le linee della difesa scardinandola incantando ogni persona presente allo stadio.
Ormai i minuti finali del recupero stavano finendo, ma il sardo e l'argentino si stavano divertendo e non avevano intenzione di finirla, non senza aver concluso il loro piano. Cosi improvvisamente Barella si liberò del suo marcatore, tocco per l'argentino che calciò un perfetto diagonale rasoterra che si insaccò alla destra del portiere segnando in questo modo la sua doppietta personale.
Appena liberato dall'abbraccio dei compagni, si tirò su la maglietta mostrando un'altra maglietta bianca con una scritta che occupava tutto il suo torace e che fece mancare di un battito ad Alexandra.
« Me dejas el aliento...» era proprio questa la sensazione che stava provando la ragazza che si era alzata come una molla dal suo posto appena il giocatore aveva mostrato la scritta. Gli occhi erano diventati improvvisamente liquidi e lo sguardo non riusciva a mettere ben a fuoco la scena davanti a sé, sentiva solo il rimbombo del suo cuore nelle orecchie che batteva impazzito nel suo torace.
Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per lei, Joaquin guardava la curva ringraziando i suoi tifosi ma con la coda dell'occhio non perdeva di vista la sua dottoressa.
« Hai spaccato hermano!!» Nicolò gli saltò sulla schiena fomentando la curva che urlava a gran voce il suo nome. « Hai visto Sasha?»la indicò piegando impercettibilmente il capo, mentre gli occhi pece dell'argentino si legarono a quelli smeraldo che lo guardavano emozionati e lucenti proprio come le pietre a cui venivano spesso accostati.
Il fischio finale decretò la fine della partita e la vittoria per 3 a 1 dell'Inter che vinceva la sua prima partita fuori casa e conquistava tre punti preziosi per la lotta allo scudetto e la conquista della seconda stella.
Joaquin e i ragazzi si diressero sotto la curva per la solita ola che compivano sempre per ogni vittoria. Mentre il mister e il suo staff entravano in campo abbracciando ogni giocatore felici ed entusiasti del risultato a loro favore.
Sasha camminava a passi quasi barcollanti verso il campo ancora stordita da quello che aveva provato poco prima ed ecco che il fautore di quelle emozioni si palesava davanti ai suoi occhi, tutto sudato e con un sorriso da mozzare il fiato.
« Dottoressa allora piaciuta la partita?» si affiancò alla bionda sorridendo malandrino mentre volontariamente faceva sfiorare le loro mani, afferrando per pochi secondi le sue dita piccoline, provocandole una serie di infiniti brividi che lo fecero ghignare maliziosamente. « Me dejas de aliento Alexandra...» glielo soffiò praticamente sulla pelle del collo mentre la stringeva a sé come aveva fatto poco prima con i suoi compagni e il suo mister.
« Tu sei tutto matto...» scosse la testa imbarazzata mentre la risata del ragazzo le arrivava dritta al cuore riscaldandolo.
Angolo autrice ....
Buonasera splendori, scusate per il ritardo ma purtroppo le feste si avvicinano e sono indaffarata come non mai, finalmente oggi ho trovato un po' di tempo per scrivere e le parole sono volate nel mia mente ed ecco qui la famosa parte 2.
Joaquin entra nel secondo tempo e come molti di voi ricorderanno fa un esordio da togliere il fiato! XD
Proprio quello che ha scritto nella sua maglietta e che mostra allo scadere dei minuti di recupero e che portano alla vittoria la sua Inter.
E Sasha? Oltre che essere perculata la Marcelo ( ormai lo stanno capendo tutti! 😂😂) è lei a rimanere senza fiato alla vista della dedica e ora?
Abbiamo un forte avvicinamento tra i due, in cosa si trasformerà? Ma soprattutto il presidente come prenderà tutto ciò?
In attesa del nuovo capitolo, vi ringrazio per il tempo che dedicate al mio libro, ai commenti che lasciate e ai lettori silenziosi.
Vi auguro di poter trascorrere le vostre vacanze in serenità e con le vostre famiglie, noi ci vediamo al prossimo capitolo.
Mari
P.s. Campioni d'inverno!!! 🖤💙💣💣💣
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro