Cap.5 Scelte
"...Non c'è niente come noi,
Non c'è niente come me e te ..."
Si dice che la notte porti consigli, ma ad Alexandra avevano lasciato solo una forte emicrania e due occhiaie nere sotto gli occhi facendola assomigliare a un cucciolo di panda come quelli visti nei documentari in televisione.
Quella mattina non ce la faceva più a rigirarsi tra le morbide coperte ripensando a cosa sarebbe potuto succedere se Nicolò non li avesse interrotti. Nella sua testa erano indelebili come fotogrammi quelle mani calde e forti, il respiro spezzato e il cuore che galoppava impazzito nel suo petto.
Quegli occhi simili a braci ardenti l'avevano tormentata tutta la notte a nulla era servito la camomilla o le chiacchiere post cena con il suo migliore amico; nessuno era in grado di toglierli dalla mente quell'uomo dal sorriso dolce e lo sguardo malizioso.
Così aveva deciso di approfittare della palestra deserta e di utilizzare al meglio quelle meravigliose attrezzature all'avanguardia. Aveva bisogno di pensare, di capire come gestire questa nuova situazione.
Alexandra era sempre stata ligia al suo lavoro, nessuna sbavatura sul suo curriculum immacolato, aveva anteposto ogni cosa per il bene dell'Inter; della sua famiglia.
Da quando era arrivato Joaquin stava mettendo in discussione il suo intero mondo, sapeva quanto Steven e la società fossero severi riguardo alle implicazioni amorose tra giocatori e personale dello staff e lei era stata la prima ad accettare quel patto, ma adesso le sembrava quasi soffocante, catene che si stringevano attorno al suo cuore senza via di scampo.
Perché stare tra le sue braccia era così maledettamente bello e così fottuttamente sbagliato allo stesso tempo?
« Has decidido matarme Dottoressa?» il protagonista dei suoi pensieri si materializzò davanti ai suoi occhi e per poco non rischiava di finire ai suoi piedi facendo una rovinosa caduta dal tapis roulant.
« Buenos dias Sasha..» si appoggiò con la spalla alla porta per osservarla meglio, i capelli biondi erano raccolti in una coda alta rivelando un collo sinuoso, il top blu fasciava perfettamente le sue forme generose rendendo il seno più alto e sodo e quei leggins sportivi erano il colpo di grazia visto che non lasciavano niente all'immaginazione e lui avido scorreva il suo sguardo percorrendo quelle curve che lo invitavano ad avvicinarsi e accarezzare quella pelle che sembrava pura seta. E lo avrebbe fatto se solo gli occhi di Alexandra non fossero così freddi e distaccati.
«E tu che ci fai qui?» scese con agilità dall'attrezzo per poi afferrare la bottiglietta di acqua posata accanto al suo borsone. Aveva bisogno di rimanere lucida, di non cedere alle emozioni come una qualsiasi ragazzina in preda agli ormoni in subbuglio.
Ma come si faceva a mantenere un contegno quando l'oggetto dei tuoi desideri più nascosti e intimi si presentava in palestra senza maglietta mostrando con sfacciata sicurezza i suoi addominali perfetti e quella pelle baciata dal sole.
« È la palestra della squadra e ho pensato di venire ad allenarmi approfittando che non ci fosse nessuno, ma non sono mai stato così contento di essermi sbagliato e di aver trovato te, così possiamo riprendere il discorso dell'altra sera non credi?» ghignò malizioso quando la beccò guardarlo con quegli occhi lucidi e febbricitanti dell'altra sera. Sapeva l'effetto e il potere che aveva sul gentil sesso e lo sfruttava a suo vantaggio; così si avvicinò lentamente come un leone pronto a balzare sulla sua preda.
« Ecco, a proposito di quello che stava per succedere...» inconsciamente indietreggiò di un paio di passi mordendosi il labbro inferiore incapace di esprimere a parole quello che il cuore gli stava urlando « Non deve più accadere, io sono il tuo medico e tu sei un giocatore della squadra per cui lavoro. Non ci potrà mai essere nulla tra me e te..» e così diede retta al suo cervello, scegliendo di rinchiudere in un cassetto le proprie emozioni, spegnendo quel fuoco che bruciava nel suo petto.
« Dottoressa ahi, ahi» avanzava fiero per niente scalfito da quel rifiuto , lui sapeva la verità gliel'aveva detta il suo corpo « sei una pessima mentirosa!» le mani si posizionarono ai lati della testa della bionda che spalle al muro ormai non aveva più via di scampo e il respiro le si mozzò quando lui si abbassò lentamente percorrendo con la punta del naso il profilo del suo volto. « Come si dice? Ah si, bugiarda...» glielo soffiò direttamente nel orecchio tanto provocandole un brivido lungo la schiena tanto che dovette mordersi l'interno della guancia per non gemere a quella vicinanza pericolosa.
«Non...» cercò di incamerare più aria possibile, sembrava che avessero acceso di colpo il riscaldamento della palestra e lei faticava a rimanere lucida.« sono una bugiarda!» le piccole mani cercarono di spingerlo lontano ma senza risultati, Joaquin non si era spostato di un millimetro, ma anzi si era avvicinato e aveva bloccato le sue mani sul suo torace, proprio dove il suo cuore batteva veloce come neanche nelle partite gli succedeva. « Devi smetterla...Ti prego» soffiò queste ultime parole abbassando lo sguardo sconfitta.
« Lo senti non è vero nena?» le alzò il viso incontrando quegli smeraldi che gli fecero mancare un battito. « Non batte così nemmeno quando segno durante la partita!» appoggiò la fronte alla sua chiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni il suo profumo. « Sasha, potrai mentire con le parole, ma il tuo corpo ti tradisce, come ieri sera, non ero da solo su quella terrazza, perché non lo vuoi ammettere?» continuava a parlare abbattendo una per una le sue difese « Non lo so che cosa significa questa cosa tra di noi, ma non voglio rinunciarci e non dovresti neanche tu!»
« È tutto sbagliato Joaquin...» un sospiro tremante abbandonò le labbra « Non possiamo, perché non lo capisci?» aprì la mano come se avesse voluto rubare e tenere ancora un pochino per sè quei battiti così caldi e passionali. « Non permetterò a nessuno dei due di mandare tutto a puttane, non adesso che l'Inter e Steven hanno bisogno di noi per combattere e vincere la seconda stella, mi dispiace Jo...» si liberò dalla sua stretta e corse al di fuori della palestra lasciandosi scivolare sulla porta dello spogliatoio mentre una lacrima bagnava la guancia morendo tra le sue labbra.
Il moro era rimasto spiazzato non tanto dal rifiuto, ma dalle lacrime che aveva intravisto nel volto della sua Alexandra. Lo sapeva anche lui che quello che stava facendo era pericoloso e incosciente stava mettendo a repentaglio tutto quello per cui aveva ottenuto, il suo status di top player solo per quegli occhioni verdi come il più bello degli smeraldi, ma era più forte di lui non riusciva a non viversi le cose appieno, schiavo delle proprie emozioni e delle proprie passioni. Era così diverso dalla sua dottoressa, sempre cosi pacata e riflessiva.
Ghiaccio e fuoco potevano convivere o si sarebbero uccisi a vicenda?
« Hermanito, ho visto Sasha correre tra i corridoi si può sapere che sta succedendo?» Lautaro e Nicolò erano appena entrati in palestra e dalla faccia del loro amico potevano intuire che qualcosa fosse andato storto e che proprio la dottoressa fosse la causa del suo malumore. « Io te l'avevo..» non riuscì a finire la frase che subito gli occhi nocciola del sardo lo fulminarono facendolo sbuffare e alzare gli occhi al cielo. « E certo, proteggilo sempre mi raccomando!»
« Lauti, chiudi quella cazzo di bocca, adesso non è il momento non vedi?» si sedette per terra accanto al Tucu che lo ringraziò con un cenno del capo. « Jo, ti va di raccontarci che cosa è successo? Ti ho lasciato con un quasi bacio e ti ritrovo con gli occhi lucidi della mia amica...» lo osservò preoccupato, non andava affatto bene quello che vedeva.
«Ieri sera era ieri sera amico mio, oggi è cambiato tutto e lei ha semplicemente messo le cose in chiaro. Ha detto che lei è il nostro medico e che non permetterà alla mia impulsività di rovinare la mia e la sua carriera. » colpì con un pugno il tappetino accanto a sé. « Solo che...» un sospiro pieno di frustrazione fuoriuscì dalla sua labbra.
« Lei ti piace e non sai come uscirne...»Lautaro lo osservò attentamente, non c'era bisogno di parole tra di loro si capivano con uno sguardo e purtroppo in quelle pozze scure che erano gli occhi di suo fratello ci lesse qualcosa che ancora nemmeno lui era pronto per accettare; qualcosa che avrebbe provocato un cataclisma di eventi disastrosi che avrebbero cambiato per sempre le loro esistenze.
« Jojo, lei ti piace e anche tanto da quanto abbiamo visto e lo stesso lo prova Sasha quindi alzati e combatti. Se la vuoi devi avere le palle di rischiare tutto quello per cui hai sputato sangue, grondato sudore e fatto sacrifici. Se tu sei pronto e sicuro di questo, corri se no ha ragione Alexandra e lasciala stare!» dopo aver ascoltato quel discorso quello sguardo era tornato a bruciare sicuro di sè.
« Ho capito cosa devo fare!» Joaquin aveva fatto la sua scelta sotto lo sguardo dei suoi due migliori amici che sorridevano contenti di aver ritrovato il loro fratello.
« Lo sai che adesso ci metteremo tutti nei guai vero?» Lautaro incrociò le braccia al petto osservando il suo centrocampista con sguardo critico.
« Su Lauti, be positive! Sono sicuro che andrà tutto bene e poi ci siamo noi a proteggerli no?» gli fece l'occhiolino raccogliendo la felpa che Alexandra aveva abbandonato sul tapis roulant. « Basterà solo che Zhang non venga a saperlo e tutto andrà liscio come l'olio...»
« Mi farete diventare calvo me lo sento! Speriamo solo che il tuo essere positivo non porti una catastrofe dietro l'altra!» scosse la testa rassegnato.
« Però, sono due anime gemelle, guarda quel testone ha dimenticato la felpa sulla panca...» sorrise in direzione del suo compagno di squadra andando a raccoglierla « Muoviamoci, oggi ci aspettano le registrazioni del Verona! Mr. Inzaghi ci uccide se non arriviamo puntuali e bisogna che ritroviamo Romeo prima che lo metta fuori rosa perché troppo impegnato a cercare la sua Giulietta!» si lasciarono alle spalle la palestra e i problemi pronti a concentrarsi per la prima di campionato .
Angolo autrice...
Ma buongiorno splendori come state?
Spero tutto bene, come prima cosa volevo fare a voi e alle vostre famiglie gli auguri di una buona immacolata. Come seconda cosa ecco qui una bellissima sorpresa, il nuovo capitolo è qui fresco fresco per voi!
Vi chiederete il perché? Beh semplice questo week- end sono impegnatissima tra trasloco ed esame e quindi non potevo dedicargli il giusto tempo così piuttosto che lasciarvi senza capitolo, ho preferito scriverlo adesso!
Anche perché Alexandra e Joaquin proprio non volevano lasciarmi stare! XD
Ma partiamo da questo nuovo capitolo, beh per chi si aspettava scintille purtroppo si deve ricredere, Alexandra è combattuta tra il suo lavoro e il suo cuore, Jo non gli è indifferente però tutto questo non vale il suo lavoro, la sua credibilità almeno questo è quello che si racconta fino a che il protagonista dei suoi pensieri compare in palestra, senza maglietta ( ah Jojo colpo basso questo) e gli ormoni della poveretta fanno un giro immenso sulle montagne russe XD
Peccato che sembra prevalere la ragione sul cuore anche se l'argentino le prova tutte per farle ammettere la verità, tanto che la dottoressa esce in lacrime dalla palestra ed ecco arrivare in soccorso del suo hermanito Lautaro, prossimo alla calvizia XD e Nicolò che con un discorso da grande Capitano sprona il suo bomber in modo tale che non abbia pensieri per la prima di campionato.
Poi come ha detto Bare, "basta che il presidente non lo sappia no?" 😅😅
Come sempre ringrazio di cuore ogni mio lettore da quello silenzioso a quello più attivo e non mi resta che leggere le vostre fantastiche teoria e darvi appuntamento al prossimo capitolo.
Un abbraccio
Mari
Tucu riprenditi presto! Ti aspettiamo in campo pronti a esultare per ogni tua prodezza! 🖤💙
Nicolò lo sappiamo che sei impulsivo e che daresti tutto per la maglia, ma una bella tisanina la prossima volta prima di entrare in campo! Abbiamo bisogno di te! 😤🖤💙
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