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Cap. 3 Icaro


"Mentre ti guardo tu,
Sei bella da confondere
Sei il sole visto da vicino
Un fuoco che mi brucia vivo..."

L'ufficio di Alexandra si trovava al piano di sopra, accanto a quello del presidente, dei direttori sportivi e quello dell'allenatore.
Sasha saliva le scale sentendo dietro di sé lo sbuffo continuo di Steven subito dietro di lei, ancora non aveva mandato giù quel piccolo scambio di opinioni con il nuovo numero diciannove e adesso a subirne le conseguenze era la povera dottoressa che finalmente arrivata nel suo ufficio si lanciò sui documenti impilati ordinatamente sulla scrivania pur di scappare all'umore nero del suo migliore amico.
Ma purtroppo per lei, il presidente si sedette sulle sedie e incrociò le braccia al petto aspettando che la sua Sasha gli desse attenzioni.

«Steven basta! Non è successo nulla di grave, quanto la fai lunga per una battuta !» alzò gli occhi incastrandoli in quelli pece, provocando al povero uomo il solito accelerare del suo battito cardiaco.

«Vorrei ricordati che io sono il presidente e lui è un giocatore della mia squadra e non si deve permettere di mancarti di rispetto!» sbattè la mano sulla scrivania di vetro provocando un rumore sordo che rimbombò per l'ufficio.

«Presidente stai attento per favore, mi basta Lautaro in infermeria grazie!» gli prese delicatamente la mano tra le sue, sorridendo dolcemente e il moro questa volta potè sentire il suo cuore perdere un battito e le sue guance tingersi appena di un rosa più scuro.

Era più forte di lui, ci si perdeva ogni volta dentro quelle pozze di smeraldo che brillavano illuminate dal sole, per non parlare di quel sorriso che dedicava solo a lui, quel semplice gesto gli scaldava il cuore arrivando persino a scioglierlo come il sole faceva con la neve.
Si perché per lui quella donna era la stella più brillante, aveva bisogno di lei in ogni istante, era il suo ossigeno puro in una giornata nera, sapeva sempre come trasformare ogni cosa, rendendola più bella e unica.
Ad interrompere il suo monologo interiore ci pensarono Beppe, Piero e Javier che lo chiamarono per la solita riunione del bilancio, così salutò la sua bionda con un bacio sulla guancia e seguì i tre nel suo ufficio.

Alexandra controllò ancora una volta i fascicoli prima di scendere verso il campo d'allenamento dove già sentiva le grida dei ragazzi che giocavano.
Sentiva nell'aria una carica d'elettrica spaventosa man mano che si avvicinava al prato verde, ed eccoli lì divisi in due squadre, la partitella post allenamento era d'obbligo per caricare i ragazzi ed era un ottimo modo per controllare i nuovi schemi ideati dal mister. Si andò a sedere in panchina, lasciando controllando i suoi ragazzi, appuntandosi ogni cosa nel suo inseparabile block notes; mancava poco alla prima partita da campioni d'Italia e assolutamente non dovevano fare brutta figura di fronte ai loro tifosi.
Improvvisamente il suo sguardo si concentrò sull'azione solista di Correa che scartava con una naturalezza fuori dal comune i suoi compagni, sembrava che il pallone fosse incollato al suo piede e quel fuoco che brillava nei suoi occhi rendevano impossibile distogliere lo sguardo da quel ragazzo che sembrava divertirsi come un bambino con il pallone. Il moro si accorse di Edin e con un passaggio millimetrico gli passò la palla nel suo piede preferito e il bosniaco la insaccò nella rete di Radu.

Wow, che assist perfetto! Conosce anche già il piede del suo compagno di reparto, non era facile scartare Nicolò e lui l'ha fatto con una semplicità disarmante...

«Dottoressa finalmente sei tornata! C'è troppo testosterone alla Pinetina!» Marcelo si avvicinò correndo seguito dall'inseparabile Nicolò, facendo voltare tutti verso la sua direzione.

« Eccoli qui, i miei combina guai preferiti! E chi vi prepara se no alla prima di campionato? Senza di me siete persi lo so!» uno splendido sorriso si espanse nel suo volto di porcellana mentre veniva stritolata dalle braccia dei due amici.

«Brozo e Bare ritornate qui e portate qui la dottoressa cosi potete ritornare ai vostri esercizi!» Il mister con la mano la invitò a centro campo dove tutti i ragazzi si erano fermati osservando la nuova arrivata.

«Dove stai andando tu?» Lautaro agguantò dalla maglietta il suo amico che già era pronto ad andare verso la bionda. « Devo ripeterti che Sasha non si tocca?» lo fulminò con i suoi occhi scuri gemelli di quelli di Joaquin.

«Volevo fare il gentiluomo e accompagnarla dal mister, ha i tacchi e non vorrei che cadesse.» sbuffò scocciato tentando di liberarsi dalla presa d'acciaio del suo migliore amico.

«Ah che dolce che sei princesa!» Strinse più forte la presa sorridendo in modo sarcastico. «ma ci sono già Brozo e Bare ad aiutarla; fai il bravo e rimani vicino al tuo Lauti, tanto sta arrivando vedi?» la indicò mentre Jo non si perdeva neanche un dettaglio di quella donna, rimanendo colpito questa volta dal sorriso che sfoggiava ascoltando le chiacchiere infinite dei suoi nuovi compagni.

«Buongiorno Mister Inzaghi, io sono Alexandra, il medico sportivo e con il suo permesso vorrei lavorare un po' con gli attaccanti nuovi così posso stilare al meglio gli esercizi da dare al suo secondo.» porse educatamente la mano, ma l'uomo la tirò dal braccio abbracciandola calorosamente, stupendola ma ricambiando la stretta.

«Chiamami Simone, non sopporto tutte queste formalità, siamo una famiglia dobbiamo lavorare tutti per il bene dell'Inter quindi niente mister Inzaghi. » sciolse l'abbraccio continuando a guardarla negli occhi, prima di essere interrotto dalla voce con un accento sardo che aveva imparato a riconoscere subito.

«Quindi possiamo chiamarti anche noi Simone?» sorrise sornione rivolto al mister prima sentire il dolce colpetto che il suo capitano gli aveva tirato sulla nuca, facendo scoppiare a ridere tutta la squadra compresa Sasha che scosse la testa rassegnata alle uscite di Nicolò.

«Grazie Samir! Secondo me, non hai contato bene i tuoi giri di campo, ne mancano ancora una ventina Nico!» sorrise sornione indicando al povero malcapitato il campo. «Alexandra te li concedo volentieri tanto loro avevano finito, poi ci vediamo nel mio ufficio per la riunione, avrei piacere che ci fossi anche tu!» le fece l'occhiolino prima di ritornare ai suoi ragazzi.

« Non mi è mai piaciuto così tanto il mio ruolo come in questo momento! Dovresti mollarmi torito, io ho da fare adesso!» gli occhi pece di Jo sembrarono brillare di pura vittoria verso il suo compagno, mentre si inumidiva le labbra; finalmente avrebbe potuto fare la sua mossa.

«Simone, mi servirebbe anche Lautaro Martinez, con il fisioterapista abbiamo ideato i nuovi esercizi per farlo tornare in forma per la seconda di campionato. » lo sguardo della bionda bruciava di determinazione e la cosa meravigliò l'uomo davanti a lei, sapeva della bravura e della dedizione della donna alla squadra, ma provarlo in prima persona era tutta un'altra storia, adesso capiva come Antonio non se ne voleva separare, il suo entusiasmo e determinazione erano una linfa per i ragazzi e per chiunque le ruotasse attorno.

«Perfetto, a dopo Alexandra e ragazzi comportatevi bene con la dottoressa!» li ammonì con lo sguardo uno per uno.

«Oh, vengo anch'io Tucu, su andiamo Sasha ci sta aspettando!» scoppiò a ridere sentendo l'imprecazione tra i denti del suo amico, che a testa bassa seguiva gli altri verso la palestra.

La donna aspettò i due argentini e si mise nel mezzo, iniziando a spiegare in modo dettagliato gli esercizi al numero dieci; Lautaro doveva risolvere al più presto presto quel problema muscolare, l'Inter aveva bisogno dei suoi gol e del suo carisma, mentre con la coda dell'occhio non poteva fare a meno di osservare il nuovo arrivato, sentendo un brivido lungo la schiena quando venne beccata dall'uomo e i loro occhi si persero gli uni dentro gli altri dimenticandosi di tutto il resto, tanto che venne richiamata dal tossicchiare alla sua sinistra, in questo modo non vide l'occhiata omicida che proveniva da Joaquin diretta verso il suo migliore amico che sorrise angelicamente in netta contrapposizione del broncio che aveva messo su il numero diciannove.


Angolo autrice...

Buonasera splendori, come state? Io come sempre incasinata XD adesso anche versione casalinga disperata ... 🤣🤣
Ma bando alle ciance e ciancio alla bande, e parliamo del capitolo. Un capitolo che ci fa capire un po' di più la posizione di Alexandra all'interno della squadra, la sua determinazione colpisce persino mister Inzaghi XD
Medico sportivo altamente qualificato, ma anche amica dei ragazzi come abbiamo visto con Marcelo e Nicolò ( p.s. impossibile non esserci amici, sono due comiche viventi, se non ci credete guardate un po' di storie su questi due...risate assicurate)
E Steven?
Il presidente non l'ha ancora digerita, ma quando Sasha si preoccupa per lui, va letteralmente in brodo di giuggiole, si perde in quegli occhioni, peccato che i suoi collaboratori hanno piani diversi e lo rapiscono per la riunione del bilancio.
E Joaquin?
Beh il bell'argentino si sta ambientando proprio bene e si diverte dietro il suo pallone tanto che Alexandra ne rimane affascinata non riuscendo a staccargli gli occhi di dosso, e lo stesso fa Jo che appena la vede era subito pronto ad accompagnarla a centro campo, peccato che non abbia fatto i conti con il toro che lo blocca in una morsa d'acciaio peggio di un wrestler XD
Ma questa sembra essere la sua giornata visto che Sasha chiama a  raccolta i nuovi attaccanti e così si becca una sessione extra di palestra, ma almeno potrà starle accanto ...😜 sempre se Lautaro lo molli per un secondo... 🤣🤣
Che succederà adesso? Joaquin e Sasha nella stessa stanza, qualcuno farà presente ai due che non sono da soli XD oppure nessuno avrà il coraggio di interrompere quei sguardi complici..
La prima partita di campionato si sta avvicinando...
Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo capitolo e come sempre ringrazio di cuore tutti coloro che dedicano un po' del proprio tempo a leggere la mia storia.

Simone Inzaghi aka  Mister Simone Inzaghi

Marcelo Brozovic - - Nicolò Barella

Joaquin Correa - Lautaro Martinez

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