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Cap.2 Occhi verdi




"Occhi verdi ,
Sono venuto qui con un peso
e sembra molto più leggero
adesso che ti ho incontrato..."

La strada che collegava l'albergo alla pinetina non gli era sembrata più corta di così, Joaquin scese dalla sua auto fermandosi ad osservare ancora una volta il suo sogno divenuto realtà.
Il centro sportivo Suning si estendeva per chilometri, un oasi verde ai margini del Parco della Pineta di Appiano Gentile. La clubhouse dove alloggiavano i giocatori della prima squadra era ben visibile davanti a sé, l'odore dell'erba riempiva l'aria, odore di casa, di sfide nuove e il sangue ribolliva nelle vene al solo pensare di poter scendere in campo sentendo urlare il suo nome dalla curva nord.
Finalmente era un giocatore dell'Inter, poteva vestire i colori che da bambino aveva solo sfiorato, dopo tanti sacrifici eccolo lì insieme ai suoi nuovi compagni, pronto a vivere il suo destino.

«Hola hermanito!» la voce inconfondibile di Lautaro lo fece voltare e sorridere istantaneamente. Eccolo, il toro con la sua pettinatura inconfondibile e quel ghigno da eterno bambino che aveva sul volto. « Bello vero?» toccò lo stemma tricolore con il numero 19, il loro scudetto, la rivincita dopo tanti sacrifici.

« Hola hermano! Bello davvero! Ma sai cosa può renderlo più bello?» con il braccio gli strinse il collo giocosamente, quei due erano inseparabili, la metà dell'altra medaglia ed ora sarebbero stati compagni di squadra. « il numero 20, quello che conquisteremo insieme El torito!» si batterono i pugni nella loro mossa "speciale", per poi spintonarsi fino all'entrata come due ragazzini prima di entrare in classe.

Un rumore di tacchi e una risata cristallina lo fece bloccare nel bel mezzo dell'ingresso, gli occhi di Joquin si immersero in quelli ghiacciati di Alexandra che seduta al bar con Steven prendeva uno dei tanti caffè che avrebbe preso nel corso della giornata.
Il giocatore era rimasto folgorato dalla bellezza algida della bionda tanto da rimanere senza fiato per fortuna a risvegliarlo da quella specie di trance ci aveva pensato la gomitata al fianco tirata da Lautaro.

«Oh! Stai sbavando, ricomponiti Jo...» si allontanò dall'amico per abbracciare la ragazza che si era alzata per andargli in contro. «Sasha, finalmente sei tornata! Sentivamo tutti la mancanza delle tue bacchettate!» le scombinò i capelli affettuosamente, sotto lo sguardo divertito del presidente che li osservava.

«Martinez! Sei sempre il solito, neanche diventare papà ti ha calmato un pochino...» scosse la testa rassegnata a quel ciclone che era il loro numero 10, mentre un brivido percorse la sua schiena trovando ancora una volta quello sguardo cosi profondo su di sé.

Il nero della notte, ipnotico e oscuro si scontrava con le iridi più che chiare che avesse mai visto, così simili ai verdi prati della sua Argentina.
I capelli biondi ricordavano il sole caldo e splendente della sua terra natia, impossibile non essere attratto dalla donna più bella che avesse mai visto.
Joaquin venne risvegliato dalla voce del suo nuovo presidente che lo chiamava a gran voce, così si avvicinò ai tre e con il suo migliore sorriso si presentò ai nuovi arrivati scoprendo che la donna  non era altro che il medico sportivo della squadra.

«Ciao Joaquin, sono Alexandra Petrova» gli porse la mano  «medico sportivo dell'Inter, finalmente ti conosco dal vivo, il tuo nome ti precede! Sono sicura che faremmo un buon lavoro assieme!» ricambiò la stretta sentendo un brivido percorrerle la schiena al solo contatto delle loro mani.

«Hola senorita! Io sono Joaquin Correa, ma tu sembri conoscermi già bene!» le schiacciò l'occhiolino sorridendo in modo malandrino cosa che fece accigliare subito la donna davanti a sé e il presidente Zhang che alzò il sopracciglio studiando il nuovo arrivato.

«La dottoressa Petrova, ti conosce Correa perché si occupa di tutti i giocatori della squadra!» lo squadrò con superiorità. « Gli ho consegnato personalmente stamattina a casa sua il plico contenente i nuovi acquisti tra cui ci sei anche tu!» si mise in mezzo tra i due spezzando quel contatto incrociando le braccia al petto.

La tensione si tagliava con il coltello, da una parte c'erano Alexandra e Steven e dall'altra i giocatori, con Lautaro che seguiva con sguardo attento lo scambio di parole tra i due uomini. Non era una bella presentazione per il suo amico litigare con il suo presidenti i primi giorni alla Pinetina, così decise di mettere fine a quello pseudo duello che si stava svolgendo all'ingresso.

«Presidente, noi dobbiamo andare mister Inzaghi ci sta aspettando.» pose una mano sulla spalla di suo fratello per allontanarlo «Sasha ci vediamo dopo! Arrivederci e buona giornata.» quasi lo trascinò verso il corridoio che conduceva agli spogliatoi sotto lo sguardo dei due.

«Hermano! Fermati cazzo!» strattonò il braccio per liberarsi dalla morsa d'acciaio che lo stava intrappolando.« Ma si può sapere che ti prende?» Piantò i piedi facendolo fermare in mezzo al corridoio.

« A me? » rise sarcasticamente prima di guardarsi guardingo da una parte all'altra. «Cosa cazzo era quella roba di prima?» Lo fulminò con lo sguardo. «Lo sai che quello ti può sbattere in tribuna a vita? O venderti in un secondo?! Ma che ti dice la testa cazzo!» lo afferrò per il colletto della camicia mentre un ghigno poco promettente compariva sul volto del suo amico.

«Mi spieghi come fate a resistere a una del genere? Cazzo, ma è una bomba! Madre mia!» gli occhi scuri brillarono eccitati al solo ripensare a quelle curve messe in mostra dalla camicia blu elettrico e la gonna nera che lasciava intravedere quelle gambe lisce e toniche che aveva potuto vedere quando si era alzata dallo sgabello su cui era seduta.

«Oh no! Non ci pensare nemmeno, Joaquin Correa! Quella bomba sexy deve essere per te come la Madonna, Alexandra non si tocca sono stato chiaro!» lo ammonì severamente, la bionda non si toccava lo sapevano tutti che era territorio del presidente per non parlare degli immensi casini e dei molteplici scenari disastrosi che si sarebbero verificati se il suo amico ci avesse provato Sasha. 

« Madre mia, Lautaro quanto la fai lunga, va bene, ho capito la signorina Petrova non si tocca, farò il bravo rilassati però!» mostrò entrambi i palmi aperti come segno di resa al suo amico che scosse la testa già consapevole dei guai in cui si sarebbe messo il suo migliore amico.

« Joaquin giuramelo, Sasha deve essere un'amica e basta! E ora muoviti cabron, non vorrai far aspettare il tuo mister!» lo spinse verso lo spogliatoio dove ad attenderli c'erano i loro compagni.

Peccato che Lautaro non si accorse delle dita incrociate del ex giocatore del Lazio, non sapeva nemmeno lui del perché di quel gesto, ma quella donna lo aveva incuriosito e quegli occhi avevano smosso qualcosa nel suo profondo, peccato che ancora non sapeva cosa fosse, ma qualcosa gli diceva che le occasioni per scoprirlo non sarebbero tardate ad arrivare e non vedeva l'ora di segnare il suo prossimo goal.

Angolo autrice....

Buonasera splendori,
Come va? Io incasinata come al solito, esami, trasloco nella nuova casa...
Ma bando alla ciance finalmente ha fatto la sua entrata in scena Joaquin Correa, per tutti il tucu che sta facendo sognare tutti i tifosi dell'Inter, me compresa, 😍😍.
Che ne pensate della coppia Lautaro - Joaquin? Io già li adoro 🤣😍, argentini, calienti, scherzosi, un combo pericolosa che ha attirato l'attenzione della nostra dottoressa hehe e non solo, Steven sembra già sul piede di guerra, ma Jo sembra convinto di portare avanti la conoscenza con Sasha e ora che succederà durante il primo allenamento? XD qualcosa mi dice che ci saranno scintille... ma 🤫🤫🤫
Ringrazio sempre chi dedica un po' del suo tempo alla lettura della mia storia, chi vota, chi l'aggiunge tra le preferite e chi commenta.
Come sempre vi lascio le foto dei nuovi protagonisti del capitolo.
Alla prossima.

Mari

Joaquin Correa aka Joaquin Correa

Lautaro Martinez aka Lautaro Martinez

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