Cap.18 Amici per errore
"...Amici altrove, amici per errore
Allontanarti per urlare per sempre
In testa il tuo nome
È un altro viaggio mettila così
Stringimi forte che non voglio perderti..."
Steven aveva abbandonato il letto caldo dove una Mei riposava beatamente avvolta solamente da un lenzuolo e con un sorriso felice sul volto che rendeva i suoi lineamenti meno spigolosi rispetto a quando era sveglia e lo ammorbava.
La brezza marina si era alzata donando ai nostri turisti un po' di sollievo dalla calura che si respirava in quei giorni a Dubai, peccato però che il nostro Presidente sembrasse esserne immune, la gelosia lo stava corrodendo inesorabilmente, vederli tutto il giorno insieme gli faceva scoppiare il fegato, quelle carezze nascoste agli occhi di tutti ma che purtroppo lui vedeva ogni volta erano peggio di una coltellata in pieno petto.
Soffriva Steven perché era impossibile cancellare l'immagine di Sasha dal suo cuore, si struggeva come una stupida eroina di quei romanzi che amava leggere la sua fidanzata.
Fidanzata che stava usando solamente perché immaginare la sua Sasha tra le braccia di Joaquin era stato troppo, così per non pensare si era scolato non sapeva lui nemmeno quante bottiglie e almeno per qualche ora il corpo caldo di Mei aveva alleviato le sue pene.
Ma i suoi fantasmi erano tornati ad annebbiargli la testa, quelle occhiate maliziose, quei sorrisi accattivanti si ripetevano in un loop di puro sadismo nella sua mente.
In mezzo a tutta quell'oscurità , un raggio di sole illuminò i suoi pensieri, stava perdendo la sua migliore amica, il comportamento che aveva tenuto in spiaggia nei suoi confronti era stato deplorevole, quegli occhi tristi lo tormentavano, doveva parlarle, risolvere tutto il casino che aveva creato e c'era un solo modo per farlo; allontanarla da tutti solo così avrebbero chiarito e c'era un solo posto dove sarebbero stati da soli, lo yacht che aveva affittato per le vacanze.
L'uomo si vestì di fretta e scese nella hall dove chiese alla receptionist di portare un mazzo di rose bianche assieme a un piccolo biglietto nella camera della bionda.
Rilesse il biglietto e un sorriso comparve sul volto leggermente abbronzato ricordando le serate passate nel divano grande di casa Zhang a vedere film di ogni genere con birra e patatine sparse sul tavolino di vetro davanti a loro.
"Quando il suo piccolo pezzo di paradiso si era sgretolato?"
Il sole era alto nel cielo azzurro e terso, la brezza marina dava sollievo a quelle temperatura così alte, smuovendo la camicia di lino che indossava Steven ai piedi della scaletta che conduceva al suo yatch in attesa di vedere Alexandra camminare sul molo.
Allo scadere del tempo e ormai a speranze perdute, eccola che comparve la chioma bionda della donna e il cuore del presidente perse un battito.
Il suo profumo lo investì in pieno quando lo sorpassò senza degnarlo di uno sguardo, i suoi grandi occhi verdi erano coperti da occhiali neri e di questo se ne dispiacque, amava perdersi dietro le mille sfumature dei suoi occhi.
« Buongiorno Sasha» sorrise cercando di non prestare attenzione alle spalle rigide della sua migliore amica e le braccia incrociate al petto.
« Che vuoi Steven? Non ti è bastato già quella scenata che hai fatto in spiaggia!» con un mano portò gli occhiali da sole sul capo rivelando agli occhi del moro uno sguardo furente che lo fece indietreggiare istintivamente di un passo.
« Sasha, scusa sono un coglione! È questo che vuoi sentirti dire?! Sono un coglione! Ho sbagliato, non dovevo trattarti a quel modo...» si strinse i capelli neri tra le mani cercando un modo qualunque per far sciogliere quello spesso strato di ghiaccio che ricopriva le sue iridi chiare. « Non volevo io, non so che cosa mi sia preso...» si avvicinò cercando di prenderle le mani ma lei prontamente le ritrasse ancora spaventata da quello che le aveva fatto.
« Alexandra, ti prego siediti almeno...Ho fatto preparare i tuoi pancakes preferiti : sciroppo d'acero e frutti di bosco.» la guardò con gli occhi lucidi e disperati che riuscì a convincerla a restare mentre la barca prendeva il largo.
La colazione si svolse nel silenzio più assoluto, si sentiva solo il rumore delle posate e Steven non poteva accettarlo, lui era abituato alla risata cristallina della sua migliore amica, alla sue battute senza senso, ai suoi racconti non a quel silenzio assordante, a quell'aria tesa che si respirava al tavolo .
Alexandra dal canto suo era ancora arrabbiata e spaventata per quella scenata, che cosa sapeva l'uomo di fronte a lei su lei e Joaquin, forse era stata ingenua a seguire il suo cuore e voler passare le vacanze come una normale coppia senza sotterfugi o nascosti dal mondo.
Quel silenzio la rendeva nervosa, non sapeva che cosa fare, dire tutta la verità oppure l'ennesima bugia?
Il tempo sembrava essersi fermato su quello yatch e il nervoso stava aumentando tanto che il piede sotto al tavolo non smetteva di ballare mentre gli occhi del suo migliore amico sembravano essere incollati alla sua figura, così afferrò il bicchiere di champagne che Steven le aveva precedentemente versato e lo bevve tutto d'un fiato, sentendo che piano piano il suo corpo rilassarsi e la mente divenire sempre più leggera tanto che rilasciò qualche timido sorriso alla figura davanti a lei via via che il numero di bicchieri aumentavano.
« Steven, perché l'hai fatto?» la voce flebile e a tratti impastata dall'alcool ingerito lo fecero gelare sul posto. Quello sguardo vacuo e pieno di tristezza era peggio si un pugno in pieno stomaco. « Io ti voglio bene sei come un fratello per me...» una lama conficcata in pieno petto avrebbe fatto meno male, lei lo avrebbe sempre visto come un fratello, lei non lo avrebbe mai desiderato tanto quanto lui. Lei aveva scelto Joaquin e questa consapevolezza lo fece impazzire di dolore.
« Io ho fatto ogni cosa per te e tu ti innamori di lui!
Che cosa ha lui più di me Sasha, dimmelo!» una mezza risatina isterica si propagò nell'aria. « Perché non mi ami come io amo te, io lascerei tutto per te, persino Mei e invece tu hai scelto lui!» colpì forte la balaustra di ferro riproducendo un rumore sordo come il suo cuore. « Perché Alexandra mi fai questo?! » si voltò con le lacrime che solcavano il suo viso scoprendo che quello sfogo dettato dall'alcool l'aveva ascoltato solo il mare perché la sua bella dottoressa si era addormentata.
« Sei così bella Alexandra...» si avvicinò lento attento a non fare rumore voleva solo vederla da vicino, contemplare la sua bellezza eterea, osservare quelle piccole lentiggini che aveva sul naso e che solo così poteva vederle.
Steven voleva dormire vicino a lei, immaginando un presente diverso, una realtà dove lui e lei erano insieme e non esisteva nessun Correa e nessuna Mei, cullati dal dolce suono delle onde. Solo questo desiderava il presidente, più di ogni grande trofeo, semplicemente Alexandra.
Angolo autrice...
Ma buonasera splendori! Come va?
Spero tutti bene, io sto bene. Mi devo assolutamente scusare per il troppo tempo passato dall'ultimo aggiornamento ma master e lavoro non mi davano tregua! Adesso ho finito il master e cosi posso dedicarmi di nuovo alla mia amata Senorita. Ed ecco qui il capitolo pronto per voi dove il protagonista è niente meno che il vostro "odiato" Presidente.
Entriamo nella capoccia di Steven e cerchiamo di capire che cosa lo ha spinto a fare quella scenata, da quanto ami Sasha e cosa vuole fare in futuro.
Che succederà adesso? Come la prendere il nostro Jojo quando scoprire che la sua doc è in gita da sola in barca con steven?
Si sta per chiudere la prima parte di ciclo di Senorita e si sta per aprire la seconda ricca di colpi di scene e inganni e voi siete pronti?!
Un abbraccio a tutti, mi siete mancati!
Grazie per le visualizzazioni, le stelline e i commenti, un grazie di cuore spero di rivedervi tutti in questo capitolo!
Alla prossima
P.s vi lascio con qualche fotina di ieri sera!
😎🖤💙
Eh si alla fine l'abbiamo portata a casa!!
L'ottava meraviglia!! 🖤💙 We made it!
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