4 Capitolo
Sono pronta per questa giornata di mare con la mia amica, mi ci vuole proprio un po' di relax visto lo stress degli ultimi mesi per la nostra attività appena aperta,sopratutto per la serata di ieri che per me si è presentata difficile da affrontare.
Lo squillo del cellulare mi fa sobbalzzare, lo prendo dalla borsa, apro il display e compare il bel faccino sorridente di Federica.
«Pronto?»
«Allora, ancora sopra stai!? scendi che sto giu al palazzo»
«Si si scendo subito,»
«'Muv't Sofi?'che gia è tardi!»
Poso il cellulare nella borsa, ultimo sguardo allo specchio ed esco di casa. Scendo rapidamente le scale, quando esco dal palazzo me la ritrovo li, davanti alla sua macchina, molto imbestialita.
«Allora, che c'è!» Gli chiedo alterata e a bbraccia conserte.
«Il vigile mi ha fatto la multa, ma ti redi conto?! Sofi sono andata un minuto dico un minuto al bar a prendere un caffè
'e chillu strunz' mi ha multata»
«E tu non lo sai che qui davanti la macchina non si parccheggia,' e o fai semp'» Gli dico a mo di rimprovero.
Dai su, mo non te la prendere tesoro Lei mi guarda tutta imbronciata, mi avvicino a le dico:
«Non facciamoci rovinare questa giornata, il mare ci aspetta.»
Le schiocco un bacino sulla guancia ed entro in macchina seguita da lei che ancora borbbotta qualcosa, poi mi guarda e, con un sorrisino furbo, mi dice:
«Pronta Sofia?»
«Siii» Le rispondo
Mette in moto e partiamo per questa giornata di mare e relax
«Pino?» Mi chiede all' improvviso.
«Si va, metti su un po' di Daniele.»
Apre lo sportellino, prende la chiavetta con tutte le nostre cover preferite l' iserisce e parte lui con la sua voce poetica e calda che in ogni sua nota racconta Napoli e ci beamo del blues, fino a che non arriviamo a destinazione.
Siamo qui da quasi mezz ora, il mare è calmo e il sole scotta al punto giusto. Mi volto verso la mia amica e la vedo smanettare con telefono con un sorriso da ebete che poco mi convice.
«Fede?»
La richiamo io
Lei alza la testa dal telefono e mi guarda con aria strana.
«Che c'è Sofia?»
«Niente, volevo avvisarti che vado un po' a riva ,vieni con me?»
«No, no tesoro, vai pure, io resto qui al sole...»
«E a messaggiare chissà con chi...»
Le dico ridendo, mi avvio in riva al mare, mi siedo con i piedi quasi nel'acqua e la mente inzia a vagare portandomi sempre a lui: penso al suo sorriso cosí dolce, cosi pulito; hai suoi occhi che parlano anche se lui e in silenzio. Chiudo gli occhi e cerco di scacciare via tutti questi ricordi, ricordi che mi fanno soloancora più male dopo la serata di ieri.
Mentre continuo a farmi riscaldare dal sole, un ombra si posiziona davanti a me oscurandomi...
«Ma che cazz...»
Apro gli occhi e davanti a me si presenta l'ultima persona che avrei voluto vedere. Rimango a fissarlo giusto il tempo di calmare i battiti del mio cuore, mi alzo e senza rivolgergli una parola mi volto e cerco di andare via, ma vengo bloccata dalla sua presa possente. Mi tira a sé e i nostri corpi si scontrano pesantemente.
«Mi dici che cazzo vuoi?»
Gli urlo ad un millimetro dal suo viso.
«Non mi ricordavo che fossi così rabbiosa, Sofia»
Mi allontano da lui, giusto quando basta per spiegargli che mi deve stare lontano...
«Allora, senti Ignazio, quello che tu dici di ricordare di me è vero, si io prima ero quello che ricordi tu...»
dico quasi in lacrime.
«Ma adesso sono cambiata, grazie ad una persona speciale che mi ha salvata, aprendomi il cuore e unendolo al suo senza farsi scrupoli, sapendo chi ero e cosa ero, capisci?»
«Quindi, Sofia, hai un amore...»
«No, Ignazio, non ce l'ho più, lui non c'è più...»
«In che senso?»
Mi dice accigliaddosi.
«Questi non sono affari tuoi, Ignazio. Ora lasciami in pace e cerca di starmi lontano»
Cerco di allontanarmi da lui, ma il suo braccio ciconda il mio corpo e non riesco a muovermi.
«Ora ti dico io una cosa, mi spieghi perché da ieri io non faccio che desiderare di fare l amore con te? Sofia, immaggino di toccare i tuoi seni sinuosi, di baciarli, leccarli...»
Spalanco gli occhi ad ogni parola che dice.
«Si, Sofia è cosi! Immagino di accarezzare tutto il tuo corpo, incomiciando dai seni, passando per i fianchi. baciare il tuo ventre, toccare e massagiare i tuoi glutei.
Fino ad arrivare alla tua intimità così calda. Immagino i tuoi spasmi mentre la massaggio, in modo dolce e frenetico allo stesso tempo, il tuo inclinare la schiena e supplicarmi di continuare, urlando il mio nome. Immagino di entrare in te selvaggiamente e possederti in tutti i modi possibili. Immagino che tu, mezza sfinita, ti posizioni su di me e incominci a muoverti fino a farmi ansimare pesantemente, in ogni tuo movimento,urlare i nostri nomi fino ad arrivare insieme, affannati e sudati all' apice del piacere.
Sei in grado di spiegarmi questo, Sofia? Da ieri io non riesco a pensare ad altro»
Non so cosa dirgli, sono di un' eccitazione totale.
Le sue parole mi hanno fatta morire. Lo prenderei qui, in questo momento e lo farei mio per sempre e gli direi che tutto ciò che ha immaginato, in realta l' abbiamo fatto davvero, i nostri corpi sono ancora stretti, la sua bocca sfiora il lobo del mio orecchio e la sua eccitazione cresce sempre di più, come pure la mia.
I nostri bacini si unisco alla perfezione, ma in questo momento non posso e gli chiedo con un filo di voce:
«Lasciami, ti prego...»
«No, non ti lascio Sofia...»
«Ti prego, Ignazio non complicare di più le cose...
A queste parole» si allontana da me e, senza parlare si siede fissando il mare. Io non oso avvicinarmi.
Gli dico un semplice 'ciao' e mi avvicino al mio di lettino, predo gli occhiali, infilo il copricostume, mi volto verso la mia amica e gli dico:
«Fede io vado a fare una passeggiata sulla spiaggia.»
Lei si accorge che qualcosa non vá
«Cos'è successo, Sofi?»
«Niente, tesoro, non ti proccupare ne parliamo stasera, ci vediamo dopo...» Saluto anche Piero e mi allontano, scontrandomi ancora con il suo sguardo e ancora lì, a riva.
Si è seduto e osserva il mare, vorrei essere nella sua mente per capire a cosa pensa, come vorrei il suo amore tutto per me, di nuovo. Mi blocco al'improvviso, tornando un po' indietro nel tempo, penso all'ultima volta che abbiamo fatto l' amore, nel mio vecchio appartamento: quante carezze, quanti baci, quente parole non dette e quanti 'ti amo' detti da me in quel momento. Tutto si è fermato. Esistevamo solo noi e il nostro amore, ma tutto finì lì, con quel'l incidente causato da Carlo e le parole cattive che disse Gaia: che bastardi, che schifo di persone!
Ancora piango, perché, oltre al dolore che provo non avendo più Ignazio, ho anche la rabbia causata da quei due! Sono scomparsi è vero, ma sono liberi. Al sol pensiero un brivido di paura mi passa per tutto il corpo, come gelandomi.
Dopo una lunga passegiata ritorno in dietro e mi avvio vicino a Fede che prende il sole beata, con lei non ce più Piero e non vedo neanche più Ignazio.
«Be'? se ne è andato il Barone?»
Le chiedo, un po' arrabbiata.
«Si, andava a pranzo con gli altri della troupe.»
«E tu, Sofia? come stai? Ti ho vista parlare con Ignazio prima...»
«Parlare? Fede, tu non puoi capire ciò che mi ha detto, quasi potevo morire, credimi...»
«Perchè non mi hai detto che venivano anche loro al mare?»
«Sapevo che se te lo avessi detto tu non saresti venuta...»
«Eh, certo...tu non ti rendi conto, trovarmelo d'avanti e non poterlo baciare, stringerlo e gridargli il mio amore.»
«Scusami Sofia, sono stata un incoscente, ho pensato a me nel voler rivedere Piero e non ho pensato alla reazione che avresti avuto nel ritrovarti Ignazio di fronte, di nuovo.»
Mi butta le braccia al collo e mi abbraccia forte, il suo abbraccio è la mia casa.
La sento sighiozzare rumorosamente.
«Perché piangi, tesoro non devi...»
«E che i...io!»
«Tu? Spara Federí, ti conosco ormai! che hai combinato, mo?»
Mi guarda con i suoi occhioni marroni e sospira.
«Parla!»Le impongo.
«E che siamo state invitate a cena da Piero, stasera»
«A bene, io tu e Pierio...»
«Ehmm no!»
«Quindi, io, tu, Piero e Gianluca...»
«Non esattamente...»
«No, Fede mi devo proccupare? Dimmi chi ci sará, anche se immagino già...»
«Tu metti su un bel vestito, anzi perché non metti il nero scollato dietro alle spalle, così metti in risalto il tuo bel tatuaggio e ti alzi pure 'sti capill e tien semp appis!'»
«Ma tu si scem! Allora,
cos'è che non ti è chiaro? Non voglio stare nello stesso posto dove si trova Ignazio Boschetto!
Eclamo arrabiata.»
«Non ti arrabbiare, dai io sono sicura che, standoti vicino, piano, piano potrebbe ricordare.»
«Non lo so, Fede sul serio, non lo so...»
«Sofia, riconquistalo, tanto cos hai da perdere?»
«Ma come devo fare con te?
Ti piace tanto il Barone, vero Federí!»
«Sofi, ma lo hai visto in costume? no, voglio dire! È qualcosa di inspiegabile, quel torace scolpito al punto giusto, quelle braccia cosi possenti, le cosce che sembrano due colonne di marmo e quel culo sodo che si ritrova, cazzo i pensieri più proibiti ho fatto in quell' ora che è rimasto a parlare con me, quasi lo stavo per saltare addosso e non ti dico quando mi sono fatta spalmare la crema solare, quelle mani così morbide che massagiavano la mia schiena e con le dita sfiorava i laterali dei miei seni, sono stata al punto di dire 'basta', perché stavo perdendo il controllo, Sofia capisci? Sentivo il mio ventre pulsare ad un ritmo irrefrenabile, per di più mi contorcevo su questo lettino, meno male che l' hanno chiamato e se ne è dovuto andare via altrimenti le cose si sarebbero messe alquanto infuocate.»
«Vabbe ja, vada per la cena.
Io mi avvio a casa però...»
«Ma come, non rimani un altro pò con me?
No, ho bisogno di camminare un po', tanto da qui a casa mia non è lontano.»
«Ti ricordo che siamo a Posillipo e tu abiti a Piazza Dante.»
«Eh, be', due passi non mi potranno fare che bene e tu bella mia, fatti un bagno e rinfrescati che stai ancora tutta accaldata a causa di Barone.»
Le dico ridendo.
«Scema!»
«Ci vediamo stasera allora, ah dimenticavo, dov' è sta cena?»
«'Addu zij Teresa'»
«Cosa?»
Il mio viso impallidisce a sentire il nome del ristorante. Non è possibile è il posto del nostro primo appuntamento, il posto dov'è iniziato tutto!
«Sofia che succede? Sei impallidita d'un tratto...»
«Niente, Fede non ti proccupare ci vediamo stasera...»
«Ciao tesoro e, quando arrivi a casa, mandami un messaggio.»
«Si,si gli dico»mentre mi allontano
Cammino spensierata per via Caracciolo, beandomi di questa giornata di sole, con il cuore che batte forte, forte per ciò che è successo. Stamattina con Ignazio: il mio aprirmi con lui, il suo non capire perché mi desidera cosí tanto, ah, e per di più la cena di stasera nel ristorante dove è inziato tutto il nostro amore! Eh, cazzo, Fede mi chiede di indossare il vestito nero con la scollatura alle spalle, quello indossato quella sera, troppe coincidenze.
Mentre viaggio tra i pensieri, una macchina si accosta, il finestrino si abbassa automaticamente...
«Serve un passaggio?»
Laa voce all'interno del veicolo mi tuona nelle orecchie e il mio cuore perde un battito all' istante.
A voi i commenti amiche mie, si accettano scommesse di chi è in macchina cosa succederá alla cena
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