Grover perde inaspettatamente i pantaloni
Buongiornissimo
Eccoci qui con il nuovo capitolo!
Mi spiace aggiornare solo ora ma mi sveglio perennemente tardi😂😅
Sfortunatamente questa settimana non ho scritto tanto ma sono certa che con i vostri commenti (rip le mie notifiche)mi tornerà la motivazione! Cavolacci è una sfida contro me stessa!!!
Ma bando alle ciance! Spero che vi piaccia e...
BUONA LETTURA
Afrodite girò la pagina e non appena lesse il titolo spalancò gli occhi.
"Percy!!" esclamò strabiliata "Pensavo fossi etero!"
Per poco non feci cadere Annabeth dalla sorpresa, tutti mi guardarono increduli e io aggrottai le sopracciglia.
"Ma cosa??? Certo che sono etero!" insistetti e lei alzò un sopracciglio e chinò il capo verso la pagina.
"Grover perde inaspettatamente i pantaloni" non appena lo disse scoppiai a ridere così tanto che mi vennero le lacrime agli occhi.
"Ma no!" esclamai ancora sorridendo "Vedrete cosa succede!"
Afrodite mi guardò dubbiosa ma le bastò incrociare lo sguardo di Annabeth per stabilire che ero totalmente etero.
E va bene, confesso: scaricati Grover non appena arrivammo allastazione degli autobus.
"Percy!" mi ammoní mio padre e vidi anche tutti gli altri guardarmi stralunati.
Sentii un groppo in gola. "Ecco... Dovevate essere nella mia posizione... Cioè mi stava facendo seriamente preoccupare e...
"e tu non reggi quella sensazione di oppressione continua" completò Annabeth per me e io sentii un rossore colorarmi le guance..
"Sì" sussurrai
Lo so, lo so. È stato disonestoda parte mia.
"Giusto un pochetto" scherzò Piper
Ma Grover mi stava mandando fuori di testa. Continuavaa guardarmi come se fossi spacciato, borbottando: "Perché succede sempre così? Perché sempre in prima media?"
"Effettivamente ha una bella sfortuna..." constatò Annabeth. "Cioè prima Talia, poi Percy e infine Nico che sono i più...." lasciò la frase in sospeso.
"Forti?"
"Perseguitati"
"Sassy?"
Chiedemmo rispettivamente Talia, Nico ed io
Annabeth si accigliò "Veramente stavo per dire che siete i più imprevedibili e potreste combinare problemi colossali in pochi secondi... Però possiamo dire che siete anche come dite voi" concluse facendo spallucce e noi la fissammo a bocca aperta, mentre Artemide e Atena annuivano.
L'agitazione di solito gli stimolava la vescica, perciò non mi stupii quando, appena scesi dall'autobus, mi fece promettere di aspettarlo e si precipitò in direzione del bagno. Invece di aspettarlo, però, recuperai la valigia, sgattaiolai fuori e presi il primo taxi per l'Upper East Side.
— Fra la Centoquattresima Este la Prima — dissi al tassista.
"Povero satiro..." esclamò Artemide sospirando "Gli avrai fatto venire un infarto!"
Io abbassai la testa... Okay... Mi vergognavo ancora così tanto per quello che avevo fatto. Per colpa mia aveva passato diversi guai con il signor D
Una parola su mia madre,prima che la conosciate.
Si chiama Sally Jackson ed è la persona migliore del mondo,
Intravidi mio padre annuire lentamente e la sua mente sembrava persa frai ricordi.
il che non fa che provare la mia teoria secondo la quale alle persone migliori toccano le sfortune peggiori.
Senza che nessuno mi vedesse, ad eccezione di Annabeth, annuii lentamente... Guardai Nico... Una persona incredibile al quale erano capitate le peggiori tragedie.
I suoi genitori sono morti in un incidente aereo quando aveva cinque anni, ed è cresciuta con uno zio a cui non importava molto di lei.
Voleva fare la scrittrice, perciò ha trascorso le superiori a lavorare permettere da parte i soldi e iscriversi aun college con un buon programmadi scrittura creativa. Poi, all'ultimo anno, suo zio si è ammalato di cancro e ha dovuto lasciare la scuolaper occuparsi di lui. Quando lo zio è morto, si è ritrovata senza soldi, senza famiglia e senza diploma.
L'unica fortuna che le sia mai capitata è stata conoscere mio padre.
Mai in tutta la mia vita avrei giurato di vedere un dio arrossire così tanto come fece mio padre in quel momento...
Sembrava un enorme pomodoro...
Nessuno, però, ebbe la premura di farglielo notare
Non ho ricordi precisi di lui, aparte questa specie di bagliore caldo, forse una vaghissima traccia del suo sorriso.
Okay... Penso che il dono di arrossire così tanto sia di famiglia perché in quel momento diventai così rosso che avevo anche caldo.
Mio padre ebbe la premura di non incrociare lo sguardo anche perché il fratello, difficile indovinare quale, gli stava scoccando delle occhiatacce.
Le reazioni dei miei amici furono, invece, molto differenti, erano per lo più tristi e malinconici.
Solo in quel momenti mi resi conto della fortuna che avevo... Io e mio padre, alla fine, eravamo vicini
A mamma non piace parlarne perché la rattrista. Non ha fotografie.Il fatto è che non erano sposati.
Mi ha detto che era ricco e importante, e che la loro relazione era segreta. Un giorno è salpato per non so che viaggio importante nell'Atlantico e non è più tornato.
Disperso in mare, mi ha detto mamma. Non morto. Disperso in mare.
"Di immortales!!" Sbuffò Annabeth con un tono di voce così alto da farmi venire un bel mal di testa
"Noi a cercare di capire chi fosse tuo padre e tu non ci hai mai detto questo tipo di informazione???!!!!!" mi guardò scandalizzata e sentivo, come sottofondo, dei e semidei ridacchiare.
Mi grattai il collo nervosamente "Ecco... Ugh... Veramente..." stavo iniziando a diventare un casino balbettante e lei alzò gli occhi al cielo per poi posarmi un rapido bacio sulla guancia sebbene fosse molto vicino alle labbra
"No comments"
Lei ha fatto ogni genere di lavoro, ha frequentato la scuola serale per prendere il diploma e mi ha cresciuto da sola. Non si è lamentata mai e non si è arrabbiata mai. Nemmeno una volta.
Ma io sapevo di non essere un figlio facile.
A questa tutti scoppiarono a ridere e, perfino Atena, si concesse un sorriso.
"Io continuo a dire che Sally e Annabeth siano le persone più pazienti del mondo!"
Esordí Jason con allegria ma Talia scosse la testa.
"No..È solo Sally...Annabeth penso abbia una buona ricompensa per la sua pazienza" esclamò con lo sguardo di chi la sapeva lunga e, ovviamente, non mancò di occhiolino.
Annabeth divenne di un rosso fuoco così intenso che era letteralmente adorabile. Sua madre mi fissò negli occhi e mi comunicò un solo messaggio...
Ora dovevo essere io a scegliere i fiori sulla mia tomba.
Alla fine ha sposato Gabe Ugliano, che è stato simpatico per i primi trenta secondi che lo abbiamo conosciuto e poi si è mostrato perquel che era: un idiota di prima categoria.
Mi sentii mancare il respiro e potevo scommettere che stavo impallidendo. Nessuno, all'infuori di Grover e Annabeth, sapevano di lui...
I miei amici mi guardarono increduli e perplessi. Dire che lo sguardo di Talia mi fece male, era poco... Aveva un'espressione ferita e tradita, come se non si aspettasse di quella parte della mia vita che le avevo nascosto.
Da piccolo l'ho soprannominato Gabe il Puzzone. Spiacente, ma è la verità. Quel tizio puzzava come una fetta di pizza all'aglio imputridita e incartata in un paio di calzoni da ginnastica.
Nessuno sembrava fare particolarmente caso a quel dettaglio... Ma vidi le rotelle di Atena mettersi in movimento.
Fra tutti e due, rendevamo la vita della mamma piuttosto difficile.
"Percy!" intervenne per la prima volta Estia, i suoi occhi caldi sembravano leggere la mia anima sebbene fossero un po' severi.
"Tua madre non pensava certo a te in questo modo!" mi ammoní e io le sorrisi, annuendo... Come ci credessi realmente.
Ma sapevo che non le avevo riservato una vita facile. Per nulla... Per colpa mia aveva sposato Gabe e si era privata di anni di felicità.
Solo per me. Non riuscivo proprio a perdonarmelo.
Il modo in cui Gabe il Puzzone la trattava,
In quel momento gli occhi di mio padre sembravano mandare fulmini e ricordavano il mare in tempesta.
il modo in cui io e lui tiravamo avanti... be', il mio rientro a casa è un buon esempio.
Entrai nel nostro piccolo appartamento, sperando che mamma fosse già tornata dal lavoro. Invecec'era Gabe il Puzzone, in soggiorno, a giocare a poker con i suoi amici. La televisione sparava il canale dello sport a tutto volume e la moquette era cosparsa di patatine e lattine di birra.
Il signor D, per la prima volta, sembrò essere più umano e spalancò gli occhi... Come se realizzasse in quel momento uno dei motivi per cui non lo sopportavo così tanto...
Alzando a malapena lo sguardo, mugugnò col sigaro in bocca: — Così sei tornato.
— Dov'è mamma?— Al lavoro — disse.
— Hai dei soldi?E questo è quanto.
Niente: "Bentornato. È bello vederti. Come te la sei passata negli ultimi sei mesi?"
Gabe era ingrassato. Sembrava un tricheco senza zanne vestito al negozio dell'usato. Aveva due o tre capelli in tutto, pettinati con cura sul cranio pelato, come se servisse a renderlo attraente.
Per la sala risuonarono le risate e Leo, in particolare si sbellicava. Solo Annabeth rimaneva seria e mi strinse leggermente la mano. Lei sapeva quanto per me fosse delicato quell' argomento
"Io amo le tue descrizioni, Percy!" esclamò Leo ancora a terra dalle risate e io annuii distrattamente.
Dirigeva il Megamart di elettronica nel Queens, ma se ne stava a casa per la maggior parte del tempo.
Non so perché non l'avessero licenziato già da un pezzo. Si limitava a incassare lo stipendio e aspendere i soldi in sigari rivoltanti e,naturalmente, in birra. L'immancabile birra.
I miei amici mi guardarono preoccupati ma io serrai la mascella, il Signor D sembrava quasi addolorato e Artemide aveva il fumo che le usciva dalle orecchie.
Ogni volta che ero a casa, pretendeva che gli rifornissi la cassa del gioco.
Lo chiamava "il nostro piccolo segreto fra uomini".
Potevo sentire tutta l'agitazione di Annabeth che sbiancò e si appoggiò a me con dolcezza. Mio padre non incrociava il mio sguardo e tutti tacevano.
Nel senso che se lo dicevo a mamma, mi avrebbe fatto saltare i denti.
— Non ho soldi — gli risposi. Inarcò un sopracciglio unto. Gabe riusciva a fiutare i soldi come un segugio, il che era stupefacente, considerato che il suo fetore personale avrebbe dovuto soffocare tutto il resto.
Piper gridò e si rizzò in piedi "Ecco perché!!! Tu non sei mai stato attaccato dai mostri perché no potevano sentirti!" concluse e tutti sembravano d'accordo con lei mentre molti dei sgranarono gli occhi, stupiti dalla sua intelligenza.
Annuii lentamente e non dissi niente... Cosa avrei dovuto dire?
— Hai preso il taxi dalla stazione degli autobus — sottolineò.— E probabilmente l'hai pagato con un biglietto da venti. Il che fa sei o sette dollari di resto. Uno che si aspetta di vivere sotto questo tetto,dovrebbe contribuire al suo sostentamento. Dico bene, Eddie?
Eddie, il custode del condominio, mi guardò con un barlume di compassione.
— Via, Gabe — commentò. — Il ragazzino è appena arrivato.
— Dico bene ? — ripeté Gabe.
Eddie si chinò a guardare torvo la ciotola dei salatini. Gli altri due invece si limitarono a scoraggiare all'unisono.
Le espressioni di tutti si fecero disgustate la in assoluto i più arrabbiati erano mio padre e Artemide che sembrava odiare particolarmente questi tipi di uomini.
Annabeth non reagiva, si limitava a consolarmi e a sussurrarmi dolci parole di conforto.
Cos'avrei fatto senza di lei?
— Bene — sospirai. Tirai fuoriuna manciata di dollari dalla tasca e gettai i soldi sul tavolo. — Ti auguro di perdere—
Sebbene il clima generale non fosse dei migliori, sorrisi...
Dopotutto ero cambiato molto e se mi fosse capitato adesso probabilmente l'avrei semplicemente ignorato per poi regalargli uno di quei bagliori che imparai solo dai lupi oppure a meno che non fossi Annabeth o sua madre.
È arrivata la tua pagella, cervellone!— mi gridò dietro.
— Eviterei di fare tanto il saputello. Sbattei la porta della mia stanza, che non era davvero la mia stanza.
Durante i mesi di scuola, diventava lo "studio" di Gabe.
Non studiava un bel niente, a parte vecchie riviste di auto, ma adorava ficcare tutte le mie cose nell'armadio, lasciare i suoi scarponi sudici sul mio davanzale e mettercela tutta per infestare il posto con l'odore della sua colonia, dei suoi sigari pestilenziali e della sua birra rancida. Mollai la valigia sul letto. Casa dolce casa.
La puzza di Gabe era quasi peggio degli incubi sulla Dodds o del suono delle forbici di quella vecchietta quando aveva tagliato il filo.
Tutti mi fissarono sbalorditi e con la mascella a terra e io alzai le mani
"Lo so!! A dodici anni dovevo rivedere le mie priorità!" mi difesi e Annabeth mi guardò torva (come se stesse per mollarmi un pugno e poi... OKAY! STO ZITTA!!!)
"Decisamente!" approvò e Leo cercò di trattenere un sorrisetto.
"DECHASEMENTE!" disse in un sussurro e per sua grande fortuna lei non ci fece caso
Ma non appena ci ripensai, mi sentii le gambe molli. Ricordavo lo sguardo di panico di Grover, il modo in cui mi aveva fatto promettere di non tornare a casa senza di lui.
Fui assalito da un gelo improvviso. Ebbi la sensazione che, in quello stesso istante, qualcuno... qualcosa... mi stesse cercando.
Magari era già sulle scale, il passo pesante, le mani che si tendevano in lunghi e orribili artigli.
Poi udii la voce della mamma.
Talia sospirò pesantemente per poi mandarmi un'occhiataccia
"Stige! TU MI HAI FATTO VENIRE UN INFARTO!" Ringhiò e io sorrisi imbarazzato grattandomi leggermente il collo...
"Ehmm... Grover mi aveva messo una tale ansia!!"
"Wow, io pensavo che non fosse possibile! Sei sempre tanto rilassato!" esclamò Frank incredulo e io abbassai lo sguardo arrossendo.
Si udì poi la risata di Annabeth, così cristallina da farmi battere il cuore.
"Oh... Percy in certi momenti era letteralmente un fascio di nervi..." arrossì e abbassò la voce "Vero amore?" mi chiese con un sorriso e mi sentii le gote infiammare.
"Ohhh ma tanto ci sarà tutto scritto qui!!" cinguettò eccitata Afrodite e io provai solo a immaginare cosa diavolo potesse esserci in questi maledetti libri..
(Nessuna scena di sesso percabeth😭😭😭)
—Percy?
Aprì la porta della camera e le mie paure si dissolsero all'istante.
Mamma ha il potere di farmi sentire bene anche solo entrando nella mia stanza.
Annabeth e Talia sospirarono e annuirono sognanti, anche mio padre aveva un'espressione simile.
"Sally è la migliore!" esclamò Annabeth entusiasta "Sì! È il mio idolo! Sta già organizzando il vostro matrimonio!!" cinguettò Talia saltellando come impazzita
Io sgranai gli occhi incredulo e Annabeth sbiancò. Mi guardai intorno e vidi tutti entusiasti, specialmente Artemide e... Be... Indovinate... Afrodite!!
"Ehm" intervenni "Ma io non ho fatto niente!" Atena mi guardò con gli occhi socchiusi che mandavano lampi.
Deglutii e mi avvicinai all'orecchio di Annabeth.
"Succederà, amore" la rassicurai "Quando finiremo il college..."
Lei mi sorrise raggiante e mi diede un rapido bacio sulla guancia.
I suoi occhi scintillano e cambiano colore alla luce.
Il suo sorriso è caldo come un piumone. Ha qualche filo grigio fra i lunghi capelli castani, ma non penso mai che sia vecchia. Quando mi guarda, è come se vedesse in me tutte le cose buone e nessuna delle cattive. Non l'ho mai sentita alzare la voce o dire qualcosa di sgarbato a nessuno, nemmeno a me o a Gabe.
Notai come l'espressione di tutti gli dei si fece curiosa e un po' sognante.
Uno ad uno scoccai loro un'occhiataccia mortale... Nessuno di loro si sarebbe avvicinato a mia madre!
Anche Poseidone dava loro diversi bagliori!
Gli unici che non sembravano realmente interessati erano Ade ed Hermes.
Afrodite ed Era aggrottarono le sopracciglia...
— Oh, Percy! — Mi abbracciò forte.
— Non posso crederci. Sei cresciuto, da Natale!
La sua uniforme rossa-biancae-blu del negozio Dolcezze d'America profumava delle cose migliori del mondo: cioccolata, (Uff odio Percy!!!!!) liquirizia e tutte le altre squisitezze che vendeva alla stazione centrale.
Mi aveva portato una grossa busta di "campioni gratuiti", come faceva sempre quando tornavo a casa.
Ci sedemmo sul bordo del letto. Mentre io addentavo le stringhe di gelatina al mirtillo, lei mi passava la mano fra i capelli e voleva sapere tutto quello che non avevo scritto nelle mie lettere.
Sentii il mio viso diventare rosso, ma nessuno ci fece caso. Erano tutti intenti a fissare il pavimento con espressioni assenti e tristissime.
Sentii Annabeth sospirare e appoggiò il mio viso sulla mia spalla, le sue labbra mi sfioravano il collo e io le posai un bacio sulla sua chioma dorata.
"Ci sono io, Ragazza Saggia" le sussurrai.
Le altre dee abbassarono gli sguardi, perfino Atena sembrava desolata.
Forse leggere di me e mia madre aveva fatto capire loro cosa significasse crescere con l'amore materno
Non fece parola dell'espulsione. Non sembrava che le importasse.
Però stavo bene? Il suo bambino se la passava bene? Le dissi che stava esagerando, che non ero mica un poppante, ma in realtà ero felicissimo di vederla. Dall'altra stanza, Gabe strillò:
— Ehi, Sally... che ne dici di un po' di salsina ai fagioli, eh?
Dapprima tristi, i volti dei miei amici si fecero duri come la pietra e Annabeth strinse i pugni.
"Stupido ignorante maschilista!" gridò Artemide adirata e con gli occhi che mandavano lampi.
"Quanto lo odio!" sibilò mio padre "Tua madre è una regina! Non lo merita!" i suoi occhi ripresero a lampeggiare pericolosamente.
Strinsi i denti. Mia madre è la donna più buona del mondo. Avrebbe dovuto sposare un milionario, non un idiota come Gabe.
Per farle piacere, mi sforzai di raccontare in tono allegro i miei ultimi giorni alla Yancy. Le dissi che non me l'ero presa troppo per l'espulsione.
Stavolta avevo resistito quasi per tutto l'anno. Avevo dei nuovi amici.
Me l'ero cavata piuttosto bene in latino.
E, onestamente, le risse non erano state tanto frequenti come sosteneva il preside.
A Talia scappò una risatina e anche Hazel sembrava incredula "Percy, facevi a botte?" chiese la figlia di Zeus e io arrossii leggermente.
"Oh sì... Contro i bulli principalmente." aggiunsi in un sussurro e sospirai pesantemente cercando di allontanare quella parte della mia vita. Quando ero solo.
Adesso ero in continuo pericolo mortale ma per lo meno avevo Annabeth, i miei cugini e i miei amici, oltre che mio padre e una nuova famiglia
Mi piaceva la Yancy Academy.
Davvero. Le dipinsi l'anno in una luce così positiva che per poco non ci credetti anch'io. Cominciai a sentirmi un nodo in gola, ripensando a Grover e al signor Brunner. Tutt'a un tratto perfino Nancy Bobofit non sembrava più tanto male.
Sospirai nuovamente, molti cercarono un contatto visivo ma io mi appoggiai semplicemente ad Annabeth. Lei non diceva niente, solo mi carezzava dolcemente i capelli.
Fino a quella gita al museo...
— Cosa? — mi chiese mamma. Il suo sguardo mi pungolò la coscienza, frugando alla ricerca di segreti. — Ti ha spaventato qualcosa?
— No, mamma.
Non mi piaceva mentire. Volevo raccontarle della Dodds e delle tre vecchiette con il filo, ma pensai che sarebbe sembrato stupido. Lei strinse le labbra. Sapeva che le nascondevo qualcosa, ma non insistette.
"Sally era proprio una donna perfetta!" sussurrò mio padre senza farsi sentire da altri che da me...
Sapevo quando Poseidone le volesse bene e ne ero grato. Per molti dei sarebbe stata solo un'avventura amorosa come le altre.
— Ho una sorpresa per te — disse invece.
— Andiamo al mare.
Sgranai gli occhi. — Montauk?
Sorrisi cogliendo lo sguardo rosso e imbarazzato di mio padre.
— Per tre notti! Nel solito bungalow.
— Quando?
Sorrise. — Il tempo di cambiarmi.
Non riuscivo a crederci. Erano due estati che io e mamma non andavamo a Montauk, perché Gabe diceva che non c'erano abbastanza soldi.
Gabe comparve sulla soglia ringhiando: — Allora, Sally, questa salsa? Non mi hai sentito?
Artemide sembrava incenerire quel libro e improvvisamente si rivolse ad Ade.
"È morto?" chiese e questi annuí
"Assicurati che abbia l'adeguata punizione per i suoi crimini!"
Stavo per dirle che non era giusto, perché anche se era un essere spregevole, sapevo che non avrebbe meritato il tormento eterno.
Però lessi negli sguardi di tutti così tanta rabbia che non mi opposi. Se non lo facevo per me almeno per mia madre.
Gli avrei mollato un pugno, ma incontrai lo sguardo della mamma e capii che mi stava offrendo un patto: dovevo essere carino con Gabe per un po'. Solo finché non era pronta. Poi saremmo filati via di lì.
— Arrivo, caro — rispose. — Stavamo solo parlando della gita.
Gabe socchiuse gli occhi.
— La gita? Vuoi dire che facevi sul serio?
— Lo sapevo — borbottai. — Non ci lascerà andare.
— Ma certo che lo farà — replicò mamma senza scomporsi.
— Il tuo patrigno è soltanto preoccupato per i soldi. Tutto qui. E poi — aggiunse — Gabriel non dovrà accontentarsi della salsina ai fagioli. Gli preparerò una scorta di salsa sufficiente per tutto il weekend. Di quella a sette strati: guacamole, panna acida... Vedrai che bontà.
Gabe si addolcì un po'. — Allora, questi soldi della gita... vengono tutti dal tuo gruzzolo del guardaroba, giusto?
— Certo — rispose mamma. — E userete la mia macchina soltanto per andare e tornare.
— Faremo molta attenzione.
Gabe si grattò il doppio mento. — Forse, se ti dai una mossa con quella salsa a sette strati... E forse, se il ragazzo si scusa per avermi interrotto la partita...
"Forse se ti mollo un calcio nel didietro" pensai. "E se ti faccio cantare da soprano per una settimana..."
Per tutto il paragrafo erano rimasti zitti, con i volti di pietra e i pugni serrati, Artemide che cercava di darsi un autocontrollo.
Improvvisamente, alla mia battuta, scoppiarono a ridere.
"Avresti dovuto farlo, Perce!" esclamò Piper continuando a ridere e io sorrisi.
"Fidati... Ciò che farà mia madre sarà più che sufficiente!"
Ma gli occhi di mia madre mi avvisarono di non farlo arrabbiare.
Perché sopportava questo tizio? Avevo voglia di gridare. Perché le importava di quello che pensava lui?
"Per proteggermi" mi risposi... Gli occhi iniziarono a pizzicare.
— Mi dispiace — farfugliai.
— Mi dispiace tanto di avere interrotto la tua importantissima partita di poker. Torna subito a giocare, ti prego.
Gabe socchiuse di nuovo gli occhi. Probabilmente il suo cervellino insulso stava cercando di individuare del sarcasmo nella mia affermazione.
Annabeth si lasciò scappare una risata cristallina e mi diede un bacio sulla guancia.
"Sempre così sassy?"
"Sempre!"
Le risate riecheggiavano ancora per la stanza "Percy! Ti giuro che stai diventando il mio idolo!"
Io feci un piccolo inchino con un sorrisetto soddisfatto.
— Bah, al diavolo — decise, e finalmente tornò alla sua partita.
— Grazie, Percy — mi disse mamma.
"Ancora non riesco a credere che tu non sia esploso! Tua madre è proprio un genio!" esclamò incredulo Nico e io sorrisi ampiamente.
"Sì, lo è!" poi feci un piglio più offeso "Io so benissimo controllarmi!"
Annabeth sussultò e la sentii irrigidirsi. Non capii il motivo...
Eccoci qui! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Scrivetemi il motivo, secondo voi, per cui Annabeth si è irrigidita
Comunque spero vivamente che mi torni la voglia di scrivere anche il nuovo capitolo (la mia cena va in fumo).
Ci vediamo la prossima settimana ragazzo e grazie mille per tutti i voti e i commenti, sono ancora scioccobasita!
Ciaooooooooooooooooooooooooo
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