Disintegro accidentalmente la mia prof di matematica pt 2
Buongiornissimo
Oggi ci sarà una pubblicazione bonus del capitolo per il raggiungimento dei... 200 ISCRITTIIIIIII
200 persone che non sono annoiate da me!!!!!!!!!!! Incredible.
Vabbé mando alle ciance ed iniziamo il capitolo.
BUONA LETTURA.
"Continuiamo!!" cinguettò tutta contenta la dea dell'amore e mi sistemai comodo sotto Annabeth che si appoggiò comodamente a me
Non avevo molto appetito, perciò gliela lasciai.
Osservai il flusso continuo di taxi che scorreva lungo la Quinta Strada e pensai all'appartamento di mia madre, poco lontano di lì. Non la vedevo da Natale. Avrei dato qualsiasi cosa per saltare su un taxi e raggiungerla.
"Ahhhh" intervenne Era con un sorrisetto "Sei un ragazzo di mamma!"
Io la squadrai e sospirai "No" risposi "Mia mamma è solo la persona migliore che ci sia al mondo!"
Potevo quasi scorgere uno sguardo triste sul volto di mio padre e quel sorriso malinconico uguale a quello di mia madre quando guardava il mare
Lei mi avrebbe abbracciato e sarebbe stata felice di vedermi, ma sarebbe stata anche delusa.
Mi avrebbe rispedito subito alla Yancy, ricordandomi che dovevo impegnarmi di più, anche se quella era la mia sesta scuola in altrettanti anni e probabilmente stavano per cacciarmi anche da là. Non sarei riuscito a sopportare il suo sguardo triste.
"Ma che bravo bambino, Percy!" mi stuzzicò mio "fratello" e io scrollai le spalle
"Bro. Ho una coscienza, sai?" domandai retorico e lui ridacchiò leggermente
"Sicuramente" intervenne sua sorella "Altrimenti come diavolo Annabeth di sarebbe innamorata di te?" parlò alzando un sopracciglio e la mia Ragazza Saggia arrossì violentemente nascondendo il viso contro il mio collo.
Atena fissava la figlia con uno sguardo freddo che però non riusciva a coprire il luccichio curioso di apprendere.
Sicuramente l'avrebbe scoperto con questo libro.
Il signor Brunner parcheggiò la sua sedia in fondo alla rampa per disabili e si mise a sgranocchiare un gambo di sedano leggendo un romanzo tascabile. Dallo schienale della sedia spuntava un ombrello rosso, così il prof sembrava seduto a un tavolino da caffè motorizzato.
"Wow" intervenne Frank per la prima volta "Chirone si tratta bene!" e Leo scoppiò a ridere
"Quella era una battuta, Frankie???!!!" domandò con il sorriso sulle labbra e il figlio di Marte lo guardò intensamente facendogli abbassare lo sguardo
"Okay okay" si difese "Sto zitto"
Stavo per scartare il mio panino, quando Nancy Bobofit mi si parò davanti con quei ceffi dei suoi amici
"Se non fossero Mortali" commentò mio padre per poi ad Ares "Direi che sono proprio figli tuoi!"
Io e Annabeth sgranammo gli occhi esterrefatti "Papà, ma Nancy era decisamente peggio e poi..." "Clarisse e sua figlia ma anche un'eroina coraggiosa" completò Annabeth per me.
Vidi tutti guardarci straniti e Afrodite cacciò un urletto stridulo.
"Si completano sempre le frasi?" chiese Artemide con un sopracciglio sollevato a Talia e io abbassai lo sguardo arrossendo.
"Ogni volta, mia signora" rispose lei con un sorrisetto e gli occhi luminosi sebbene non riuscisse a nascondere pienamente quella punta di malinconia.
Luke aveva spezzato anche il suo cuore.
immagino si fosse stancata di derubare i turisti e gettò in grembo a Grover il suo pranzo mezzo smangiucchiato.
— Oops. —
"La sto detestando!" esclamò Hazel stringendo i pugni e tutti annuirono concordi. Io non commentai
Mi sorrise con i suoi denti storti. Aveva le lentiggini arancione, come se qualcuno le avesse spruzzato la faccia di succo all'albicocca. Cercai di mantenere la calma. Lo psicologo scolastico me lo aveva ripetuto milioni di volte: "Conta fino a dieci, controlla la rabbia."
"Ahahhaaha" scoppiarono tutti a ridere "Quanto vogliamo scommettere che sarà perfettamente inutile?" esclamò orgogliosamente Nico e io soffocai un sorriso ricordando gli eventi che si susseguirono
Ma ero così furioso che mi si azzerò il cervello. Sentii come lo scroscio di un'onda nelle orecchie.
"Oh no..." sospirò la mia ragazza "Che hai combinato ora con l'acqua?" mi chiese con le sopracciglie inarcate e l'espressione così buffa che non riuscii a trattenermi dal rubarle un bacio
"Ora vedrai" le sussurrai
Non ricordo di averla toccata, ma un attimo dopo Nancy se ne stava con le chiappe a mollo dentro la fontana, strillando: — Percy mi ha spinto! La Dodds si materializzò accanto a noi. Alcuni dei ragazzi stavano bisbigliando: — Avete visto... — ... l'acqua... — ... è stato come se l'afferrasse...
Mi guardarono tutti sorpresi ad eccezione di Annabeth che sembrava aspettarselo avendo successivamente allegato i bagni
Mi grattai il collo imbarazzato e sentii le guance colorarsi di un brillante rosso acceso
"L'acqua risponde semplicemente alle sue emozioni" spiegò mio padre e gli altri annuirono un po' scioccati ad eccezione degli altri figli dei tre pezzi grossi e di Leo che erano abituati ai loro poteri.
"Come quando hai fatto esplodere i bagni sull'Argo II" azzardò Piper e Leo sospirò tristemente.
Mio padre mi guardò un sopracciglio sollevato "Hai fatti esplodere il bagno? A diciassette anni?" chiese e io arrossì violentamente perché a sentirla così non sembravo in grado di controllarmi.
Ciò nonostante ricordavo vividamente il motivo e Annabeth assunse il mio stesso colorito.
"Divino Poseidone" intervenne Piper con un sorriso malizioso "Percy ha fatto esplodere i gabinetti per... Una certa ragione" mi lanciò un'occhiata acuta e io mi sentii morire imbarazzato.
"Qualcuno aveva un'eccessiva paura per la sua ragazza" mio padre alzò gli occhi al cielo e scosse la teste come se avesse dovuto aspettarselo
Non sapevo di cosa stessero parlando. Sapevo solo di essere di nuovo nei guai. Dopo essersi assicurata che la povera piccola Nancy stesse bene e averle promesso una maglietta nuova al negozio del museo, la Dodds si girò a guardarmi. Aveva un fuoco di trionfo negli occhi, come se avessi appena fatto qualcosa che aspettava con ansia da tutto il semestre.
— Ora, tesoro... —Lo so— mugugnai. —Un mese a cancellare libri di esercizi.
"Penso che quella non fosse propriamente la cosa giusta da dire" ridacchiò Ade
Non era la cosa giusta da dire.
"Prevedo male" intervenne Frank e io non potei che concordare
—Vieni con me— disse. —Aspetti!— strillò Grover. —È colpa mia. L'ho spinta io.
Lo fissai, sbigottito. Non riuscivo a credere che stesse cercando di coprirmi. Grover era terrorizzato a morte dalla Dodds. Lei gli scoccò uno sguardo così truce da fargli tremare la barbetta sul mento.
"Oddei" mugugnò Nico "Perché Alecto deve essere sempre così spaventosa?" Ade alzò le spalle "Non ne ho idea... Fa solamente un lavoro efficiente con i dannati!"
— Non credo proprio, Underwood — replicò. — Ma... — Non-ti-muovere.
Grover mi guardò disperato. — Va tutto bene, amico — lo rassicurai. — Grazie per il tentativo.
— Tesoro — abbaiò la Dodds. — Adesso.
Nancy Bobofit mi fece un verso di scherno. Le rifilai la mia migliore occhiataccia del genere "tiammazzo-dopo".
"Sento emergere la tua parentela con Nico e Talia" interruppe Leo con un sorrisetto e io ridacchiai leggermente
"Avevo solo alcune tendenze omicide" mi difesi e Annabeth alzò gli occhi al cielo "Totalmente normali, ovviamente"
Poi mi voltai verso la Dodds, ma lei non c'era più. Era davanti all'ingresso del museo, in cima alle scale, e mi faceva cenno di sbrigarmi, spazientita. Come c'era arrivata così in fretta?
"Eccoci...sento arrivare i guai..." ipotizzò Jason
"Cosa pensavi di aspettarti" replicò sua sorella "Qui si sta parlando di Percy"
Di momenti del genere me ne capitano a bizzeffe: è come se mi si addormentasse il cervello, e un attimo dopo capisco di essermi perso qualcosa, come se dal puzzle dell'universo fosse venuta via una tessera e io mi ritrovassi a fissare il vuoto dall'altra parte.
"La Foschia" disse Hazel in un sussurro "Sei abbastanza bravo a percepirla..."
Il consulente della scuola diceva che era per via del disturbo da deficit dell'attenzione se il mio cervello interpretava male le cose.
"Stupidaggini" borbottò nuovamente la figlia
di Plutone
Io non ne ero tanto sicuro. Seguii la Dodds. A metà gradinata, mi voltai verso Grover. Era pallido e guardava ora me, ora il signor Brunner, come se volesse fargli notare quello che stava accadendo. Ma il prof era assorto nel suo romanzo. Guardai in su.
La Dodds era sparita di nuovo. Adesso era dentro l'edificio, in fondo all'atrio. "Okay" pensai. "Mi farà comprare una maglietta per Nancy, al negozio"
Ma, a quanto pareva, il piano non era quello.
"Suvvia" parlò Nico con semplicità "Voleva solo polverizzarti mandandoti da mio padre per un viaggio di sola andata..." puntualizzò e Ade sembrava in preda a una mancamento e calamitò gli occhi scurissimi su di me
"Vedi di non morire" mi ammoní "Che poi ti devo sopportare per l'eternità!!!" si lamentò e io trattenni una risata
La seguii, addentrandomi nel museo. Quando finalmente la raggiunsi, eravamo di nuovo nella sezione greca e romana. Esclusi noi, la sala era vuota. La Dodds stava con le braccia incrociate davanti a un grosso fregio di marmo degli dei greci. Faceva uno strano verso con la gola, come un ringhio. Anche senza quel verso, sarei stato nervoso lo stesso.
È strano trovarsi da soli con un insegnante, soprattutto con la Dodds. Da come guardava quel fregio, sembrava che volesse polverizzarlo...
"Quanto ci scommettiamo che c'era mio padre rappresentato?" propose Talia e l'eco delle risate riescheggiò per la sala
"Grazie figlia" rispose sarcastico il re dei dei
— Ci stai dando dei problemi, tesoro — cominciò.
Andai sul sicuro. — Sì, signora — risposi.
"Ahahha tu stesso lo sai" commentò Leo ridendo "Sempre molto gentile" ribattei sarcastico
Si tirò giù i polsini del giubbotto di pelle. — Pensavi davvero di cavartela così?
Lo sguardo che aveva negli occhi era più che folle. Era malvagio. "È un'insegnante" pensai, innervosito. "Non può mica farmi del male."
"illuso" sussurrò Ade "Parecchio anche" aggiunse Annabeth
Dissi: — Mi... mi impegnerò di più, signora.
Un tuono scosse l'edificio. — Non siamo degli sciocchi, Percy Jackson — replicò lei.
— Era solo questione di tempo perché ti scovassimo. Confessa, e soffrirai di meno.
"Scommetto che ha assolutamente intenzione di mantenere la promessa..." si intromise Frank e noi non potemmo che annuire
Non sapevo di che stesse parlando. L'unica cosa che mi veniva in mente era che avessero scoperto la scorta illegale di dolciumi che smerciavo nella mia stanza. O forse avevano capito che avevo scaricato il compito su Tom Sawyer da Internet senza mai aprire il libro, e volevano togliermi il voto. O peggio, volevano costringermi a leggerlo.
"PERCY!" Esclamò Annabeth sconvolta "leggere non ti farebbe male!"
Io scrollai le spalle "Non era in greco e la mia dislessia è piuttosto seria" risposi
— Ebbene? — incalzò. — Professoressa, io non... — Tempo scaduto — sibilò. Poi successe una cosa pazzesca.
"Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii" esultò Leo "Voglio I pop corn!!!"
I suoi occhi si incendiarono come due tizzoni del barbecue. Le sue dita si allungarono in artigli. Il giubbotto si fuse in grandi e ruvide ali di pelle. Non era più umana. Era una megera avvizzita con le ali da pipistrello, gli unghioni e la bocca piena di zanne ingiallite, e stava per ridurmi in pezzettini!
"Ade" l'ammoní mio padre e, per quanto fosse il dio dei morti, lui deglutí
"Il ragazzo è vivo" rispose semplicemente
Poi la situazione precipitò. Il signor Brunner, che un attimo prima era davanti al museo, sbucò con la sua sedia a rotelle sulla soglia della sala, con una penna in mano.
"Ma è Vortice?" chiese Annabeth sgranando gli occhi e io sorrisi "Proprio lei"
— Orsù, Percy! — gridò, e mi lanciò la penna.
La Dodds si avventò contro di me. La schivai, gridando dalla paura, e sentii gli artigli che fendevano l'aria a pochi centimetri dal mio orecchio. Agguantai la penna al volo, ma quando toccò la mia mano, non era più una penna. Era una spada: la spada di bronzo del signor Brunner, quella che usava sempre nel giorno del torneo!
"Vai Perrrcyyy!!" mi fece il tifo io figlio di Efesto "Siamo tutti con teeeee!!!!"
"Sei consapevole che io ora abbia diciassette anni?" chiesi retoricamente
"Apparte il cervello" puntuallizzò la mia ragazza "Rimane quello di un bambino" ridacchiò
"Grazie" le risposi e lei si avvicinò al mio orecchio
"Sto scherzando, amore" mi sussurrò e io sentivo le farfalle nello stomaco scatenarsi a quella parola... Non che fosse la prima volta, sebbene raramente mi chiamasse così e spesso capitava dopo... Vabbé avete capito
"Ti amo" sussurrai con un filo di voce
La Dodds si voltò verso di me con uno sguardo assassino negli occhi. Avevo le ginocchia di gelatina e le mani mi tremavano così tanto che per poco non feci cadere la spada.
— Muori, dolcezza! — ringhiò lei, e con un battito di ali mi venne addosso.
"Quando si dice attaccare con stile!" esultò Talia e io sorrisi "Sarebbe stato bello se non avesse provato ad uccidermi"
Una scarica di terrore assoluto mi scosse il corpo. Feci l'unica cosa che mi venne naturale: sferrai un colpo di spada. La lama metallica la colpì sulla spalla, trapassandola come se fosse fatta d'acqua.
"Ti sembra naturale??????" urlò Leo completamente sbalordito e Annabeth alzò il capo dalla mia spalla
"Essendo figlio di uno dei tre pezzi grossi ha I riflessi più sviluppati del normale" spiegò Annabeth e Leo sbuffò
"Le fortune le avete sempre voi..." sbuffò e noi lo guardammo con gli occhi spalancati
"Sì se non si considera che Talia è stata trasformato in pino, Hazel è morta, Nico ha perso la memoria, Jason è stato cresciuto dai lupi e io per poco non facevo scoppiare la terza guerra mondiale" a quell'ultima menzione scoccai un'occhiataccia ai diretti interessati che evitarono accuratamente il mio sguardo.
Sentivo la tensione della stanza "BE però sì" sdrammatizzai "I poteri sono fantastici"
I tre fratelli gonfiarono il petto e assunsero una fiera espressione
Swish!
(AN Beccate questo Lucius Malfoy!)
La Dodds diventò come un castello di sabbia in balia di un ventilatore: esplose in una nube di polvere gialla, volatilizzandosi all'istante e lasciandosi dietro un gran puzzo di zolfo, uno stridulo grido di morte e un gelo malevolo nell'aria, come se quei due occhi incandescenti mi stessero ancora fissando.
"I tuoi pensieri sono un farò di allegria, Perce" puntualizzò Piper e io ridacchiai
Ero solo. Avevo una penna a sfera in mano. Il signor Brunner non c'era. Non c'era nessuno, a parte me. Mi tremavano ancora le mani. Probabilmente avevano messo dei funghi allucinogeni nel pranzo.
Avevo immaginato tutto?
"Odio questa sensazione" borbottò Nico
Tornai fuori. Stava cominciando a piovere. Grover era seduto sul bordo della fontana, con una cartina del museo sopra la testa. Nancy Bobofit era ancora là, fradicia per il tuffo, a lagnarsi con quei ceffi dei suoi amici.
Quando mi vide disse: — Spero che la Kerr te le abbia suonate. — Chi? — chiesi. — La nostra insegnante, scemo!
"Chi è questa Kerr??" chiese Leo
"La Foschia" si limitò a rispondere Hazel con ovvietà
Strizzai gli occhi. Nessuna delle nostre insegnanti si chiamava Kerr. Chiesi a Nancy di cosa stesse parlando. Lei alzò gli occhi al cielo e si allontanò.
Allora chiesi a Grover dove fosse la Dodds. — Chi? — fece lui. Ma aveva esitato, senza guardarmi negli occhi, perciò pensai che fosse uno scherzo.
"Ahhh Grover... Non è mai stato un bugiardo" dichiarò Annabeth e Talia ed io annuimmo
— Non è divertente, amico — replicai. — È una cosa seria.
"Non avrei mai pensato che Percy potesse dire una cosa del genere!" esordí sbalordita Thals
Il fragore di un tuono.
Scoccammo un'occhiataccia a Zeus
"Ero nervoso!!" si giustificò "La mia folgore era sparita!"
Vidi il signor Brunner seduto sotto il suo ombrello rosso, assorto nel suo libro, come se non si fosse mai mosso da lì. Lo raggiunsi e lui alzò lo sguardo, un po' distratto.
— Ah, la mia penna. In futuro sei pregato di portare la tua cancelleria personale, Jackson.
Gliela consegnai. Non mi ero neanche accorto di averla ancora in mano. — Signore — dissi — dov'è la signora Dodds? Lui mi guardò con aria confusa. — Chi? — L'altra accompagnatrice. La signora Dodds. L'insegnante di matematica.
"Ma Chirone!!!" borbottò Annabeth imbronciata
Lui aggrottò la fronte e si sporse in avanti, la faccia un po' preoccupata.
— Percy, non c'è nessuna signora Dodds in questa gita. A quanto mi risulta, non c'è mai stata nessuna signora Dodds alla Yancy Academy. Ti senti bene?
"Dai!!!" si lamentò Piper "Ma cosí lo fa sentire come un malato da manicomio!!"
"Be non che è che sia propriamente sbagliato!" esordí Nico con espressione neutra
"Accidenti grazie!"
Eccoci qui.
Come potete vedere questi capitoli sono più brevi... "Solo" 2600 parole. Bello sapere che ci saranno tanti bei capitoli da 4000 parole o addirittura 5000 :)))))))
Spero vi sia piaciuto! Ci vediamo domani con il settimanale aggiornamento!!!
Ciaooooooooooooooooooooooooooo
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