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CAPITOLO VENTESIMO-Senza forza

«E con questo, possiamo dividerci» annunciò Tina «L'effetto della Polisucco è finito prematuramente, ma non importa: non c'è più nessuno».
«Come fai a saperlo?» chiese Credence.
Gladys sbuffò e indicò un cartello appeso al soffitto:
AREA MUGGLER: VIETATO L'ACCESSO AI MAGICI
«Ah, beh...» balbettò Tenebroso, annuendo.
«Mi state dicendo che i No-Mag non vedono tutto quello che c'era lì dentro, ma possono saltarlo?» chiese Katie, sbalordita.
«Già. Geniale, non è così?» rispose Melody, cambiandosi d'abito di nuovo.
Katie annuì e si guardò intorno:
«Beh, a quanto pare è un museo sulla mitologia greca» mormorò.
Quella parte di museo era molto ampia. Non c'era anima viva, eccetto per loro. Il pavimento era diviso in piastrelle quadrate nere e verde smeraldo. Tutto sembrava avere un'aria azzurra, probabilmente dato il riflesso del colore del pavimento sul muro bianco. Statue di divinità erano sparse, e sembravano avere tutti un'aria molto seria. Erano evidentemente ricostruzioni, dato il loro stato di conservazione.
Melody stava praticamente mangiando tutto con gli occhi, ma scosse la testa e si girò verso i compagni:
«Dunque, abbiamo detto un gruppo da quattro e uno da tre» ricapitolò.
«Cinque di noi hanno i calzini. Nel gruppo da tre ce ne dovranno essere due che li possiedono. Tre in quello da quattro» ordinò Tina.
«Subito, capitani!» esclamarono i Furfanti. Tina alzò gli occhi al cielo.
«Perciò Gladys, Credence e Phineas saranno un gruppo» concluse Melody, stringendosi nelle spalle.
Phineas le sorrise, leggendo i suoi pensieri, e guardò Credence e Gladys con aria maliziosa.
"Mi fido di te" mimò la Lestrange «Noi possiamo continuare ad esplorare qui, mentre voi andate in quella sala» consigliò, indicando una porta a sinistra.
«Buona fortuna» mormorò Sebastian.
«Buona fortuna» ripeterono tutti.

Silente uscì dalla Sala Comune di Corvonero con lo sguardo basso. Aveva pensato che sarebbe stato un buon punto di ritrovo per quel gruppo di studenti, data la difficoltà che varie persone avrebbero potuto riscontrare nell'entrare in quell'ambiente così colto, ma pur perlustrandolo non aveva trovato anima viva.
Fece per scendere le scale e andare nel suo ufficio, ma si fermò. Qualcosa dentro di sé lo teneva ancorato lì. Cambiò direzione e uscì dal castello, arrivando all'inizio della Foresta Proibita. Il prato gli ricordava quello su cui lui e Gellert erano seduti a Godric's Hollow un giorno di tiepido sole. Pensò a quanto fosse stato fermo a guardare i suoi tratti, i suoi capelli che l'aria frizzante provava a scompigliare, i suoi occhi di due colori diversi in cui avrebbe potuto tuffarsi. E le sue labbra. Oh, quelle labbra! Non riusciva a capacitarsi di quanto fosse innamorato. Probabilmente non voleva nemmeno ammetterlo a se stesso. Ma era stato realizzare che anche lui lo stava guardando con la stessa intensità che gli aveva fatto avvertire un brivido lungo tutta la schiena.
Per un attimo aveva dimenticato i Doni della Morte. Per un attimo aveva dimenticato il Bene Superiore. Per un attimo aveva solo chiuso gli occhi e lasciato che quelle labbra che aveva tanto sognato si poggiassero sulle sue.
«Professore?» la voce di Adrian lo riportò alla realtà.
«Sì?» chiese lui, facendo finta di nulla.
«Li ho trovati» rispose il ragazzo «O quasi, almeno».
«Arrivo subito. Vieni nel mio ufficio tra un quarto d'ora» ordinò Silente, incamminandosi di nuovo verso il castello.
Parola mia, non ammise mai che una lacrima gli stesse scivolando lungo la guancia.

Anche Adrian sembrava amare quella brezza estiva appena fuori dalla Foresta Proibita, e anche a lui tornò inevitabilmente in mente un episodio del quarto anno.

«Ma non ti posso permettere di farti accompagnare da lui!» esclamò, inseguendo la ragazza, che camminava con passo spedito.
«Che problema c'è?» chiese lei, fermandosi e girandosi di scatto.
«Darling è un idiota! Non puoi andare a un Ballo dedicato a un evento speciale come il settantesimo compleanno di Dippet con lui!» ribatté Adrian, indignato.
«Da quando ti importa tanto dei compleanni di Dippet? E poi Michael non è un idiota» replicò Melody, girandosi di nuovo.
«Oh, vedrai come te ne pentirai» commentò freddo il ragazzo.
«Smettila, Hills! Se ci tenevi tanto ad andarci con me, al Ballo, avresti potuto chiederlo» sbottò lei, avvicinandosi a lui. 
Adrian non rispose. Si limitò a guardarla mentre alzava un sopracciglio e incrociava le braccia, per poi ricominciare ad incamminarsi verso la Foresta.
Il ragazzo rimase fermo, senza sapere bene cosa fare. Non realizzò nemmeno che Melody Lestrange fosse entrata nella Foresta Proibita, infrangendo qualcosa come centinaia di regole o giù di lì. Stava per tornare al castello quando sentì un urlo straziante:
«BASTA!».
Melody stava soffrendo in maniera incredibile, lo sentiva dalla sua voce. Si tolse il maglione-“è giugno! È normale restare in camicia!”-e si addentrò nella Foresta, cercando di localizzare la ragazza.
Vederla in ginocchio, senza forza di rialzarsi, fu incredibile anche per lui. La vide allungare il braccio verso qualcosa, ma qualcosa la mandò indietro di nuovo, facendola barcollare. Adrian alzò lo sguardo e vide uno spettacolo orrendo. Non avrebbe mai pensato di vedere il Molliccio di Melody Lestrange. Eppure era lì, terribile, straziante persino per lui. Si mise davanti a lei e aspettò che il Molliccio cambiasse forma. Quando si trasformò in una banshee rabbrividì, ma riuscì a pronunciare «Riddikulus!».
La donna iniziò a ballare in modo strano e scomparve.
Adrian si girò verso la ragazza. Era ancora a terra, con il viso tra le mani. Tremava. Aveva paura. Melody Lestrange aveva paura. Ma certo che la aveva! Era umana, non una specie di essere bizzarro. Tutti hanno paura di qualcosa.
Non serviva chiederle di sfogarsi. Poteva benissimo sentire quello che pensava senza essere un Legilimens:
“Non sono nemmeno capace di sconfiggere un Molliccio”.
Si inginocchiò accanto a lei e le mise una mano sulla spalla. La ragazza gli buttò immediatamente le braccia al collo, senza smettere di tremare. Lui la strinse:
«È andato via. Va tutto bene, Mel» mormorò.
La ragazza annuì, senza sciogliersi dall'abbraccio.

~My space~
Sento odore di teorie in arrivo…
Volevo dirvi che ho trovato il video della mia veeta. Lo potete trovare lì soprah!
Vi volevo dare un indizio sul Molliccio della nostra Mel: è un episodio che ha vissuto.
Hehe. Che tristezza.
Camy ❤🎶

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