CAPITOLO CINQUANTUNESIMO - Magic Works
Tina era veramente la persona più bella del mondo. Newt, in fondo, sebbene non lo volesse ammettere nemmeno a se stesso, lo aveva sempre pensato, ma fu nel momento in cui la sposa entrò nel giardino stringendo il suo bouquet che realizzò quanto fosse fortunato.
Avevano deciso di celebrare il matrimonio all'aperto dal momento che erano stati incapaci di decidere tra sinagoga e chiesa, e l'idea - rigorosamente approvata da Jacob, Queenie, Melody e persino Credence, che sembrava più che mai interessato alla faccenda “nozze” per qualche ignoto motivo - era alla fine stata colta con entusiasmo da tutti gli invitati.
Sì, c'erano degli invitati. E non erano pochi, contrariamente a ciò che ci si aspetterebbe da Newt Scamander e Tina Goldstein.
Queenie aveva provveduto agli inviti, ovviamente, con il risultato di inserire persino la Presidentessa Picquery tra i presenti. Aveva ancora una cicatrice sulla guancia destra da quando aveva affrontato Grindelwald ormai cinque anni prima, ma pareva essere totalmente in forma e decisamente più rilassata.
Resta il fatto che Tina fece il suo ingresso con il solito passo deciso e importante, benché sul suo volto si riuscisse a leggere chiaramente l'ansia. La sua carnagione era, infatti, molto più chiara del solito, segno che probabilmente stava cercando di non svenire.
Ma perché diamine doveva preoccuparsi, lei?
Newt iniziò a rigirarsi le mani, il viso arrossato alla vista della sua amata. Nonostante ciò, quando i loro sguardi si incrociarono, si rivolsero un sorriso impacciato e mimarono un “Ehi!”.
Beh, si era presentata. Era un traguardo.
Non appena la donna arrivò presso il Magizoologo, il Ministro Hector Fawley prese la parola:
«Benvenuti, signori, a questa cerimonia tanto attesa».
Newt sentì solo questo. La sua mente cominciò a vagare in pensieri strani, di Grindelwald che arrivava e distruggeva tutto quanto, dello Snaso che rapiva Tina, di Jacob che cadeva di faccia sulla torta, di…
«Vuoi tu…?».
Il Magizoologo sobbalzò a queste parole pronunciate con enfasi dal Ministro della Magia, e tornò dritto e rigido come un soldato sull'attenti.
«…Porpentina Esther Goldstein, prendere il qui presente Newton Artemis Fido Scamander come tuo legittimo sposo, di amarlo ed onorarlo finché morte non vi separi?».
Tutti gli invitati soffocarono delle risatine nel vedere la faccia paonazza del Ministro rimasto senza fiato dopo la lunga frase.
Newt, invece, rimase impassibile, e attese con ansia la risposta della compagna. Dopo qualche secondo - anche se al mago sembravano essere passate delle ore - la donna rispose:
«Lo voglio».
Andata. Merlino, era sposato!
«E vuoi tu…?».
Giusto, doveva rispondere anche lui. La risposta non era sottintesa? Mah!
Il Ministro alzò gli occhi al cielo, leggendo ciò che gli aspettava ripetere:
«…Newton Artemis Fido Scamander, prendere la qui presente Porpentina Esther Goldstein come tua legittima sposa, di amarla ed onorarla finché morte non vi separi?».
A questo punto, Queenie scoppiò a ridere, mentre Jacob le faceva dei leggeri colpetti con la mano sulla spalla per farla smettere. Forse aveva letto i pensieri del Ministro, dal momento che le guance dell'uomo si erano tinte di un rosso acceso, notandola.
«Lo voglio» replicò in fretta Newt, cercando di distrarsi dalla risata contagiosa dell'amica.
«Allora vi dichiaro marito e moglie! Scamander, baci la sposa» disse Fawley velocemente, allontanandosi con passo svelto, borbottando qualcosa di simile a “Perché non mi avvertono dei Legilimens?”.
Doveva davvero baciarla davanti a tutti?
Beh, gli invitati stavano applaudendo, perciò…
Il Magizoologo prese la donna per i fianchi e posò le labbra sulle sue, mentre i battiti di mani aumentavano.
Fu Tina a staccarsi per prima. Sorrideva raggiante:
«Anche se ora sono una Scamander, rimaniamo sempre due timidi impacciati» disse.
Newt capì che gli stava facendo un favore, per non imbarazzarlo davanti a tutti, perciò sorrise:
«Tu sei quella timida e impacciata, signora Scamander» puntualizzò, guardandola per una volta negli occhi.
«Ah sì? Se lo fossi non saprei fare questo, allora» ribatté lei, baciandolo di nuovo, stavolta per più tempo.
Si staccarono solo per mancanza di fiato, dal momento che non volevano dare soddisfazione all'altro di avere “vinto la sfida a chi è meno impacciato”.
«Ehilà, gente di mare!» esclamò Jack Livingston, il Passaporta Tout, avvicinandosi alla coppia con la sua solita pipa tra le labbra. Prima che potesse muovere altro passo, però, fu sorpassato da Jacob e Queenie, che strinsero i due nell'abbraccio più stretto che si fossero mai scambiati.
Da quel momento, Newt ricominciò a non capire più nulla: un'enorme quantità di mani che volevano stringere la sua e di braccia che lo volevano avvolgere lo mandarono nella più totale confusione. Riuscì a riconoscere solo Melody, Gladys, Katie, Adrian e i Furfanti alla fine.
«Vedi? Il sergente Lestrange non ha dovuto muovere dito, finora!» mormorò la ragazza a Newt, che rise sollevato:
«Togli il finora. Cosa potrebbe mai andare storto, adesso?».
La giornata finì prima che chiunque potesse dire Snaso. Era ormai quasi mezzanotte, e la maggior parte degli invitati se ne stava andando.
Newt si guardò intorno: Tina stava parlando di qualcosa che sembrava essere molto importante con Queenie; sua madre e suo padre stavano uscendo in quel momento dal salone del pranzo; Jacob e Adrian erano ancora intorno al tavolo dei pasticcini, a borbottare qualcosa su quale di essi mangiare; Gladys era sulle ginocchia di Credence, e dialogavano con Katie e Henry Travis, i quali si stavano tenendo la mano senza probabilmente essersene accorti; Sebastian e Phineas ballavano stretti l'uno all'altro una specie di valzer improvvisato e Melody stava parlando con i suoi genitori.
Insomma, tutto era nella norma.
Un momento…
Il Magizoologo volse di nuovo la testa verso la Lestrange: sì, Corvus e Valentine erano lì.
Si avvicinò con passo svelto all'insolito trio, con gli occhi sgranati:
«Come mai siete qui, signori?» chiese, posizionandosi dietro Melody.
«Salve, signor Scamander» lo salutò cordialmente Valentine Lestrange, abbracciandolo e baciandogli le guance «Ci tenevamo a fare le congratulazioni alla nuova coppia!».
«Come siete usciti da Azkaban?» domandò imperterrito Newt, scrutandoli: effettivamente erano dimagriti, e le loro facce molto più lucide e sobrie di prima.
«Cinque anni sono bastati a rimetterci in sesto, signor Scamander. Ci hanno scagionati, finalmente!» rispose Corvus Lestrange, felice, prendendo un calice e porgendolo al Magizoologo «E volevamo soltanto brindare a questo gioioso giorno, come diceva mia moglie! Non pretendiamo che la nostra Melan-Melody torni ad abitare con noi. Ora è persino maggiorenne e rispetteremo le sue scelte».
Ah, bene.
Newt afferrò il calice, ancora diffidente, e fece per portarlo alla bocca. Per la terza volta nell'intera giornata, iniziò a non capire più nulla.
Sentiva soltanto la voce di Melody e le mani della ragazza che cercavano di strappargli il bicchiere:
«È un altro tranello! Sono seguaci, non bere da qui! È avvelenato, Newt, ascoltami!».
L'uomo avrebbe voluto lanciare il calice ed ascoltare la Lestrange, ma non riusciva a farlo. Doveva essere di nuovo sotto la Maledizione Imperius Lenta di Grindelwald, come qualche anno prima: probabilmente non si sarebbe fermato fino a che non avesse bevuto il veleno.
Non avrebbe voluto morire proprio il giorno del suo matrimonio, però.
A un certo punto, le sue mani non stavano più reggendo nulla. Era morto? I morti pensavano? No, non doveva essere morto.
Aprì gli occhi sentendo un “NO!” straziante di Adrian e un tonfo.
Per terra, di fianco a lui, giaceva Melody, con gli occhi chiusi e il calice di Acquallegra vuoto di fianco a sé.
~My space~
So che Corvus nella saga di zia Jo sarebbe il fratello morto di Leta&Co, ma avevo preso questo nome tempo fa e l'ho piazzato al padre 😅 mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa!
In ogni caso, mi sento una persona orribile.
Ve toccherà aspettare settimana prossimaaaa!
Camy ❤🎶
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