Capitolo 39
E' passato un mese e sto malissimo. Alex. Alex. Alex. E' l'unica cosa a qui penso. Oh al diavolo, dovrei essere contenta. Questa è la cosa migliore per me. Per nostro figlio. Sto cercando di convincermi con tutta me stessa, ma a quanto pare non ci sto riuscendo. Mi manca come l'aria. Passo notti insonne pensando al tempo passato insieme e a tutto ciò che è successo. In fondo mi piaceva quel suo carattere particolare e duro. Lo rendeva unico.
Oggi ho visto la mia bambina. Avrò una femmina e sono al settimo cielo. Nell'istante in qui guardavo la mia piccola ho avuto una fitta al cuore. Avrei voluto che lui fosse accanto a me. Avrei voluto condividere con lui quest'emozione. Ma entrambi abbiamo scelto diversamente. Io non gli ho detto della gravidanza, e lui dal canto suo ha rinunciato a me. Domani sarà il mio compleanno. Ma non sono in vena di festeggiare. Sto cercando con tutta me stessa di andare avanti ma qualcosa mi blocca. O meglio dire, lui mi blocca. Anche lontano riesce a condizionare la mia vita. Assurdo.
"Crystal ricordati che domani arriva il nuovo proprietario" m'informa Anna la mia collega di lavoro. Tecnicamente da domani questo bar diventerà mio. Grazie all'appoggio di mia zia e suo marito ho deciso di prendere in gestione il bar in cui lavoro. Domani dovrò incontrare il proprietario dei muri per definire il tutto. Non vedo l'ora. Sarà un lavoro faticoso e tra pochi mesi non potrò essere presente sempre, ma non voglio rinunciare a quest'opportunità. Quando ho saputo che il titolare voleva chiudere e vendere lo stabile sono andata nel panico. Mi serve il lavoro e per dirla tutta è un lavoro che mi piace. Dopo una lunga chiacchierata con mia zia, sono rimasta sorpresa quando mi ha informato che sarebbe stata felice di potermi aiutare economicamente. Cosi mi sono buttata. Da domani inizia una nuova avventura. Diventerò titolare di un bar. Sono cosi emozionata.
Accarezzo la pancia, mia figlia scalcia. Adesso la pancia si vede e come, non riesco a crederci che in un mese sia cambiata cosi tanto. Mi sento diversa. Il mio corpo si sta modificando. I fianchi le cosce e per non parlare delle guance. Sono un po gonfia. Ogni volta che qualcuno si accorge del mio stato interessante partono domande di ogni genere. Ma solo una domanda cerco di evitare come la peste. Il padre del bambino?.....non so mai cosa rispondere cosi cambio discorso. All'ultima visita in sala d'attesa mi sono scontrata con una realtà che fa male. Io sono da sola. Osservavo le coppie con malinconia. Lui che le sorride, le accarezza la pancia e si preoccupa per lei. Non potrò mai provare quest'emozione. L'ho lasciato andare via e per giunta senza dirgli della gravidanza.
Ritorno a casa pensierosa. Mi chiedo come farò a superare tutto questo. Sono riuscita a tenerlo lontano ma forse non dovevo. Aveva il diritto di sapere. Forse accecata dalla rabbia non ho ragionato lucidamente e adesso me ne devo assumere le conseguenze. Sono troppo emotiva in questo periodo. Non so perchè piango. Sono perennemente triste e con la testa tra le nuvole. Mia zia dice che la gravidanza può causare sbalzi d'umore continui. Devo smetterla di pensare sempre a lui, è per questo che sto male e piango. Stasera sono proprio stremata. Non ho voglia di far niente se non una doccia e mettermi a letto.
Un nuovo giorno. Oggi per la legge sono diventata maggiorenne. Evviva. Sto saltando dalla gioia? Per niente. Mi trascino come un cadavere al locale anche se me ne sarei stata a casa volentieri. Devo assolutamente incontrare il nuovo proprietario dei muri. Mia zia stamattina mi ha chiesto se mi andava di festeggiare da qualche parte stasera, ma il mio sguardo glaciale deve averla convinto a chiudere il discorso immediatamente. L'ultima cosa che voglio è festeggiare. Mi sono svegliata di pessimo umore, a momenti non sopporto persino la mia pelle.
"Buongiorno Crystal" Anna urla appena varco la soglia del bar. Oh no ti prego dimmi che non è quello che penso "tanti auguriiiiiii" si avvicina con una piccola tortina in mano e con sopra una candela. Che tenera. Abbozzo un sorriso e soffio. "Grazie Anna è stato un bel pensiero".
"Prima che mi dimentichi. In ufficio c'è il signor Abis" m'informa. La guardo perplessa. Non so chi sia "Crystal. Il proprietario dei muri" esclama. Scatto come una molla. Oh mamma, perchè non ci ho pensato "Grazie, vado subito".
Entro nel piccolo ufficio trovando l'uomo di spalle "buongiorno signor Abis" si alza e in quel istante mi blocco. Sto per avere un infarto. Spalle possenti, statura imponente. Oh cazzo.
"Ciao Crystal" esclama avvicinandosi a passo deciso. Sono ferma come una statua, lo guardo imbambolata "Alexander" deglutisco. Oh mio dio, è qui. Mi bacia sulla guancia per poi fare un passo indietro "accomodiamoci. Abbiamo molte cose di cui parlare" indica la sedia accanto alla sua. E' intimidatorio, l'ammetto. Faccio come dice incapace di dire o fare qualsiasi cosa. Mi sento in un altra dimensione. Potrebbe andare a fuoco tutto e non m'importerebbe. Accidenti se sta bene. E' più bello di quanto ricordassi. Il suo sguardo si sposta sul mio grembo. Merda. La pancia. Serra la mascella. Mi fulmina. Accidenti, ha capito. Guardo verso la porta. Forse è il caso che me la dia a gambe.
"Almeno che tu non abbia mangiato un cocomero intero, giurerei che sei incinta" commenta sarcastico. Sorrido sollevando le spalle. Mi guarda, lo guardo.
"Dimmi solo che è nostro figlio" supplica sospirando. "No guarda di uno che passava per caso" non resisto alla tentazione di commentare. Ma che diamine. Certo che è suo figlio, di chi altro dovrebbe essere.
"Crystal. Non mi sembra il momento di fare la stronza" tuona severo. Uhm cavolo. Quando si arrabbia è cosi sexy. Cosa? Ho pensato seriamente una cosa del genere? Adesso? ...Oh andiamo, ma che problemi mentali ho?
"Ok. E' tuo figlio.....contento?" dico esasperata. L'ho detto. Mi sono tolta un grosso peso. Adesso lo sa.
"Si. Molto contento" si avvicina appoggiando la mano sul mio grembo. Accarezza delicatamente. Dovrei essere spaventata, ma non lo sono. Anzi sono felice.
"Posso vedere?" chiede a voce bassa. Senza rispondere sollevo la maglietta mantenendo lo sguardo basso. Mi sto spingendo oltre. Ne sono cosciente. Ma sembra tutto cosi naturale e bello. Il contatto della sua mano sulla mia pelle mi fa rabbrividire, ma è una bella sensazione.
Si sposta dietro di me portando le mani sul mio grembo e continua ad accarezzare "é una sensazione unica" sussurra appoggiando il mento sulla mia spalla "indimenticabile". Il suo corpo si appoggia al mio e il mio cuore sta per esplodere. Vampate, adrenalina. Uh credo che andrò fuori di testa.
"Perchè sei qui?" chiedo con voce tremante.
"Per te" due semplici parole. Le parole più belle che io abbia mai sentito. Ma so che quest'incantesimo durerà poco. Lui ha una vita fuori dal normale. E se fosse qui per cercare di farmi cambiare idea? Adesso che sa del bambino cosa vorrà fare? Allarmata mi sposto bruscamente mettendo distanza tra noi.
"Alexander sai bene che non posso vivere nel tuo mondo" indietreggio ricoprendomi la pancia.
"Alexander Volkov è morto dieci giorni fa dentro il suo locare mentre controllava alcuni documenti" esclama avanzando verso di me.
"Ma che stai dicendo?" chiedo a voce alta facendo un passo indietro. Sorride. Perchè sorride?
"Sto dicendo che per il mondo intero Alexander Volkov è rimasto intrappolato dentro il suo locale a causa di un incendio doloso" un altro passo verso di me "hai davanti a te Alexander Abis, nato a Bologna il 29 dicembre del 1984. Abbandonato dai suoi genitori è stato cresciuto in un collegio. Ha girato il mondo dall'età di diciotto anni e adesso ha deciso di tornare in Italia per diventare un imprenditore. Gli piacerebbe occuparsi del ramo immobiliare"
Sono senza parole. Ha fatto veramente una cosa del genere?... Mi tremano le gambe, non riesco a stare in piedi. Mi afferra per le braccia tirandomi a se "voglio essere una persona nuova. Voglio passare il resto della mia vita con te e il nostro bambino. Ti prego permettimi di essere l'uomo che vuoi".
Sono sorpresa. Shockata.
Ha rinunciato veramente alla sua vita per me. Non ci posso credere.
"Piccola. Stai bene?" mi scuote preoccupato. No che non sto bene. Sono senza parole.
"Ti prego dì qualcosa. Mi sto preoccupando" supplica accarezzandomi il viso.
Non trovo le parole per descrivere ciò che provo. E ancor prima che io possa bloccarle le lacrime scendono come un fiume. Vorrei fermarmi ma non ci riesco. Sono lacrime di felicità? Non lo so. Sono cosi confusa. Lascio che le sue mani mi accarezzino, ne sento il bisogno.
"Quando mi hai chiesto di scegliere, non avevo dubbi su ciò che avrei fatto. Amo te più di qualunque altra cosa. Ma trovare il modo più giusto è stato difficile. Ho fatto un accordo con i miei fratelli anche se ho scoperto che è stato Ivan ha tramare contro di me. Ma pur di liberarmi, ho lasciato tutto a loro....beh non proprio tutto...diciamo il 90% di tutto. Sono loro che mi hanno aiutato in questo piano. Il mio passato rimarrà sepolto e potrò iniziare una nuova vita...con te" sorride nuovamente. Un sorriso smagliante. Sembra felice.
"Adesso....la domanda è......tu vuoi iniziare una vita con me?" chiede guardandomi negli occhi.
Qualcuno mi dica che non sto sognando. E' mai possibile che ogni cosa stia andando nel verso giusto? Non sembra neanche lui. L'Alexander che ho conosciuto in Russia era tutt'altro che questo.
"Tu.....tu hai lasciato tutto" ripeto stordita. Sorride come un ebete. Sembra divertito dalla mia reazione. Mi ha lasciato senza parole. Puff. Non penso a niente.
"Ti amo" dichiara avvicinandosi alle mie labbra "sto per baciarti....è la tua ultima possibilità per tirarti indietro" sussurra sulle mie labbra.
Le sfiora e mi scosto leggermente, ma non mi allontano. Mi sembra passato un eternità dall'ultima volta che ho sentito le sue labbra sulle mie. Ho una voglia matta di baciarle ma ho paura che tutto questo possa essere un illusione. Accorgendosi del mio tentennamento le sue mani scivolano sul mio collo lentamente per poi spostarsi sulla nuca. In trappola.
"Mi sono preso tutto di te senza chiedertene il permesso e mi dispiace. Ma stavolta credo che è la decisione migliore per entrambi" detto questo elimina la distanza unendo le nostre labbra. In un primo momento mi blocco tenendo le labbra serrate ma ben presto la paura lascia spazio al desiderio che ho di lui. Ci baciamo con passione come fosse l'ultimo bacio della nostra vita. Ed ecco che tutto si spegne. La paura, i dubbi e i mille pensieri sono evaporati. Gli avvolgo le braccia al collo e continuo a baciarlo. Dio se mi è mancato.
"Posso dedurre che la tua risposta è si?" chiede ridacchiando tra un bacio e l'altro. Che sfacciato.
"Non dovresti essere cosi contento. Sono incinta e perennemente incazzata e penso che tu diventerai il mio sacco da box....per non parlare del fatto che ti farò pagare amaramente di avermi rapita" ribatto accigliata. Ride di gusto staccandosi.
"Sono disposto ad affrontare la tua furia....basta che tu stia per sempre con me". Fa strano vederlo cosi sorridente e felice. Nei suoi occhi c'è una luce diversa.
"Mi dica signor Alexander Abis....quali sono i suoi progetti per il futuro?" chiedo divertita.
"Sinceramente?..Non lo so...volevo decidere insieme a te" risponde sollevando le spalle possenti.
"Che ne dici di iniziare da ciò che non è mai successo?" chiedo. Annuisce in attesa che dica altro.
"Piacere di conoscerti. Mi chiamo Crystal e oggi ho compiuto diciotto anni" dico in modo teatrale porgendogli la mano.
"Auguri Crystal. Il mio nome è Alexander, ho trentanni e sono pazzo di te".
"Ciao Alexander pazzo di me. Ti andrebbe di andare a fare una passeggiata come due persone normali e conoscerci?"
Sorride e mi bacia "con piacere piccola e dolce Crystal".
"Ti amo Alexander, ti amo follemente e irrimediabilmente" dichiaro posando la mano sul suo petto.
Follia è la parola esatta per definire la nostra storia. Ma amo questa follia più di ogni altra cosa. Mi sento viva quando sono con lui. Questa è la nostra storia e non importa come tutto sia iniziato, l'importante è di come prosegue. Lo amo, mi ama...fine della storia.
Manca ancora l'epilogo continuate a leggere.
Volevo Avvisarvi che ho iniziato a scrivere una nuova storia che si chiama DANNATAMENTE COMPLICATI lo trovate nel mio profilo. Visto i tanti messaggi lo dico qui ....la versione editata e trasformata di sei mia lo trovate su Amazon e KOBO con il titolo A OGNI COSTO....molti di voi sono andati a leggerla e poi sono partiti i commenti hahahaha....si lo so, è molto ehm...spinta? Forse era cosi che l'avevo immaginata quando ho finito la vecchia versione.
Credo di aver scritto un messaggio privato a tutti quelli che vogliono il cartaceo con la dedica, se manca qualcuno vi prego scrivetemi perché sono il caos fatta a persona.
Vi consiglio in sottofondo Martin Garrix & Bebe Rexha - In The Name Of Love
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