Capitolo 19
Indosso il tubino rosso che Alex ha lasciato per me in camera. Un tubino semplice con le maniche in pizzo e la lunghezza sopra il ginocchio. Lo stronzo mi ha fatto avere anche un paio di tacchi a spillo neri e una pochette nera di raso. Soffio come una gatta su una ciocca ribelle e mi guardo allo specchio. Che dire, a quanto pare sa cosa mi sta bene.
Esco dalla camera e scendo nell'atrio con il gorilla che mi segue. Trovo Alex con in mano un piccolo cofanetto blu. Chi sa cosa c'è li dentro. Mi avvicino sotto il suo sguardo attento. Trattieniti tra un po ti si vede la bava. Maschio.
Lancio lo sguardo al cofanetto curiosa e a quel punto lui lo apre.
"Questa collana è molto importante per me, perché è l'unica cosa che mi è rimasta di lei. Voglio che tu la indossi. Prenditene cura"
Guardo la collana tempestata di diamanti credo. È bellissima. Sembra appartenga ad una regina. La prende tra le mani e si avvicina mettendolo al mio collo.
"Adesso è tutto al posto giusto" sussurra al mio orecchio.
Anche se il suo gesto è molto bello, non può credere che per questo le cose cambieranno. Lo odio lo stesso.
Tanto per lui sono solo un oggetto da esporre.
Saliti in macchina ci dirigiamo verso una destinazione che non conosco. Rimango in silenzio, anche se vorrei sapere dove stiamo andando. Ma non voglio dargli la soddisfazione, non parlerò. Ho deciso di fare scena muta.
Dopo circa mezz'ora ci fermiamo davanti ad un locale chiamato Paradise. Sarebbe bello se fosse veramente il paradiso.
Scendiamo e lascia le chiavi a uno dei suoi uomini. La sua mano avvolge la mia vita.
"Adesso ti accorgerai cosa potrei fare anch'io nel momento in cui diventa sei veramente cattivo con te. La tua salvezza è che ti amo". Lo guardo confusa non capendo il significato delle sue parole. Il suo sguardo è inespressivo come sempre. Non riesco a capire, c'è qualcosa che non quadra.
Ci avviciniamo al tavolo dove ci sono le mie amiche con i rispettivi ragazzi. Nel vederle provo un senso di sollievo, mi sono mancate.
"Ciao a tutti" dico. Nello stesso momento Alex dice qualcosa in russo ai fratello. Le mie amiche sembrano assenti, non mi salutano. Tengono lo sguardo basso. Che sta succedendo?
Come mai sono così indifferenti nei miei confronti. Magari sono arrabbiate perché ho cercato di scappare e non ho detto nulla. Non lo so, è tutto così strano.
Mi guardo in torno e non posso fare a meno di notare che siamo le uniche donne qui dentro.
Ivan con tono freddo ordina alle ragazze di alzarsi che è ora. Ora di che? Cosa devono fare?
Le mia amiche si alzano in religioso silenzio e si allontanano in gruppo.
"Dove stanno andando"? Chiedo voltandomi verso Alex.
"Ora vedrai. Goditi lo spettacolo" risponde in modo malizioso per poi sorseggiare dello champagne.
Non ci capisco più niente. Che spettacolo? Odio tutti questi giri di parole.
Inizia una musica con ritmo forte e ad una ad uno le mie amiche escono e prendono postazione verso dei pali da Lap dance credo. Non ci posso credere. Loro sono l'attrazione della serata. Com'è possibile tutto questo. Le conosco bene, non lo farebbero mai. E poi dico, come possono permettere una cosa del genere i fratelli di Alex.
Rimango sbigotita a guardare le mie amiche mentre ballano intorno al palo.
"Non capisco. Cosa ci fanno le mie amiche li?" Chiedo con lo sguardo fisso su di loro ancora incredula.
"Stano lavorando" risponde tranquillamente.
"Lavorando? Sei stato tu a dargli questo lavoro"?
"Io? Certo che no. Io posso decidere su di te non su di loro. Loro sono una loro proprietà e ne possono fare quello che vogliono"
Le mie amiche cominciano a spogliarsi e guardandole noto che non sono per nulla felici di ciò che stano facendo. Il fumo mi sta uscendo dalle orecchie. Non possono fare una cosa del genere. È disumano. Sono convinta che le hanno costrette. Ora basta non ne posso più. Mi alzo di scatto e rovescio il tavolo facendo cadere tutto per terra.
"Come hai potuto permettere una cosa del genere. Sei un mostro" urlo piena di rabbia.
Si alza portando il suo viso difronte al mio "ringrazia che ti amo altrimenti avresti fatto la stessa fine" ringhia.
Faccio un passo indietro e in un gesto violento mi strappo la collana e la lanciò verso di lui.
"Fottiti stronzo" dico con disprezzo per poi correre verso l'uscita.
Non faccio in tempo di fare pochi passi che il passaggio mi viene bloccato da due uomini e in quel momento due mani possenti mi affermano con forza alzandomi di peso. Non mi ci vuole molto per capire che è lui.
"Ora basta. Ti sei scavata la fossa con le tue mani" urla portandomi portandomi fuori dal locale.
Di male in peggio......... che ne pensate?
Se vi va leggete anche l'altra mia storia. BELLO MA DANNATO.
ALLA PROSSIMA CARI LETTORI. UN BACIONE E BUON FINE SETTIMANA
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