Una festa di fidanzamento. Com'è che sono finita in questa situazione? Ah già, volevo fare l'eroina e salvare le mie amiche. Le stesse amiche che sembrano felici di tutto questo, stronze.
Mi ci è voluta tutta la buona volontà per recitare, ho passato Del tempo con loro facendo finta che nulla sia successo, potessi le riempirei di sberle.
Per la serata ho scelto un lungo vestito nero con la schiena scoperta fino al fondo schiena. Sono sicura che Alex non si aspetta nulla del genere. Lui ha detto che avevo libera scelta e così ho fatto. Ho scelto quello più sexy che c'era.
Sahara la signora che si è occupata di noi, è una donna deliziosa. Dovrebbe avere sui cinquant'anni ma ne dimostra molti di meno. È una persona dolce e gentile. Quando ha visto il vestito che ho scelto ha fatto un fischio di approvazione.
"I vostri uomini vi attendono giù, è ora di scendere" ci comunica in inglese.
"Voi scendete pure, io arrivo tra un attimo" dico. Non voglio scendere con loro attirando l'attenzione di tutti. Aspetterò cinque minuti così le acque si saranno calmare e allora scendero in tranquillità.
Le mie amiche escono tutte elettrizzate.
"Mia cara, perché vuoi aspettare?" Chiede Sahara.
"Non mi piace essere al centro dell'attenzione" confesso.
"Ma tu sei la fidanzata del capo è normale che lo sarai" mi accarezza i capelli dolcemente.
"Chi è Alex qui in Russia?" spero che almeno lei me lo dica.
"Una delle persone più importanti. Ma non posso dirti di più" quanto mistero intorno a quest'uomo. Voglio sapere chi è cosa fa, voglio conoscere meglio il mio nemico.
"Credo sia ora che io vada" dico sospirando.
Guardo per l'ultima volta il mio riflesso nello specchio, wow sembro un altra. Più donna, non so se è il vestito oppure l'acconciatura. Sahara mi ha asciato i capelli sciolti, dandogli solo un effetto ondulato. Il trucco quasi non si vede, sembro molto acqua e sapone.
"Ricordati solo che stasera ci sono le persone più importanti di tutta la Russia. Si te stessa, ti adotteranno" seguirò il suo consiglio. Sarò la fidanzata perfetta stasera. Voglio guadagnarci la fiducia di Alex è quando l'avrò ottenuta scappero da qui.

Mentre scendo la grande scalinata sento già la musica provenire dal piano di sotto.
Scendo lentamente guardando avanti a me, appena la visuale me lo permette vedo Alex in fondo alla scalinata che mi guarda.
Sembra meravigliato, sorride leggermente e mi tocca ricambiare. Mi avvicino porgendogli la mano che non tarda ad afferrare.
"Sei bellissima" sussurra avvicinandosi alle mie labbra.
Non rispondo, unisco le mie labbra alle sue.
Sento la sua mano possente toccare la mia schiena nuda.
Si blocca guardandomi negli occhi, oh si caro, la schiena è nuda.
"Ti piace" dico roteando su me stessa.
"Sei troppo sexy, mi ci vuole tutta la mia volontà per non strappartelo di dosso e avere il tuo corpo" commenta stringendomi a se.
"Mi fa piacere che ti piaccia. Che dici se andiamo a bere qualcosa" ho proprio bisogno di alcol.
Annuisce stringendo la mia mano e portandomi verso un salone. Entrati noto la presenza di tante persone, fin troppe, saranno una cinquantina. Ci dirigiamo verso il bancone del bar e Alex ordina due bicchieri di champagne.
"Alla nostra festa" alza il calice verso di me.
"A noi" rispondo toccando il suo calice con il mio.
Sorride per le mie parole e si avvicina per baciarmi.
"Sono così felice che tu sia qui. Voglio che tutti sappiano che sei mia, perché una rosa così pura è difficile da trovare" quello che vedo è un uomo fiero della sua conquista. Ma io non sono un oggetto da esporre, tutto questo non fa per me.
Un uomo della sicurezza si avvicina sussurando qualcosa ad Alex, la sua mascella si irrigidisce e borbotta qualcosa in Russo.
Mi sa che ci sono guai in paradiso.
"Piccola devo allontanarmi un attimo, tu fatti un giro" ma cosa crede che sia un cagnolino. Annuisce falsamente mentre si allontana. Non me ne starò qui a fare la bella bambolina.
Afferrò il mio calice e cammino tra la folla. Queste persone hanno delle faccie poco raccomandabili, sono vestite in modo elegante ma le loro faccie mettono terrore. Espressioni serie e dure, donne con la testa abbassata, sembra che abbiano paura di parlare. Saranno state rapite anche loro?
In fondo alla sala vedo un terrazzo, una boccata d'aria mi farebbe bene. Quando esco sul terrazzo rimango meravigliata, delle luci soffuse, da un lato un tavolino da thè e dal altra parte un grande cespuglio di rose rosse. Adoro le rose, hanno le spine ma sono così belle. Un po come me.
Mi avvicino sfuorandone alcuni petali.
"Buonasera signorina"una voce leggera attira la mia attenzione.
Mi volto trovandomi davanti un uomo dai capelli biondi, un fisico asciutto, spalle possenti. Sembra che qui in Russia siano tutti ben dotati di muscoli. Lo guardo, forse troppo.
Sorride avvicinandosi, ha un aria furba.
"Finalmente conosco la perla di Alexander" avvanza con eleganza porgendomi la mano, esito per un attimo prima di porgere la mia.
"Mi scusi lei chi è ?" Chiedo.
"Un amico del suo fidanzato. Mi chiamo Rudolf"
"Piacere di conoscerti. Parli molto bene l'inglese" commento strofinandomi le braccia, venire qui fuori si è rivelata una pessima idea, fa un freddo cane.
"Come mai una ragazza come te si trova nel nostro mondo?" Curioso il tipo. Vorrei tanto dirgli che sono stata rapita, ma non servirebbe a nulla. Alex si arrabbierebbe e tutto quello che sto facendo non servirebbe più a nulla.
"Sai com'è, l'amore" mento.
Si toglie la giacca mettendomela sulle spalle "stai congelando" borbotta.
"Grazie ma non dovevi. Credo che rientrero " sto per togliere la giacca ma la sua mano blocca la mia.
"Togli subito le mani da lei" ringhia la voce di Alex alle mie spalle. Ecco l'unica cosa che non avrei voluto.
"Alexander, è un piacere rivederti" ridacchia Rudolf.
Lui lo sorpassa con gli occhi puntati su di me, sembra furioso.
Toglie violentemente la giacca dalle mie spalle e la sbatte sul petto di Rudolf dicendogli qualcosa in Russo.
Dalla faccia pietrificato del ragazzo direi che non erano belle parole. Si allontana in fretta come se avesse la coda tra le gambe.
"Che diavolo credevi di fare?" Urla.
"Non ho fatto niente. Stavo ammirando la rosa e quel tipo si è presentato come tuo amico" cerco di giustificarmi.
"Tu non devi parlare con nessuno, hai capito?" Afferra la mia mandibola in modo rude guardandomi negli occhi.
I suoi occhi sono rossi dalla rabbia, ho paura.
"Io non ho fatto niente" sussurro liberandomi dalla sua presa.
Scappo correndo verso il salone, le lacrime cercano l'accesso, non vogli che qualcuno mi veda piangere.
Mi avvicino al bar chiedendo una bottiglia di champagne, la afferro e corro verso la scalinata. Salgo fino alla Torre che mi aveva fatto vedere Alex. È un posto tranquillo, ha un terrazzo da dove si vede tutto il giardino. Voglio stare da sola, voglio bere e cercare di dimenticare in che incubo mi trovo.
Arrivata tolgo i tacchi e cammino a piedi nudi verso la ringhiera. Potrei farla finita, potrei buttarmi giù. Non lo posso fare, ci tengo troppo alla mia vita.
Bevo un sorso dalla bottiglia, vorrei tanto dimenticare.
Vorrei tanto riavere la mia vita.
Che tristezza. Chi lo avrebbe mai detto che la mia vita sarebbe finita in questo modo.
Mi siedo sulla ringhiera di mattoni e osservo l'orizzonte. Chi sa cosa c'è oltre? Sicuramente non lo scoprirò mai se rimango qui.
Mi alzo in piedi e cammino sulla ringhiera, dovrei avere paura di cadere ma sembra non importarmi.
"Crystal cosa stai facendo"una voce a me conosciuta attira la mia attenzione, è Liam. Sembra spaventato, magari crede che mi stia per suiccidare. Lo guardo ma non parlo, continuo a camminare lentamente. Portò la bottiglia alla bocca e ne bevo un bel sorso. Magari l'alcol mi da il coraggio che mi serve.
"Crystal perfavore scendi da li" supplica.
Faccio no con il dito e continuo a camminare.
Poco dopo arriva anche Alex seguito dai fratelli rimasti, e in fine le mie amiche. Appena mi vedono portano le mani davanti alla bocca, eh già chi lo avrebbe mai detto. Io Crystal ubriaca e sto pure cercando di suiccidarmi.
"Piccola ti prego scendi giù" sembra spaventato, fa un passo in avanti "fermo dove sei" urlo.
"Sai Alex, ho deciso di risolvere il nostro problema"
"Non lo fare, ti scongiuro" piagnucola Annabel.
"Shhh tranquilla. Andrà tutto bene" le rispondo.
Bevo l'ultimo sorso che è rimasto e lascio andare la bottiglia nel vuoto. Non riesco a sentire neanche il rumore dell'impatto. Wow, è proprio alto qui.
Non sono ne ubriaca ne pazza. Sono solo un attrice nata.
Voglio la sua completa fiducia, voglio che lui si fidi ciecamente.
"Credo di essermi innamorata di te a prima vista. La cosa peggiore è che le mie amiche lo avevano capito prima di me" almeno sono sicura che loro confermeranno. Se ricordo bene insinuavano che mi piacesse Alex più del normale, questo renderà la mia recita più credibile.
"Non puoi immaginare quanto faccia male essere innamorati di una persona che ti tratta male, una persona di cui non sai nulla. Voglio solo che tu ti fida di me, voglio poter essere libera di amarti" mi fermo guardandolo negli occhi.
"Dimmi chi sei Alexander" sussurro facendo una piccola gira volta su me stessa.
"Ti ho già detto chi sono" risponde.
"Non è vero. Non sono stupida da credere che tu sia un semplice uomo d'affari. Troppe persone hanno paura di te, hai troppe guardie, hai troppi soldi. Perciò dimmi, chi sei?"
Silenzio, non risponde. Guarda per un attimo i fratelli come per cercare un consenso, poi si volta verso di me.
"Scendi da li è te lo dico"
"Vieni a prendermi" metto le mani avanti mentre avanza afferrandole.
"Mi hai spaventato" sussurra tra i miei capelli.
"Mi dispiace. Volevo solo che ti fidasi di me, come io mi fido di te" rispondo.
Le sue mani mi stringono forte.
"Ti prego dimmi chi sei, voglio conoscerti" piagnucolo nascondendo il viso nel suo collo.
"Andiamo in camera ti racconterò tutto quello che vuoi sapere"
Soddisfatta del mio risultato, lo stringo forte lasciandogli piccoli baci sul collo. Mi prende in braccio dopo aver salutatoni suoi fratelli e scende verso il nostro alloggio.

Tanti commentiiiiiiiiiiiii. Che ne pensate di questo Alexander? Secondo voi Crystal riuscirà a scappare ?