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Mi ritrovo nel SUV nero con ALEX e i suoi fratelli. Le mie amiche sono tutte addormentate, chi sa cosa gli hanno dato.

"Perché fate questo?" Chiedo titubante.

"Perché abbiamo trovato le donne della nostra vita e abbiamo deciso di non lasciarcele scappare" la voce di Alex è fredda e distaccata. Non sembra la stessa persona che avevo conosciuto in spiaggia.

"Voi non potete, siamo in democrazia. Siamo libere di scegliere"

"Con noi non funziona così. Perciò rassegnati"

"Mi fai schifo" borbotto.

"Ti consiglio di non parlarmi cosi" ringhia

"Se no cosa? Mi uccidi? Fai pure, preferisco morire piuttosto di aver a che fare con te Alexander" incrocio le braccia guardandolo di traverso.

"Devo ammetterlo, hai fegato. È la prima cosa che mi ha fatto impazzire di te"

"Dove ci portate?" Chiedo

"In Russia" taglia corto

"Cosa? Fammi capire, tu vuoi portarci in Russia senza il nostro consenso?" Sono sbigottita. Annuisce guardando i fratelli.

"Questo è un rapimento, lo sai vero?"

"Chiamalo come vuoi. Adesso voi siete nostre"

"Non stai comprando un prodotto al supermercato. Ma che problema avete voi Russi, avete qualche rotella fuori posto?"

Sto per dare di matto, vorrei aiutare le mie amiche, ma ognuno dei fratelli di Alex tiene una di loro tra le braccia.

"Non ho nessuna intenzione di venire in Russia e poi non hai pensato alla polizia, vi cercherà, cinque ragazze non scompaiono così nel nulla"

"Vedi piccola, hai dimenticato un particolare. Nessuno dei vostri conoscenti ci ha mai visto con voi, perciò nessuno arriverà a noi. Una volta in Russia, non vi troveranno mai" sussurra a pochi centimetri dalla mia bocca.

"Perché mi fai questo? Cosa ti ho fatto di male? Potresti avere chiunque perché noi?"

"Semplicemente perché ci siamo innamorati"
Rido amaramente alle sue parole.

"Certo come no, non ci si innamora cosi" commento.

"E dimmi come ci si innamora?" Chiede poggiando la mano intorno alle mie spalle. Vorrei allontanarmi ma non ho lo spazio, mi irrigidisco rimanendo ferma.

"Io non lo so. Non mi sono mai innamorata" confesso.

"Un giorno ti innamorerai di me" sembra troppo convinto.

"Mai. Io ti odio" ringhio guardandolo negli occhi.
La sua mano si muove velocemente, vedo una siringa infilarsi nel mio braccio. Presa dal panico comincio a dimenarmi.

"Adesso dormi un po amore" Non voglio dormire. Voglio essere sveglia, voglio vedere. Le forze cominciano a lasciarmi e in pochi istanti cado in un sonno profondo.

Al mio risveglio sento qualcuno parlare, è una lingua sconosciuta, gli ultimi ricordi vengono a galla. Alex e i suoi fratelli ci hanno rapite.

Apro gli occhi guardandomi intorno, siamo su un aereo, credo.
Le ragazze dormono ancora, com'è possibile?

Alex parla con i suoi fratelli ma appena si accorge che sono sveglia, interrompe la conversazione venendo verso di me.

"Ciao principessa" accarezza il mio viso lasciando un piccolo bacio sulla fronte, mi sconto leggermente in segno di rifiuto.

"Tu sei pazzo, non hai idea dello sbaglio che stai facendo"
Vorrei sputargli in faccia, per quanto mi fa schifo, come ho potuto farmi fare tutto questo, come?

"Cambierai idea" le sue mani afferrano il mio viso costringendomi a guardarlo negli occhi.

"Avete rapito delle minorenni, non la passerete liscia" lo minaccio. I suoi occhi si spalancano increduli. Si mio caro siamo minorenni.

"Minorenni?" Chiede rivolto verso i fratelli.

"Impossibile, le ragazze hanno detto di avere vent'anni" protesta Liam.

"E no ragazzi, ne abbiamo tutte diciassette"

"Tu hai diciassette anni?" Chiede urlando Alex.

Annuisce con un sorriso ironico. Sono sottisfatta di vederlo agitato, magari adesso ci lascia andare.

"Pensa, vedo già il titolo di tutti i giornali Cinque ragazze minorenni scomparse" gesticolo con le mani.

"Perché non me l'hai detto?" Chiede

"Perché non me l'hai chiesto" rispondo seria.

Alex dice qualcosa in Russo che non riesco a capire, i fratelli si alzano e si allontanano insieme a lui.
Bene, adesso che sono sola, devo cercare di svegliare le mie amiche. Le scuoto una ad una per diverse volte.

La prima ad aprire gli occhi è Annabel "che succede?" Chiede stirachiandosi. Anche le altre sono sveglie.

"Siamo state rapite" le informo.

"Dai Crystal smettila di scherzare" borbotta Jasmin

"Nessuno scherzo. Alex e i suoi fratelli ci hanno rapite per portarci in Russia con loro. Sapete la parte più divertente qual'è, dicono di essere innamorati di noi. Che idiozia"

Le ragazze mi guardano con la bocca spalancata.
"Già, non diamo retta a Crystal, perché lei è troppo paranoica. Ma pensa avevo ragione a non fidarmi"

"Dobbiamo fare qualcosa, non possono farci questo" Jasmin sembra molto impaurita, e chi non lo è.

"Infatti. Dobbiamo trovare un modo di scappare"dico

"Voi non andrete da nessuna parte" tuona Alex alle mie spalle.
Si avvicina in modo minaccioso, il suo sguardo è fisso su di me, rispondo nello stesso modo, non mi fai paura.

"Voi, ci avete mentito. Ma questo non cambia la nostra decisione" ringhia Cristofer. Allora è proprio un vizio di famiglia la prepotenza. Sbuffo leggermente mentre guardo le mie amiche impaurite che si muovono nervosamente sulle poltrone.

"Siete fuori di testa. Credete veramente che ce ne staremo con le mani in mano. Ognuna di noi è libera di scegliere chi amare, non essere costrette da voi" protesto alzando la voce.
Succede una cosa che mai mi sarei aspettata, mai.

Sharon si alza avvicinandosi a Liam, intreccia la sua mano alla sua e sorride. Ma che diamine succede?

"Per me va bene" dice timidamente. Liam la stringe tra le braccia. Non posso credere ai miei occhi.

"Sei impazzita per caso?" le urlo contro.

"Non ho nulla da perdere a Madrid, i miei genitori non mi hanno mai voluto bene e voi tutte lo sapete" confessa.

"Non so qualcun altra ha qualcosa da dire?" Urlo
Le ragazze abbassano lo sguardo dandomi una conferma sconcertante. A loro tutto questo va bene.

"State scherzando spero?" sono fuori di me.

Una ad una si avvicinano ai rispettivi ragazzi, non ci posso credere, mi hanno abbandonato.

"Fatemi capire, siete d'accordo a passare tutta la vita con dei ragazzi che vi hanno rapite, che vi porteranno in Russia? Rinunciate così alla vostra vita? Alla famiglia e agli amici?"
Nessuna risponde, Annabel fa spallucce.

Non le riconosco più, queste non sono le ragazze con cui sono cresciuta, non è possibile.

"Bene, visto che siamo tutti d'accordo credo che al nostro arrivo organizzeremo una festa per tutti" le parole di Alex mi fanno rabbrividire.

"Scordatelo" urlo.

"Ty moya Crystal e lo sarai per sempre" ringhia avvicinandosi.

"Non sarò mai tua, mai" urlo correndo verso una porta in fondo alla stanza. La apro ritrovandomi in una camera da letto, velocemente chiudo la porta a chiave. Non gli permettero di avvicinarsi, no.

"Aprì subito la porta" urla sbattendo i pugni con violenza.
Non rispondo, mi siedo sul letto e penso come uscire da questo incubo. Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione del genere.

Alex continua ad urlare il mio nome, i colpi si fanno sempre più pesanti. Presa dal panico cominciano a scenderemo le lacrime, piango perché ho paura anche se non lo voglio ammettere. Piango perché rivoglio la mia vita. Maledetto il giorno che l'ho conosciuto, avrei dovuto evitarlo, non baciarlo, non doveva succedere nulla di tutto quello che è successo.

La porta si spalanca violentemente.

"Non ti permettere mai più " urla avvicinandosi, mi giro dall'altra parte, non voglio che mi veda piangere. Non voglio che mi veda debole.

Afferra le mie spalle costringendomi a girarmi, appena si accorge che sto piangendo allenta la presa ma tenendo sempre le mani su di me.

"Voglio solo renderti felice, non voglio farti del male"

"Perché io?" Chiedo singhiozzando

"Perché mi sono innamorato e no riesco a vedere la mia vita senza di te" come può dire questo. Non mi conosce.

"Impossibile" sussurro.

Alza il mio corpo facendomi sedere sulle sue gambe, per qualche strana ragione non mi ribello.

La sua mano accarezza i miei capelli con dolcezza, vengo invasa da un senso di pace e tranquillità. Com'è possibile tutto ciò?
Dovrei essere arrabbiata, terrorizzata, invece mi sento al sicuro con lui. La sua pelle ha un buon profumo. Appoggio la testa sulla sua spalla lasciandomi cullare.

"Mi dispiace per tutto questo, ma è l'unico modo che conosco" sembra che si stia scusando. Non capisco perché questo è l'unico modo, perché non poteva comportarsi come una persona normale.

"La Russia ti piacerà, li avrai tutto quello che desideri"

"Io desidero solo una cosa, la mia libertà" rispondo.

"Lo so. Ma ci sono cose che non puoi capire. Non sono una persona normale con una vita normale"

"Cosa vuoi dire con questo?" Chiedo incuriosita.

Non risponde alla mia domanda perché viene interrotto dalla presenza di Ivan "stiamo per atterrare" comunica.

Sollevo la testa come se la sua pelle scottasse, non vorrei che suo fratello pensi che sia tutto a posto, è stato solo un momento di debolezza.

Usciti dall'aereo noto la presenza di diversi uomini ad attenderci. Ma chi è Alex in Russia?

"Andiamo piccola" afferra la mia mano portandomi verso una macchina sportiva. Sembra una; Ferrari? Chi diamine si può permettere una Ferrari?

Alex dice qualcosa in Russo agli uomini vestiti di nero, sembra stia i partendo ordini.
Ognuno dei suoi fratelli ha la propria macchina e le mie amiche come da copione le seguono.

Valuto le possibilità per una via di fuga, siamo in una pista d'atterraggio, troppi uomini che controllano, non avrei nessuna possibilità di riuscirci.

"Non ci provare neanche" sussura al mio orecchio. Accidenti.
Sbuffo leggermente salendo in macchina.

"Chi sei Alexander?" arrivo subito al dunque

"Un uomo d'affari" risponde

"E sei molto ricco?" Chiedo ingenuamente

"Si Crystal, sono infinitamente ricco" risponde divertito.
"Adesso hai cambiato idea su di me non è vero?" Chiede

"Mi dispiace deluderti, ti odio lo stesso. I soldi non mi sono mai interessati" è veramente ciò che penso. Può avere tutte le qualità che vuole ma non cambiò idea su di lui.

La sua domanda mi è sembrata molto offensiva, si vede che non mi conosce.

Per tutto il tragitto guardo fuori dal finestrino, campagna, alberi, niente di niente. Sicuro che siamo in Russia?

Ci siamo inoltrati in una strada di montagna da almeno dieci minuti, tutte queste curve mi stanno facendo venir mal di pancia. In una parte della montagna intravedo una specie di Castello, ne rimango affascinata.

"Ti piace?" Chiede

"Si" rispondo con voce roca. Lo sento ridacchiare e non capisco perché. Forse i miei gusti lo divertono.

"Quella è casa nostra" mi giro verso di lui, credo di aver capito male. Chi diamine vive in un castello, se non un re.

"Sei per caso un Re o cose simili?" Che domanda infantile.

"Una specie, ma come ben sai un re ha bisogno della sua regina" certo come no. Non mi farò incantare da tutte queste cose, io voglio tornare a casa da mio padre, e prima o poi ci riuscirò.

Appena i cancelli del castello si aprono mi sento catapultata in una di quelle fiabe delle principesse. Wow, è tutto cosi bello, ed è reale.

"Benvenuta a casa" esclama.

Questa non è casa mia, non lo sarà mai.

Voglio tantiiiiiii commenti. Se avete dei consigli da darci sarebbe  fantastico.

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