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~ PROLOGO ~

Sembra ieri quando ho scoperto di essere incinta. All'inizio ero davvero spaventata, avevo pensato all'aborto, ma poi quando sono andata su internet  per informarmi, e ho letto che alla quarta settimana, il cuore del mio bambino era già formato e che batteva veloce, non ce l'ho fatta, così l'ho comunicato a Madison,
- il mio fidanzato - dicendogli che volevo tenerlo, ma lui mi ha detto che se non avessi abortito, mi avrebbe lasciata.
"Non voglio figli. Sono troppo giovane, e poi a me non piacciono, quindi no, non ne voglio."
Furono queste le sue parole.
Si, è vero, eravamo troppi giovani, lo siamo ancora, ma io non potrei mai uccidere il mio bambino.
Così ho deciso di tenerlo, e allora lui proprio come aveva detto, mi ha lasciata.
Ed eccomi qui, oggi, 20 anni, con un pancione enorme, al nono mese di gravidanza; manca poco e finalmente nascerà mia figlia.
Quando ho saputo di aspettare una bambina, ero così felice che sono scoppiata a piangere.
Non so ancora che nome darle, lo saprò quando la stringerò tra le mie braccia.
<< Tesoro, hai mangiato? >> Mia madre è elettrizzata all'idea di diventare nonna. A lei non importa se è ancora troppo giovane.
"Me la godrò di più!" Mi disse.
Così da allora, mi vizia in tutto e per tutto. Quando all'inizio mi venivano le voglie, lei andava a comprarmi qualsiasi cosa io volessi.
Non mi ha fatto più alzare un dito in casa, e questo è un punto a mio favore!
In ogni caso, sono felice che non l'abbia presa male.
Credevo arrivasse a pensare che sua figlia è una poco di buono, e non l'ha fatto. E no, non lo sono, non sono una poco di buono; sono solo stata troppo ingenua, e mi sono lasciata andare, facendomi mettere incinta.
Mio padre invece, non ha reagito come speravo; all'inizio voleva spaccare la faccia a Madison, io e la mamma l'abbiamo dovuto trattenere, sarebbe stato capace di andare sotto casa sua per prenderlo a calci.
<< Si, mamma. Ho mangiato. >>
<< Lo sai che devi mangiare, altrimenti non ce la fai, e tu porti in grembo una bambina, e hai bisogno di forze... >>
Alzo gli occhi al cielo e sospiro esasperata.
<< E non fare quella faccia... Lo sai che... >>
<< Si, mamma, devo mangiare sano. Per la bambina. >> Ripeto le stesse parole che dice ogni singolo giorno.
<< Brava tesoro. >>
All'improvviso un forte dolore mi fa smettere di respirare per un attimo.
<< Tesoro... >> Mia madre mi guarda preoccupata.
<< Mamma... Credo... >> Non riesco a parlare. Un'altra fitta, ancora più forte.
Strillo per il dolore.
<< La bambina... Credo voglia
nascere. >> Dico con voce strozzata.
<< Ma com'è possibile? Non si sono ancora rotte le acque! Vedi! >>
Indica a terra ai miei piedi, e io abbasso lo sguardo e in effetti non vedo acqua.
<< In ogni caso dobbiamo andare in ospedale! >> Comincia ad agitarsi, e rischio di andare nel panico.
A volte mi è capitato di pensare al momento in cui avrei dovuto partorire.
Dicono che è doloroso, che vengono i dolori fortissimi, come quando si ha il ciclo, con mal di pancia e mal di schiena, solo quadruplicato.
Io però resto sempre dell'idea che mettere al mondo un bambino sia fantastico!
Adesso però non penso a nulla, ho i dolori forti che non mi permettono di respirare, ma l'unica cosa che mi interessa adesso, è far nascere mia figlia, sentirla piangere, stringerla forte a me, e prometterle di amarla finché vivrò.
<< Liam! Liam! >> Mia madre strilla per chiamare mio padre, che corre subito in salotto.
<< Cosa succede?! >> Chiede spaventato. Guarda me, poi mia madre, e di nuovo me.
<< Dobbiamo portare Alexandra in ospedale, adesso! >> Strilla, e corre in camera mia a prendere l'occorrente per passare la notte in ospedale; perché è sicuro che mi ricovereranno.
Mio padre corre verso la macchina e la mette in moto; nel frattempo io, lentamente, indosso il cappotto e cammino verso la macchina.
<< Aspetta, ti aiuto. >> Mio padre mi aiuta a salire, e mia madre ci raggiunge con il borsone con dentro il mio cambio.
<< Andiamo! >> Dice salendo in macchina.
Mio padre si siede al volante e parte alla velocità della luce.
In poco tempo, arriviamo in ospedale, e i dottori, subito mi dicono che devono farmi partorire, nonostante le acque non si siano ancora rotte.
Mi portano in sala parto, e mia madre mi segue, mio padre invece resta nella sala d'attesa.
La mamma mi tiene la mano e mi carezza la fronte.
<< Mamma... Ho paura. >> Sussurro con le lacrime aghi occhi. Improvvisamente, ho una terribile paura. Non saprei spiegare il perché...
Lei mi sorride e continuando a stringermi la mano e carezzandomi la fronte, << Tesoro, vedrai... Andrà tutto bene... >> Mi rassicura.
Le lacrime mi scorrono agli angoli degli occhi, scivolando sulla guancia e infine sulla mandibola.
Si, andrà tutto bene. Mia figlia nascerà, e tra poco la terrò tra le mie braccia. Potrò baciarla e potrò dirle che è la bambina più bella del mondo e che l'amo più di ogni altra cosa al mondo...
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Ecco il prologo della storia!
Spero vi sia piaciuto!
Buona notte!

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