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<< Alexa, tesoro. Ti va di venire a mangiare la pizza con me e tuo
nonno? >> mia nonna mi fa gli occhi dolci.
Sospiro dispiaciuta: << Nonna mi dispiace, ma questa sera ho preso già impegni con i miei amici. >>
Sbuffa, incrocia le braccia al petto,
<< Ma è tanto che non lo facciamo... >> frigna peggio di una bambina, e a me viene da ridere.
<< Dai Clara, non insistere. È sabato sera e si è già organizzata con i suoi amici. >>
Santo! Santo mio nonno lo devono fare.
È sempre dalla mia parte e io lo adoro!
Mia nonna mette il broncio: << Si Liam. Falle fare sempre quello che vuole, poi vedrai come finirà... >>
Aggrotto la fronte: << Nonna non succederà più. L'ho superato! >> non so quante volte gliel'ho ripetuto...
<< Si certo... >>
Sbuffo e sospiro esasperata allo stesso tempo. Mi chiedo quando capirà che non sono l'Alexa dell'anno scorso.
<< Cara... Ormai è maggiorenne, non puoi tenerla legata a noi. >>
<< Non chiamarmi "cara"! Traditore! >> non ce la faccio più e scoppio a ridere.
Mia nonna mi lancia un'occhiataccia e io la smetto all'istante. È sempre stata lei quella tosta.
<< Nonna... Ormai sono grande... >> cerco di spiegarle con calma. Forse così finalmente mi ascolterà e capirà.
<< Ma tu sei stata... >>
La interrompo: << Si nonna. Ma adesso sono qui. Non capiterà di nuovo, okay? >>
Resta in silenzio un po' e poi annuisce sospirando.
<< Devi chiamarmi ogni ora. >>
Inarco un sopracciglio e a bocca aperta esclamo: << Cosa?! >>
Incrocia le braccia al petto e annuisce con aria da superiore.
<< Ogni ora devi chiamarmi e dirmi cosa fai, e dove sei. >>
<< Ma nonna! Non posso mettermi a chiamare te ogni momento mentre sto con i miei amici! >>
È davvero incredibile. Non riesco a credere che stia dicendo questo!
Non si fida a tal punto!
<< Non discutere. Farai come ti ho detto. >> dice con tono duro.
<< Clara non essere così... >>
<< Stai zitto. Non ti intromettere. >> Lo interrompe.
<< Tu sei sempre dalla sua parte, e io non ce la faccio a combattere entrambi. Dovresti darmi una mano invece di continuare ad appoggiarla dopo quello che ha fatto. >> gli lancia un'occhiataccia.
Mi sento male. Come può dire questo!
<< Nonna stai esagerando. Perché non capisci che non farò più quello che ho fatto? >>
<< Perché ho smesso di fidarmi di te da quel giorno. >> mi si mozza il fiato e gli occhi cominciano a bruciarmi, poi le lacrime pendono a scorrermi sul viso.
<< Non me lo hai mai detto. Davvero non ti fidi più di me? >> chiedo con voce strozzata.
Annuisce, poi abbassa lo sguardo a terra e io mi volto dalla parte opposta alla sua.
<< Clara... >> mio nonno tenta di dire qualcosa, ma si ferma in tempo, perché mia nonna gli lancia un'altra occhiataccia.
<< Ogni due ore. Va bene? >> se questo le farà avere più fiducia in me, devo farmene una ragione.
Incrocia le braccia al petto e mi guarda si sbieco. << E sia. Ogni due ore mi chiamerai. >> ripete.
Annuisco e corro in camera mia a prepararmi.
Indosso una gonna di pelle nera, alta fino in vita, sopra una camicetta bianca, che ho messo da dentro la gonna, calze velate, e stivali neri di pelle con un po' di tacco. Dopo essermi vestita, vado in bagno a truccarmi.
Faccio una sottile linea di eye-liner - più o meno precisa - e mascara, poi applico sul viso un po' di crema colorata, dato che sono bianca cadaverica, almeno mi da un po' di colore! Aggiungo un po' di blush rosa sulle guance, e un rossetto matto color carne.
Arriccio i capelli un po' alle punte, e sono pronta!
Prendo la mia giacca e la indosso, recupero la borsa che è nell'armadio; infilo dentro portafogli, cellulare, fazzoletti, qualche assorbente, non si sa mai...
Deve arrivarmi il ciclo, e sono parecchio intrattabile.
Una volta in salotto, vado dritta alla porta e faccio per uscire, ma mia nonna mi blocca. Alzo gli occhi al cielo e sospiro. << Nonna, ti prego... Farò tardi. >>
Prende aria nei polmoni e poi la ricaccia. << Divertiti con i tuoi
amici. >>
Sorpresa per ciò che mi ha appena detto le sorrido, poi annuisco.
Apro la porta e mia nonna parla di nuovo: << Torna presto tesoro. Ti voglio bene. >>
Chiudo gli occhi e sospiro rumorosamente, poi richiudo la porta e mi volto verso mia nonna, però tenendo la testa bassa.
<< Nonna, mi dispiace per ciò che è successo, credo di non avertelo mai detto prima... >>
Abbassa lo sguardo e la vedo singhiozzare, << Mi hai delusa Alexa. Ma ti voglio bene e non potrei mai abbandonarti. Se faccio tutto quello che faccio, se ti impedisco di fare tutte le cose che invece tu vorresti fare, è solo perché non voglio che tu ritorni al punto di partenza. Sei l'unica cosa che mi rimane. >>
Accenno a un sorriso, << Ti voglio bene anche io nonna... >> lei mi si avvicina e mi sfiora la guancia, poi con un cenno del capo, mi dice di andare.
<< Finalmente! Cosa hai fatto tutto questo... >> Walter si interrompe e con la bocca aperta mi squadra da capo a piedi facendomi sentire in imbarazzo.
Terry e Rebecca scoppiano a ridere e Joshua da un leggero colpo al suo amico che se ne sta ancora a bocca aperta a fissarmi.
<< Chiudila quella bocca o entreranno le mosche! >> Walter scuote la testa e strizza gli occhi per riprendersi e io sorrido.
<< La finisci? >> dico quando torna a posare gli occhi su di me.
Fa spallucce e sorride: << Cosa posso farci se sei bellissima? >> dice.
Alzo gli occhi al cielo e porto le mani sui fianchi.
<< Entriamo a mangiare? Muoio di fame, la dichiarazione puoi fargliela anche dentro, e magari a stomaco pieno ti viene anche meglio. >>
Scoppiamo tutti a ridere e Walter si volta con aria seccata verso Terry.
<< Non sei divertente. >> Lei gli fa la linguaccia.
Annuisco. << Credo che Terry abbia ragione. >> dico.
Mi stringo nelle spalle.
Walter mi guarda confuso: << Cosa? Posso farti la mia dichiarazione? >>
Inarco un sopracciglio.
<< No. Di entrare. Abbiamo tutti fame e poi comincia a fare anche freddo. >>
Lui sembra deluso dalla mia risposta e poi entriamo nel locale.
<< Wow! Ma si balla anche qui! >>
<< Già! >> Terry porta un braccio sulle mie spalle poggiandosi di peso.
<< Hei! Pesi! >>
<< Sul serio? Non è vero! >> frigna.
Scoppio a ridere, poi mi faccio seria: << No, stavo scherzando. >> dico sarcastica, ma non sembra essersene accorta. Meglio così...
<< Cosa volete da bere ragazze? >> Joshua urla cercando di farsi sentire da sopra la musica.
<< Si! Birre! >> Strilla Rebecca a sua volta.
Scuoto la testa. << No! Io non bevo la birra! >> strillo.
<< Dài Alexa! È sabato sera!
Divertiti! >>
È esattamente quello che ha detto mia nonna: divertiti.
Lo farò. Mi divertirò, ma stato attenta a non esagerare.
Annuisco: << E birra sia! >> Esclamo, e i ragazzi strillano.
I ragazzi si avviano verso il banco e noi ragazze ci affrettiamo a prendere un tavolo, dato che il locale è già pieno di gente. E sono solo le 20:00!
<< Ecco un tavolo li! >> Terry indica un tavolo sulla nostra sinistra.
Guardo chi ci sta accanto.
La riconosco subito: Claire. Con le sue oche.
Vera e Camille. Anche se, ad essere sincera, mi dispiace per Camille. Io credo che sia diversa da Claire e Vera.
Lei è sicuramente meglio di quelle due.
<< Eccovi! Non riuscivamo a trovarvi. Siete riuscite a prendere un tavolo? >> chiede Walter tenendo una birra in una mano, una nell'altra, e un'altra ancora sotto il braccio; e Joshua ha le altre due.
Scuoto la testa, ma Rebecca e Terry rispondono all'unisono: << Si! Quello! >> e lo indicano.
I miei occhi si posano sulle tre che sono sedute al tavolo accanto al "nostro" - anche se vorrei cambiassero tavolo - e Claire si volta.
Mi lancia un'occhiataccia e si sporge in avanti verso Vera per parlarle.
Guardano nella mia direzione, poi Vera si volta e quando mi vede, si volta di nuovo verso Claire ed entrambe scoppiano a ridere.
Poi si rivolgono a Camille che non sembra per niente interessata a quello che stanno dicendo.
Alza gli occhi su di me e poi li abbassa.
Per tutta la sera, non ho fatto altro che pensare al perché una come Camille passi il suo tempo con una come Claire.
L'ho trovata molte volte a fissarmi, ma non appena si rendeva conto che anche io la stessi guardando, distoglieva lo sguardo.
<< Grazie per il passaggio. Davvero. È tardi e non so come avrei dato a tornare a piedi. >>
Dico scendendo dall'auto e mi fermo, poi mi volto di nuovo.
<< Grazie ancora. Davvero. Mi sono divertita un mondo. >>
<< Non ringraziarmi. Non ti avrei lasciato a piedi. >> dice Walter facendomi l'occhiolino.
Accenno a un sorriso e poi Terry ubriaca fradicia, abbassa il finestrino di dietro: << Si! Abbiamo ballato! Bevuto! Mangiato! E ballato! E ho baciato un ragazzo! >>
Tutti spostiamo la nostra attenzione su lei. << Questa non la sapevamo. >>
Scoppia a ridere: << Perché non mi sono fatta vedere... >> dice con voce cantilenante.
<< Portatela a casa ragazzi. >> dico.
<< Ci vediamo lunedì a scuola. >>
Annuiscono e poi Walter da gas e parte scomparendo poi nel buio della notte.
Per fortuna che ho loro. Non saprei come fare...
<<Nonna... >> sussurro a bassa voce mentre apro la porta della camera.
Sono già a letto. Mio nonno russa, invece sono più che convinta che mia nonna era ancora sveglia.
È distesa su di un lato; solleva leggermente la testa e dice: << Bene. Brava tesoro. Buona notte. >>
<< Notte nonna. >> richiudo la porta e cammino verso il bagno.
Sono stremata. Ho bisogno di dormire. Tanto.
Vado in bagno, mi strucco, poi mi lavo il viso, i denti e poi vado in camera, mi spoglio e indosso il mio caro pigiama fucsia a pois bianchi e mi infilo nel letto, tirando le coperte d'un sopra la testa.
Chiudo gli occhi e aspetto che il sonno abbia la meglio su di me, però tanti sono i pensieri che non mi abbandonano.
Sempre gli stessi, gli stessi che ho da quando ho ripreso la scuola: Connor, Claire, perché mi odiano?
Questa è una domanda alla quale non avrò mai risposta, o magari un giorno l'avrò, ma non adesso.
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