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È passata un'altra settimana, tra qualche giorno è Natale e io ancora non so cosa regalare a Ryan. Comincio ad andare nel panico. L'unica cosa che posso fare, è chiedere aiuto a Terry e Reby per la scelta del regalo, e a Walter per un consiglio.
<< Alexa! >> la voce di Reby.
Proprio quella che cercavo!
<< Reby, vieni! Devo chiederti un grosso favore, in realtà devo chiederlo a te, a Terry, a Walter... >> dico tutto d'un fiato, e Reby mi tranquillizza dicendomi di riprendere fiato e spiegarle tutto con calma.
Respiro profondamente: << Devo prendere il regalo a Ryan per Natale e non so cosa prendergli. Ho bisogno di voi due. >> dico esasperata.
<< Okay, e cosa c'entra Walter? >>
Alzo gli occhi al cielo: << Lui è un ragazzo, saprà consigliarmi. Io non so davvero cosa comprare! >>
Tutti si voltano a guardarmi e solo adesso mi rendo conto di essere andata nel panico più totale e di star facendo spettacolo.
A proposito di spettacolo!
<< Quando abbiamo lo spettacolo? >> chiedo.
<< Alexa, calmati. Lo spettacolo ce l'abbiamo prima della fine dell'anno, prima degli esami, ora respira profondamente e calmati. Agitarti non ti servirà a nulla. >>
<< Ma Natale è quasi arrivato e io ancora non gli ho preso nulla! >>
<< Basta... >> dice irritata.
Okay, ammetto di aver esagerato e la capisco che si sia infastidita, così mi scuso.
<< Ti aiuteremo, ma ora calmati o ti sentirai male. >>
Respiro profondamente e cerco di tranquillizzarmi.
<< Come va tra te e Ryan? >> chiede curiosa.
Sorrido e le dico che non potrebbe andare meglio di così.
<< Sono felice. Allora siete arrivati al sodo? >> fa un sorrisetto furbo.
Incrocio le braccia al petto e sposto il peso da una gamba all'altra.
<< È questo che volevi sapere? >>
Annuisce senza vergogna.
Alzo gli occhi al cielo e annuisco.
Lei comincia a saltellare e io cerco di calmarla. Si sono scambiati i ruoli.
Però è vero. Da quando io e Ryan abbiamo fatto l'amore il nostro rapporto si è rafforzato, e ora siamo più uniti che mai.
<< Ah! Sono contenta Alexa! >>
La campanella di inizio ora suona, e noi ci salutiamo mettendoci prima d'accordo che ci vedremo all'ora di pranzo in sala mensa.
Entro in classe in punta di piedi perché ho perso tempo nel prendere i libri nell'armadietto.
<< Collins, come mai in ritardo? L'ora è già iniziata da un po'. >>
Mi volto verso il professore e a testa bassa mi scuso per il ritardo, spiegandone però il motivo.
Annuisce e mi fa segno di andarmi a sedere.
Claire e Vera mi salutano con un cenno della mano dai loro posti. Io sorrido a entrambe e mi siedo.
Da quando abbiamo ricucito i rapporti, nessuno mi prende più in giro o mi urla contro che sono una drogata ubriacona.
Credo che la cosa sia sempre partita da Claire; le danno ascolto senza che lei faccia il minino sforzo.
Pensando a Connor, invece, lui non so perché, ma non mi parla. A volte dimentico persino che frequentiamo la stessa scuola e gli stessi corsi.
<< Ragazzi, la settimana prossima avrete una verifica, quindi prego chi non lo abbia ancora fatto, di mettersi sui libri e prepararsi per bene. >> la voce del professore interrompe i miei pensieri.
Un boato di "no" riecheggia nell'aula.
Studiare... Già! Come se potessi pensare solo a quello! Ormai la mia mente ha un unico pensiero fisso: Ryan.
Lui occupa i miei pensieri e i miei sogni, non vedo come io possa riuscire a studiare.
La lezione termina al suono della campanella, e neanche il tempo di alzarmi, che Claire e Vera vengono nella mia direzione.
<< Alexa, che fai oggi pomeriggio? Ti va di venire a casa da me? >> chiede Claire spostando lo sguardo da Vera a me.
Mi scuso con lei dicendo che mi avrebbe fatto piacere, ma che devo andare in città alla ricerca del regalo di Ryan per Natale.
<< Non fa niente. Ancora non sei riuscita a trovare nulla? >> chiede.
Scuoto la testa afflitta.
<< Voglio provare a chiedere consiglio a Walter, lui sicuramente saprà consigliarmi. >>
Claire guarda dietro di me, poi torna a guardare me, << Potresti chiedere a Connor. >> mi volto a guardare lo stesso punto in cui guarda Claire, e vedo proprio Connor. Sta prendendo i libri da posare nell'armadietto, se li mette sotto braccio, e proprio quando sta per uscire, Claire lo chiama.
Mi volto di scatto: << No! Cosa fai, Claire?! >> esclamo cercando di tenere un tono basso.
Claire mi guarda e con un sorriso sulle labbra mi dice di stare calma.
<< Non mi parla, perché lo hai chiamato? >>
<< Conosci Connor, Alexa. Non è che non vuole parlarti, è che si sente in colpa per le cose brutte che ti ha detto, e per la vergogna si tiene a distanza da te. >> mi sorprende Vera con questa sua spiegazione.
Faccio per dire qualcosa, ma mi blocco perché Connor è già vicino a noi e mi sta guardando dritto negli occhi, poi distoglie lo sguardo.
<< Ciao. >> dico a disagio.
Lui mi sorride e improvvisamente mi rendo conto di quanto mi è mancato il suo sorriso. Infondo è stato il mio migliore amico e poi gli voglio ancora bene.
<< Sai dare un consiglio ad Alexa? Deve fare un regalo a Ryan e non sa cosa prendere. >> parla Claire al posto mio.
Connor guarda Claire e poi guarda me.
<< Certo che si. >>
<< Andate allora! >> Claire mi spintona in avanti e finisco tra le braccia di Connor.
Ridacchia e io le lancio un'occhiataccia.
Connor mi fa segno di camminare avanti e poi mi segue fuori dall'aula.
<< Allora, prima dimmi chi è questo Ryan. >> adesso cammina di fianco a me e sta sfoderando uno dei suoi sorrisi più belli.
<< È il mio ragazzo. Non so se lo conosci, ma è il fratello di Camille. >> spiego. Lui annuisce, poi mi rabbuio.
Ci sediamo fuori in giardino, su una panchina.
<< Perché non mi parlavi più? >> chiedo.
Lui sussulta alla mia domanda, sospira e dice perché si è sentito un verme per come mi ha trattato e che non meritava il mio perdono.
<< Ti ricordo che eri il mio migliore amico. Ti ho sempre voluto bene, nonostante tutto. Non ho mai smesso di volerti bene. >>
Mi prende la mano e sorride: << Sei così buona. >>
<< Credi possa tornare tutto come prima? Amici come prima? >> gli porto la mano per stringermela, ma lui mi abbraccia.
<< Amici come prima. >>
Non tutto è perduto. Si può sempre trovare la strada di ritorno. Si può sempre recuperare un rapporto, si può sempre recuperare se stessi. Non tutto è perduto.
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