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<< Alexa! Prepara la tavola che tra poco arrivano! >>
Guardo l'ora e vado nel panico. Guardo la tavola che ancora non è stata preparata e mi affretto a preparare tutto.
Dato che siamo solo noi tre, mia nonna ha pensato bene di invitare anche la famiglia di Ryan per il giorno del ringraziamento, e io non posso che esserne più che felice.
Tutto è tornato alla normalità. Ryan è tornato e io non sono più arrabbiata con lui; anche se a pensarci bene, dato che avevo chiarito con Camille e le altre, potevo anche evitare di fargli una scenata sul fatto che aveva detto tutto alla sorella di noi due senza dirmi niente. Ma ormai è andata così, e poi le cose sono tornate a com'erano, quindi poco importa.
<< Alexa! >> mia nonna strilla disperata dalla cucina.
<< Che c'è! >> urlo a mia volta.
<< La tavola! >>
Chiudo gli occhi e respiro profondamente.
"Stai calma, andrà tutto bene. Riuscirete a preparare tutto in tempo. Ce la farete." La voce nella mia testa mi dice di calmarmi, ma niente da fare.
Prendo tutta l'aria che posso e strillo:
<< Nonna! Basta! Mi metti agitazione! Ce la faremo. Io metto la tavola e tu cucini. Non appena avrò finito qui ti darò una mano! >>
Non ne potevo più di sentirla urlare in continuazione. Forse ora si tranquillizzerà un po'.
<< Hai ragione. Ma tu continua a preparare la tavola. >>
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
<< Nonno? Puoi aiutarmi? Così finiamo prima e aiuto la nonna in cucina. >> chiedo.
Ultimamente se ne sta sempre sul divano a guardare la TV. Non capisco, non si stanca mai? Io non riuscirei a stare ferma per molto tempo davanti ad uno schermo.
Annuisce, spegne il televisore e viene da me.
<< Ci penso io. Vai ad aiutare la
nonna. >> dice.
Annuisco e gli mostro dove sono le posate, i bicchieri, i piatti - sia piani che fondi - e i tovaglioli.
<< Okay, tutto sotto controllo. Ci penso io. >> dice ammiccando.
Lo guardo di traverso e spero che non apparecchi da schifo. Lo so che è credule dirlo, ma non sa fare niente; so che preparare la tavola non è poi così difficile, ma...
<< Alexa, vieni ad aiutarmi per
favore? >>
<< Si! >> lancio un'occhiata a mio nonno che sembra essere davvero a suo agio nel preparare la tavola e poi raggiungo mia nonna in cucina.
<< Eccomi, cosa posso fare per aiutarti? >> chiedo guardandomi in giro.
<< Ho messo il tacchino nel forno, io controllo quello, tu comincia a sbucciare le patate. >>
Annuisco e faccio quello che mi ha appena detto di fare.
<< Hai preparato i dolci, nonna? >> chiedo.
Scuote la testa: << Non ho avuto il tempo, ma i vicini hanno portato la torta di zucca. >> spiega e io annuisco.
<< Tra te e Ryan tutto bene? >> chiede.
Sorrido e annuisco.
<< Ne sono felice. È davvero un bravo ragazzo. >>
<< Vero. >> sorrido.
<< Avete... >> giro di scatto la testa e il coltello finisce sul mio dito.
<< Ahi! >> strillo. Poso immediatamente il coltello sul marmo e mi prendo il dito in bocca.
<< Tesoro! >> mia nonna si avvicina e mi prende la mano, me la fa girare e me la porta sotto l'acqua che fa scorrere dal rubinetto.
<< Devi stare più attenta. >> mi rimprovera.
<< E tu non farmi quelle domande. >>
<< Alexa, sono tua nonna, hai un ragazzo e voglio sapere se hai fatto qualcosa con lui. >> dice con tono severo.
Sospiro. << Nonna. >> tengo gli occhi fissi su di lei e lei sostiene il mio sguardo.
<< Non abbiamo fatto niente, okay? >>
Annuisce.
<< Sei contenta? >> chiedo irritata.
Annuisce ancora.
<< Non annuire solo! >>
<< Si! Sono contenta e nel caso... >>
Alzo la mano e mi allontano: << Nel caso niente, nonna. >> ringhio.
<< Sta' attenta. >> finisce la frase.
Prendo aria nei polmoni e poi la caccio fuori.
<< Okay. >>
Mia nonna dice di tenere il dito sotto l'acqua mentre lei va a prendere un cerotto.
Il mio cuore batte all'impazzata e solo ora me ne rendo conto.
Cavolo, il solo pensiero di me e Ryan insieme... mi fa avvampare.
Sono passati dieci minuti da quando Ryan è la sua famiglia hanno messo piede in casa mia, e ancora non mi sono avvicinata al mio ragazzo, e tantomeno l'ho lasciato avvicinare.
Non appena mi ha vista, mi è venuto incontro, ma io con un segno della mano gli ho detto di no. Mi sento piuttosto in imbarazzo dopo la "conversazione" avuta con mia nonna prima. So che è stupido, ma credo sia meglio tenerlo a distanza. Almeno per oggi.
Camille mi ha detto che la loro sorellina verrà qui in città per le vacanze di Natale. Finalmente conoscerò la sorellina minore di Ryan.
Ancora non riesco a credere che la signora Wilson abbia lasciato la figlia nella città dove abitavano prima, solo perché le scuole non sono eccellenti.
E ancora più da non credere è il fatto che lei nonostante sia la madre di Ryan, sia anche la mia preside!
<< Alexa... >> la voce di mia nonna mi fa tornare alla realtà abbandonando i miei pensieri.
Mi volto nella sua direzione.
Mi dice di prendere le patate dolci e di portarle a tavola, poi invita tutti a prendere posto a tavola.
Vado in cucina seguita da Ryan.
Sto per prendere il ruoto con le patate quando mi blocca abbracciandomi da dietro. Il suo petto preme contro la mia schiena. Mi cinge i fianchi con le braccia e intreccia le dita, e poggia il mento sulla mia spalla, poi mi soffia leggermente sul collo scoperto.
Chiudo gli occhi e reclino la testa all'indietro; un brivido mi percorre lungo la schiena.
<< Ryan... >> boccheggio. Mi tremano le gambe ed e se non fosse che Ryan mi tenesse stretta a lui, sarei già a terra.
<< Perché non vuoi che ti abbracci e ti baci davanti agli altri? >> sussurra con voce seducente al mio orecchio.
Poso il ruoto e mi volto per guardarlo in volto. Poggio entrambe le mani sul suo petto e le osservo. Mai, mai avrei creduto di arrivare qui, a questo punto, con lui.
Alzo gli occhi su di lui e subito trovano i suoi, verdi; di un verde intenso.
<< Mia nonna mi ha chiesto se... Se noi... >> avvampo e anche solo a dirlo mi fa sentire in imbarazzo, soprattuto a parlarne con lui.
Scoppia a ridere e la sua risata mi fa sciogliere completamente.
Cerco di allontanarmi da lui, ma serra la presa stringendomi ancora più forte a lui.
<< Piccola... >> si avvicina alle mie labbra e io lo spingo via, ma lui non mi molla.
<< Ryan, ti prego no. C'è mia nonna e... e gli altri... >> più lo respingo e più mi si avvicina e io più non gli resisto.
Mi lascio andare e mi lascio baciare.
Non appena le sue labbra si posano sulle mie, una scarica elettrica attraversa tutto il mio corpo.
La sua lingua trova la mia e ci gioca.
Le sue mani accarezzano con estrema dolcezza il mio viso.
Tutto ciò che ci circonda sembra scomparire. Esistiamo solo noi due: io nelle sue braccia e questo bacio meraviglioso.
Gli porto le braccia al collo e intreccio le dita, lui fa scendere le mani dal mio viso sui miei fianchi accarezzando ogni centimetro del mio corpo. Dal mio viso scende sul collo, lo bacia, continua scendendo sulle mie spalle, lungo le braccia, accarezza la mia pelle e io tremo. Arriva infine sui miei fianchi e mi stringe, tutto senza smettere di baciarmi.
<< Alexa, le pat... >> mia nonna e le sue stupide patate interrompono questo momento magico.
Subito spingo via Ryan - anche se non era mia intenzione farlo - e prendo le distanze. Lui mi guarda con un sorrisetto furbo e faccio slittare lo sguardo da Ryan a mia nonna che ci guarda sbigottita.
<< Le patate, Alexa. >> guarda Ryan ora.
Annuisco e prendo le patate per poi portarle a tavola. Ognuno prende il suo posto - mi siedo distante da Ryan per evitare di ritrovarci a baciarci - e cominciamo a cenare.
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