Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

58

Ancora non riesco a credere che siano venute a cercarmi per chiedermi scusa.
Che lo avranno fatto per prendersi gioco di me? Ancora.
Non saprei proprio che pensare; di certo non mi aspettavo una cosa del genere, credevo avrebbero continuato a infastidirmi fino alla fine dell'anno scolastico.
Parlarmi di Blake mi ha fatto tornare in mente brutti ricordi. Ricordi di una vita passata che voglio assolutamente dimenticare; il solo pensiero di quello che mi facevano mi fa provare vergogna.
Lui mi ha portata sulla cattiva strada, lui e i suoi amici.
Mi hanno drogata e hanno approfittato di me, ma quando l'ho scoperto, poi a poco a poco ho capito che stavo meglio se lo facevo.
Bere e prendere droga mi faceva stare bene. È così che è iniziato tutto, è così che mi sono ritrovata rinchiusa in quella clinica.
<< Quello però è il passato, Alexa. >> mi dico.
<< Ora sei cambiata, sei diversa, sei felice, hai un ragazzo fantastico che ti ama. >>
Si. Sono felice. Finalmente lo sono.
Ritorno a casa e mi precipito nella mia stanza, mi butto sul letto e prendo il cellulare. Lo sblocco e clicco sull'app WhatsApp.
È appena andato via ma già mi manca.
Cerco il contatto di Ryan e lo chiamo; risponde dopo due squilli.
Vederlo mi riempie il cuore di gioia.
<< Ryan! >> esclamo.
Guarda me, sorride, poi si guarda intorno e torna a posare lo sguardo su me. La sua espressione è persa, preoccupata, e questo fa preoccupare anche me.
<< Piccola, ho risposto solo perché mi manchi già e volevo vederti, ma tra un po' ci chiamano e dobbiamo prendere posto sul treno. >> dice dispiaciuto.
Mi rabbuio e annuisco.
<< Va bene. >>
<< Non fare così. Ci sentiamo per messaggi e per telefono. La videochiamata la faremo quando sarò arrivato all'hotel, va bene? >> dice con tono calmo.
Annuisco e forzo un sorriso.
Mi rabbuio di nuovo: << È successo qualcosa, piccola? >>
Scuoto la testa: << Non è il momento. Ne parliamo quando sarai arrivato, okay? >>
Mi rivolge un sorriso e mi manda un bacio.
Come mi mancano le sue labbra, il suo sapore.
<< Piccola, devo chiudere, ci hanno chiamati. >>
Annuisco e gli mando un bacio e lui fa lo stesso.
<< A dopo. >> dice facendo il simbolo del telefono con la mano.
Annuisco e lo saluto.
Quando chiudiamo la videochiamata mi sento sola in queste piccole quattro mura.
Questa stanza che fino a qualche mese fa erano il mio posto sicuro, adesso è un po' troppo piccola, mi sento soffocare.
Ryan è il mio posto sicuro adesso.
Decido di prendere un po' di aria fresca nonostante sia dicembre e faccia freddo.
Prendo il cappotto e me lo infilo.
<< Nonna, esco un po'. Torno per pranzo, okay? >>
Mia nonna viene verso di me e mi dice di aspettare un secondo.
<< Devo darti una cosa. >>
Inarco un sopracciglio: << Cosa? >>
<< Aspetta qui. Torno subito. >> dice, poi scompare nel corridoio, e infine nella sua camera.
Pochi minuti dopo ritorna con in mano un bracciale. Lo guardo, lo osservo bene e mi sembra si averlo già visto da qualche parte, ma non ricordo dove.
<< Questo era di tua madre. >>
Ecco dove lo avevo visto! Nella foto che ho di mia madre lo portava. Per questo ricordavo di averlo già visto.
La osservo mentre mi prende il polso e mi mette il braccialetto, poi lo aggancia.
Lo osservo attentamente: è d'argento.
Semplice ma elegante, ha tre ciondoli, uno è un biberon, uno è la scritta "Mum", l'altro con la scritta "Family".
Mi vengono le lacrime agli occhi.
<< Tua madre sapeva di dover morire. Con te fra le sue braccia mi ha fatto promettere di dartelo.
<< Mi ha detto: "dalle il mio bracciale. Voglio che lo porti sempre con se, voglio darle qualcosa di mio così mi avrà sempre al suo fianco. Dalle il mio stesso nome e dille che io le starò vicina. Qualsiasi cosa le accada, bella o brutta che sia. Dille che l'amo con tutto il cuore, con tutta la mia anima. Dille che l'ho conosciuta e che l'ho tenuta tra le mie braccia." >>
Mia nonna ripete le stesse parole di mia madre con le lacrime agli occhi.
Mia madre mi ha stretta a se?
Mi stringo nelle spalle e chiudo gli occhi cercando di sentire quel calore.
<< È morta tenendoti stretta a se. Non ti ha lasciata. Solo quando ha chiudo gli occhi per sempre, ti hanno staccata da lei tagliando il cordone ombelicale. >>
<< Eri li? >> chiedo.
Annuisce e tira su col naso. << Ero con voi. >>
Adesso anche a me vengono le lacrime agli occhi. Mi butto fra le braccia di mia nonna e insieme scoppiamo a piangere.
<< Mi racconti di lei? >> chiedo singhiozzando.
Mia nonna mi tira per le spalle indietro e mi guarda in volto, mi asciuga le lacrime e mi accarezza il viso:
<< Certo, tesoro. Vieni. >>
Mi prende per mano e mi porta con se nel salotto, ci sediamo, una di fronte all'altra e aspetto con ansia che mia nonna cominci a raccontarmi di mia madre.
Sospira pensierosa, sorride, poi alza gli occhi su di me.
<< Gli somigli così tanto... >> dice.
Le sue spalle prendono a fare su e giù a un ritmo veloce, al ritmo del suo respiro.
<< Davvero? >>
<< Tesoro, si. Lo sei. E non solo caratterialmente. >>
Sorrido.
<< Tua madre era sempre solare, regalava un sorriso sempre a tutti. >>
Mi rabbuio: << Ma io non sono
così. >> le faccio notare.
Mi prende la mano: << Da piccola. Lo sei sempre stata. Se ora non lo sei più o lo sei meno, è perché la tua vita è cambiata. Ha preso una strada sbagliata, ma quando riuscirai a prendere quella giusta, lo sarai di nuovo. >> il suo tono di voce mi tranquillizza in un modo in cui non mi è mai successo.
Sorrido. << Continua, ti prego. >>
Annuisce e riprende il suo racconto.
<< Alexandra era buona, dolce, affettuosa, disponibile, sempre sorridente. >>
Mi si illuminano gli occhi a sentir parlare di lei.
<< Era una ragazza davvero fantastica, la figlia che tutti vorrebbero avere. >> esclama orgogliosa.
Sorrido ancora una volta e mia nonna.
<< Lo sei anche tu, tesoro. >> dice.
So che lo dice solo perché è mia nonna, ma io non sono come mia madre, non lo sarò mai.
Faccio spallucce. << Non credo,
nonna. >>
Mi prende la mano e l'accarezza:
<< Non dire così. Tu le somigli
molto. >>
<< Ma somiglio anche a mio padre. >> ripenso al nostro incontro. Quando è venuto a casa chiedendomi di parlare.
Non lo perdonerò mai. Per me non c'è mai stato, e continuerà a non esserci. Non ho bisogno di lui. Adesso ha la sua famiglia; non sono io, ma non mi importa.
<< Potrai anche somigliare a tuo padre, avere i suoi stessi occhi, ma tu sei come tua madre. >>
Sorrido. Ne sono felice. Voglio essere come lei. Voglio essere voluta bene da tutti. Mia madre sarà il mio esempio.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro