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Non appena l'ultima campanella della giornata suona, mi catapulto fuori dalla classe e poi fuori dalla scuola. Mi sento sempre più soffocare qui dentro.
Gli unici a darmi la forza di andare avanti e non abbandonare sono Walter, Terry e Reby. Sono i migliori amici che potessi desiderare. Mi sono sempre accanto e non mi lasciano mai.
Esco in giardino, volto lo sguardo in alto poi chiudo gli occhi e respiro l'aria fredda di novembre. Siamo già a novembre e non riesco a crederci. L'unica cosa che voglio è che passi in fretta questo anno e che tutto finisca. Finalmente dopo gli esami sarò libera!
Quando riapro gli occhi, mi ritrovo ancora una volta Ryan davanti.
Lo guardo in cagnesco.
<< Ciao. >> dice con tono dolce.
Lo oltrepasso e vado via. << Alexa... >>
Comincio a camminare a passo svelto fino a correre.
<< Alexa, aspetta un attimo! >> Urla.
Mi corre dietro e io corro più veloce che posso.
Non ha niente di interessante da fare?
Mi raggiunge e mi afferra per un braccio: << Cosa vuoi? >> Sbotto voltandomi e guardandolo in cagnesco.
<< Perché mi eviti? >>
<< Lasciami in pace! >> Strillo.
Aggrotta la fronte: << Adesso basta! Sono stanco. Adesso non scappi più! Dimmi perché non mi parli più! Perché mi eviti? Io davvero non ti capisco! >> urla sempre più forte a ogni parola che esce dalla sua bocca.
Lo fisso sconvolta. Non conoscevo ancora il lato arrabbiato di Ryan Wilson.
<< Ti ho detto lasciami! >> urlo a mia volta divincolandomi dalla sua presa.
La maggior parte degli studenti che si trovano a scuola, si voltano a guardarci, compresi gli insegnanti.
<< Non urlare. >> Si guarda intorno.
<< Non vedi che stiamo dando spettacolo? >>
Rido nervosamente. Stiamo dando spettacolo. Certo.
Incrocio le braccia al petto: << Guarda che tu hai fatto lo stesso fino a poco fa, non ti azzardare a dire che sto dando spettacolo. >> ringhio.
Questo è troppo, davvero troppo.
Mi tira e mi trascina via con se'.
Cerco di divincolarmi ma lui serra la presa.
<< Ryan! Lasciami! >> Strillo.
<< Perché mi eviti? >> Chiede. 
<< Perché? Non sai più come passare il tuo tempo? Ah! Se vuoi puoi portarmi a letto eh... O ti faccio così schifo! >> Gli dico per fargli capire che so tutto ciò che ha detto ai suoi amici e cosa pensa di me. Che sono un passatempo, ecco tutto.
Diventa pallido in volto.
<< Alexa... >> Mi prende il braccio.
<< Lasciami ho detto! Stronzo! Non voglio più vederti! Sparisci dalla mia vita! Tanto sono abituata a perdere le persone! Una in più da aggiungere alla lista non mi ucciderà! >> Mi vengono le lacrime agli occhi.
Me ne vado lasciandolo lì su due piedi.

<< Nonna sono tornata. >> dico non appena metto piede in casa.
<< Tesoro, sei a casa. Vuoi... >> si interrompe e non so perché.
<< Tesoro è successo qualcosa? Sei pallida in volto. >>
Faccio spallucce: << Niente. Sono solo stanca. >>
Sospira e annuisce: << Posa la tua roba in camera e poi vieni che il pranzo è quasi pronto. >> dice rivolgendomi un dolce sorriso che ricambio.
In camera poso la borsa sul letto e il cellulare sulla scrivania. Lo schermo si illumina quando mi avvisa che la batteria è quasi scarica, così prendo il carica batteria dal cassetto del comodino accanto al letto e lo metto a caricare.
<< Cosa hai preparato nonna? >> chiedo sedendomi a tavola.
<< Ti ho visto un po' giù
ultimamente. >> dice, poi mi guarda con un sorrisetto sulle labbra, come se sapesse che ciò che sta per dirmi mi tirerà su di morale.
<< Ti ho fatto la cotoletta e le patatine fritte. >>
Non appena sento "patatine fritte", i miei occhi cambiano forma. Ora sono a cuoricini e io sprizzo felicità da tutti i pori.
Le corro incontro e l'abbraccio. Mia nonna ridacchia: << Tesoro mio, sono solo patatine fritte. >>
Annuisco, ma le dico che sono lo stesso felice.
<< Questa mattina ho comprato maionese e ketchup. >> mi informa.
Sempre più contenta, mi siedo finalmente a tavola mentre mia nonna mi riempie il piatto per poi portarlo a tavola.
<< Grazie nonna! >> esclamo.
Lei ridacchia e viene a sedersi accanto a me. Posa un piatto con dentro insalata e una salsiccia.
<< Potevi fare la stessa cosa anche a me, non c'era bisogno di prepararmi... >> m'interrompe posando una mano sulla mia: << Non mi è costato nulla, e poi se è per farti felice non mi importa. Okay? >>
Annuisco e poso lo sguardo sul mio adottato piatto con cotoletta e patatine fritte.
<< Adesso mangia. >>
Annuisco e pranziamo insieme parlando del più e del meno.
La nonna non mi chiede mai, o meglio, quasi mai della scuola; e ne sono felice.
Non mi piace parlare di quello che faccio lì dentro, forse prima si, ora no.
Finiamo il pranzo, poi mi chiudo in camera a studiare.
Un'ora dopo, sento il campanello suonare. Ascolto attentamente, ma non sento parlare nessuno, quindi decido di alzarmi e andare a vedere, e appena apro la porta, trovo Ryan con il pugno chiuso in aria vicino alla porta. Stava per bussare.
Incrocio le braccia al petto e sospiro.
Alza le mani: << Voglio solo parlare. Non voglio fare la stessa fine di questa mattina, ti prego. >>
Scuoto la testa: << Non ti riconosco più. Non sei più tu. >>
Mi prende il viso tra le mani e io sussulto.
<< Sono sempre io. >>
Scuoto la testa e prendo le distanze e lui si scusa.
<< Non è niente vero. >> dice dopo pochi secondi di silenzio.
<< Non è vero che sei solo un passatempo. Per niente. Credimi Alexa. Tu sei importante per me, credimi.
<< Quelli che hai visto tu erano vecchi amici. Compagnie che ormai non frequento più. Io sono cambiato, loro no. Per loro l'idea che una ragazza e un ragazzo siano amici... >> abbassa lo sguardo, poi lo posa timido su di me.
<< ... Non la credono una cosa possibile. Per loro ragazza e ragazzo devono avere un solo e unico
rapporto. >>
Alzo gli occhi al cielo. << Che stupidaggine. >> commento infastidita.
Annuisce.
<< E per loro era strano che io avessi un'amica "amica", capisci? E non un'amica... >>
<< Un'amica che ti porti a letto. >> Finisco la frase per lui.
<< Esatto. >> Dice abbassando la testa.
<< Mi hai ferita, lo sai? >>
Annuisce: << Non sai come mi sento. Sto da cani. Mi manca la mia migliore amica. Mi manca ridere e scherzare con te. Alexa, ti prego perdonami. >> Non posso fare altro che perdonarlo.
Mi manca da impazzire. Gli sorrido e lui mi prende tra le sue braccia mi solleva da terra e fa un giro su se stesso. Emetto un gridolino, poi finalmente mi mette a terra.
Ci guardiamo negli occhi, lui mi sfiora la guancia e io sorrido timida.
<< Non pensare nemmeno per un istante che io ti consideri un passatempo. Ti adoro... >>
Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi lo abbraccio di nuovo  poggio la guancia sul suo petto e ascolto il battito del suo cuore che adoro tanto ascoltare.
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Secondo aggiornamento! Amatemi 😂😂 adesso però vado a nanna che sono stanca morta! 😂non so nemmeno come ho fatto a finirlo tutto. Credevo di non farcela, ma per fortuna ce l'ho fatta. Vabbè! Buona notte! Alla prossima! ♥️

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