52
Con un sobbalzo cado giù dal letto.
Probabilmente ho avuto un altro incubo. Sento un cellulare suonare, mi volto. No. È il mio cellulare che sta squillando. Lentamente e senza forze, mi alzo da terra e mi siedo al bordo del letto. Allungo un braccio per prendere il cellulare che non smette di suonare. Guardo l'ora con gli occhi socchiusi, non credo di riuscire a leggere bene, ma almeno ci provo.
7.40!!
Scatto in piedi e mi precipito in cucina per fare colazione. Mia nonna non si è ancora alzata. Strano, a quest'ora era già ai fornelli.
Improvvisamente ricordo il perché. È domenica! Ma allora perché la sveglia ha suonato? Probabilmente ho attivato la sveglia anche per la domenica mattina. Devo toglierla. Ritorno in camera mia e mi chiudo la porta alle spalle.
Prendo il cellulare che ho lanciato sul letto, e per fortuna che è caduto lì e non per terra, perché con la forza che l'ho lanciato, si sarebbe sicuramente frantumato.
Sblocco prima lo schermo inserendo il codice segreto, poi vado nell'applicazione orologio, seleziono sveglia: esattamente come immaginavo. L'ho attivata anche per la domenica.
Esco dall'applicazione e proprio quando sto per bloccarlo, comincia a squillare.
Provo un senso di rabbia non appena leggo il nome sullo schermo del cellulare.
Mai, mai avrei pensato che il solo leggere il suo nome mi avrebbe causato tanta rabbia.
Ryan mi sta chiamando e io non ho alcuna intenzione di rispondere.
Si è preso gioco di me per tutto il tempo, cosa vuole adesso?
Chiudo la chiamata di proposito, così forse capirà che sono io a rifiutarla.
Davvero non riesco a capire perché, perché lui. Sembrava un così bravo ragazzo, e invece è esattamente come tutti gli altri: un bastardo.
E io sono una stupida ad essere innamorata di lui, ma chi lo avrebbe mai immaginato che mi sarebbe successa una cosa del genere!
Lancio il cellulare sul letto ed esco dalla camera per fare un bagno caldo e rilassante.
Niente doccia, abbiamo una vasca da bagno; e cosa ce l'abbiamo a fare se non la si usa mai!
Entro in bagno, chiudo la porta e poi giro la chiave nella serratura.
Ricordo quando Ryan entrò e io ero appena uscita dalla doccia.
Mi guardava con un'espressione, e per fortuna che mi sono voltata, così ho evitato di sentirmi ancora più in imbarazzo di quanto mi sentissi.
No! No! No! Alexa smettila. Devi toglietelo dalla testa. È un bastardo!
Scuoto la testa e prendo aria nel polmoni, poi la caccio via.
Mi avvicino alla vasca e apro l'acqua, poi metto il tappo e aspetto che si riempia.
Mi siedo a terra e tiro le gambe al petto, la testa all'indietro, le braccia sulle ginocchia.
<< Ryan... Perché? >>
Perché quando mi capita qualcosa di bello alla fine accade sempre qualcosa che rovina tutto?
Cinque minuti e sono nella vasca.
L'acqua mi arriva alle spalle, riscaldandomi. Oggi fa un po' freddo, e un bagno caldo è proprio quello che ci vuole.
Reclino la testa indietro sul bordo della vasca, prendo il cellulare e metto un po' di musica.
Chiudo gli occhi e lascio che il calore e che ha invaso intera stanza, mi avvolga completamente. Tiro un forte sospiro e scarico via tutta la rabbia che provo; la lascio scivolarmi addosso e poi la lascio andare via, perché ho capito che nessuno, e dico nessuno, può permettersi di farmi del male, nessuno può mettermi i piedi in testa. Io non sono inferiore a nessuno.
Un'ora dopo esco dal bagno asciutta e vestita, mi dirigo in cucina e questa volta ci trovo mia nonna già alle prese per il pranzo.
Guardo mia nonna concentrata a girare qualcosa nella pentola, non so cosa stia preparando, poi il mio sguardo cade sulla tavola. Non è apparecchiata per tre, ma sei. Chi deve venire?
<< Nonna, chi viene? >> chiedo titubante. Non so perché sto esitando a chiedere.
Poi tutto mi è chiaro: mia nonna deve aver capito che ho litigato con Ryan; anche perché l'altro giorno mentre passeggiavamo per la città, lo abbiamo incontrato, lui mi ha salutato, io gli ho voltato le spalle. Quella mattina mia nonna mi ha guardata strana per tutto il tempo. Ma lei non sa, quindi non deve dire nulla al riguardo.
<< I Wilson. >> dice.
Spalanco gli occhi e la guardo in malo modo. Lo sapevo! Lo avevo capito! Ma perché non si fa gli affari suoi? Io non voglio parlargli, non voglio vederlo, non voglio sapere più nulla di lui.
<< Che c'è? Perché mi guardi così? >> chiede facendo finta di niente, ma io so perfettamente che ha capito che so cos'ha in mente.
<< Nonna... Ryan... >> comincio.
Sospiro: << Non ci parliamo da un
po'. >> continuo.
Mia nonna mi guarda con le braccia incrociate al petto, << Questo lo avevo capito. Ma perché? >>
Faccio spallucce e scuoto la testa:
<< Nonna... Io... Non ho per niente voglia di parlarne. >>
Sospira e annuisce.
Mi chiudo in camera mia fino a quando sento il campanello della porta suonare e vado nel panico. Non voglio vederlo.
Sono più che certa che invece lui farà di tutto pur di parlarmi, lo conosco abbastanza da sapere quanto è insistente.
<< Alexa! >> sento mia nonna urlare il mio nome.
Mi alzo in piedi, e prima di uscire dalla camera per raggiungere gli ospiti, mi do un'occhiata allo specchio.
Indosso un pantalone a vita alta nero, una canotta semplice, bianca da dentro e le converse.
Mi giro di lato, prima a destra poi a sinistra, mi sistemo i capelli controllando che niente sia fuori posto.
Perché? Questa è la terza volta che mi guardo allo specchio.
Mi faccio forza ed esco dalla mia camera. Mi chiudo la porta alle spalle e non appena entro in salotto, incrocio lo sguardo di Ryan.
Il cuore mi batte a mille.
"Smettila di battere per lui. Non meriti di soffrire per lui." Dico tra me e me.
Nonostante sia innamorata di lui, non gli perdonerò mai quello che ha fatto.
Non dimenticherò la sua risata quando si prendeva gioco di me con i suoi amici.
Il solo pensiero mi fa salire la rabbia.
Ryan mi guarda attentamente, studia la mia espressione mentre lo guardo.
Sono sicura che si starà chiedendo perché sono così fredda con lui, perché non lo lascio avvicinare a me, perché non gli rivolgo la parola. Non lo immagina?
<< Salve signori Wilson. >> saluto educatamente. Vedo che Camille non c'è e mi sento un po' più sollevata, poi sposto lo sguardo su Ryan e sbuffo.
Mi volto, a quanto sto per andare via, mia nonna mi chiama.
<< Vado un attimo in camera, devo prendere una cosa che ho
dimenticato. >> dico.
Annuisce e vado via.
In realtà dovevo solo allontanarmi per un po' da loro.
<< Alexa... >> la voce di Ryan mi fa sussultare.
Mi volto di scatto e me lo ritrovo alle spalle.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro